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Autore: Anna_Bel    02/05/2010    2 recensioni
Questa è la mia prima ff ed è una Draco/Hermione... Spero che piaccia
Genere: Romantico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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<3 Ron A Tutti i Costi!<3

 

 

 

 

Quel nascondiglio non era proprio adatto a lei. Un salice non poteva nascondere una ragazza di 16 anni.

Era inverno inoltrato e quel pomeriggio, verso le cinque, arrivò un buio che portò con sé un freddo bestiale.

Hermione rabbrividì; se non fosse stato per la sua curiosità e per la gelosia, non si sarebbe mai sognata di mettere anche solo la bacchetta fuori dal castello.

Stava così bene davanti al caminetto, sulla sua poltrona comoda, accarezzando il muso di Grattastinchi in grembo.

Ma la voglia di seguire Ron e Lavanda era più forte di lei, più forte della voglia di rimanere nella Sala comune o , più forte della sua coscienza che continuava a ripetergli repentinamente:

 

Lasciali stare, non li pedinare. Se a Ron piace ed è felice quando sta con lei, allora devi essere felice anche tu.

 

Ma era proprio quello il problema! Lei non era affatto felice. Non le piaceva darsi dell’egoista pensando che solo lei era quella adatta a Ron.

Era solo che non riusciva a capacitarsi del fatto che Ron e Lavanda stavano insieme da un mese e negli anni prima non si erano neanche guardati, invece con lei che conosceva da sei anni non si era mai azzardato a fargli un complimento.

 

Sentì qualcosa pizzicare il naso. Due bei fiocchi si erano posati dolcemente su di esso e la smorfia fu immediata. Era stufa. Si stava maledicendo da due ore; come era potuta essere così stupida da sprecare il suo tempo all’inseguimento di quei due sciocchi che nemmeno si toccavano? Stava per andarsene mandando tutto al diavolo quando si rimangiò tutto quello che aveva pensato un istante fa.

Ron e Lavanda stavano amoreggiando sulla riva del lago Nero. Lui aveva le orecchie sulla tonalità del bordeaux, lei invece lo baciava come se stesse per affogare.

Se solo fosse riuscita ad avvicinarsi un po’ di più sarebbe arrivata a vedere anche la faccia di Ron, se era dolce e tranquilla, o triste e confusa da quell’orripilante bacio.

 

Cingendo le mani intorno al robusto tronco dell’albero si inclinò di più in avanti , e poi ancora più avanti

“Avanti… solo un passo e ci sono… solo un piccolo e stupidissimo passo…” ma non riuscì a sporgersi di più perché le mani scivolarono sul tronco e cadde rovinosamente sul terreno umido.

Imprecando ringraziò il cielo che era ad una notevole distanza dai due, che non si accorsero di nulla e continuarono ad amoreggiare.

 

Sempre più schifata, Hermione decise di tornare al castello per evitare di perdere altro tempo inutilmente. Una volta arrivata si cambiò quegli abiti bagnati e se ne mise altri più caldi con un lungo sospiro di sollievo. Non riusciva a levarsi dalla mente la figura di Ron che baciava quella di Lavanda. Come voleva esserci lei a posto di quell’insulsa oca giuliva.

 

“ Hermione cosa fai li? Vuoi venire in biblioteca a finire di fare i compiti?” Hermione trasalì sentendo la voce pacata della sua migliore amica Ginny. In quel momento il pensiero di Lavanda e Ron che si baciavano si spostò lasciando spazio a quella di Piton che aveva assegnato una ricerca di trenta righe.

 

Scosse la testa, rabbrividendo , al pensiero di Piton e fece un sorriso tirato alla sua amica che gliene diede uno di rimando.

 

“Scusa Ginny. Finisco di prepararmi e poi andiamo.” Disse infilandosi la maglietta della divisa con estrema agilità.

 

Ginny non sembrò sorpresa vedendo Hermione sovrappensiero, così sorridendogli di rimando aprì la porta del dormitorio. “Ok io ti aspetto di sotto, sbrigati però che fra tre ore si cena.” Disse chiudendosi la porta alle spalle.

 

“Tre ore?” esclamò Hermione con le mani tra i capelli che erano più ricci del solito.

“Ma quanto sono stata via?”. E così infilandosi anche la cravatta e allacciandosi le scarpe scese di sotto da Ginny ed insieme andarono fino alla biblioteca per studiare.

 

**********

 

 

Hermione sbuffò. Tutti i posti erano occupati dagli studenti. Erano arrivate troppo tardi!

 

“Tutti i posti sono occupati. Ed ora come facciamo?” chiese, con aria triste, a Ginny che non si dava per vinta guardandosi attorno come un segugio.

 

“Non tutti sono occupati.” E prese Hermione per un braccio con lo sguardo fisso su un tavolo all’angolo della sala. Ma prima di trascinarla via come una bambola si girò verso di lei con determinazione  “Herm vuoi fare questa ricerca?”

 

“Ma cero che lo voglio!” esclamò la riccia Grifondoro chiedendosi il perché di quella domanda.

 

“La faresti a tutti i costi?” chiese girandosi verso l’angolo della stanza che fissava da prima. Hermione seguì il suo sguardo fino al tavolo più remoto della stanza e cercò di distinguere le figure che vi erano sedute intorno,

Il tavolo era semivuoto ma era meglio che fosse stato pieno perché le persone che vi erano sedute intorno erano così sgradevoli per lei che avrebbe preferito cento volte vedere il bacio tra Ron e Lavanda, piuttosto di sedersi vicino a quella gente.

Intorno al tavolo scelto da Ginny c’erano a suo malgrado tre delle persone che odiava più in tutta Hogwarts. Blaise Zabini era chino su un foglio di pergamena, vicino a lui c’era Pansy Parkinson che non badava affatto al foglio scarabocchiato che aveva sotto il naso, con una mano sotto la guancia, rivolgeva i suoi occhi a quello stupido di un Malfoy.

 

Draco Malfoy, soprannominato prima Principe delle Serpi e poi Principe e basta dalle sceme che gli correvano dietro, se ne stava stralaccato sulla sedia come se fosse una poltrona e ci mancava poco che non mettesse i piedi sul tavolo per stare più comodo.

Una decina di ragazzine, tra il secondo e il quinto anno, lo fissavano come incantate ma lui non ci badava affatto. Scriveva sul foglio di pergamena come annoiato, con una smorfia disgustata dipinta sul suo volto.

 

“Stai scherzando spero!?” ruggì Hermione ad una Ginny per nulla scossa, vedendo la sua amica storcere il naso a quella visione.

 

“Se vuoi fare la ricerca per Piton… temo di no!” finì lei che, con non troppe cerimonie, le diede il tempo di balbettare un

“M-ma… G-Ginny… noi… non possiamo con quelli” per poi strattonarla con forza verso il tavolo mentre cercava di ribellarsi.

 

Una volta arrivate al tavolo Ginny diede un colpetto con il gomito all’anca di Hermione che si girò di scatto e alzò gli occhi vedendo che erano arrivate al tavolo dove erano seduti i tre Serpeverde.

Le ragazzine del tavolo dietro, vedendo che avevano Ginny e Hermione che le interrompevano la meravigliosa visione del biondo Serpeverde gli intimarono di sposarsi con gestacci e brutte smorfie, che vennero però represse da un’occhiataccia di Ginny.

Al loro arrivo Zabini e Parkinson non fecero una piega, mentre Malfoy alzò delicatamente lo sguardo dal foglio alle due Grifondoro, mutando la sua smorfia da svogliataggine a malvagità con il naso arricciato che stava a significare che era schifato da quell’arrivo inaspettato. Anche se la sua smorfia fece indietreggiare le due, non si scompose.

 

“Che schifo una Mezzosangue!” si limitò a dire con voce pacata ma pur sempre schifata.

A quell’esclamazione Zabini alzò il volto ed anch’esso fece una smorfia; invece la Parkinson rimase con la stessa posa di prima ma sembrava emozionata quando vide che Malfoy aveva alzato il viso, aveva cambiato espressione e per giunta aveva parlato: sembrava lo stesse scrutando in ogni particolare. Hermione rise tra sé e sé pensando quanto potesse essere stupida quell’esempio di ragazza.

 

“Cosa volete ?” chiese Zabini distogliendo lo sguardo dalla pergamena.

Hermione sentì Ginny, lì vicino a lei, irrigidirsi come un tronco e schiarirsi la voce.

“Ci chiedevamo se ,visto che tutti i tavoli sono pieni” e si girò distrattamente verso la stanza indicando i tavoli con un gesto della mano “… se magari voi ci potevate fare un po’ di spazio” concluse Ginny piuttosto agitata.

 

Alla fine della frase Zabini si mise a ridere, invece Malfoy, da gentiluomo che era, fece una sonora risata di scherno e dopo aver detto “col cavolo!” in una maniera alquanto sprezzante si avvicinò le due sedie vicine, vuote, e su una poggiò la borsa a tracolla che stava per terra, e su quell’altra appoggiò le scarpe. Il suo comportamento stava a dire che ora anche quelle sedie erano occupate.

 

“Che maleducato!” esclamò Hermione involontariamente, dandogli le spalle con uno sbuffo spazientito. Ma il gridolino della Parkinson la costrinse a girarsi.

 

Malfoy si era alzato in piedi con tutta la sua altezza e si era avvicinato ad Hermione di un passo e mezzo, tanto che lei si spaventò quando si girò, vedendolo a un palmo dal naso, he la guardava in cagnesco con due occhi ridotti a fessure e la bocca storta in una smorfia di disgusto. Hermione fu invasa da una scossa che la fece tremare. Cercò di affrontare il ragazzo, guardandolo negli occhi ma poi quando le sue iridi ambra trovarono quelle ghiaccio di Malfoy, distolse lo sguardo come impaurita.

 

“Prima di parlare rifletti, sporca Mezzosangue!” disse lui afferrandola per un polso e stringendola forte da farle male.

 

“Ehi tu, sta fermo!” fu l’unica cosa che riuscì a dire Ginny, prima che Zabini potesse bloccarla con un gesto di mano. La Parkinson ancora scossa teneva la mano sulla bocca ma si lasciò uscire delle parole soffocate.

“No, Draco. Non ne vale la pena per una, come lei!” esclamò a mezza bocca.

Malfoy la lasciò come scottato ma con il solito ghigno

“Che schifo…” disse guardandosi la mano che aveva stretto il polso di Hermione. Poi si rivolse a Pansy.

“Ehi, hai un disinfettante?”  chiese sedendosi sulla sedia.

La Parkinson fece una faccia sconvolta e si tuffò sulla sua borsa,alla ricerca della boccetta, dopo aver sussurrato un “Certo!”.

Draco afferrò il disinfettante tra le pallide mani e mise uno strano gel su una di esse strofinandole con forza, quasi per cancellare una brutta macchia sul palmo della mano.

 

“Comunque le cose non cambiano. Dobbiamo metterci qui!” fece una Ginny più combattiva di prima.

 

“Si certo, come no!” grugnì Zabini guardando di sbieco Hermione.

 

“Si certo!” fece Ginny “ non potete obbligarci ad andarcene. Non c’è mica scritto lì Zabini” disse indicando la sedia del Serpeverde, “ lì Parkinson” indicando il posto della ragazza che la scimmiottava spudoratamente “ e lì Malfoy” concluse infine guardando il biondo.

 

“Weasley gira a largo. Questo non sarà il posto nostro ma se vi sedete qui passerete un brutto quarto d’ora” le consigliò la Parkinson guardando Malfoy amorevolmente.

Poi quest’ultimo alzò il viso e spalancò gli occhi grigi che sembravano luccicassero.

Malfoy aveva un’idea!Guardò il suo foglio di pergamena dove aveva scritto si e no, quattro righe e poi spostò lo sguardo su Hermione, infine scattò in avanti.

 

“Avanti! Sedetevi… dopotutto queste sedie sono anche vostre…di Grazia….” Disse fermamente indicando le due sedie,quasi ad invitare le ragazze a sedervi.

 

“Malfoy, non me la bevo… cosa vuoi?” chiese Hermione, massaggiandosi ancora il polso arrossato e guardando torva il biondino.

 

Gli occhi di Malfoy tremarono “Perché pensate che voglia qualcosa?” disse con un finto sorrisetto da idiota.

 

“Che c’è furetto? Sei diventato buono d’un tratto?” chiese più scorbutica del solito.

 

Malfoy dedicò anima e corpo per non sputargli addosso ma con un freddo sguardo riuscì solo a dire “ non chiamarmi più così o rimpiangerai del giorno in cui sei nata! Ho detto sedetevi,di Grazia!” replicò lui riacquistando lo sguardo schifato.

 

“Ecco lo sapevo che qui non finiva bene” bisbigliò Hermione a Ginny che prese posto vicino a lei.

 

***********

 

Era passata un’ora buona e Ginny ed Hermione stavano quasi per finire. “Finalmente!” pensò Hermione tra sé e sé con una mano sulla fronte. Stava svenendo dalla fame e per giunta era stranamente intimidita dalle facce dei tre Serpeverdi che la guardavano a turno sghignazzando dalle risa.  Si alzò soddisfatta, rimirando il foglio di pergamena scritto con una bellissima calligrafia.

 

“Stupida Granger!” ruggì Malfoy alzando il foglio di pergamena completamente sporco di inchiostro nero. Hermione rimase paralizzata, come aveva fatto a far cadere dell’inchiostro sul foglio di quella serpe?

Rimase paralizzata ma si accorse che Malfoy tirò un’occhiataccia a Zabini che stava iniziando a rotolarsi dalle risate. Lei sapeva come fare a ripulire quell’inchiostro. Un semplice tocco di bacchetta e sarebbe tutto scomparso,ma non fece in tempo a pensarlo che Malfoy con un ghigno strappò in quattro il foglio e lo gettò nel camino più vicino.

 

“Mi dispiace Granger, ma la prossima volta starai più attenta. Il compito per Piton è per domani e ormai non posso fare più nulla. Mi darai il tuo! Dopotutto la sbadataggine deve essere ripagata. Domani a colazione lo voglio bello e fatto! E attenta a te se non lo farai!” disse puntandole un dito contro.

Era mortificata per quel fatto e la sua faccia si colorò di mille tonalità del rosso ma non aveva la benché minima voglia di rimettersi giù a rifare il testo di sana pianta. Per di più per Malfoy!

Non riuscì a replicare che lui le se avvicinò all’orecchio e con un sussurrò ribadì

 

“entro domani Granger!” e se ne andò tutto felice dalla stanza.

 

Lo odiava! Lo sapeva da sempre. Lo odiava e basta!

 

************

 

Con la velocità di un ippogrifo Hermione salì le scale fino al dormitorio per riscrivere quel benedetto compito.

Non aveva la minima voglia di farlo ma non poteva lasciare che Piton la sgridasse se veniva a sapere che era stata lei a sporcare il foglio a Malfoy.

Una domanda però le traforava il cervello mentre stava scrivendo la ricerca ( naturalmente con qualche errore qua e la e cambiando qualche parola per far vedere che era di Malfoy).

La domanda che le sorgeva sempre era : Perché quando ho sporcato il foglio a Malfoy, lui si è sbrigato a strapparlo e per giunta a gettarlo nel camino?

Una volta aver finito il compito lo mise insieme al suo dentro il libro di Difesa contro le Arti Oscure e si addormentò nel suo letto a baldacchino

 

**********

 

“Hermione!?” Hermione si girò, gli occhi ancora chiusi.

“Cosa vuoi Ginny?” disse tirandosi su con un grande sbadiglio. Solo quando aprì gli occhi si accorse che la sua migliore amica era vestita. Diede un’occhiata all’orologio a polso.

“Per Merlino! Sono le sette!” esclamò alzandosi e dirigendosi in bagno con la divisa da Grifondoro.

“Già… “ disse Ginny con un gran sorriso.

“Ieri sono andata a dormire tardi…tutta colpa di quel furetto!” gridò Hermione mentre si lavava.

 

Una volta preparata prese la borsa dove aveva infilato il libro di Difesa contro le Arti Oscure nel quale aveva messo la ricerca sua e di Malfoy.

Si affrettò ad arrivare davanti alla Sala Grande ma invece di aprire disse solo

“Ginny guarda se è arrivato Malfoy” e dopo un sonoro “No” dell’amica sbuffò incerta.

Dopo poco per fortuna arrivò Malfoy con il solito gruppetto che squadrò Hermione come sempre

“Salve Mezzosangue!” esclamarono tutti in coro, prima di entrare a fare colazione.

Hermione alzò gli occhi al cielo e poi tornò a guardare Malfoy che la squadrava con il solito ghigno.

“Buongiorno Granger! Che ore hai fatto ieri?” chiese Malfoy alzando un sopracciglio, vedendo che Hermione era più scapigliata del solito.

Lei grugnì forte. Prese la borsetta e ne fece uscire un bel foglio di pergamena scritto bene e glielo porse .

Lui lo afferrò distratto e dopo avergli dato una letta disse “ Granger, quando dicevo che mi dovevi dare la tua ricerca intendevo che me la dovevi copiare non dare quella originale… ma se a te va bene cosi… “

“Perché?” chiese Hermione cercando di vedere la ricerca che aveva dato a Malfoy. Poi tirò fuori quell’altra, dove aveva messo qualche errore.

“No…aspetta è questa la tua! Dammi qua!” esclamò porgendogli l’altra pergamena.

Lui fece un ghigno. “Non ci penso proprio. Anche io voglio prendere un eccellente!”

 

Hermione si fece prendere dal panico e come una furia gli saltò addosso.

“dammi subito quella ricerca Malfoy!”. La situazione era un po’ strana: lui si era alzato con la punta dei piedi e con il foglio in alto per non farglielo prendere. Lei,invece si era aggrappata alle sue spalle e con dei saltini cercava di afferrare il foglio.

 

“Hermione… m-ma cosa fai…con M-Malfoy?”. Hermione si sentì avvampare.

Si girò e davanti aveva la scena più imbarazzante a cui avesse mai assistito. 

Ron stava stretto con Lavanda ed entrambi guardavano sconcertati la scena con la bocca aperta.

Lei stava ancora con il braccio alzato ma con la testa girata verso i due.

Malfoy, che era quello più imbarazzato di tutti, stava sempre con il foglio in alto ma non volendo l’altra mano gli era scesa sulla vita di Hermione per non farla saltare.

Lei, dopo essersi ripresa, con un veloce movimento della bacchetta ed un incantesimo di appello prese la sua ricerca.

Draco dopo aver grugnito sonoramente,  per uscire da quella situazione imbarazzante, prese l’altra ricerca e se ne andò nella Sala Grande.

 Hermione giurò che aveva visto il viso di Malfoy, sempre pallido, con un lieve rossore.

 

In quel momento la testa di Hermione iniziò ad elaborare e poi tirò fuori un’idea.

Si girò guardando Ron ancora sconcertato e indubbiamente geloso.

 

Ecco cosa doveva fare! Doveva far ingelosire Ron a tutti i costi per riprenderlo dalle grinfie di Lavanda.

Ma come? E soprattutto con chi?

Ron in quel momento si riprese e con la sua fidanzata entrarono ancora scossi, dentro la Sala Grande.

Un piccolo luccichio per terra la fece incuriosire. Si accovacciò e prese tra le mani un bellissimo anello con incastonato uno smeraldo verde e disegnato un serpente.

A chi poteva essere scivolato quell’anello? Di sicuro doveva valere tanto ma decise di metterselo in tasca. Quando il proprietario lo avrebbe cercato lei sarebbe stata sicura che glielo avrebbe ridato.

 

************

“Hermione?”

La riccia fissava con una mano sotto la guancia il Grifondoro li davanti a lei.

Ron ignaro di tutto stava giocando con una pluffa e la lanciava divertito ad Harry che poi gliela ritirava.

 

“Hermione!?” riprovò Ginny, questa volta dandole una leggera pacca sulla spalla.

Hermione trasalì.

“Si?...Dimmi Ginny…” sussurrò quasi per non voler sovrastare le risa del rosso.

 

“Ancora con mio fratello?” chiese l’amica con aria interrogativa.

Hermione inspirò a fondo. “Già… ma ho piano… “

 

“Un piano?” ora Ginny era un po’ triste per la ragazza che si dava da fare per conquistare Ron da ormai due anni.

 

“Ho deciso di farlo … ingelosire… con un altro ragazzo.”

 

“Si… potrebbe anche funzionare. Ma hai scelto il ragazzo?”

Hermione tornò triste “non ancora. Ma se tu dici che io in fondo gli piaccio… qualunque sia il ragazzo… anche Neville… potrà farlo ingelosire” Ginny la guardò un po’ male ed Hermione si affrettò a parlare.

 

“Noooo… che hai capito! Non è Neville… ma mi devi dare una mano per trovare il ragazzo.”

 

“va bene!” sorrise Ginny. Hermione era sicura al cento per cento che sarebbe riuscita nel suo intento.

Frugò tra le tasche e fece uscire l’anello che aveva trovato quella mattina.

 

“Ginny… per caso conosci il proprietario di questo anello? Magari è uno del tuo anno…” ma non finì la frase che Ginny si mise una mano sulla fronte e sussurrò indicando tremante l’anello.

 

“H-Hermione?!?!?!… sai di chi è quell’anello?” ora la sua voce non era tanto stabile.

 

“No … sennò non te lo chiedevo” rispose guardandola strana.

 

“Ma dimmi… dove lo hai trovato? Quello ti ammazza… e sta volta lo fa per davvero…”

 

“L’ho trovato sul pavimento davanti alla Sala Grande dopo aver dato la ricerca a Malfoy. E poi chi è che mi dovrebbe ammazzare?” disse Hermione giocherellando con l’anello.

 

“Quell’anello è di Draco Malfoy… e non giocarci per favore…se ti casca e si rompe…”

 

Hermione, solo a sentir quel nome, lasciò cadere l’anello sul suo grembo come scottata.

 

“O santi numi. Ho preso l’anello di famiglia a Malfoy! Ora lo starà cercando come un pazzo… è meglio che glielo riporto subito.” Ma non riuscì ad alzarsi per dirigersi verso il buco del ritratto che la mano di Ginny la bloccò e la costrinse a rimettersi seduta sulla poltrona.

 

“Hermione… non capisci che abbiamo in pugno la situazione?” chiese, sempre fissando come incantata l’anello.

“ metti l’anello nella tua cassaforte” sussurrò ma Hermione non poté obiettare perche lei le diede una guardata truce.

 

“Fallo Hermione. Poi ti spiego… “ Così Hermione si diresse verso il dormitorio femminile e poi mise l’anello di Malfoy dentro la cassaforte che stava sotto il letto e con una velocità supersonica tornò da Ginny.

 

“Allora ?” chiese mentre si rimetteva seduta sul bracciolo della poltrona.

 

“Prima mi hai detto che volevi far ingelosire Ron… vero?” chiese con una risatina maligna.

 

“Si…” poi si interruppe. Guardò Ginny come spaventata. Come aveva potuto avere un’idea tanto intelligente quanto rischiosa?

 

“No Ginny… io non tirerò in ballo Malfoy. Va bene che devo far ingelosire tuo fratello ma così ci rimarrà secco!”

 

“Avanti Herm… cosa ti costa? Tu ora gli mandi un gufo con scritto che vi incontrate davanti alla stanza delle Necessità e poi quando stai li lo minacci. Gli dici che se rivuole il suo anello lui deve far finta che state insieme!” disse Ginny come se la cosa fosse fattibile.

 

“D’accordo…” disse Hermione sorridendogli.

 Gli occhi di Ginny brillarono. “Davvero?” disse con un fil di voce.

 

“No! Ma dico ti sei bevuta il cervello? Io andare giù da lui e da soli, quindi anche col ischio che mi aggredisca, devo chiedergli se è disposto a fare il finto fidanzato, con me che sono una Mezzosangue e per giunta anche per far ingelosire uno Weasley? Ma dico stai fuori?” Ginny si era fermata all’inizio della frase, quando aveva detto di no.

 

“Ma tu hai il suo anello… ricordi?” chiese indicando il dormito delle ragazze al piano superiore.

 

“Già… ma se poi dice che non gliene frega nulla? Se poi non vuole l’anello?” disse Hermione chiedendosi –Ma sto veramente prendendo in considerazione l’idea di Ginny?-

 

“E allora? Ma cosa ti costa? Se poi non vuole te ne vai… “

 

“Non se ne parla… a parte che lui non accetterà mai… sono una sangue sporco…figlia di babbani. Fra poco non si azzarda nemmeno a guardarmi… figuriamoci a far finta di essere il mio…” Ma si bloccò. Lavanda era arrivata e stava pomiciando con Ron, indisturbata delle occhiate degli altri. Hermione si sentì il sangue ribollire. Si girò verso Ginny che aveva la faccia ancora maligna.

 

“D’accordo!” disse Hermione mordendosi il labbro inferiore. Ma avrebbe fatto di tutto per stare con Ron. Anche fare un patto con il diavolo.

 

“Hai fatto la cosa giusta. Morirà di invidia!” disse Ginny guardando sprezzante Lavanda che continuava a saltellare intorno a Ron dicendo:” Il mio Ron Ron… Il mio Ron Ron!”

 

 

“Già… se solo Malfoy accettasse il patto… “

“Lo accetterà… lo accetterà…” disse Ginny facendo una risatina.

 

Così Hermione chiese ad Harry di prestargli Edvige ma non gli disse per chi era la lettera e poi presi pergamena e penna iniziò a scrivere sotto il suggerimento di Ginny.

 

Caro Draco Malfoy

 

Volevo solo dirti che oggi ho trovato il tuo anello e ci tenevo a ridartelo.

Spero che non ti sia messo a cercarlo perché ce l’ho io.

Non disperarti. Se vuoi comunque, possiamo vederci tra dieci minuti davanti alla Stanza delle Necessità così te lo restituisco.

Riporta la tua risposta con questo gufo.

 

                                                                                                            H.J.Granger

 

Così con un sorrisetto soddisfatto legò la lettera alla zampa di Edvige e le sussurrò:

“ Dallo a Draco Malfoy, sotterranei, e se non vuole risponderti beccalo fino a quando non si decide a farlo.” E così Edvige uscì di fretta dalla finestra per portare la lettera.

Ginny ed Hermione aspettarono la risposta con le dita incrociate e dopo tre minuti arrivò.

Con delicatezza sfilò la lettera che Malfoy aveva infilato con tanta cura nel becco di Edvige e lo srotolò.

 

Cara Sporca Mezzosangue

 

Ma come ti viene in mente di mandarmi un uccello che si mette a beccarmi se non ti do la risposta? E poi vengo solo perché rivoglio il mio anello di famiglia. Quindi portalo.

Vedi di venire da sola, non voglio i tuoi amichetti tra i piedi, io verrò senza nessuno così starai sicura che non possiamo rapirti per venderti al primo che passa.

Tra dieci minuti, alla Stanza delle Necessità.

 

                                                                                                            D.L. Malfoy

 

A quella risposta tanto poco educata Hermione storse il naso e corse a prendere la borsa prima di sparire dentro il buco del ritratto. Non doveva portare l’anello perché lo doveva ricattare. Sperava solo di uscirne viva. Così con passo felpato e sistemandosi la cravatta di diresse verso il settimo piano, davanti la Stanza delle Necessità.

 

 

 

 

 

 

SPAZIO AUTRICE:::

Allora? Come vi sembra? Spero tanto che vi piaccia! Commentate in parecchi!XD

Ho letto tutti i libri della Rowling e ho visto tutti i film ( tranne i Doni Della Morte visto che non è ancora uscito) e spero di aver imitato tutti i personaggi al migliore dei modi... anche se credo di aver fatto Draco abbastanza cattivo! è così che credo che sia: bello e stronzo! XD 

Accetto anche i commenti, non siate cattivi, so che faccio schifo, beh per lo meno ci ho provato! 

Alla prossima, GRAZIE! 

SARA <3 <3 <3 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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