Il
mio destino sei tu
Prologo
Resto ferma sul solito muretto, a guardare il resto del mondo che sembra muoversi e vivere. L’mp3 è acceso. Musica di ogni genere, per lo più canzoni tristi, risuona nelle mie orecchie. Nasce lenta, a volte si fa aggressiva, per poi ridursi al silenzio non appena il cantante ha concluso la sua piccola opera.
Vedo il mondo scorrere intorno a me, eppure non ci sono espressioni sul mio viso. Sono entrata in uno stato, in cui nulla ormai sembra tangermi. Perché provare emozioni, che possano solo nuocere alla salute?
Avevo degli amici un tempo, con i quali condividevo tutto: speranze, gioie, dolori, sogni. Speravo anch’io nella venuta di un principe azzurro, di cui tanto ci hanno parlato le storie Disney, eppure un giorno cresci e ti accorgi che la fantasia non ti permetterà di andare avanti. Il mondo fuori è diverso. E’ impervio, irto di ostacoli. Anche i migliori amici in cui credi e cui puoi dare la tua più completa fiducia, possono colpirti alle spalle, quando meno te lo aspetti. E cosa resta?
Niente.
Resti solo tu. Sola. Con le tue speranze e i tuoi sogni ormai infranti.
E ti richiudi in un mondo tuo, dove nessuno può più tangerti, o arrecarti dolore.
Ho imparato presto che la vita non è una favola e, dal giorno in cui le mie più care amiche mi hanno tradita, ho perso completamente la fiducia, piombando in questo stato: io… non provo niente.
Questo è alla fine ciò che sono diventata. Un involucro di carne, che non è capace più di provare neanche la minima emozione.
E poi c’è lui.
Oh, lui è il mio esatto opposto.
E’ allegro, solare, ha sempre il sorriso sulle labbra, come se nulla riuscisse a toglierglielo dal volto.
Sembra un cherubino sceso in terra, o almeno questo era il mio pensiero la prima volta che l’avevo visto, quando ancora riuscivo a provare qualcosa.
Morbidi riccioli corti di un castano chiaro, e due occhi grandi, all’interno dei quali sembrano come incastonati due splendidi smeraldi. E’ alto, dal fisico snello, con una leggera muscolatura. Il suo volto pare quello di un bambino, ma il suo sguardo esprime una miriade di parole, che quasi non occorre parlare.
Tutte le ragazze si ritrovano intorno a lui e cinguettano felici, arrossendo non appena lui si volta a donare loro uno sguardo o un sorriso.
Un tempo facevo parte di quel gruppo. Un tempo anch’io provavo un calore sulle gote, non appena vedevo i suoi occhi verdi posarsi su di me. Ma ora… non mi importa.
Spesso finivo col sognare di noi. Di una possibile storia, ma poi scuotevo il capo, rassegnata. Non si sarebbe mai innamorato di me.
Ma in questo momento non ho più pensieri simili.
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Eccomi con una nuova storia, partecipante al Contest "Colonne Sonore dei Film d'Animazione Disney" di Harriet.
Ho scelto come canzone "Così Vicini" di Come d'Incanto, e leggendo le parole è uscita questa storia, che spero potrà piacere. Dal prologo ancora non emergono le parole della canzone, ma nei prossimi capitoli sì... metterò anche dei pezzi del brano, per far capire anche a chi non conosce la canzone, a cosa mi sono ispirata (ma ovviamente non sarà una song-fic, sia chiaro!).
(Le pagine in tutto sono 19, scritte con word. Questo per avvisare, Harriet :P)
Ci tengo molto a questa storia, e ne sono soddisfatta!
Che altro dire? Semplicemente, buona lettura :)