Oggi è giornata di mie fiction :)
Tempo.
Era passato un
anno e più ci pensava e più gli sembrava assurdo
che fossero trascorsi
veramente, quei 365 giorni.
Se guardava
indietro sapeva di poter rivivere ogni ora trascorsa insieme. Tutti i
baci
rubati, tutte le carezze, gli abbracci. Ricordava i pugni, le grida, le
lacrime. Eppure nella sua testa non riusciva ad avere una stabile
concezione
del tempo.
Era impossibile. Sembrava
così irreale.
Ogni secondo
aveva un ricordo e se si fosse messo a contarli, forse, si sarebbe reso
conto
che erano trascorsi veramente, che insieme li avevano vissuti suo serio.
Gli veniva da
ridere guardandosi indietro ma riflettendosi nel futuro.
Era stato un
anno lungo, pieno di difficoltà, colmo di litigi e
rappacificamenti dolcissimi
e comunque traboccante d’amore. Eppure sentiva di averlo solo
inseguito,
sfuggitogli dalle mani, perché era volato troppo rapidamente.
Di sicuro non
era merito suo, che gli anni li aveva sempre vissuti strisciando,
implorando
che corressero, aspettando di essere adulti e di avere una vita. Aveva
sempre
visto il tempo passargli davanti lento, tremendamente lento.
Da quando lo
aveva conosciuto però, da quando aveva unito la sua vita con
quella di un
ragazzino strano e biondo le ore passavano veloci. I momenti strappati
alle
responsabilità erano fugaci e sembravano passare sempre
troppo in fretta.
E dire che
aveva di paura, all’inizio, di avvicinarsi, di lasciarsi
coinvolgere.
Alla fine di
quel lungo braccio di ferro lui aveva perso, o forse si era fatto
battere, ed
era rimasto intrappolato, travolto dalla passione che gli trasmetteva e
che da
quando lo aveva incontrato continuava a promettere.
Perché se uno schermo,
se un cellulare avesse potuto sudare, allora sì che il suo,
quando riceveva le
parole di quel ragazzino allegro, avrebbe pianto il grido
d’aiuto che aveva
sempre cercato. Se avesse potuto, se glielo avesse permesso prima
quella mano
calda e grande l’avrebbe tirato via dal buio che lo avvolgeva.
Non gli
avrebbe mai detto quelle parole, intimidito dall’orgoglio
personale, ma sarebbe
bastato guardarlo e puntare quei profondi occhi acquamarina nei suoi
per
permettere a quelle parole di arrivare comunque.
Il ventinove
Aprile dell’anno prima gli aveva insegnato di guardare il
mondo con occhi nuovi
e gli aveva premesso di vivere di nuovo.
Erano 365
giorni, 8760 ore, 525600 minuti, 31536000 secondi che lo amava e
avrebbe voluto
che quel tempo insieme non finisse mai.
Fic liberamente ispirata alla mia
situazione sentimentale.
Perché non so trovare altro modo se non le mie storie per
esprimere al meglio quello che provo per te amore mio. Con la coppia
che ci assomiglia di più :)
Tu dolce e solare come Naruto. Io schiva e timorosa come Gaara. Ti amo tanto.
Un grazie particolare a Sacchan, che beta e che mi sopporta. Ti voglio tanto bene.