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Autore: Artemis- sama    04/05/2010    1 recensioni
un'elfa dalish sta per intraprendere il suo viaggio
Genere: Romantico, Malinconico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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FD

CAPITOLO UNO

LA FIGLIA DEI DALISH

 

-     Secondo te stanno dicendo la verità? –

-     Possibile…. Facciamo così: uccidine uno e lascia andare gli altri –

 

La giovane elfa scagliò una freccia così velocemente da trapassare l’aria prima di finire nella schiena di uno di quei tre umani, che stavano scappando in preda alla paura.

Il suo compagno la guardava, stupito di come potessero coesistere due donne così diverse nello stesso essere: lei, dolce e gentile con lui, con gli altri loro compagni, con la donna che l’aveva cresciuta, ma anche l’altra lei, terribile e selvaggia come la natura stessa, quella che ora aveva deciso di risparmiare la vita a due di quei tre estranei, uccidendone però uno… un ammonimento per tutta la loro gente.

 

-     Ehi, Tamlen, ti sei incantato? – scherzò la ragazza

-     No, Esther, stavo solo pensando alle parole dello shamlen (umano)… mi piacerebbe vedere queste rovine –

-     Possiamo andare anche adesso…la grotta che ci ha indicato sembra essere qui vicino –

-     D’accordo, diamo un’occhiata, magari troveremo qualcosa da mostrare alla guardiana –

 

I due s’incamminarono, e dopo pochi minuti giunsero all’entrata di una grande grotta che racchiudeva delle rovine, all’apparenza umane. Si guardarono per un paio di istanti ed entrarono.

 

-     Mi chiedo come si possa trovare delle rune elfiche qui… questo posto ha una fattura chiaramente umana, non capisco… tra l’altro mi mette i brividi…è una sensazione che ho provato da quando siamo entrati… -

-     Si anche io sono piuttosto inquieta….ma se è per tranquillizzarti possiamo anche parlare un po’, almeno pensiamo ad altro –

-     Uhm…buona idea…volevo chiederti proprio una cos…aspetta ora che ci penso, non dovevi aiutare mastro Varathorn oggi? –

-     Si è vero, ma mi sono fatta sostituire da un altro apprendista che mi doveva un favore….e così sono venuta con te –

-     Ti piacciono proprio i guai eh? L’ultima volta che siamo andati in esplorazione per la foresta, ce le siamo date di santa ragione e poi la guardiana ci ha punito!....si decisamente tu ADORI metterti nei guai! – sghignazzò Tamlen, schivando, peraltro, un pugno in pieno stomaco che Esther aveva appena scagliato.

-     Sei proprio cattivo uffa!!!... e comunque non sono proprio i guai a piacermi… forse adoro la persona che me li causa… - disse Esther con occhi maliziosi, provocando in lui un improvviso arrossamento della guance…

-     Ne sono felice… se ti va potremmo parlarne ancora… ma adesso dobbiamo continuare ad esplorare questo posto – rispose velocemente, che nel frattempo, stava davvero sperando che ciò che provava per la sua compagna potesse essere corrisposto.

-     Allora forza! Prima torniamo prima potremo parlare. – disse ridendo lei, che si avvicinò per schioccargli un bacio sulla guancia.

 

Continuarono ad addentrarsi in quel luogo sconosciuto, uccidendo i numerosi aracnidi che lo abitavano, segno che come in molta parte della foresta, anche lì il Velo era molto sottile.

Ad un certo punto Tamlen attirò l’attenzione della giovane su una statua che era situata lungo il corridoio che stavano percorrendo.

 

-     questa statua è di fattura elfica…mi chiedo cosa ci faccia qui. – iniziò sorpreso e pensieroso l’elfo

-     ne sei sicuro?...uhm è incredibile quanto della nostra antica cultura sia andato perso…forse… troveremo qualcos’altro qui intorno – disse lei attirando il suo sguardo verso una porta che segnava l’unica traversa di quel corridoio.

 

Lui seguì il suo sguardo verso la stessa direzione e, quasi in sincronia, si mossero per attraversare quella porta chiusa. Non appena si avvicinarono al suo uscio due figure uscite dall’oltretomba, due scheletri presero vita attaccandoli. Sorpresi e allo stesso tempo spaventati, i due risposero ai colpi e alle sferzate degli avversari, riuscendo nonostante lo stupore ad eliminarli.

A quel punto entrambi si sentivano esitanti ad aprire quella porta, non sapevano cosa avrebbero trovato oltre quella soglia….ma la loro curiosità ebbe la meglio ed entrarono… una stanza circolare con al centro uno specchio ornato da una struttura bianca… uno specchio che racchiudeva in sé bellezza e mistero. Si mossero verso di esso ma non appena fecero un passo una creatura che assomigliava molto ad un orso, ma con delle deformazioni che non erano di quel mondo, li attaccò. Si mosse verso Esther cercando di azzannarla, ma lei fu più veloce di lui: dopo averlo schivato sferrò un singolo, veloce e mortale colpo con la sua Dar Misu alla gola dell’essere annientandolo sul colpo.

 

-     Che diavolo era quella….COSA? - esclamò spaventato lui, procedendo verso la sua compagna e cercando il conforto dei suoi occhi.

-     Non ne ho idea, ma dobbiamo comunque usare prudenza, non sappiamo se ce ne siano altri di questi esseri. Dobbiamo sicuramente parlare di questo posto con la guardiana…ci sono troppe cose che non….capisco…scheletri ambulanti, strane creature…in cosa ci siamo imbattuti?...cielo che spavento!...-

 

Lui le prese una mano come per assicurarsi che stesse bene poi… i loro sguardi si incrociarono esprimendo tante emozioni: paura, smarrimento, dolcezza…mentre si guardavano lui si avvicinò al viso di lei…poi come avesse ricevuto un pizzicotto, si destò da quel torpore e si staccò dalle mani dell’elfa. Esther, d’altro canto, era rimasta pietrificata dal gesto del suo compagno, da quel gesto così inaspettato, così istintivo… così dolce… .

 

-     fortuna che non mi ha baciata! Non avrei davvero saputo cosa fare – pensò lei

 

Ma, intanto, gli sguardi di entrambi, caddero di nuovo su quello specchio che quasi li invitava ad avvicinarsi.

 

-     ho una strana sensazione…una tranquillità così…così…inquietante…- sussurrò Tamlen

-     forse viene da quello specchio. Non ti avvicinare Tamlen! Non toccarlo! – gli intimò Esther

-     mah, infondo è solo uno specchio… - disse toccandolo con una mano e scorrendo lungo la superficie dell’oggetto – ehi l’hai visto anche tu? –

-     Cosa?...io non ho visto niente…allontanati subito da quello specchio! – continuò lei spaventata dalle parole del compagno.

-     Ho visto qualcosa muoversi…e quella cos’è?...una città?...sotto terra?... – rispose Tamlen continuando a toccare l’oggetto – Oddio! MI HA VISTO!....NON RIESCO A DISTOGLIERE LO SGUARDO!!! – gridò l’elfo…..e fu un attimo un fascio di luce e poi…niente.

 

Aprì debolmente gli occhi ma l’unica cosa che distinse furono il viso e le parole di un uomo che le chiedeva come stava, ma lei non era in grado di rispondere e richiuse gli occhi.

 

Si svegliò a causa di un fascio di luce che penetrava nella sua tenda. Si mise subito a sedere, ma decise di uscire immediatamente, poiché in lei si fece subito vivo il ricordo di ciò che era successo e….aveva paura…doveva sapere che lui stava bene che era salvo e che, magari, era proprio li fuori ad aspettare che si svegliasse. Ma quando uscì le uniche cose che vide furono i volti della guardiana e di Ashalle, preoccupati ma allo stesso tempo sollevati nel vederla sveglia.

 

-     Oh dalen! Ero così in ansia – esclamò la donna abbracciando Esther

-     Sto bene…ma non ricordo…. È tutto così confuso…com….come sono arrivata qui…. – cominciò la giovane elfa e poi quasi piangendo per il timore che cominciava ad affiorare in lei – Dov’è Tamlen? - .

-     Sei stata portata qui da un umano, un Custode Grigio di nome Duncan. Dice di averti trovata fuori da una grotta e deliravi per la febbre….anche con la mia magia è stato difficile mantenerti in vita, ciò che ti ha causato tutto ti ha quasi prosciugato la vita. – le spiegò dolcemente la guardiana, anche lei sollevata nel vederla in piedi. – Ma non ha trovato che te…di Tamlen non c’è traccia…speravo che il tuo risveglio mi desse delle risposte… -

-     È stato causato da uno specchio… - interruppe Esther, mentre alla parola specchio la guardiana rimase stupita e confusa – Abbiamo trovato una grotta in cui c’erano delle rovine e al loro interno abbiamo trovato uno specchio, Tamlen l’ha toccato e poi non ricordo altro… guardiana potrebbe essere in pericolo! Devo tornare là! –

-     Speravo che lo dicessi! Porta con te Merril e torna alla grotta…ah là troverai anche il Custode, subito dopo averti portato all’accampamento è ripartito per andare a controllare quelle rovine…pregherò affinchè la tua ricerca vada a buon fine…vai dalen e che i Numi ti guidino. –

 

Esther aveva fatto come dettogli dalla guardiana aveva preso l’apprendista della guardiana, la giovane Merril e l’aveva guidata fino a quel sentiero, dove avevano trovato un focolare, appartenuto al Custode. Mentre si addentravano a cominciavano a vedersi le prime rovine incontrarono una tranquillità insolita per la foresta: non si sentivano né il vento né gli animali. Solo un silenzio innaturale interrotto, poi, da uno strano verso e….sbucarono dal nulla. Erano quelle creature, i Prole Oscura. Aggredirono le due dalish, ma non avevano calcolato la loro vera forza, infatti Esther e Merril se ne occuparono senza problemi. Finita la piccola rappresaglia, Esther ebbe un piccolo giramento di testa e si sentì stranamente spossata, ma cercò di non far notare niente alla propria compagna che le avrebbe subito intimato di tornare indietro, ma lei non poteva, non doveva….. temeva sempre di più per la vita di Tamlen…avrebbe raggiunto di nuovo quello specchio ad ogni costo.

Arrivarono alla grotta ed entrarono ripercorrendo la stessa strada percorsa dai due elfi in precedenza. Ritrovarono il corridoio, la statua, la porta, la stanza, lo specchio…. E un umano proprio di fronte all’oggetto che diversamente da quando lo aveva visto con Tamlen, emanava una luce rossastra e sinistra.

 

-     avevo udito rumori di battaglia…a quanto pare eri tu, l’elfa che ho riportato al campo… - iniziò lui, ma poi cambiò tono di voce passando dalla calma, alla preoccupazione mista alla sorpresa – è incredibile che tu ti sia ripresa!... – poi cambiò di nuovo tono, che si fece interrogativa – vi ha chiesto la guardiana di venire da me? Eppure le avevo detto che non correvo alcun pericolo. –

-     ben trovato Duncan dei Custodi Grigi. Io sono Merril apprendista della guardiana – si presentò una delle due elfe

-     stiamo cercando il nostro compagno Tamlen che era con me… - iniziò Esther ma vedendo lo sguardo di Duncan diventare sempre più scuro e dispiaciuto –mi dispiace ma non troveremo il vostro compagno, se era davvero tanto vicino allo specchio come te, è stato corrotto, ma tu hai ricevuto delle cure che però sono solo temporanee – lui la guardò intensamente e continuò – la corruzione nel tuo corpo si sta di nuovo diffondendo. Dobbiamo tornare all’accampamento dove discuteremo della cura…ora dobbiamo distruggere lo specchio…la corruzione liberata dal tocco di Tamlen può diffondersi molto in fretta – finì Duncan e con la sua spada diede un unico e potente allo specchio frantumandolo.

-     Andiamo, dunque dobbiamo fare presto – continuò il Custode

-     Ma…e Tamlen? – iniziò Esther

-     Per il tuo compagno non c’è più niente da fare…non troveremo neanche più il corpo dato che lo avrà reclamato la Prole Oscura…mi dispiace molto –

 

Quelle parole furono come una coltellata al cuore…lui non c’era più…era morto….forse anche qualcosa di più terribile…quella consapevolezza la pietrificò….solo le gambe le ubbidivano ancora, per guidarla con gli altri due all’accampamento dalish…

 

Si sedette da una parte….la guardiana le aveva detto di riposare mentre lei e Duncan avrebbero discusso della sua cura….dolore tanto dolore da mozzare il respiro…all’improvviso le si avvinò Ashalle…quell’elfa che si era presa cura di lei sin dalla morte dei propri genitori…fu allora che Esther le chiese di raccontarle come erano morti…un triste racconto di come due elfi che si amavano vennero uccisi da degli umani e di un amore così profondo che la madre aveva per la sua piccola, un amore che le permise di mettere in salvo la bambina insieme ad un piccolo ciondolo…lo stesso ciondolo che Ashalle mise al collo della giovane mentre raccontava quegli avvenimenti. Esther la guardò con uno sguardo di infinita tristezza, dato che quel sentimento di separazione era in lei così vivo, sia per i genitori che per l’elfo che non avrebbe più rivisto…

 

-     Sai dalen, avevo sperato che tu e Tamlen un giorno vi sareste sposati, che sareste stati sempre insieme… - iniziò Ashalle, ma non continuò.

 

In quel momento Duncan e la guardiana si avvicinarono alle due.

 

-     Io e Duncan abbiamo discusso sulle tue condizioni … - cominciò la guardiana…

-     In breve – la interruppe Duncan – io sono in cerca di una recluta per i Custodi Grigi e a te serve una cura, che l’entrare nel mio ordine può fornire. Se a te interessa puoi venire con me. –

-     Questo significherebbe abbandonare il clan vero? – chiese Esther

-     Si. Adesso hai due possibilità: venire con me ed essere curata o rimanere qui che, mi dispiace dirtelo così, segnerebbe la tua fine. La corruzione non risparmia nessuno, per quanto resistente possa essere –

-     Va bene… accetto di diventare un Custode – rispose l’elfa.

-     Allora ti do il benvenuto…è meglio affrettarsi, la strada da percorrere è lunga –

-     Volevo rimanere per il funerale di Tamlen…è possibile? – chiese speranzosa la giovane.

-     Certo, d’altronde non te lo posso negare. Saluti tutti…io ti aspetterò all’entrata dell’accampamento. Quando sei pronta raggiungimi. – disse Duncan e s’incamminò verso il sentiero che conduceva fuori dal campo dalish.

-     Mi mancherai Ashalle e anche voi guardiana…mi mancherete tutti –

-     Ci mancherai anche tu…ma sappi che siamo fieri che tu possa portare il nostro nome, il nostro essere dalish nell’ordine dei Custodi Grigi…a presto dalen –

 

Esther salutò tutto il clan che si era raccolto intorno ad un falò per dare l’ultimo saluto a Tamlen… e mentre si allontanava diede un ultimo sguardo a quel falò…a tutti quei visi conosciuti…e al cielo come per salutare per sempre chi più di altri, l’aveva compresa e amata…in sottofondo nel suo allontanarsi una melodia dolce ma triste…che avrebbe accompagnato l’anima di Tamlen nell’abbraccio degli Dei.

 

 

 

 

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Ho giocato diverse  storie con Dragon Age quindi inizio con il raccontare l’avventura dell’elfa dalish. Nonostante alcune mie modifiche ai dialoghi e alle situazioni, troverete molte cose in comune se non uguali ai dialoghi e alle scene del gioco. Mi scuso se ciò potesse arrecare danno o disturbo.

Aspetto dei commenti, dei consigli e… ma si anche delle critiche (in fondo non fanno mai male!)

SCUSATE SE HO CANCELLATO E RIMESSO QUESTE STORIE MA HO CAPITO ADESSO COME FUNZIONA IL PROCEDIMENTO PER I CAPITOLI....SORRY :)

 

   
 
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