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Autore: darkroxas92    02/05/2010    5 recensioni
Fin dall'inizio dei tempi, l'Oscurità e la Luce sono state in lotta tra loro, tuttavia, nessuna delle due ha mai avuto il sopravvento sull'avversaria, lasciando l'universo in Equilibrio.
Dark, in apparenza è un ragazzo freddo e solitario, dal passato misterioso e oscuro, ma in realtà è un custode che combatte in segreto per salvare il suo mondo dalle forze che lo minacciano.
Dark, il custode dell'Equilibrio, si unirà a Sora, Riku e Kairi e comincerà un viaggio per i mondi, alla ricerca della verità su se stesso, per rimediare ai suoi errori... e per impedire che il passato si tramuti in un nuovo terribile presente.
Nuovi nemici, nuovi alleati: il gruppo di prescelti dalle armi leggendarie dovrà fare del suo meglio per fronteggiare questa minaccia.
Dal capitolo 54: "Io… ho rinunciato per sempre all’amore. È un sentimento per deboli, che ti rende incapace di ragionare…"
Attenzione: la fiction per la maggior parte dei capitoli è di rating arancione, ma in alcuni raggiunge il rosso (i quali verrano segnalati).
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più contesti, Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Equilibrio'
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e finalmente ecco qui il nuovo capitolo.
ho visto con piacere che il precedente capitolo vi è piaciuto a tutti. effetivamente era un po' che volevo inserire i pinguini (dopo aver guardato l'intera seria era il minimo XD).
Ma ora, è il momento di lasciarvi al nuovo capitolo, dove troverete la risposta alla domanda "Chi è il tipo in camice bianco?" (Oltre che farvi venire l'istinto omicida nei miei confronti, ovvio XD)

 

@ masterof dark: emh... credo che ci sia un equivoco: Hikari non ha preso i poteri di Dark, si è solo ripresa il suo cuore che era rimasto dentro Dark, perciò non è il nuovo custode dell'equilibrio XD. Per Sora invece no, potrà usare solo il suo nuovo Keyblade.

@ Inuyasha_Fede: No, sinceramente, le superchicche non sono lontanamente nelle mie idee XD. Ma credo che alcuni fan di manga e anime lo possano riconoscere facilmente.

@ Shakuma92: beh, benvenuto anche qui allora. Eh si, volevo sorprendere tutti, e quello era uno dei modi che avevo in mente. Un altro lo trovi in questo capitolo XD. e per i pinguini... eh si, vi vorebbe un intero esercito di heartless per farli arrendere. Per il personaggio di punta... al momento posso solo dirti di leggere XD

 

Capitolo 30: Un nuovo alleato?

“Ichigo! Vieni, presto!” urlò l’uomo, gettando via la sigaretta e parlando a qualcuno dentro la casa.

“Che succede papà?” rispose un ragazzo dai capelli arancioni, uscendo.

Davanti a lui c’era il padre, che stava soccorrendo un ragazzo vestito di nero, con i capelli lunghi dello stesso colore, che li coprivano completamente gli occhi, che era svenuto.

“Aiutami a sollevarlo e a portarlo dentro. Avremmo anche chiuso, ma non possiamo di certo ignorare una persona che sta male!”

Ichigo non disse niente e si limitò ad aiutare a portare dentro il ragazzo, per poi metterlo su un lettino uguale a quegli degli ospedali.

Immediatamente il padre di Ichigo cominciò a visitarlo per verificare le sue condizioni.

“Allora?” chiese lui.

“Apparentemente sta bene… Semplicemente sembra che abbia sostenuto uno sforzo fisico esagerato e-” si interrupe nel vedere che il ragazzo si stava svegliando.

“Ah, meno male” disse l’uomo. “Si è già ripreso… Tutto bene?” chiese al ragazzo.

“D-Dove mi trovo?” chiese lui, guardandosi attorno.

“Sei al sicuro. Ti trovi nell’ambulatorio Kurosaki, il migliore al mondo!” disse l’uomo, prima di ricevere un pugno in testa dal figlio.

“Se eviti di darti così tante arie faresti una figura migliore, sai?”

“Oh, sta’ zitto! Dico le cose come stanno!” Poi si rivolse al ragazzo. “Se ci dai il numero di telefono, possiamo avvertire i tuoi che sei qui”

“Numero di telefono?” ripeté il ragazzo. “N… Non me lo ricordo…”

“Allora dici il nome. Internet fa’ miracoli in questi casi” disse Ichigo.

“Non me lo ricordo…” ripeté il ragazzo. “Non mi ricordo chi sono… Né da dove vengo…”

“Oh cavoli…” si lasciò sfuggire il ragazzo dai capelli arancioni.

 

 

Hikari stava osservando lo spazio, mentre aspettava che gli strumenti segnalassero un nuovo mondo invaso dagli Heartless.

Ma nei suoi occhi continuavano a ripetersi le immagini della fine di Dark.

Non voleva credere che fosse veramente finita così, ma sapeva che era vero.

“Hikari…” disse Kairi, avvicinandosi alla sorella.

“Non riesco ad accettarlo…” rispose lei. “Per quanto sappia che è vero, non riesco a farmene una ragione… È già la seconda volta che perdo un custode dell’equilibrio… Prima il mio maestro, ora il suo erede… Possibile che sia questo il loro destino?”

Kairi stava per rispondere, quando improvvisamente gli strumenti cominciarono a suonare.

“Pare che abbiamo trovato un nuovo mondo da salvare” disse infine, sorridendo.

Hikari si alzò, accennando anche lei ad un lieve sorriso, per poi dirigersi nella sala guida, dove c’erano sia Riku che Sora.

“Ah, eccovi qui” disse quest’ultimo, vedendo Hikari e Kairi arrivare.

“Non è passato nemmeno un minuto da quando gli strumenti hanno cominciato a suonare… Come mai tanta impazienza?”

“Semplicemente spero di incontrare Rexenet, in modo da poterlo annientare” rispose il custode, per poi dirigere lo sguardo verso il monitor, dove appariva un immagine del mondo individuato.

“Che strano…” disse Hikari. “Ho come una strana sensazione su quel mondo…”

“Allora Rexenet forse si trova realmente lì!” disse Riku. “Cosa faccio? Atterro con la Gummyship o usiamo il varco?”

“Credo sia meglio atterrare con la Gummyship. Tanto può diventare invisibile agli occhi di tutti tranne nostri, no?”

“Si” confermò il custode, per poi attivare il commando richiesto e cominciando la discesa verso il mondo.

 

 

“Allora Ichigo? Ti ci vuole ancora tanto?” chiese il ragazzo, aspettando alla porta il diretto interessato.

“Si, si, arrivo… Mamma, mai visto uno con così tanta voglia di andare a scuola…”

“Beh Ichi, cerca di capirlo. È una possibilità per recuperare la memoria” disse una bambina dai capelli castani, intenda a preparare la collazione.

“Sarà… Ma è qui già da diversi giorni e non accenna nessun miglioramento…” rispose Ichigo.

“Certo che se tu credi che la memoria si possa realmente recuperare come se niente fosse…” commentò un'altra bambina, questa volta con i capelli neri.

“Ichigoooo!!!” urlò il padre, colpendo alle spalle con un calcio il figlio, facendolo volare fino a sbattere sul muro.

“Ma che vuoi, padre degenere! Devo ancora fare collazione!”

“Cerca di fare attenzione. E di non perderlo di vista” disse a bassa voce al figlio.

“Si, me lo hai già detto mille volte… Come se in una scuola si potesse perdere…” rispose lui scocciato, per poi raggiungere l’ospite a avviarsi.

 

“Scusatemi, vi sto creando una marea di problemi” disse il ragazzo, mentre camminavano.

“Non preoccuparti. Dopotutto è nostro dovere prendersi cura di chi sta male, e finché non recupererai la memoria, per noi sarai considerato tale”

“Ehila, Ichigo” disse una voce femminile, anticipando una ragazza dai capelli neri a caschetto, che raggiunse i due ragazzi.

“E lui chi è?” chiese, rivolgendosi al nuovo arrivato.

“Ah, bella domanda” rispose Ichigo. Lo abbiamo trovato qualche giorno fa svenuto davanti alla porta, e non si ricorda minimamente chi è, tantomeno il nome”

“Piacere” disse lui. “Mi piacerebbe dirti il mio nome, ma purtroppo, come ti ha già detto Ichigo, non me lo ricordo”

“Piacere. Io sono Rukia, una vecchia amica di Ichigo”

“E non sai quanto vecchia…” disse a bassa voce Ichigo, ricevendo un occhiataccia dall’interessata.

Poi i tre ripresero a dirigersi verso la scuola.

“E così, non ti ricordi proprio niente, eh?” chiese Rukia.

“Vuoto totale. Il primo ricordo che ho è di essermi svegliato nell’ambulatorio di Ichigo.”

“È un bel mistero… Dovresti ricordarti almeno come ci sei arrivato, no?”

“Purtroppo no. È come se prima di allora non fossi mai esistito…”

In quel momento davanti a loro cominciarono ad apparire all’orizzonte quattro ragazzi, che Ichigo e Rukia non avevano mai visto prima, ma non ci fecero troppo caso.

Quando i due gruppi si incrociarono, la ragazza dai capelli neri dell’altro gruppo si girò verso di loro, come se gli stesse squadrando, per poi fermarsi.

“Che succede Hikari?” chiese Kairi, fermandosi anche lei.

“…Niente. Continuiamo a cercare.” rispose lei, riprendendo a camminare.

Questo gesto però non era passato inosservato a Rukia, che si rivolse a bassa voce a Ichigo.

“Ichigo, lo hai sentito anche tu, vero?”

Il ragazzo annui, guardando con la coda dell’occhio i quattro ragazzi allontanarsi.

“Hanno qualcosa che non quadra…” disse infine. “Ma è meglio parlarne in un altro momento…”

 

“Insomma Hikari, si può sapere che ti prende?” chiese Kairi. “Da quando abbiamo incontrato quei ragazzi sembra che sei finita tra le nuvole”

“Non so il perché, ma quei ragazzi non mi sembravano proprio normali…” rispose lei.

“In che senso?” chiese Sora

“Mi è sembrato che stesero nascondendo qualcosa…”

“Sarà stata solo una tua impressione, vedrai.”

“Speriamo… Ma non ne sono troppo convinta…”

 

 

Il ragazzo si trovava sul tetto della scuola.

Ichigo aveva spiegato la sua situazione alla classe, in modo che non creassero problemi per il suo arrivo, anche se il preside aveva detto di essere d’accordo.

Ora stava osservando da lontano Ichigo e Rukia che stavano parlottando tra di loro, apparentemente di qualcosa di serio, viste le loro espressioni.

“Ah, non ci badare a loro due” disse un ragazzo, avvicinandosi. “Piacere, io sono”

“Mizuiro Kojima” concluse il ragazzo. “Ti sei già presentato 5 volte in un ora. Avrò anche perso la memoria, ma non sono ridotto così male”

“Ah, ok…” rispose spiazzato Mizuiro. “Comunque stavo dicendo che loro fanno sempre così. Manco avessero un segreto di stato da custodire… Oppure c’è qualcosa tra di loro” concluse, facendo una piccola risata.

“Bah, affari loro. Io dopotutto sono solo un ospite di Ichigo”

“Ma si può sapere che ti prende?” sentirono urlare Ichigo, rivolto a Rukia, che gli fece cenno di abbassare il tono di voce.

“Vedrai, ti abituerai. Soprattutto considerando il fatto che al momento vivi da Ichigo. Se ti capitano cose strane, è nella norma. Pensa che una volta un camion ha sfondato la loro clinica”

“E se tu la smettessi di spifferare a tutti questa storia, di cui non mi sembra il caso di vantarsi, faresti un favore a tutto il mondo” disse Ichigo, apparendo alle spalle del compagno.

 

 

“Niente!” disse Sora. “Nemmeno un Heartless, e abbiamo girato per tutto il giorno. A momenti conosciamo a memoria questa città!”

“Beh, almeno sappiamo che domani dovremmo cercare altrove” disse Kairi.

Solo Hikari non era tranquilla.

C’era sempre qualcosa che non le quadrava.

A interrompere i suoi pensieri fu una specie di ruggito, che fece voltare i custodi.

“Sora, lamentati ancora una volta e provvederò io a farti stare zitto per qualche ora!” disse Riku, guardandosi attorno.

Purtroppo il buio della notte non permetteva loro di distinguere bene le forme, e in quel momento si trovavano in una zona non illuminata dai lampioni.

“Sta arrivando qualcosa…” disse Hikari, evocando anche lei il Keyblade.

Un secondo ruggito li costrinse a voltarsi nuovamente e stavolta si ritrovarono di fronte ad un’enorme mostro, con una maschera bianca sopra il volto.

“Oooook, alzi la mano chi ha visto questo Heartless prima d’oggi” disse Sora, preparandosi a combattere.

Ma prima che uno solo di loro facesse in tempo ad agire, una figura nera li superò da dietro, e con un arma che i custodi non riuscirono a vedere, tagliò a metà il mostro, che scomparve nel nulla.

La figura atterrò poco lontano, ma della sua arma non era rimasto segno, mentre di lui non si riusciva a distinguere niente.

“Ehi, tu! Fermati!” disse Riku, cercando di correrli dietro.

Ma prima che riuscisse a raggiungere la figura, essa era già scomparsa nelle tenebre.

“Chi sarà stato?” si chiese Kairi.

“È possibile che fosse un custode?”

“No, non credo” disse Hikari. “Ma ora è meglio che ci allontaniamo, quei ruggiti avranno di sicuro attirato l’attenzione di qualcuno” concluse, per poi volare via seguita dagli altri, senza accorgersi della figura, che da poco lontano, gli stava osservando.

Pochi minuti dopo arrivò un ragazzo, vestito di nero, con in mano un’enorme spada, lunga quanto lui.

A quel punto la figura corse via.

“Accidenti…” disse il ragazzo, guardandosi attorno, per poi vedere un pezzo di maschera bianco, che non appena lo prese in mano si sgretolò. “Sono arrivato tardi anche stavolta…”

 

 

“Chissà chi era quel tipo…” pensò Kairi ad alta voce, una volta ritornati sulla Gummyship.

“Più che lui…” rispose Hikari. “Siamo sicuri che quello che abbiamo incontrato fosse un Heartless?”

“E cosa poteva mai essere?” chiese Sora. “Ce ne sono così tanti tipi che è impossibile memorizzarli tutti a memoria, quindi può starci che fosse uno che non abbiamo mai affrontato”

“Non lo so, Sora… Effettivamente nemmeno io sono troppo convinto che fosse un Heartless… Aveva qualcosa di inquietante… E quando è stato sconfitto, non ha liberato il cuore…” disse Riku.

“E già questo lo esclude a priori dall’essere un Heartless”

“Quindi mi state dicendo che questo mondo è attaccato da altri mostri? Perfetto, come se non avessimo già abbastanza avversari”

“Se sono originari di questo mondo, la cosa non ci riguarda. Dovranno sbrigarsela loro” sentenziò Hikari.

“Come se alla fine ignorassimo veramente i problemi degli altri mondi…” sbuffò Sora.

 

 

“Allora Ichigo?” chiese Rukia, da dentro l’armadio della camera del ragazzo, che stava rientrando in quel momento dalla finesta, vestito di nero e con una spada sulla schiena.

“Niente, sono arrivato tardi anche stavolta” rispose lui, per poi rivolgere lo sguardo sul letto, dove c’era una persona uguale identica a lui, solo che sembrava senza vita.

Non appena Ichigo lo tocco, sparì, per poi riaprire gli occhi pochi secondi dopo nel suo corpo.

“Capisco…” disse Rukia, sdraiandosi nuovamente nel letto all’interno dell’armadio. “Ci è sfuggito anche stavolta…”

“Ma come fa?” chiese Ichigo, battendo un pugno nel palmo dell’altra mano. “Per quanto sia veloce, arrivo sempre tardi… O sa teletrasportarsi o non si tratta di una sola persona”

“Ne hai parlato anche con gli altri? Magari sono loro…”

“Già fatto, e mi hanno tutti risposto che nemmeno lo sapevano… Poi ora abbiamo pure quell’altro problema…” disse, rivolgendo lo sguardo alla porta.

“Già… Quel ragazzo è un bel mistero… Però non noto niente di strano in lui”

“Beh, non è uno spirito, altrimenti mio padre e gli altri non lo avrebbero potuto vedere. E poi non mi pare che gli spiriti soffrano di memoria, anzi”

“È un riferimento piuttosto velato alla mia età?” chiese lei.

“Suvvia, non te la sarai veramente presa per oggi, vero?”

“Ringrazia che ho lasciato perdere questo tipo di stupidaggini e DIETRO DI TE, ICHIGO!” urlò, vedendo una figura nera passare davanti alla finestra.

“Accidenti…” disse Ichigo, sporgendosi fuori da essa, senza però riuscire a vedere niente. “Chi sarà stato?”

“Era vestito di nero… Ma più di questo non sono riuscita a vedere niente…” disse Rukia, affacciandosi anche lei dalla finestra.

“Ehi, Ichigo, si può sapere cos’è tutto questo chiasso?” chiese una voce, anticipando il ragazzo che entrò nella stanza, con gli occhi arrossati dal brusco risveglio.

Ritrovandosi così di fronte a Ichigo e Rukia, che lo guardarono spaventati.

“Dunque è così che stanno le cose” disse il ragazzo, sorpreso da quella vista.

“Ah, non è come sembra, credimi!” disse frettolosamente Ichigo.

“Aveva ragione Mizuiro, quando diceva che c’era qualcosa tra di voi”

“Ma che cosa st- AHI!” disse il ragazzo dai capelli arancioni, dopo aver ricevuto una gomitata nello stomaco da parte di Rukia.

“Accidenti… Ci ha scoperto, Ichigo, Te l’ho sempre detto che non era una buona idea farmi venire a ripeterti a quest’ora le lezioni”

“Lezioni? Strano, non vedo nessun libro in giro…” disse il ragazzo, per poi girarsi. “Va beh, almeno cercate di fare meno rumore possibile. So di essere solo un ospite, ma all’una di notte non mi dispiacerebbe poter dormire, sapete?” concluse, per poi uscire dalla porta.

I due rimassero qualche secondo in silenzio.

“Secondo te se l’è bevuta?” chiese Rukia.

“Beh, nella realtà è pur sempre più probabile di quello che gli ha detto Mizuiro, che domani provvederò a pestare per bene per questo”

 

 

Il giorno dopo, i quattro custodi si incamminarono nuovamente per le strade di quella città.

“Ne sei sicura, Hikari?” chiese Kairi.

“Si. In questa città ci deve essere qualcosa di strano, lo sento”

“Sarà, ma per me ti stai sbaglia-!” cominciò Sora, per poi fermarsi all’improvviso, come se avesse sentito qualcosa di strano.

“Che succede Sora?” chiese Riku.

“Heartless” sibilò lui, evocando il Keyblade, proprio pochi instanti prima che venissero circondati da essi.

“Però… Mai pensato di fare l’indovino?” chiese l’argenteo, evocando anche lui il Keyblade.

“Ah, sta’ zitto!” rispose l’amico, eliminando un Heartless.

 

“Quel Mizuiro… Ah, ma appena lo vedo…” disse Ichigo, mentre si dirigeva a scuola assieme a Rukia e al ragazzo.

“Suvvia, calmanti. Dopotutto ha solo detto ciò che pensava” disse quest’ultimo.

“Ma non mi va che lo vada a dire ad ogni singola persona che incontra!”

“Uh, che succede?” chiese Rukia, sentendo dei rumori lontani.

“Di cosa stai parlando?” disse Ichigo.

“Sembrano i rumori di uno scontro…” rispose il ragazzo, per poi cominciare a correre verso la loro fonte.

“Ehi, aspetta!” urlò Ichigo, inseguendolo assieme a Rukia.

 

Hikari tagliò a metà un altro Heartless.

“Uff… Ma quanti sono?” si lamentò Kairi, cominciando a sentire la stanchezza per tutti quei colpi.

Infatti nonostante continuassero ad eliminarli, continuavano ad apparirne altri.

“Ehi, voi! Tutto bene?” chiese il ragazzo, raggiungendoli.

“Allontanati!” gli urlò Sora. “È troppo pericoloso per te qui!”

“E quelli COSA sono?” chiese Ichigo, raggiungendo il luogo, per poi guardare Rukia, che scosse la testa.

Il ragazzo però non sembrò voler ubbidire all’ordine di Sora, e presa una sbarra di ferro che si trovava lì a terra, si lanciò contro gli Heartless, cominciando a colpirli, senza però fargli niente.

“Maledizione!” urlò Ichigo, raggiungendo il ragazzo e dando un calcio ad un Heartless. “Gli allenamenti involontari con mio padre saranno pur serviti a qualcosa!”

“Voi due, allontanatevi subito!” disse Hikari, preprando due sfere di fuoco. “A me no che non desideriate bruciare vivi, ovvio”

“Cos-?” chiese Ichigo, prima di venire allontanato a forza dagli altri custodi, assieme al ragazzo.

Pochi secondi dopo, l’intera zona invasa dagli Heartless venne ricoperta da una colonna di fuoco, che gli eliminò tutti.

Hikari ne uscì solo con qualche lieve bruciatura, che però guarì subito.

“Voi due!” disse poi rivolta a Ichigo e al ragazzo. “Se vi diciamo di non intervenire, ci sarà pure un motivo, no?”

Poco lontano, Rukia osservava la scena sorpresa, quasi non credesse ai propri occhi.

“Chi siete?” chiese Ichigo.

“Mi chiamo Hikari. Ti basti sapere questo”

“Io invece sono Sora”

“Riku”

“Kairi”

“Ichigo Kurosagi”

“Rukia”

L’unico a non dire niente fu il ragazzo.

“E tu non ti presenti?” chiese Sora, chiedendosi il perché.

“Mi dispiace, ma non mi ricordo come mi chiamo” rispose tranquillamente il ragazzo.

“Già. Stiamo cercando di fargli recuperare la memoria, ma al momento ancora niente” disse sbuffando Ichigo. “E se evitasse di lanciarsi in mezzo al pericolo come se niente fosse ci farebbe anche un favore”

“Parla quello che se n’è stato al suo posto tranquillo…” disse Rukia.

“Lo sai benissimo il perché l’ho fatto! Se solo…” ma si interruppe prima di finire la frase.

“Voi piuttosto” disse il ragazzo. “Perché combattevate contro quei… mostri?”

Hikari lo guardò un attimo sorpresa.

“Si chiamano Heartless, e il loro obbiettivo e far cadere tutto nell’oscurità. Noi ci limitiamo ad eliminarli”

“Strano” disse Rukia. “Prima di trasferirmi qui, ho girato a lungo, ma non gli ho mai nemmeno sentiti nominare…”

“È difficile da spiegare… Ma l’importante è che non li affrontiate, chiaro?” disse Sora.

“Credo sia il momento di andare, prima che arrivino curiosi attirati dalle fiamme” disse Hikari, per poi correre via seguita dagli altri custodi..

“Che tipi strani… Tu che dici, Rukia? Possono essere…” chiese Ichigo, senza concludere la frase.

Rukia scosse la testa.

“No. Ma non chiedermi come hanno fatto a scatenare quella fiammata” rispose lei, cominciando ad allontanarsi seguita da Ichigo.

Il ragazzo invece rimase un attimo fermo.

“Hikari significa luce, giusto?” chiese poi ai due.

“Uh? Si, perché?”

“Niente, è che mi sembrava strano… Mi da la sensazione di un antagonismo nei suoi confronti…”

“Sarà una tua impressione…”

 

 

“Perché te ne sei voluta andare via così di fretta?” chiese Kairi.

“Continuavo a percepire qualcosa di strano in quei ragazzi… Di sicuro nascondono qualcosa… Soprattutto quello che dice di aver perso la memoria…”

“Dici? A me sembrava normale…” disse Sora.

“Sarà… Ma non riesco a stare tranquilla…”

“Gli svantaggi di aver un cuore” disse ridendo Kairi.

 

 

“Ehi, tutto bene?” chiese Ichigo, rivolto al ragazzo, parlandolo attraverso la porta, senza però ottenere una risposta.

“Insomma, ti decidi a rispondere?” disse lui, aprendo la porta con un calcio.

Ma davanti a lui non trovò nessuno, solo la finestra aperta.

“Oh cavolo…” disse, per poi correre fuori.

 

 

“Quindi secondo te potremmo trovare un altro di quei mostri?” chiese Riku, mentre si aggiravano nuovamente per le strade della città.

Hikari annui. “E se saremmo fortunati, incontreremmo nuovamente quella persona”

“Bah, sper-” disse Sora, prima di venire interrotto da un ruggito.

“Come non detto” aggiunse, evocando il Keyblade.

Davanti a loro era apparso un altro mostro con una maschera bianca, uguale a quello che gli aveva già attaccati.

E come la volta precedente, la figura nera arrivò immediatamente, tagliando a metà anche quel nuovo avversario.

Ma stavolta Hikari gli lanciò subito contro una sfera di fuoco, che lo colpì in pieno, spedendolo contro un muro.

“Colpito!” disse sorridendo.

Ma per tutta risposta, una sfera di ghiaccio uscì fuori dal polverone dell’esplosione precedente, sfiorando Hikari, che per tutta risposta lanciò una raffica di sfere infuocate contro l’obbiettivo.

“Ehi, voi!” disse Ichigo, arrivando di corsa in quel momento seguito da Rukia. “Si può sapere che cosa state facendo?”

“Risolviamo una questione con un certo tipo misterioso” rispose fredda Hikari. “È già la seconda volta che incontriamo un mostro con una maschera bianca in volto, e tutte e due le volte quel tipo è intervenuto, eliminandolo prima che potessimo farlo noi”

“Volete dire che quel tipo ora è in mezzo a quel polverone?” chiese Rukia. “E che voi avete visto un mostro con una maschera bianca in volto?”

“Ne deduco che non sia ordinaria amministrazione per voi…” disse Riku.

“Ti sbagli” rispose Rukia, tirando fuori dalla tasca un paio di guanti con disegnato sopra un teschio, che si mise sulle mani. “Sei pronto Ichigo?”

“È inutile che me lo chiedi. Sono giorni che aspetto questo momento” disse lui, prima che Rukia lo colpisse con i guanti, facendo uscire dal suo corpo una sua copia perfetta, solo vestito di nero e con una spada lunga quanto lui sulla schiena.

“Per noi Shinigami è normale amministrazione!” concluse Ichigo, estraendo dal fodero la spada. “E tu ora vedi di uscire allo scoperto. Mi sono stufato di questa situazione. Vuoi eliminare gli Hollow? Fallo pure, ma almeno mostrati!”

“Va bene, va bene…” disse una voce da dentro il polverone. “Così si chiamano Hollow quegli esseri, eh?”

“Vuoi dire che gli eliminavi senza nemmeno sapere cosa fossero?” chiese sorpresa Rukia.

“Beh, mi sembrava un buon modo per ringraziarvi” disse la voce, mentre la polvere spariva, rivelando il ragazzo dai capelli lunghi che si scrollava dai pantaloni la polvere.

“Cosa? TU?!” chiese sorpreso Ichigo. “Credevo non ti ricordassi realmente niente”

“È vero” rispose lui. “Non ricordo ancora niente di me. Ma, fin da quando mi sono svegliato, mi sono accorto che potevo fare cose non normali. Come evocare quest’affare” continuò, evocando un Keyblade.

“UN KEYBLADE?!” urlarono sorpresi i custodi.

“Quindi anche tu sei un custode!” disse Hikari. “Ma com’è possibile che hai QUEL Keyblade?” continuò, indicando il suo Keyblade.

Lo stesso che aveva usato Dark nel suo combattimento finale.

“Keyblade? Custode? Non ho la più pallida idea di cosa tu stia parlando”

“Perché non ci hai detto niente?” chiese Ichigo

“Per lo stesso motivo per cui tu uscivi ogni sera dalla finestra, vestito in quel modo assurdo, continuando a brandire quella spada. Non mi pare che ne parlassi in famiglia”

“Cosa? Quindi fin dall’inizio…”

“Certo. Come sapevo anche di Rukia. Sapete, bisticciate un po’ troppo per voler passare inosservati”

“Impossibile…” disse Hikari, lasciando cadere a terra il Keyblade, che svanì nel nulla.

“Hikari, non starai pensando quello che penso anch’io, vero?” chiese Sora.

“Dark…” disse lei. “Sei proprio tu, Dark?”

Il silenzio calò sul gruppo.

“Dark?” ripeté il ragazzo. “Questo nome non mi è nuovo…”

“Aspettate, voi lo conoscete?” chiese Ichigo.

“Hikari, lo sai che non può essere!” disse Riku. “Dark si è disintegrato davanti ai nostri occhi. E poi non ci assomiglia nemmeno!”

“Lo so, ma sono anche convinta che sia proprio lui. Altrimenti come farebbe ad avere il suo Keyblade?”

“Disintegrato…” ripeté il ragazzo.

“Dark, cerca di ricordare!” gli urlò Hikari. “Ricordati di noi. Di me. Hai detto tu stesso che non ti saresti potuto dimenticare di me!”

“Io non vi conosco…” disse il ragazzo. “Ma credo che prenderò il nome che mi avete affibbiato. Chiamati pure Dark, ma sappiate che non ho niente a che fare con quello che conoscete voi” disse, per poi sorridere.

Un sorriso che però non fece stare tranquilli gli altri.

“Sembra un’altra persona…” disse Ichigo “Non sembra per niente il ragazzo che abbiamo trovato davanti alla porta svenuto…”

Attorno a Dark lo spazio cominciò a contorcersi.

Poi, senza nessun preavviso, lanciò una raffica di magie diverse contro i custodi e gli Shinigami, che furono costretti a pararle usando le loro armi, tranne Rukia che dovette ripararsi dietro Ichigo, che cominciava ad arretrare di fronte alla potenza di quei colpi.

“Ugh… Ma chi è realmente?” si chiese, cercando di rimanere al suo posto.

Anche i custodi continuava a respingere le magie usando i Keyblade.

“Ora ne sono sicura: si tratta per forza di Dark, non ho nessun dubbio”

“Non mi pare. Dark non ci avrebbe mai attaccato in questo modo!” disse Sora. “E poi rimane la questione del suo aspetto: è troppo diverso, e non è sotto una delle sue metamorfosi”

“Potrebbe essere diventato realmente un Nessuno. Se solo sapessimo se ora come ora ha un cuore…”

“Che cosa intendi con ‘ha un cuore’?” chiese Ichigo.

“È possibile che il nostro amico, quando si è sacrificato, abbia perso il proprio cuore, mantenendo però il corpo” spiegò Kairi.

“No, allora non è così. Lo abbiamo visitato quando lo abbiamo trovato, e il cuore gli batteva normalmente”

“Allora com’è possibile? Solo Dark sapeva usare due o più magie diverse in contemporanea”

“Vi ho già detto che non ho niente a che fare con il Dark che conoscete voi!” disse il ragazzo, senza smettere di lanciare magie.

A quel punto Hikari sembrò non vederci più.

Mettendo più forza nel respingere i colpi, riuscì ad avvicinarsi a Dark, per poi tirargli in faccia un pugno, facendolo così cadere interrompendo l’attacco.

“Se non sei Dark, allora smettila di usare le sue tecniche, il suo nome e il suo Keyblade!” gli disse. “Ma se sei Dark, torna in te!”

Il ragazzo rimase in silenzio.

“Ripeto che non ho idea di chi fosse questa persona di cui state parlando. Ma non m’importa…” continuò, mostrando il Keyblade. “Questa è mia, e intendo usarla liberamente” concluse, cercando di colpire Hikari, cogliendola di sorpresa.

Ma fu una lama dorata ad impedirgli di concludere l’attacco.

“Beh, che ti prende, Dark? Non è da te attaccare così chi ti sta parlando” disse un ragazzo, vestito di bianco, con capelli biondi e occhi marroni, con in mano la Catena Nobile.

“E tu chi sei?” chiese Hikari, osservando sorpresa il nuovo arrivato.

“Ma quello è il Keyblade del Re!” urlò Riku, riconoscendo l’arma.

“Re? Ma di chi state parlando? Non c’è nessun Re qui” disse Ichigo, cominciando a non capire più niente di ciò che stava accadendo.

“Anche tu sei convinto che io sia questo Dark?” chiese il ragazzo, ritirando il Keyblade.

“Beh, ad un fratello direi che è concesso riconoscere suo fratello maggiore” rispose il nuovo arrivato.

“Fratello? Che cosa intendi dire?”

“Già! Dark non aveva fratelli. Figuriamoci se non lo avrebbe mai detto!” disse Sora.

“Fra me e Dark non è mai corso buon sangue, per questo non vi avrà mai parlato di me. Dopotutto, anche il mio nome è testimone di ciò.”

“Ho osservato Dark per molto tempo sulla Terra.” Disse Hikari. “È vero, aveva un fratello, ma non era in grado di evocare il Keyblade. Gli unici che infatti erano in grado di usarlo sul suo mondo eravamo io e lui”

“E come ho già detto prima, non è mai corso buon sangue tra di noi. Pensa che non sapevo nemmeno che era anche lui un custode. L’ho scoperto dopo che se n’è andato con voi”

“E tu vorresti farci credere che sei veramente suo fratello? Ma non prenderci in giro!”

“Light…” disse il ragazzo, cominciando a tenersi la testa.

“Cosa?” chiese Hikari.

“Come volevasi dimostrare. Nonostante tutto, la tua amnesia non è definitiva. Troppe novità per mantenere la tua copertura, vero?” disse Light, sorridendo.

“Ba… Basta… Andatevene… ANDATEVENE VIA!!!” urlò il ragazzo, sprigionando dal proprio corpo un’onda d’urto che investi tutti i presenti.

Solo Hikari e Light riuscirono a rimanere ai loro posti, mentre Sora, Riku, Kairi, Ichigo e Rukia vennero sbalzati in aria.

“Ugh…” disse Light, tenendo il Keyblade di fronte a se per ripararsi dall’onda. “Non pensavo fosse così forte…”

“Dark… Ora ricordo… Questo è il mio nome…” disse il ragazzo. “Ma voi… Voi proprio non riesco a ricordarvi… Perciò fatemi il favore di sparire!” continuò, infondendo ulteriore forza nell’onda, che stavolta sbalzò via Light, facendo rimanere nuovamente solo Hikari a contrastare Dark.

“Dark, torna in te!” gli urlò Hikari. “Non è da te comportarti così!”

“STA ZITTA!!!” urlò lui di risposta, per poi prepararsi ad attaccare.

“Umh… Credo che mi convenga tornare in un altro momento…” disse una voce sopra di loro, facendo si che tutti si girassero verso essa, facendo così interrompere l’attacco di Dark.

Di fronte a loro si trovava Gambadilegno.

“Tu!” urlò Hikari. “Dov’è Rexenet?”

“Rexenet? E perché dovrei saperlo?”

“Basta così, Gambadilegno! Vi abbiamo visto andare via assieme a Malefica, perciò smettila di fare finta di niente!”

“Ma è la verità! Non mi interessa niente di quel damerino. Per quel che mi riguarda, può fare quel che vuole”

“In questo caso… Sarai tu a pagarla a posto suo!” disse Hikari, per poi volare verso di lui.

Ma venne preceduta da Light, che punto il Keyblade direttamente sulla gola di Pietro.

“Ti conviene parlare, sai?” disse lui. “A differenza di mio fratello, io non amo parlare e non ci penso due volte ad eliminare qualcuno, credimi”

“Basta così, Light!” urlò Dark.

“Dark!” urlò Sora. “Vuoi dire che-”

“No. Non mi sono ancora ricordato di voi. Ma non so perché, mi ricordo del suo nome.”

“Beh, è pur sempre un passo avanti” disse Kairi.

“Ump. Avrai anche perso la memoria, ma rimani sempre il solito presuntuoso” disse il fratello, lasciando andare Gambadilegno.

“S-Stolti! Non dovevate fare questo errore!” disse, per poi far apparire dal nulla centinaia di Heartless attorno a loro.

“Affrontateli tutti e sconfiggeteli, se ci riuscite!” continuò, per poi sparire in un varco oscuro.

“ASPETTA!!!” urlò Dark, volando a tutta velocità verso esso, riuscendo ad entrare pochi instanti prima che si chiudesse.

“DARK!” urlò Hikari, per poi eliminare un Heartless che cercò di colpirla.

“Accidenti…” disse Ichigo, tagliando lungo la testa un Heartless. “Ma che razza di Hollow sono questi? Dovrebbero avere almeno un pezzo di maschera!”

“Non sono Hollow, ma Heartless” rispose Sora, andandogli a dar man forte.

Improvvisamente però tutti gli Heartless si fermarono.

“Uh? Che succede?” chiese Light.

Poi, tutti quanti cominciarono ad arretrare, come attirati da qualcosa.

Solo allora notarono la creatura che si stava avvicinando.

Un Hollow più grande degli altri, che in quel momento stava venendo ricoperto dagli Heartless.

“Pazzesco…” disse Hikari, osservando l’essere aumentare di dimensioni.

“Sta inglobando gli Heartless…”

“O sono gli Heartless a inglobare lui?” chiese Sora.

Di fronte a loro ora si ergeva un Hollow alto diversi metri, con la maschera completamente nera.

“Mai visto una cosa del genere… E sono anni che non faccio altro che eliminarli…” disse Rukia.

“Non ho idea di cosa siano questi Hollow, ma non ha importanza. Al momento mi basta sapere che Dark è ancora vivo. Ora non resta che fargli recuperare la memoria!” disse Hikari.

“Buona fortuna allora” disse Light. “Provaci pure, ma per quel che mi importa, può rimanere anche così. Dopotutto a me interessa solo affrontarlo”

“Cosa?” chiese Sora. “E perché? Non è tuo fratello!”

“Proprio per questo. Fin da piccoli non facciamo altro che litigare tra di noi. E ora sinceramente ci sarà più gusto. E se non vi dispiace, io vado” concluse, aprendo un varco di luce davanti a lui.

“Ah, dimenticavo: non consideratemi vostro alleato. Il mio unico scopo è affrontare Dark. Di ciò che succede ai vari mondi e ai loro abitanti non me ne importa niente” aggiunse, per poi attraversare il varco.

“Menomale che è suo fratello” disse Riku, preparandosi ad attaccare. “Se fosse stato solo un suo nemico, avrei timore di affrontarlo”

“Emh… Scusate, ma vi ricordo che di fronte a noi c’è un Hollow… si dice geneticamente modificato?” chiese Rukia rivolta a Ichigo.

“E me lo chiedi a me? Sei tu lo shinigami! Io sono solo il tuo sostituto!” rispose lui, impugnando la spada. “In ogni caso, non mi pare una creatura da lasciare libera di agire” concluse, per poi partire all’attacco, seguito dai custodi.

“Colpitelo sulla maschera!” gli urlò dietro Rukia.

“Ricevuto” rispose Hikari, per poi fermarsi in volo di fronte alla maschera.

“Prendi questo” disse, per poi lanciare una sfera di fuoco sulla creatura, in contemporanea ai fendenti di Ichigo e degli altri custodi, che tagliarono a metà la testa dell’Hollow, che scomparve nel nulla.

“Beh, è stato più facile del previsto” disse lo shinigami, atterrando affianco a Rukia, che stava cercando qualcosa in tasca.

“Mica tanto…” disse Sora, facendo scomparire il Keyblade. “Ho dovuto usare quasi tutta la mia forza…”

“Ad ogni modo…” disse Ichigo, rivolgendosi verso di loro. “Ora gradiremo qualche spiegazione. Chi era quel ragazzo?”

“Si chiama Dark” rispose Hikari. “Ed è un custode come noi.”

“Custode?”

“Si chiamano così le persone in grado di evocare il Keyblade” precisò Riku, mostrando l’arma.

“E che ci faceva qui?”

“Non ne abbiamo idea. L’ultima volta che lo avevamo visto, è stato quando si è disintegrato di fronte a noi per sconfiggere… un avversario molto potente…” rispose Hikari.

“Disintegrato? Cosa intendete dire con disintegrato?”

“Quello che abbiamo detto. Ma se non è diventato un nessuno, com’è possibile che sia ancora vivo? Non può essere sopravissuto. Non in quel modo!” rispose Sora.

“Sempre ammesso che fosse realmente Dark” disse Hikari. “Era troppo diverso come aspetto. E poi, quando ha detto di ricordare il suo nome, non mi sembrava troppo convinto”

“Per non parlare di Light. Possibile che fosse realmente suo fratello?”

“Come ho già detto, ero a conoscenza che Dark avesse un fratello, ma non l’ho mai visto. Perciò non vi so dire se era veramente lui. Certo, a questo punto mi viene da chiedere come sia possibile che anche lui abbia un Keyblade. Solitamente, i custodi non sono mai parenti tra di loro.”

“E noi allora?” chiese Kairi.

“Tu hai ottenuto il Keyblade da Riku. Teoricamente non sei stata scelta come custode”

“Scusatemi…” disse Rukia, avvicinandosi a loro. “Vorrei non doverlo fare, ma sono costretta”

“Uh? Di cosa stai parlando?” chiese Riku, prima che Rukia gli gettasse in faccia una specie di nuvola uscita da un piccolo oggetto simile ad un pacchetto di caramelle.

“Coff, coff… Ma si può sapere che ti prende?” chiese lui, continuando a tossire.

“Cosa?” disse lei sorpresa, osservando l’oggetto in mano. “Saresti dovuto cadere a terra svenuto per poi risvegliarti senza ricordare niente di quel che è successo”

“Temo che quell’affare non sia efficace con noi” disse Hikari. “Semplicemente perché non siamo di questo mondo”

“E con questo? Nemmeno io lo sono” rispose la shinigami.

“E da dove viene allora, scusa?” chiese Sora.

“Beh, dall’altro mondo, ovvio. La Soul Society.” Rispose Ichigo, prima di venire zittito da Rukia.

“Credo ci sia un equivoco…” disse Riku. “Noi proprio non siamo di questo mondo, o pianeta, come preferite chiamarlo”

“Cioè siete Extraterrestri?” chiese Ichigo.

“Una specie” aggiunse Hikari. “Su, ora cerchiamo subito la serratura e ripartiamo subito. Dark potrebbe essere finito ovunque!”

“Si, hai ragione!” disse Sora, poco prima che il suo Keyblade si evocasse da solo, per poi puntare su Ichigo.

“Che cosa succede?” chiese lui, osservando la sua spada illuminarsi per poi volare in alto da sola.

“Beh, ci va sempre bene” disse Sora, prendendo in mano il Keyblade. “Non appena diciamo che dobbiamo cercare la serratura, essa salta fuori subito”

“Lamentati…” lo riprese Kairi, osservando l’amico far partire un raggio dal Keyblade, che colpì la serratura che era apparsa sopra la spada di Ichigo, chiudendola.

“Rukia, le Zampakuto possono fare anche questo?”

“In centinaia d’anni che lavoro, non ho mai visto niente del genere…” disse lei, sorpresa nel vedere quella scena.

“Centinaia d’anni? Ma se avrai più o meno la nostra età!” disse Kairi.

“Le apparenze ingannano…” disse Ichigo. “Anch’io, quando l’ho incontrata la prima volta facevo fatica a crederci…”

“Ringrazia che non posso usare la mia Zampakuto, o ti farei volentieri a fettine…” disse lei gelida.

“Cambiando argomento… Allora cercherete voi Dark?” chiese lo shinigami, deglutendo per la minaccia appena ricevuta.

“Diciamo che è nostro dovere. E dobbiamo farlo prima che venga trovato da Rexenet o Light” rispose Hikari, per poi aprire un varco dietro di loro.

“Grazie per avergli badato in questi giorno” disse Kairi.

“Figuriamoci. È stato mio padre a trovarlo, e gestiamo una clinica. Era il minimo che potevamo fare.” Rispose Ichigo, osservando i quattro custodi attraversare il varco per poi sparire.

 

“Ben detto, Ichigo” disse una persona vestita proprio come lui, sorridendo, osservando da lontano la scena.

 

 

 

 

“L-Lasciami andare!” urlò Gambadilegno, mentre Dark lo teneva su per il collo.

“Dove siamo?” chiese lui. “Parla, o potrei perdere la pazienza!”

“Ti ripeto che non ne ho idea! Ho aperto il varco a caso per la fretta!”

“Sei inutile…” rispose il custode, lasciandolo cadere a terra. “Vattene. Non vale neppure la pena eliminarti” aggiunse, osservandolo scappare via in un varco.

“E ora, cerchiamo di capire dove siamo” disse, osservando l’enorme foresta che lo circondava.

   
 
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