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Autore: LoisKent    04/05/2010    2 recensioni
Fumatela questa sigaretta, l'ultima dentro questa casa, te lo concedo. Fumatela perché un'ultima volta non si nega a nessuno, nemmeno lei l'ha negata a te. Sentirla un'ultima volta tua, dannatamente tua, sentire la sua pelle, il suo profumo, le sue labbra. Un'ultima volta....
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La guardavo dormire, nel suo lettone dalle lenzuola rosa. Era a pancia giù, la mano destra sotto il cuscino, un espressione beata sul viso. Dopo aver fatto l'amore era sempre più bella, non sapevo il perché. Era più bella e basta, se possibile.

Aprii piano la finestra della camera da letto. La leggera brezza mattutina di Aprile si diffuse nella stanza. Presi una sigaretta dal pacchetto sulla scrivania e la accesi con facilità. Mi sedetti sulla sedia e continuai a guardarla.

 

Ma che fai, Malfoy? Fumi? Lo sai che lei lo odia, no? Lo sai benissimo. Anzi, quasi speri che si arrabbi e che ti chiami per rimproverarti, dopo che te ne sei andato. Ma sai che non lo farà. Lo sai benissimo.

Fumatela questa sigaretta, l'ultima dentro questa casa, te lo concedo. Fumatela perché un'ultima volta non si nega a nessuno, nemmeno lei l'ha negata a te. Sentirla un'ultima volta tua, dannatamente tua, sentire la sua pelle, il suo profumo, le sue labbra. Un'ultima volta.

L'ultima volta ha un sapore diverso, completamente diverso. L'ultima volta sei consapevole che non succederà più, che deve essere speciale perché poi la perderai e non sarà più tua.

Ma lei non è più tua da tanto tempo e lo sai bene. Ti sei illuso che le cose potessero tornare come prima, ma non è accaduto. Avresti potuto fare di più, molto di più. Ma non l'hai fatto. E' stata lei a chiedertelo.

La sigaretta si consuma e tu continui a guardarla. Continui a guardarla e pensi che già ti manca. Ti manca la sua voce, ti manca il suo sguardo vispo, ti mancano i suoi capelli morbidi, ti mancano le sue curve morbide, ti mancano le sue mani piccole che ti piace stringere, ti manca il suo modo di fare, ti mancano le sue battute, ti manca il suo modo di rimproverarti, ti mancano i suoi modi goffi, ti manca il suo modo di parlare così veloce che a volte non la comprendi, ti mancano i suoi baci morbidi, pieni, veri. Ti manca, cazzo, ti manca, eppure ce l'hai davanti agli occhi. Potresti prenderla e portarla via, potresti svegliarla e scongiurarla di scegliere te.

Ma non lo farai. Non lo farai perché sai che è giusto così, sai che lei non vuole questo, ma quello che ha scelto. Anzi, no, non sai proprio un cazzo, ma fai finta di saperlo.

La sigaretta finisce. Ne vuoi un'altra, ma ti trattieni. Potrebbe svegliarsi davvero e non vuoi svegliarla. Vuoi che resti così, distesa e felice su quel letto, a dormire.

Oggi è il gran giorno. Oggi si sposa, ma non con te. Una volta te lo sei pure immaginato il vostro matrimonio. Che ragazzino che sei. Un ragazzino illuso.

Ripensi a questi anni senza di lei. Ti sembra assurdo averli trascorsi senza che il suo ricordo e la nostalgia di lei non ti abbiano fatto impazzire. Sei stato due anni con un'altra donna. Sì. Due anni con Sarah. E non ti capaciti di come tu abbia fatto ad andare avanti senza di lei, senza Hermione. Non ti capaciti di come tu abbia potuto stare con un'altra, baciare un'altra, fare l'amore con un'altra, fare progetti con un'altra. Ora capisci perché l'hai lasciata, Sarah. Non le hai dato una vera spiegazione. La spiegazione è che tu, Hermione, non l'hai mai dimenticata. Hermione è sempre stata dentro di te. Tu sei Hermione. Come diceva Catherine Earnshaw, solo che lei era una donna ed era Heathcliff. Tu sei Hermione. E' bello scoprirlo a quasi trent'anni...

 

Mi alzai dalla sedia, piano, per non svegliarla. Non riuscivo a non guardarla, era più forte di me. Mi avvicinai piano a lei. Il suo repiro regolare mi rilassava. Le sfiorai piano il viso caldo e sentii un brivido a quel contatto. Lei continuava a dormire, imperterrita. Sfiorai la sua fronte con le mie labbra.

 

Ma quant'è bella, Malfoy? No, quanto? E' impossibile da quantificare. E' bella, così nella sua semplicità abbagliante ed eccitante. Vorresti svegliarla e fare di nuovo l'amore con lei. Ma non farai nemmeno questo, tanto, è inutile pensarci.

 

Mi allontanai da lei, a forza. Non volevo abbandonarla, ma era la cosa giusta da fare. Presi il mio paccheto di sigarette e uscii dalla stanza, senza voltarmi. Andai in cucina. Misi a fare del caffé e rubai un cornetto dalla dispensa. Aprii la finestra e un'aria fresca mi colpì, provocandomi una sensazione piacevole sulla pelle nuda. Divorai in fretta la mia colazione. I miei vestiti erano ancora in soggiorno. Non sarei dovuto andare a disturbarla di nuovo.

Mi sciacquai il viso e mi rivestii. Mi sistemai i capelli davanti allo specchio ed ero pronto ad andarmene. Ero pronto a scomparire di nuovo dalla sua vita. Stavolta per sempre.

Aprii il frigorifero per prendere un bicchiere d'acqua, quando vidi un pezzo di carta e una penna sul tavolino. Qualche riga in inglese, qualche numero, niente di importante. Ma mi venne un'idea, anzi, fu piuttosto un impulso al quale non potevo resistere. Ero troppo debole, fisicamente e mentalmente.

Mi sedetti e presi quel pezzo di carta e quella penna. Voltai il foglio e fui contento di vedere che era completamente bianco. Impugnai la penna e mi lasciai guidare dalla mia mente e dal mio cuore.

 

Probabilmente questa lettera ti farà sorride. Probabilmente penserai che sono diventato un sentimentale, un melodrammatico, un disperato. Oppure ti farà commuovere e ti farà capire tante cose. Non oso nemmeno sperarla quest'ultima cosa. Non sarei in grado di sopportarlo.

"Today is the day!". Oggi ti sposi. Non posso sapere come ti senti, perché non mi sono mai sposato, ma posso immaginarlo. Posso immaginare la tua agitazione, la tua paura, il tuo cuore che palpita. Ma non posso comprenderlo, né condividerlo.

Forse mi pentirò di queste parole, ma ormai non ho più nulla da perdere. Tu eri quello che potevo perdere. Ti ho perso da tanto, nonostante l'illusione di averti riavuta. Anche stanotte ho avuto quest'illusione. Appunto, un'ullusione.

Ti amo, Herm. Ti amo, semplicemente. Sei sempre stata tu la scrittrice, quella brava con le parole. Io sono sempre stato il ragazzo imbranato persire a dire quello che prova.

Hermione, amo tutto di te. Amo i tuoi occhi, i tuoi capelli arruffati di prima mattina, il tuo sorriso quando torno a casa e sei felice di vedermi, le tue mani piccole con le unghie mangiucchiate, il tuo corpo perfetto che mi fa impazzire solo a guardarlo, i tuoi fianchi morbidi che amo stringere, le tue labbra morbide che amo baciare e stuzzicare, la tua risata forte che ormai mi è entrata nel cervello, le tue carezze che mi fanno impazzire, i tuoi sospiri nel mio orecchio, il tuo tono di voce sbarazzino, le tue battute pungenti, la tua permalosità, il tuo sguardo sexy, dolce, ingenuo, da bambina, da donna, da innamorata, il tuo modo di occuparti di tutto in modo così meticoloso, di litigare, di urlarmi quando faccio qualcosa di sbagliato, di cercare di stare sveglia ad ascoltarmi all'una di notte, mentre sbadigli rannicchiata su di me in quel pigiama rosa, il tuo modo di provarti trecento vestiti prima di uscire, i tuoi manicaretti.

Tante di queste cose sono lontane nel passato, ma le sento vicine come non mai. Sento vicino il tuo profumo nell'altra stanza, il tuo respiro. Ti sento vicina, ma so che sei lontana. Sarà uno strano meccanismo psicologico. Non li ho mai capiti i misteri della mente.

Sto parlando troppo, vero? Anzi, sto scrivendo troppo, ho una penna in mano. E' solo che il foglio bianco è attraente, molto, ti fa uscire fuori molte cose. Ma ormai ho detto quasi tutto. Te l'ho detto che ti amo? Sì, vero?

Non ti ho detto che tu sei tutto per me. Tu sei me. Tu, io, noi. Basta. Sono un illuso. Lo so, non c'è bisogno che me lo dica tu. Ma questa illusione c'è e non voglio farla sparire. Preferisco crogiolarmi in essa piuttosto che guardare in faccia la realtà.

Spero che tu sia felice. Lo spero, davvero, non lo dico tanto per dire. Voglio che tu ti alzi ogni mattina con il sorriso sulle labbra. Voglio che vai a lavorare con la contentezza nel cuore. Voglio che vai a dormire abbracciata ad un uomo che per te è tutto, come tu lo sei per me. Quest'uomo è Ron. Lo so benissimo, sai? E' Ron, non io, ma se tu sei felice, lo sono anche io, per te, paradossalmente.

Il foglio bianco è finito, finalmente. Mi sembra di aver sprecato tutte queste righe per parole inutili, ma ormai è fatta. Io ti amo davvero, ma ti ho lasciata andare. Bel coglione, eh? Lo so, sono un coglione, che ci vuoi fare...

Piccola, auguri per oggi. Sei speciale. Rendi speciale la tua vita. Io me la caverò. Grazie per quest'ultima notte passata insieme. Ti Amo. Draco.

 

Forse mi ero rammollito. Non era da me piangere. E allora perché, mentre mi alzavo dal tavolo, avevo gli occhi gonfi? Perché quando sono scappato da quella casa soffocante, le lacrime hanno cominciato a scendere? Perché? Perché chiudendo quella porta, stavo lasciando dietro di me l'unica possibilità di felicità. Felicità per la quale non avevo nemmeno provato a lottare.

  
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