Anime & Manga > Full Metal Alchemist
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Autore: Slits    06/05/2010    1 recensioni
1st Phase: Denial « Una chiazza blu emergeva quasi dolorosamente fra i rivoli della corrente. »
2nd Phase: Anger « La vista dei primi fuochi accesi, a lungo andare, aveva iniziato a logorargli lo stomaco, rimestandogli le viscere a poco a poco fino alla gola. »
3rd Phase: Bargaining « Lo aveva preso con sé, datogli un’arma in mano e credendolo un uomo lo aveva mandato a combattere. »
4th Phase: Depression « Ad accentuare le orme dei suoi commilitoni vi erano spesso i caricatori vuoti dei fucili, riempiti a malapena poche ore prima. »
5th Phase: Acceptance « Ci si guardava negli occhi e decideva a vista chi fosse malato a sufficienza da poter andare avanti e chi, invece, restando fermo in quell’assurda voglia di imbracciare le armi, nonostante lo sterminio, nonostante le morti ed il piombo, destinato a soccombere. »
Accostarsi al dolore rende meno umani di quanto si possa immaginare.
[Roy-centric]
[!Angst]
Genere: Azione, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Roy Mustang
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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4th Phase: Depression
[Grain of sand gets in his eyes]


Il deserto di Ishbal era sempre troppo bianco.
Faceva paura, visto da lontano, con i suoi insignificanti granelli di sabbia sottili ed inodori disposti disordinatamente sulla terra arida, simili a due paia di canini affilati.
Le solitarie pozze d’acqua che lo inumidivano stillavano melma torbida, densa e maleodorante.
A chiunque vi posasse lo sguardo dava la terrificante sensazione di trovarsi al cospetto di una bestia immane, senza occhi con cui intimidire o mascelle con cui spolpare lentamente.
Solo quell’enorme bocca lo contraddistingueva, perennemente riarsa a causa della poca saliva che insolitamente sapeva di sabbia e fango e, ancora, scavando appena più in profondità, di corpi maleodoranti.
Roy vi sprofondava ogni giorno di più, appesantito dalla cenere che silenziosamente gli insozzava la divisa, scavando a fondo e gravando sulle sue spalle come una seconda pelle.
Ad accentuare le orme dei suoi commilitoni vi erano spesso i caricatori vuoti dei fucili, riempiti a malapena poche ore prima.
Ogni soldato aveva l’abitudine di tracciare una tacca, precisa ed accurata, sull’impugnatura della propria arma allo schioccare a terra dell’ennesimo corpo esanime.
Aiutava a distinguere con maggior precisione l’insignificante divario fra umanità e follia.
Il fucile dell’eroe di Ishbal era andato distrutto il primo giorno di incursione nel paese.
Un semplice schiocco di dita ed il numero di incisioni sul calcio in legno era cresciuto a tal punto da renderne l’impugnatura inutilizzabile.
Fu da quel momento che Roy prese l’inaspettata decisione di girare disarmato.
Eppure, nonostante tutto, erano sempre le sue orme ad apparire con maggior fermezza sulla sabbia impalpabile degli accampamenti.
Scavavano solchi profondi, marcati ed apparentemente indistruttibili.
Infondevano a chi si ritrovava a passarvi oltre, affondando occasionalmente con un piede fra gli incavi della terra, una sicurezza incorruttibile, così ben delineati fra le fauci del mostro.
Si gloriavano di averla domata, quell’immonda creatura, camminandovi al di sopra come il degno avversario che erano stati.
Più i polmoni di Roy si gonfiavano dolorosamente di cenere, annaspando e graffiando al di sotto degli ingombranti sbuffi della divisa, e più loro crescevano, incutendo timore, imponendo soggezione.
I soldati che vi marciavano al di sopra, con inaspettata fierezza, non mancavano quasi mai a sollevare il capo, rincuorati alla vista di un passo in meno a dividerli dalle spalle dell’eroe di Ishbal.
Eppure, gli occhi del maggiore erano ancora troppo accecati dall’alone plumbeo della cenere per badare a simili sottigliezze; scrutavano incerti l’orizzonte ed assottigliandosi imponevano al plotone il silenzioso ordine di avanzare ancora.
Oltre la sabbia, così insopportabilmente grigia e vuota, oltre i solchi del terreno che ad ogni falcata crescevano sempre un po’ di più; oltre la strana espressione che li aveva distorti, la paura e l’odio verso se stessi, non riuscivano a vedere nient’altro.
Ed il numero di orme che si imponevano su quelle del maggiore diminuiva ogni giorno di più.
Il deserto li ingurgitava con avidità, quei corpi provati, lasciandone a malapena le ossa, irriconoscibili in quell’opprimente candore che invadeva la sabbia.
Persino la voce, ridotta a flebili sospiri, si curava di nascondere, ricoprendola con i fischi acuti del vento.
Infine vi fu un giorno in cui la landa, oramai sazia, sentì il bisogno di liberarsi dell’opprimente peso di tutte quelle membra straziate.
Il deserto esplose in un urlo agghiacciante, con i sibili indistinti della tempesta di sabbia a straziare il silenzio alle spalle dell’eroe di Ishbal e la terra a risucchiare, fino ad ingoiare, quella schiera di uomini fin troppo invisibile per contare agli occhi del proprio superiore.
Quando il maggiore riuscì a voltarsi finalmente indietro, un cumulo di sabbia, insopportabilmente grigia e tagliente, fu tutto ciò che le sue iridi plumbee riuscirono a distinguere nell’insana sazietà del deserto.
Ed un solco indelebile, lasciato dall’impronta dei propri passi, divenuto improvvisamente un po’ più profondo.



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S
ulla stesura di quest'ultima ho dovuto facchinare un pò.
Ho voluto riportare le motivazioni che inducono alla depressione, piuttosto che la malattia in sé.
La depressione, almeno nell'elaborazione delle cinque fasi, si raggiunge nel momento in cui l'inviduo arriva a capacitarsi del proprio stato effettivo, che sia fisico o psicologico.
Si colgono i mutamenti e gradualmente poi si rielaborano nei sintomi che, alla conclusione di tutto, porteranno all'effettiva forma di depressione.

Con il particolare delle orme, che rende Roy cieco a tal punto da non accorgersi di nient'altro, ho voluto estremizzare questa presa di coscienza.

Ringrazio come sempre Lely1441 che è riuscita a farmi provare l'ebrezza del betaggio [sempre a patto che quella correzione fra parentesi nella tua recensione fosse davvero quello che io penso, e non una semplice parte di recensione. Altrimenti, ti autorizzo pure a colpirmi il più forte che puoi ù_ù9]
Grazie mille per il commento dunque °ç°
   
 
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