CondividiAvidità.
C’è
una scacchiera.
Forse
c’è sempre stata, non puoi saperlo.
Sei
entrato due anni fa nella vita del Conte.
Ma
sei quasi sicuro che quella
scacchiera sia sempre esistita.
Che Ciel sia sempre vissuto come se tutto
fosse una partita a scacchi.
Una piccola
sicurezza, un qualcosa che rimaneva invariato nonostante gli eventi.
Deve
rappresentare questo, per il tuo signore.
Uno stile di vita.
Le
pedine sono disposte.
Nessun
alfiere, nessuna torre, nessun re.
In
compenso ci sono degli Shinigami, presenziano malfattori e criminali, parenti
maligni e false Regine.
Sono
loro i pezzi della scacchiera del tuo padrone, loro e tu stesso.
E lui
li muove, incurante della scia inquietantemente cremisi che dal suo stesso cuore si sparge sulla
scacchiera inesistente.
Tu,
avversario e pedina in contemporanea, assisti reverente e divertito da quella partita destinata
a essere persa.
Persa,
poiché il Re che è Conte già è stato
mangiato.
Ma,
al tuo signore non importa.
Ciò che
non conta per Ciel Phantomhive non deve interessare a nessuno.
È il
principio su cui ruota il mondo, limitato
ed egoista, del tuo signore.
Perché
al Conte non importa cosa succede o
chi deve sacrificare.
Al
tuo signore interessa solo
perseguire i suoi scopi.
Arrivare
sempre più in alto, fino alla cima.
Per poi precipitare.
Ma
questo non glielo dirai, anche perché Ciel sa
già che gli spetta solo una discesa
rapida e dolorosa.
Nonostante
però lo sappia fin troppo bene,
avanza, a testa alta, arrogante.
Continua
ad avanzare, perché vuole tutto e
velocemente.
Desidera
tenere alto il buon nome della famiglia imperiale, vuole prosperità per la
Phantom, vuole vendetta.
Pretende, vuole, desidera, esige.
Nel
vocabolario del tuo padrone non
esiste nemmeno la parola ‘chiedere’.
Lui ordina.
È avido, anche se non di potere.
Il
tuo padrone ha già abbastanza potere, ha
te, e non gli serve altro.
Eppure
pretende, altro.
Hai
sempre saputo che l’anima dei tuoi padroni tutti fosse pretenziosa, li sceglievi per questo.
L’anima
che più agoniavi tra queste, quella che
ora vegliavi, era completamente avvolta dall’avidità.
Come
nebbia, aveva coperto l’innocenza
bambina, lasciando che si sporcasse di peccati
capitali.
Oh,
l’Avidità!Madre dei peccati, la tua eterna procuratrice di cibo.
E sta volta aveva scelto la preda più
gustosa.