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Autore: Clafi    02/05/2010    3 recensioni
Eheheh sono di nuovo qui xD Allora una mia grande caratteristica è quella di fare sogni assurdi mettendoci dentro di tutto... e a volte mi capita anche con i Beatles xD (ultimamente sempre più spesso) Spero che vi piacciano!! [dal cap 8] Così, i quattro ragazzi, dopo una breve carriera da cantanti in vesti dei Beatles, diventarono i più famosi… CONDUTTORI TELEVISIVI DEL MONDO!!!
Genere: Demenziale, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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THE MILLIONAIRE

<< Bambini!! Venite a tavola!! >>
Una giovane signora, molto bella, con dei delicati capelli ricci di un rosso molto intenso, era in piedi davanti ad un tavolo intenta a suonare un triangolo, aspettando il bambini da lei chiamati. Dopo cinque minuti iniziarono a sentirsi i primi rumori di piedini infantili che sbattono sul parquet.

Subito entrarono sei marmocchietti tutti eccitati. Di fretta si sederono sul tavolo.
<< Che c’è mamma Julia? >>
<< Ho un nuovo gioco per voi figlioli >>
Anche se in realtà non tutti erano “veri” figli di mamma Julia. Infatti l’unico ad avere legami di sangue con lei era il bambino che aveva parlato. Questo era un giovanotto di circa sette anni, aveva dei corti capelli biondicci ed era una piccola peste, ma in fondo (molto in fondo) sapeva essere anche lui un bravo bambino. Era vivace fino alla nausea e voleva sempre essere il capo. Scommetto che avete già indovinato di chi sto parlando: John. Tutti gli altri erano degli orfanelli trovati per strada che la buona Julia non aveva resistito a lasciare lì, al freddo e senza cibo. Così li aveva tutti adottati prendendoli sotto le sue cura. Non c’era voluto molto prima che facessero amicizia con il suo figlioletto e si adattassero al nuovo ambiente.
Alcuni di loro avevano anche sviluppato una profonda amicizia.Per esempio, il fedele compagno di birichinate di John era Paul, il bambino seduto a fianco. Anche lui un piccolo abbastanza vivace (ma non quanto John), con dei bellissimi occhioni da cerbiatto verde bosco e un egocentrismo da valere per tre. Quei due erano inseparabili, dove ce n’era uno, c’era l’altro: vivevano in simbiosi. Nonostante i loro due anni di differenza, John considerava Paul un suo pari e non lo trattava come il “moccioso-a-cui-dare-la-colpa-se-mi-sgridano”. Infatti in quel duo non c’era un capo, lo erano entrambi: Paul era l’unico con cui John condivideva il posto di leader. Il motivo per cui andavano d’accordo probabilmente era perché avevano entrambi un’indole prepotente e da teppista… o forse semplicemente non c’era un motivo logico.
All’interno di questo duo invincibile però c’era anche un terzo membro… o meglio non si sapeva proprio se facesse parte o no del gruppo, nessuno glielo aveva mai chiesto e lei non aveva mai insistito su questo. Però era certo che Paul e John passavano molto tempo con lei, inoltre era l’unica a cui rivelavano i loro piani diabolici prima di metterli in atto, anche per ricevere dei consigli. Si fidavano molto di questa bambina. Sì, era una femmina, una delle due orfanelle adottate da Julia. Se vi sforzate un po’ scommetto che riuscite a capire il suo nome: esatto, Clafi, seduta vicino a Paul.

Era vista un po’ come la coscienza di Paul e John, perché era quella che impediva ai due teppistelli di fare le cose peggiori. Lei era l’unica tra tutti gli orfanelli a cui Paul e John non avessero mai fatto niente di male, forse perché appunto la consideravano una di loro. Nonostante desse l’aria di essere quella matura e brava tra i tre, anche lei, dall’animo vivace e ribelle, si univa spesso alle marachelle; furba com’era, però, al contrario di quei due tontoloni, riusciva sempre a non farsi scoprire e non finire in punizione. Quello che passava più tempo con Clafi era il suo coetaneo Paul, probabilmente perché tra i due c’era più che una semplice amicizia. Anche se niente era confermato, perfino un cieco avrebbe notato che sotto sotto quei due si piacevano, ma erano entrambi troppo orgogliosi per ammetterlo.

Quando non era con Paul e John, Clafi stava sicuramente giocando con sua cugina Francesca, l’altra orfanella femmina, seduta di fronte a lei. Al contrario di quello che starete pensando, le due piccole erano veramente cugine, questo però era l’unico rapporto di sangue tra i sei bambini. Francesca, timida, introversa e solitaria, non era riuscita molto bene a legare con il gruppo. L’unica che giocava con lei, a quanto pare, era sua cugina. Spesso Clafi cercava di farla inserire nelle grazie di qualcuno, ma era un lavoro abbastanza complicato; anche perché era la vittima preferita di quegli scapestrati di John e Paul, e si sa: una volta entrata nel mirino, non si esce più. Solo quando giocava insieme a sua cugina veniva lasciata in pace, motivo per cui cercava molto spesso la sua compagnia: Clafi era un po’ il suo angolo custode.

Gli altri due rimanenti invece non ci pensavano neanche a mettersi a giocare con quella povera bambina. Già, gli altri due rimanenti… Loro erano un altro duo inseparabile, o almeno lo erano perché non c’era nessun altro con cui stare. Si chiamavano uno George, quello dallo stomaco che sembrava non riempirsi mai, seduto di fronte a Paul; e Ringo, il tenero e il saggio (sicuramente molto più di Clafi) della situazione, invece messo di fronte a John.

Quando John e Paul venivano fermati da Clafi dall’importunare la povera Francesca, se la prendevano sempre con loro due. Altro motivo per cui George e Ringo stavano sempre insieme: l’istinto di sopravvivenza li aveva portati ad unire le forze. E sempre altro motivo per cui non volevano Francesca all’interno del loro gruppo: questo avrebbe comportato ad un aumento di dispetti da parte di John e Paul.

Nonostante tutto però, erano abbastanza uniti, e spesso giocavano tutti e
quanti insieme.

Ma ritorniamo a dove abbiamo lasciato questo gruppetto interessante.

Julia aveva appena informato i bambini che voleva insegnarli un nuovo gioco e loro avevano preso bene la notizia, eccitandosi ancora di più.

<< Che gioco è?! >> chiese curioso Paul.

<< Sicuramente un gioco divertentissimo!! >> esclamò Ringo aprendo le braccia al cielo.

<< E’ un gioco di squadra? >> domandò già timorosa Francesca al pensiero di dover stare con quei diavoletti di John e Paul.

<< Sì, sì!! Così io e Paul stiamo insieme >> John rivolse un sorrisino malvagio a Francesca, pensando a mille modi per torturarla. La mal capitata abbassò lo sguardo impaurita.

<< E io sto con Francesca!! >> ribatté Clafi con tono di sfida, capendo le intenzioni di John e volendo difendere la cugina.

<< La solita guasta feste >> sbuffò Paul incrociando le braccia.

<< Ah sì?? >> la bambina allora cominciò a fargli il solletico, divertita. John si unì a lei.

<< Dai, dai, DAI!!! Smettetela!! Traditori!! >>

Clafi e John scoppiarono a ridere.

George intanto, stava ignorando il tutto mangiando dei biscotti.

<< Su ragazzi, silenzio!! >> cercò di calmarli Julia battendo ancora sul triangolo.

Al tintinnio soave prodotto dallo strumento i bambini si ammutolirono (tranne George che smise di masticare).

<< Bene… Adesso vi fate spiegare le regole? >>

Annuirono tutti esaltati.

<< Allora. Io do quattro matite uguali a testa. Ognuno avrà un colore diverso. Poi dal centro del tavolo appariranno un po’ per volta delle matite neutre, ovvero ancora prive di colore; voi più velocemente possibile dovete prendere quelle matite. Al primo contatto con la vostra mano diventeranno del colore che avete scelto all’inizio e saranno “vostre”. Quando dirò “basta” dovrete smettere >> (Non chiedetemi come mi sia venuto in mente un gioco del genere u.u ND me)

<< Ma quindi è un gioco di velocità, circa? >> dedusse Clafi.

<< Sì esatto >>

<< Alla fine però ci sarà chi ha più matite e chi meno? Oppure è fatto apposta perché non ci sia un vincitore? >> chiese speranzosa Francesca, stufa di arrivare sempre ultima in tutto.

<< Ovvio che ci sarà quello con più matite. Il più veloce vince >>

<< A cosa ci serviranno le matite? >> domandò Ringo un po’ confuso.

<< Lo scoprirete dopo. Adesso iniziamo a fare questo. Ah… Paul e John non faranno la fase della “presa delle matite” perché gliene darò io quante vogliono loro >>

<< Non è giusto!! Perché loro due sì e noi no?! >> Clafi batté un pugno sul tavolo in segno di protesta.

<< Perché io ho scelto così >>

<< Ma uffa!! Loro vinceranno di sicuro! >>

Paul fece una linguaccia all’amica e lei incrociò le braccia scocciata: se c’era una cosa che odiava era perdere contro i due furfanti.

<< Su scegliete i colori e cominciamo >> continuò Julia ignorando la figlioccia.

<< Pft… >>

<< Visto che ti lamenti tanto ti lascerò scegliere a te il colore per prima va bene? >> cercò di farsi perdonare.

<< Sì, sì, sì!! Voglio il blu!! >> rispose entusiasta Clafi completamente dimentica della sua protesta.

<< Il blu?? Ma non è un colore da maschio? Perché non prendi il rosa >>

<< NO!! Voglio il blu!! Il rosa non mi piace >>

<< Ok >> sorrise.

<< Io invece voglio il rosa >> si intromise timidamente Francesca.

<< Io il verde!! >> urlò John.

<< Io il rosso!! Come il capo dei Power Rangers!! >> esultò Paul.

<< Io il giallo!! >> questa volta Ringo.

<< Io un biscotto!! >> concluse George.

<< No George devi scegliere il colore per la matita >> gli spiegò dolcemente Julia.

<< Ah… Eh si mangia? >>

<< Non proprio… Clafi le morde continuamente riducendole a pezzetti ma non le ha mai mangiate… Tu se vuoi puoi provare!! Prima però mi devi dire il colore >>

Clafi arrossì per essere stata interpellata.

<< Ok… Allora voglio il marrone come il cioccolato!! >>

<< Ecco a voi le matite. Bene adesso Paul e John venite qui e fate gareggiare gli altri quattro >>

Mentre i due bambini si alzavano dal tavolo iniziarono a spuntare varie matite. Ringo, Francesca, Clafi e George comincirono ad allungare le braccine nel tentativo di acchiapparne il più possibile.

Alla fine della gara il vincitore fu Ringo, seconda Clafi, terzo George e ultima Francesca, che in tutta quella confusione era riuscita a prendere solo altre tre matite.

Dopo aver consegnato anche a Paul e a John il numero da loro richiesto, Julia continuò a spiegare.

<< Bene, adesso guardate sulle vostre matite: noterete che stanno comparendo dei nomi di alcune famosissime canzoni. Quello che dovete fare è salire su quel grosso palco… >> Julia indicò un rialzamento non molto lontano dal tavolo, in fondo alla stanza, che pareva essersi ampliata improvvisamente << …e cantare le canzoni sulle vostre matite. Sul grosso televisore ai cristalli liquidi da 140 pollici di fronte a voi apparirà il testo >> (lo voglio io un televisore così in casa u.u ND me)

<< KARAOKE!! >> urlò John entusiasta.

<< Esatto, soltanto che a punti. Chi fa il punteggio più alto vince e naturalmente chi ha più canzoni è avvantaggiato >>

I piccoli guardarono velocemente i titoli delle canzoni che avevano sulle matite, con il solito entusiasmo tipico dei bambini.

<< Tra le mie canzoni c’è Can’t Buy Me Love!! >> esclamò Paul felice, iniziando a saltellare.

<< Tra le mie invece c’è Yellow Submarine!! >> si unì Ringo.

<< Sììììì!!!!!! >> gridano tutti insieme.

<< Ma sono tutte dei Beatles!! >> Francesca sembrò delusa.

<< Che c’è tesoro. Non ti piacciono le canzoni che ti sono capite? >>

<< No è che… Io non conosco nessuna canzone dei Beatles >>

<< Stai tranquilla. Tanto c’è il testo!! >>

Così uno ad uno iniziarono ad esibirsi. In ordine: John, Ringo, Paul e George.

Era il turno di Clafi e si posizionò sopra il palco.

“Perfetto, sono fortunata!! Io conosco a memoria tutte le canzoni dei Beatles, nessuno mi batterà!!” pensò con il sorrisino sulla faccia.

Guardò la sua matita e vide illuminarsi in oro la scritta “Shout!”

Sicura di se si mise davanti al microfono.

Stava per cantare la prima parola quando sentì che la musica della canzone era completamente diversa da quella che credeva lei. “Ma questa non è Shout!” dedusse.

Entrò in panico e non aprì bocca.

Tutti la osservarono confusi. Poi la musica si interruppe bruscamente.

<< Tesoro perché non canti? >> le chiese Julia.

<< Perché… Perché… Perché sono stonata!!! >> sparò la prima scusa che le venì in mente.

<< Fa niente. Tanto qui non c’è nessuno che deve giudicare le tue doti canore >>

<< Ma io sono proprio una cosa inascoltabile!! Lo faccio per il vostro bene!!  Se non volete finire al pronto soccorso per perdita di udito e rottura di timpani è meglio se sto zitta >> più parlava e più si rendeva conto che la scusa non reggeva.

<< Dai è un gioco!! >> la incitarono gli altri.

<< Ho detto di no!! E poi non conosco neanche la canzone… >>

Tutti rimasero di stucco da quella affermazione: Clafi che non conosceva una canzone dei Beatles? Era il primo segno della fine del mondo.

<< Allora scendi e fai esibire Francesca. Sai che questo vuol dire che vieni eliminata dal gioco vero? >>

<< Sì… >>

<< Ah-A!! Clafi è stata eliminata!! >> le fecero il coro John e Paul.

Lei li fulminò entrambi con lo sguardo.

Intanto Francesca si era a sua volta messa davanti al microfono. Partì quella che sembrava Lucy In The Sky With Diamonds, ma anche lei fece scena muta.

La musica si fermò.

<< E te perché non canti? >>

<< Non conosco le canzoni >> cercò di giustificarsi.

<< Se ti mettiamo una canzone che conosci canti? >>

Lei annuì timida.

Partì Sexy Bitch.

Tutti iniziarono a ballare ed a scatenarsi. Francesca cantò come una posseduta.

Improvvisamente, sempre sulle note della canzone house (se si può giudicare canzone quella -.-“ ND me) quelli che erano dei bambini di cinque - sette anni, diventarono dei bei ragazzi tredicenni, in piena pubertà. Tutti più sicuri di se, compresa la timida Francesca che era riuscita a vincere l’insicurezza. John e Paul invece, un po’ più maturi e responsabili (se certo… ND me) smisero di importunare gli altri, iniziando a passare molto più tempo con George e Ringo e formando così un perfetto quartetto.

Però c’era qualcuno che mancava. Infatti Clafi durante la canzone e la crescita istantanea sparì nel nulla, senza avvertire e salutare nessuno.

Sexy Bitch finì e tutti sentirono già la mancanza dell’amica tanto amata, in particolare Paul che attraversò un lungo periodo di isolamento e depressione.

Gli anni passarono, i giorni continuarono, ma ancora nessuna traccia di Clafi.

Nel frattempo i cinque avevano proseguito per la loro vita e anche Paul dopo un po’ si era stancato di continuarla ad aspettare.

Raggiunta finalmente la maggiore età, Francesca, che grazie alla scomparsa della cugina era riuscita inserirsi tra le amicizie degli altri quattro, decise di intraprendere la strada di giudice penale e laurearsi nella più famosa università di giurisprudenza.

Mentre John, Paul, George e Ringo decisero di lavorare insieme, sempre uniti tra loro come se fossero attaccati con la super attak flex gel. Così, i quattro ragazzi, dopo una breve carriera da cantanti in vesti dei Beatles, diventarono i più famosi… CONDUTTORI TELEVISIVI DEL MONDO!!!

Il loro quiz, “Quanto conosci i Beatles?”, non era altro che una specie di “Chi vuole essere milionario” soltanto che con solo domande sui Beatles e diretto, prodotto e presentato esclusivamente da loro; cosa che rendeva il quiz molto interessante per il pubblico.

Dopo pochi mesi era divenuto il programma più visto e seguito. Per adesso nessuno era ancora riuscito a portarsi a casa il montepremi finale, sia per la difficoltà delle domande, sia per l’esaurimento nervoso dei partecipanti, provocato dai quattro conduttori.

John, Paul, George e Ringo si trovavano negli studi del loro quiz. Erano tutti seduti su delle sedie e davanti a loro si trovava il nuovo concorrente: sembrava leggermente nervoso e ansioso; non stava fermo un secondo e continuava a rigirarsi le mani.

Intorno a loro un vasto pubblico era seduto sulla platea.

Un leggero brusio di fondo rimbombava nella stanza.

<< Bene è tutto pronto!! Tre… due… uno… SIAMO IN ONDA!! >> annunciò l’addetto alle riprese.

Sul cartellone in alto si illuminò la scritta “APPLAUSO” e tutti iniziarono a battere le mani.
Dopo cinque minuti calò il silenzio.

<< Buona sera a tutti!! Io sono Paul. E qui di fianco a me abbiamo John, Ringo e George >>

<< Ed eccoci con una nuova puntata di “Quanto conosci i Beatles?”!! >>

<< Qui con noi oggi abbiamo Carlo da Osnago, in provincia di Lecco >>

<< Bene Carlo, parlaci un po’ di te!! >>

<< Io… Ehm… Ecco… >> farfugliò il concorrente.

<< Nervosetto eh?? Su ragazzi facciamo un bel applauso di incoraggiamento per il nostro Carlo!! >> incitò Paul il pubblico.

Tutti iniziarono a battere le mani.

<< Ok direi che possiamo anche incominciare. Naturalmente sai che ci sono quindici domande. Ogni volta che rispondi giusto il tuo montepremi aumenterà. Ci sono due “traguardi” prima del milione: quello dei tre mila euro e quello dei ventimila. Se rispondi sbagliato ad una domanda torni a casa con la somma relativa al traguardo raggiunto. Però puoi anche scegliere di fermarti e tornare a casa con la cifra che hai guadagnato. Ricorda che hai tra aiuti: il cinquanta e cinquanta, la chiamata a casa e l’aiuto del pubblico; usali con diplomazia. Chissà magari potresti essere il primo concorrente a vincere un milione di euro!! Prima domanda… >>

<< Come mi chiamo? >> John interruppe Ringo prima che potesse leggere.

Carlo venne preso alla sprovvista. Dopo un po’ di titubanza rispose.

<< J-John Lennon >>

<< NOOO!! Sbagliato!! Mi chiamo John Lennon!! >> gli altri tre Beatles si girarono verso John e lo guardarono male.

<< Ma guarda che ha risposto correttamente!! >> lo rimproverò Ringo.

<< No!! Non l’ha detto con la mia stessa classe!! >>

<< Scusa. Quando fa così bisogna ignorarlo >> Ringo si rivolse a Carlo. << Comunque non era la prima domanda… ma è… >>

<< Quanti “denti” a il mio pettine? >>

<< Oh per l’amor del cielo Paul!!! Non ti ci mettere anche tu!! >>

<< Pft… >> sbuffò.

<< Allora la domanda è… >>

<< Se io ti chiedessi dei biscotti tu cosa risponderesti? >> lo interruppe questa volta George masticando qualcosa.

<< No… ?? >>

<< ma tu gli dai anche retta?!?! >> urlò Ringo scocciato.

<< Ehm… posso chiedere l’aiuto del pubblico? >> Carlo incominciò ad agitarsi.

<< MA NON E’ UNA DOMANDA!!! >> Ringo era disperato: gli sembra di essere finito in una gabbia di matti.

<< Comunque la risposta è sbagliata… >> continuò George.

<< Allora… Ricominciamo da capo… Carlo adesso ti faccio la VERA domanda: in che anno abbiamo pubblicato il nostro primo album, Please Please Me? A) 2003 B) 1973 C)1963 D) 1983 >> il batterista riprese la calma e ignorò il chitarrista.

<< C) 1963!! >> Carlo era sicuro questa volta.

<< è la tua risposta definitiva? >>

<< Sì! >>

<< L’accendiamo? >>

<< Sì! >>

<< E la riposta è… GIUSTA!! >>

<< Baravo!! Sei a quota cinquecento. Ma era una domanda facile >>

<< Adesso la seconda domanda… >>

<< Quanto ti piaccio da uno a dieci? >> questa volta era Paul ad essere stato interrotto da John.

<< Tanto qualunque numero dica io gli piacerò sempre più di te!! >> i due iniziarono a battibeccare.

<< Cinque >> rispose George.

<< Non l’ho chiesto a te!! >> John incrociò le braccia infastidito.

<< Su ragazzi siamo in onda!! >> cercò di calmarli Ringo

<< Fai così il serio perché tanto sai che non piaci a nessuno!! >>

Anche Ringo così si unì agli altri tre.

<< Ehm… Ehm >> Carlo si schiarì la voce, ma nessuno gli diede retta.

<< EHM EHM!! >> riprovò più forte.

<< Zitto essere insignificante!! >> lo insultò John che si era lasciato prendere un po’ la mano.

<< ADESSO BASTA!! Non sono venuto qui per farmi prendere in giro!! Io voglio vincere ma con voi è impossibile!! Me ne vado!! >> il concorrente si alzò indignato ed uscì dallo studio.

I Beatles rimasero di stucco per il comportamento di Carlo.

<< Forse abbiamo un po’ esagerato… >>

<< Naaa!! E’ il nasone di Ringo che l’ha spaventato >> lo prese in giro John.

<< Per me invece sei stato tu John!! Sei così brutto che non ti si può guardare senza rimettere tutto quello che hai mangiato >>

<< Starkey non fai ridere >> rispose in modo truce John

<< Perché te invece quando prendi in giro il mio naso sei divertentissimo!! >>

<< Esattamente >>

<< Ragazzi un concorrente se ne è appena andato dallo studio e voi state qui a litigare? >> li rimproverò Paul.

<< Tanto ormai ci siamo abituati. E’ il centoventiseiesimo da quando abbiamo incominciato il programma. E poi, è meglio così… Non mi avrebbe dato i suoi biscotti >>

<< Forse dovremmo incominciare a chiederci il perché e darci un po’ di contegno >>

<< Ma io l’ho detto che è il naso di Ringo!! >> John indicò il diretto interessato.

<< Certo è sempre colpa mia… >>

<< Ma volete o no stare zitti?! Poi vorrei ricordarvi che siamo ancora in
onda… >>

<< Va beh si conclude oggi la nostra serata!! Buona notte a tutti!! >>

E dopo queste parole di Ringo si chiuse quello che era un perfetto esempio di puntata di “Quanto conosci i Beatles?”. Effettivamente più che un quiz di conoscenza sembrava un test di pazienza.

Non molto lontano dagli studio una ragazza, seduta in un bar, stava guardando i suoi vecchi amici condurre il loro programma.

Avrebbe voluto tanto rivederli, ma non sapeva come incontrarli.

<< Hey!! Vuoi qualcos’altro da bere? >> le chiese il barman.

<< No grazie. Basta così per oggi >>

E fu con quelle parole che le venne in mente un’idea perfetta.

Dopo aver concluso la loro ennesima puntata i Beatles tornarono nei loro camerini per riposarsi.

<< Che si fa adesso? >> domandò sfinito Ringo lasciandosi cadere su una poltrona.

<< Io ho fame… Perché non andiamo in ristorante a cenare? >>

<< George, abbiamo cenato venti minuti fa >>

<< Non è vero!!! Venti minuti fa eravamo con il tipo coso per condurre il nostro quiz >>

<< Sì, ma comunque prima avevamo mangiato!! >>

<< Due pizze, quattro hamburger, tre piatti di riso e un chilo di carne la chiamate cena!! >>

<< SI’ GEORGE!! >> gridarono esasperati gli altri tre.

<< Allora sentiamo… Se non si mangia che andiamo a fare? >>

Sul viso di John apparve un sorrisetto per niente rassicurante.

<< Sapete cosa dobbiamo fare ragazze? >>

<< John quante volte te lo devo dire che noi non siamo ragazzE, ma ragazzI? >>

<< Oh sempre a lamentarti Paula? Comunque perché non andiamo a fare… SHOPPING!! >> disse

mettendo particolare enfasi sulla parola finale e iniziando ad agitarsi come una ragazzina.

<< Ma non è un po’ tardi? >> notò Ringo.

<< Naaah. Sono appena le due del pomeriggio >>

<< Sì… Si può fare >> approvò Paul senza particolare entusiasmo.

Così i quattro, a braccetto l’uno con l’altro come delle brave adolescenti amiche per la pelle, si diressero verso i negozi più “in” della città con l’intenzione di rifarsi completamente il guardaroba.

Mentre sono in un di questi John intravide tra gli altri clienti una persona conosciuta.

<< Psss… Hey Paul >> ma bisbigliò con voce così bassa che l’amico non lo sentì.

<< Paul!! >> ripetè più forte.

<< Che c’è John? >> chiese annoiato, mentre stava frugando tra i vari Jeans che il negozio offriva.

<< Quella non è… >> non finì la frase costringendo così Paul a voltarsi verso la persona che stava indicando.

<< Non è possibile è lei!! >> esclamò con occhi sognanti.

<< Esatto!! La biondina con la quarta di reggiseno e la lingua facile che è venuta l’altro ieri al nostro programma!! Eh ti ricordi che occhiatine provocanti ci lanciava? Perché non te la porti a letto… Una bella scopata è proprio quello che ti ci vuole per riportarti su di morale!! >>

<< John, ma io non sono triste!! >>

<< Va beh mica hai bisogno di una scusa!! >>

<< Hai ragione… >> Paul si convinse << Tieni questi Jeans… E non aspettarmi stanotte >>

<< La mia piccola Paula sta crescendo >> John si asciugò una lacrima come una mamma soddisfatta che vedeva il proprio figlio appena laureato.

Per chi non lo sapesse, i Beatles dopo il loro programma erano soliti a portarsi a letto le concorrenti più carine che vi partecipavano.

Mentre Paul si avvicinava, correndo al rallentatore, nonostante la distanza brevissima, alla ragazza,

che sembra appena uscita da una rivista di Playboy, partì la famosa colonna sonora di “Momenti di gloria”.

<< MA NON E’ GIUSTO!! E’ INACCETTABILE!!! FERMI TUTTI!! >>

La canzone si interruppe bruscamente, la scena si bloccò: Paul, John, George, Ringo, la ragazza e tutti gli altri si immobilizzarono, come si vede alcune volte nei film quando qualcuno ha da protestare e la scena sottostante si ferma mentre il tipo sfoga i suoi disappunti; e una volta finito, la scena riprende come se niente fosse.

In effetti qualcuno aveva da protestare.

Mentre una ragazza, esattamente la narratrice e scrittrice della storia, era seduta in centro ad uno studio di registrazione cinematografico circondata da molte altre, un’altra si alzò indignata.

<< Che c’è Clafi? >> chiese scocciata la narratrice.

<< Che c’è? Che c’è?!?! CHE C’E’?!?!?!?!?!? Vuoi davvero sapere che c’è Zazy?!?! C’è che non mi va che Paul va a letto con quella pornostar!! >>

<< Senti eh?? Io che ci posso fare? Questa è la storia e così te la tieni!! >>

<< Ma a me non piace!! Paul è il mio ragazzo e non può tradirmi con quella!! >>

<< E da quando Paul è il tuo ragazzo? >>

<< Da oggi!! >>

<< Ma guarda che Paul ti ha tradito con molte altre ragazze >>

<< Non è vero!! >>

<< invece sì >>

<< Beh io non ci credo!! E poi non puoi farlo andare a letto la tizia brutta!! >>

<< IO sono la scrittrice e narratrice e IO decido come deve andare la storia!! >>
<< Ma che c’entra!! Questo è il mio sogno!! >>

<< E allora? Non ti da il diritto di far andare tutto come vuoi tu!! >>

<< Ah questa è bella… >>

<< Ma perché ti devi lamentare? Le altre stavano tutte sedute buone buone a non lamentarsi… invece no!! Tu devi sempre avere qualcosa da ridire!! Mai che ti vada bene una cosa!! >>

<< E te credo!! Mi stai facendo diventare Paul un puttaniere! >>

<< Peccato che lo era veramente… >>

<< Sì ma adesso siamo nel MIO sogno!! E non mi sembra il caso che lo sia anche qui!! >>

<< E invece sì!! Le cose devono rispecchiare la realtà!! E quindi non posso mica dire che Paul era un santarellino che aiutava le vecchiette ad attraversare la strada!! >>

<< Sì, certo. Perché i Beatles sarebbero benissimo potuti diventare dei conduttori televisivi >>

<< Ovvio >>

<< Pft… >>

<< Adesso siediti da brava e per favore… NON INTERROMPERMI PIU’!!! >>

Finita la breve lite tra le due ragazze la narratrice/scrittrice, che si era scoperto essere Zazar, riprese con la SUA – capito Clafi?? Non tua!! – storia.

La musichetta ripartì e le persone ricominciarono a muoversi.

Paul finalmente riescì a raggiungere la sua preda ed iniziò a conversare animosamente con lei.

Intanto John osserva soddisfatto la scena.

<< Ciao John!! Che sta facendo Paul? >> una persona si era avvicinato a lui.

<< Niente… Sta solo conq… >> non riescì a finire la frase per la sorpresa della persona che si ritrovò davanti.

<< CLAFI!!!!! >> urlò dopo cinque minuti che era rimasto a fissarla a bocca aperta.

La abbracciò, stritolandola forte.

Quanto gli era mancata in tutti quegli anni!! Anche se non l’aveva mai ammesso.

<< Ma che ci fai qui?! Dove eri finita?! Perché non ti sei fatta più sentire?! Ma come sei cresciuta bene!! Sei diventata proprio una bella ragazza!! Ma fatti vedere!! Ah non sai quante cosa ti sei persa!! >>

<< Wey… Calma John!! Una parola per volta!! >> rise Clafi.

<< Oh sì, scusa! Allora dove sei stata per tutto questo tempo? >>

<< Boh! >>

<< Come boh?! Devi per essere stata da qualche parte!! >>

<< Ti giuro che proprio non so dove sia finita!! Non ero da nessuna parte credo >>

<< Nowhere Land!! >>

<< Esatto probabilmente ero lì >> Clafi si fece pensierosa.

<< Va beh dai. Come te la sei passata in questi anni? >>

<< Boh! Non ho fatto niente >>

<< No ma scusa… come hai fatto a non fare niente? >>

<< Ah non chiederlo a me >>

<< Senti cambiamo discorso che è meglio… >>

<< Ok… Però non mi hai ancora detto con chi stava parlando Paul >>

John si girò a vedere l’amico e lo trovò avvinghiato alla ragazza del quiz.

<< Ehm… Senti che ne dici se andiamo fuori a prenderci un bel gelato? >> prese Clafi per le spalle e cercò di spingerla di forza fuori dal negozio.

<< C’è qualcosa che mi stai nascondendo? >> la ragazza iniziò a sospettare qualcosa.

<< Chi io? Ma ti pare!! Potrei mai nasconderti qualcosa? >>

<< Veramente sì! >>

<< Donna di poca fede >>

<< No senti John, adesso non ho voglia di uscire. Anzi vorrei proprio andare a salutare Paul >>

<< Come hai fatto a trovarci? >>

<< Non cercare di cambiare discorso… >>

<< No… TU non cambiare discorso!! >>

<< IO?! Ma se sei tu che continui a cercare di non farmi andare da Paul!! >>

<< Non sono carine queste magliette? >>

<< JOHN!! >>

<< Ok ok… Adesso ti porto da lui >>

Con sua grande fortuna però, quando arrivarono, Paul si era appena staccato dalla bocca della preda.

<< Ciao Paul!! >> lo salutò Clafi con grande entusiasmo. Il ragazzo, per tutta risposta, alzò lo sguardo, la fissò cinque minuti negli occhi e senza nemmeno aprire bocca escì dal negozio a braccetto con la “tipa brutta”.

Quella per la povera Clafi fu peggio di una pugnalata al cuore: dopo tutti quei bei momenti che avevano passato insieme da piccoli e tutti quegli anni separati era così che si comportava al suo ritorno? La ignorava completamente?

La ragazza si voltò in lacrime verso John e quello le rivolse uno sguardo desolato.

Allora, più furiosa che mai, Clafi si diresse verso Paul e una volta raggiunto gli tirò uno schiaffo con tutta la forza che aveva in corpo. Poi corse via verso non si sa dove.

<< No, Clafi aspetta!! >> cercò di chiamarla Paul, rendendosi conto di quello che aveva fatto poco prima.

Ma, dato che l’amica non aveva intenzione di fermarsi, iniziò ad inseguirla, abbandonando la bionda per strada.

Dopo cinquanta faticosi metri di corsa inciampò e perse Clafi di vista.

Mentre si rialzava in piedi John, George e Ringo lo raggiunsero.

<< Certo che sei proprio una testa… >>

<< Sì, lo so John!! Cavolo e adesso che faccio? >>

<< Beh… Io comincerei con il farmi perdonare >> gli suggerì Ringo.

<< Fin qui c’ero anch’io… ma come? >>

<< Ah boh questo è un problema tuo!! >>

<< Grazie ragazzi… Siete molto d’aiuto >>

<< Non c’è di che. Però vedi di sbrigarti a fare la pace!! Quando litighi con una donna di solito non succedono cose molo carine >> puntualizzò George.

<< E’ vero!! Vi ricordate quando Ruby e Paul hanno litigato? Eravamo a casa di Ringo nel suo giardino e quei due erano così arrabbiati l’uno con l’altro che Ruby prese una falce e distrusse tutte le siepi e i fiori di Ringo per far innervosire Paul ancora di più. Lui per tutta risposta prese una motosega e abbatté tutti gli altri!! Poi, dopo che avevano finito le piante da uccidere, fecero la pace dandosi un bel bacio >>

<< Sì, John… Me lo ricordo… >> disse Ringo con amarezza.

<< Ah… che bei momenti erano quelli…  >> sospirò George con un velo di malinconia.

<< Magari per te!! Tu non ti sei ritrovato un giardino distrutto dopo averci passato anni a lavorarci!! Ah per la cronaca… Finchè tu e Clafi non fate pace, Paul, a casa mia non ci metti piede!! Tanto meno nel mio giardino >>

<< Oh ma che rompiscatole che sei Ringo!! Ti ho già chiesto scusa!! >>

<< Sì ma poi chi ha dovuto sistemare tutto!! >>

<< Pft… Comunque, mi è venuta un’idea su come fare pace con lei >>

<< Sentiamo >>

<< Eh no… Lo vedrete voi con i vostri stessi occhi!! >>

Così ripartirono alla ricerca dell’amica.

Clafi era seduta su una panchina in un parco.

Ancora non riusciva a credere che Paul l’avesse trattata così: dopo tutti quegli anni non l’aveva degnata neanche di uno sguardo.

C’era rimasta veramente male.

Ma la cosa che l’aveva ferita di più era il fatto che Paul pareva averla completamente dimenticata, nonostante tutte le belle esperienze che avevano avuto da piccoli.

Gli era mancato tantissimo.

Come una sciocca aveva creduto che Paul l’avrebbe aspettata fino al suo ritorno… E invece l’aveva trovato in compagnia con quella sgualdrina di strada!! Non riusciva a sopportarlo…

<< Finalmente ti ho trovata!! Pensavo che fossi sparita un’altra volta!! >> una voce interruppe i suoi pensieri.

Clafi si girò di scatto riconoscendone il suono: che voleva lui adesso? Forse umiliarla di più di quanto non avesse fatto prima?

Paul si avvicinò all’amica con una faccia mortificata.

<< Senti Clafi… Volevo chiederti scusa per come mi sono comportato prima!! Sono stato un idiota!! Non dovevo trattarti così… E’ che non ti vedevo da tanti anni, e volevo in un certo senso fartela pagare per essere sparita e avermi fatto soffrire… Tieni ho raccolto questo per te!! >> Paul le consegnò una rosa.

Clafi, commossa da quelle parole, l’annusò e poi se la portò al petto.

<< Scuse accettate >>

Paul la guardò sollevato, poi l’abbracciò, come avrebbe dovuto fare prima.

<< Mi sei mancata tanto!! >>

<< Anche tu, Paul. Non sai quanto!! >>

<< E allora perché non sei venuta prima?! >>

<< Non potevo >>

<< In che senso non potevi? >>

<< Non lo so… >>

<< Fa niente… L’importante è che tu adesso sia qui >>

<< Oh ma guardate che teneri!! Sembrano due fidanzatini innamorati!! >> si intromise John nella loro conversazione, facendoli staccare, entrambi rossi come peperoni.

<< Sapete che ho deciso di iscrivermi ad un quiz radiofonico? >> disse ad un certo punto Clafi.

<< Ah sì?? E come si chiama? >> domandò curioso Ringo.

<< Si chiama… No… scusate non ricordo. Però è un quiz a domande di intelletto >>

<< Tanto il nostro è comunque più bello >> John incrociò le braccia come offeso.

<< Oh certo... >> sorrise la ragazza

<< E allora perché non vieni a partecipare al nostro? Ci faremo delle belle risate >> propose Paul

<< Perché per me sarebbe troppo facile. Arriverei al montepremi finale e vincerei anche >>

<< Ma che modestia >>

<< E’ vero. Che facciamo adesso? >>

<< Andiamo a casa!! Ho un po’ di fame >> George si massaggiò lo stomaco

<< Ok >> sbuffarono gli altri quattro.

Così tutti si diressero verso casa.

Il giorno dopo.

Clafi si trovava nello studio radiofonico per partecipare al quiz.

Si trovava davanti ai bordi di una piscina e dalla parte opposta c’era una scrivania con un tipo seduto. Questo qui non era altro che il conduttore del programma.

<< Ben tornati tutti!! Oggi siamo qui con una nuova concorrente che proverà a vincere ben un milione di euro. Dopo la pubblicità!! >>

Così schiacciò due bottoni e partirono i soliti annunci inutili che nessuno ascoltava.

Intanto il conduttore si alzò dalla sua sedie e si girò.

Con spiacevole sorpresa il pubblico che era venuto ad assistere alla trasmissione notò che il conduttore dietro non era vestito, facendo in questo modo vedere a tutti il suo sedere…

Subito partirono i commenti negativi, che il conduttore ovviamente sentì.

Imbarazzatissimo si voltò verso la platea e si scusò.

<< Ehm… mi dispiace immensamente… C’è stato un equivoco. Però dovete ammettere che non è niente male >> cercò di sdrammatizzare un po’.

Il pubblico si sconvolse.

Poi, finita la pubblicità, riparti il quiz.

<< Bene. Direi di iniziare subito con la prima domanda: quanto mi piacerebbe baciare John Lennon >>

Tutti scoppiarono a ridere.

<< Eheh… Ma queste non sono domande da fare. Sono troppo facili. Chi non lo vorrebbe baciare? >>

Clafi lo guardò shoccata.

Stava per risponderli a tono quando il conduttore posò per la prima volta gli occhi su di lei.

<< Mi dispiace noi non accettiamo concorrenti travestiti da rane aliene >> disse.

<< Eh?? >>

<< Sì!! Tu sta indossando un vestito da rana aliena. Ti chiedo gentilmente di andartene >>

La ragazza non capiva di cosa stesse parlando, finché non vide la sua mano che aveva addosso una specie di guanto verde.

Senza sapere come si facesse ad essere vestita così uscì e giunse in una stanza identica a quella di prima; soltanto che con quattro ragazzi fin troppo famosi alla scrivania.

<< Clafi!! >> urlò John saltandole addosso.Entrambi finirono in piscina. Poco dopo gli altri li raggiunsero.

<< Allora come è andato il quiz? >> chiese Paul.

<< Non mi hanno fatto partecipare >>

<< E perché? >>

<< Perché sono vestita da rana aliena >>

<< Pft… Noi ti avremmo fatto partecipare lo stesso >>

<< Ne sei sicuro? >> lo stuzzicò

<< Certo!! >> si intromise John facendoli il solletico.

Non vedendo però nessuna reazione dell’amica si offese.

<< Perché non ridi? >>

<< Perché non soffro il solletico >>

<< COME?!?!>>

<< Mi dispiace ma è così >>

<< Anche sotto i piedi? >>

Non avendo ricevendo nessuna risposta sul volto di John comparve un sorriso malefico.

<< ALLA CARICA’!!! >> urlarono tutti e quattro insieme, immergendosi nell’acqua.

<< No… eheheh… smette… eheheh >> cercò di divincolarsi la ragazza mentre non riusciva a fermare le risate.

Dopo cinque minuti di tortura (che fiato ND me) riemersero soddisfatti.

<< Ve la farò pagare >> li minacciò Clafi.

<< Contaci >> la stuzzicò John.

<< Ti conviene stare zitto John… o ti faccio baciare dal conduttore televisivo qui a fianco >>

John fece un’espressione seriamente spaventata.

<< Piuttosto che baciare quello lì vado a fare il modello da Abercrombie!! >>

<< Pft… sei troppo brutto per fare il modello >> detto questo Clafi iniziò a fare il solletico all’amico, insieme agli altri tre.

Le immagini però iniziarono via via a sfocarsi, finchè…

La bella addormentata Io mi svegliai.

 

 

 

 

THE DARK SIDE OF THE MOON

Ok dopo questo sogno direi che è meglio se vado a farmi ricoverare u.u

Dovete sapere che io per la scuola ho letto “Le dodici domande” che sarebbe il libro da cui è stato perso il film “The Milionarie”… non pensavo che i miei sogni potessero tirarne fuori una storia del genere xD

Anche mia mamma ha detto che se continuo così fra poco mi manda da uno psicologo… xD non è una bella cosa…

Comunque è così strano che non so nemmeno da che parte cominciare per commentarlo…

Spero che abbiate capito la parte dove io mi ribello contro Zazar… xD

Praticamente… avete presente il artone animato “Le follie dell’imperatore?” (che pessimo esempio xD) Dove c’è il lama che a volte ferma l’immagine, dice il suo disappunto e poi fa riprendere tutto? Succede più o meno così… xD soltanto che sono io che mi ribello a Zazy… a proposito scusa se ti ho gridato contro nel sogno… avessi potuto scegliere non l’avrei fatto xD

Poi invece lo so benissimo che Paul e Ruby non hanno mai litigato così… ma andatelo a dire ai miei sogni u.u xD

Alcune cose non hanno proprio senso… ma anche nel sogno erano così quindi non potevo fare altrimenti xD

Spero che vi piaccia anche questo.

Scusate i soliti errori grammaticali e ortografici.

Mi dispiace tanto ma devo scappare (mio padre mi sta praticamente puntando addosso il mio bazooka) e non riesco a rispondere alle recensioni.

Un bacio a tutte.

Ciao :D
  
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