Anime & Manga > Death Note
Ricorda la storia  |      
Autore: Ale san    05/05/2010    3 recensioni
La pioggia era scrosciante quel pomeriggio. Non accennava proprio a smettere. Il rumore di essa che picchiettava rumorosamente al suolo e sulle finestre era snervante... dava un che di angosciante, di triste. A Mello non piaceva la pioggia. No, non gli piaceva per niente. A causa della pioggia era costretto a stare chiuso dentro l'edificio della Wammy's House ad annoiarsi per ore e ore. Senza contare che quella situazione, per lui, era molto critica. Ma i patti erano quelli. Mello, il ragazzo estroverso e circondato dagli amici. Near, il ragazzo, che invece, era l'esatto opposto: freddo, chiuso con sè stesso e del tutto privo di vita sociale. Ma dentro di sè soffriva, soffriva perché ciò che lo circondava erano solo dei miseri puzzle e un paio di pupazzi. Nient'altro. L'unica cosa positiva che pensava di sè stesso era il fatto che nella Wammy's House era il numero uno: il più intelligente, il degno successore di L. Mello odiava Near.
Genere: Generale, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Mello, Near
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Attempted Suicide



La pioggia era scrosciante quel pomeriggio. Non accennava proprio a smettere. Il rumore di essa che picchiettava rumorosamente al suolo e sulle finestre era snervante... dava un che di angosciante, di triste. A Mello non piaceva la pioggia. No, non gli piaceva per niente. A causa della pioggia era costretto a stare chiuso dentro l'edificio della Wammy's House ad annoiarsi per ore e ore. Senza contare che quella situazione, per lui, era molto critica. Ma i patti erano quelli. Mello, il ragazzo estroverso e circondato dagli amici. Near, il ragazzo, che invece, era l'esatto opposto: freddo, chiuso con sè stesso e del tutto privo di vita sociale. Ma dentro di sè soffriva, soffriva perché ciò che lo circondava erano solo dei miseri puzzle e un paio di pupazzi. Nient'altro . L'unica cosa positiva che pensava di sè stesso era il fatto che nella Wammy's House era il numero uno: il più intelligente, il degno successore di L. Mello odiava Near. Lo odiava perché non sopportava il fatto che lui fosse migliore del biondo. Mihael voleva essere il numero uno e una volta lo era prima dell'arrivo di Near. Da allora fu nominato "l'eterno secondo" e questo non poteva digerirlo. Odiava anche i suoi modi di fare: come stava seduto, come mangiava, il suo viso privo di espressione facciale, le occhiate che ogni tanto lanciava a Mello mentre erano in mensa... odiava tutto di lui. Tutto. O almeno così credeva.

Roger, l'anziano proprietario della Wammy's House, aveva già notato da tempo la grande rivalità che c'era fra i due ragazzi. Lui odiava la rivalità, voleva che tutti andassero d'accordo con tutti. Così costrinse Near e Mello a stare insieme nella stanza del primo una giornata intera per poi vedere i risultati. Sperava che prima o poi andassero d'accordo, anche se su questo aveva qualche dubbio.

Continuava a piovere e l'aria nella stanza si faceva sempre più tesa. Near era seduto in una posizione strana sul suo letto mentre cercava di concludere il suo puzzle, mentre Mello fissava con aria irritata la pioggia dalla finestra, lanciando di tanto in tanto delle occhiate all'albino che non distoglieva mai lo sguardo dal suo puzzle. Strinse i pugni con rabbia: avrebbe voluto picchiarlo, non riusciva proprio a sopportarlo... era più forte di lui. Il silenzio regnava nella stanza da parecchie ore ormai, nessun dei due voleva spezzare quel brutto silenzio che si era creato; nella stanza sentivano solo il rumore della pioggia.

<< Mello? >> Sussurrò Near a voce bassa mentre alzava lentamente lo sguardo per posarlo sulla figura di Mello.

Quest'ultimo si volse di scatto verso il ragazzo e lo guardò storto.

<< Che vuoi? >> Chiese duramente.

Ci fu un attimo di silenzio.
Un altro attimo.
Un altro attimo ancora.
Mello stava davvero perdendo la pazienza. Sentiva che non riusciva più a trattenere la sua rabbia.

<< Che vuoi, nano? Rispondimi! Che vuoi?! >> Continuò mentre si alzò di scatto camminando in modo minaccioso verso Near. Ma poi decise che era meglio non complicare le cose e si mise nuovamente al suo posto: non voleva aver problemi con Roger poi.

<< Perché mi odi? >>

Quella domanda travolse completamente Mello. Questo non se l'aspettava proprio da uno come Near, insomma... non era da lui fare domande del genere. Keehl spalancò completamente i suoi occhi azzurri e fissò il piccolo come se avesse appena visto un fantasma.

<< Ma che razza di domande fai? >>

<< Rispondi, per favore. >> Lo supplicò mentre si alzò e si sedette accanto a Mello portandosi con sè il puzzle. Mihael sbuffò e fece una faccia disgustata allontanandosi dal ragazzo.

<< Dovresti saperlo, no? Mi danno fastidio i tuoi modi di fare. >>

<< Quali miei modi di fare? >>

<< Se non lo sai tu... >> Concluse mentre sbuffò nuovamente prima di dedicarsi di nuovo a fissare la pioggia; scoprì che infondo non era poi così male la pioggia.

Near, stanco di soffrire, con l'espressione indifferente sul volto che adottava sempre, si alzò sotto lo sguardo del ragazzo più grande, che lo scrutava attentamente perplesso, e prese qualcosa dal cassetto nascondendolo dietro la schiena.

<< Vado in bagno. >> Sussurrò con voce appena udibile ma Mello riuscì comunque a capire le sue parole.
Stava per varcare la porta del bagno ma venne afferrato per il polso. Si voltò e vide che Mello lo fissava insospettito.

<< Tu non me la racconti giusta. Fammi immediatamente vedere cosa nascondi dietro la schiena! >>

River cercò di dinvincolarsi dalla presa del suo rivale ma fu del tutto inutile dato che era il doppio di lui. Venne intrappolato fra il muro accanto alla porta del bagno e il corpo di Mello, che cercava disperatamente di afferrare l'oggetto che teneva nascosto dietro la schiena.

<< Sto perdendo la pazienza! Fammi vedere cosa nascondi, Near! >> Diamine ma perché insisteva tanto? Perché si preoccupava così tanto per lui? No, assurdo. Lui non era preoccupato. Lui era curioso.

<< No! >> Si oppose Near senza arrendersi.

Gli strinse ancora di più il polso creando dei segni rossi ben visibili fin quando, finalmente, il biondo riuscì a prendere l'oggetto. Si stupì dell'oggetto, non riusciva a crederci: era un coltellino.
Preso dalla rabbia più assoluta, tirò uno schiaffò a Near creandone il suono in tutta la stanza.

<< Sei impazzito?! Cosa credevi di fare, eh?! Rispondimi, dannazione! >> Continuava a scuoterlo per il colletto del pigiama bianco che indossava.

<< Tanto a chi importerebbe se io morissi? >> La sua voce era strozzata. Da un momento all'altro si sarebbe messo a piangere e per Mello era uno spettacolo davvero raro vederlo piangere.

<< Senti... io ti detesto ma questo non vuol dire che voglia vederti morto, chiaro? >>

Near scrollò pesantemente le spalle e, preso da un impulso che nemmeno lui seppe spiegarsi, lo abbracciò. Mello, dapprima confuso e disorientato, ricambiò l'abbraccio stringendolo dolcemente a sè. Poi andò a sussurrare qualcosa al suo orecchio.

<< Questo non vuol dire che ti voglio bene. >>

Near sorrise lievemente senza farsi vedere, dopo un paio di minuti si staccarono e ripresero a fare ciò che stavano facendo prima. Mihael, ogni tanto, sorvegliava attentamente l'albino per non fargli fare qualcosa di veramente folle come stava per fare prima. Il suicidio non risolveva niente. Se odiava Near allora perché l'aveva fermato? Perché non l'aveva lasciato compiere quel gesto? Semplice: Mello, anche se non lo avrebbe mai ammesso, voleva bene a Near ed era merito di Roger se finalmente lo aveva capito.

<< Ti voglio bene, Near. >> Penso dentro di sè per poi farsi cullare dalle braccia di Morfeo sotto il piacevole rumore della pioggia scrosciante.


The end

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: Ale san