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Autore: kia84    26/08/2005    0 recensioni
Si asciugò gli occhi gonfi e rossi quasi con rabbia, come se volesse cancellare il dolore degli ultimi due giorni. Guardò con angoscia il telefono sapendo che era arrivato il momento di fare quelle telefonate che ormai rimandava da cinque anni. leggete e ogni dubbio sarà risolto, spero vi piaccia
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mattina seguente, appartamento di Jen
Joey si svegliò dal suo profondo sonno e iniziò a stiracchiarsi finché la sua mano andò a sbattere contro una schiena ben formata. Imbarazzata ritirò subito la mano ma l’uomo accanto a se iniziò a destarsi sbadigliando insonnolito. Joey cerca di nascondersi sotto la coperta ma, con sgomento, si accorge di essere completamente nuda come l’uomo muscoloso che le stava accanto. Quando anche lui ebbe realizzato come aveva passato la notte e in che stato si trovava, si girò lentamente dalla parte della donna e abbassò leggermente le coperte per guardarla in viso. Come si era immaginato, si ritrovò faccia a faccia con il volto arrossato di Joey e scosse il capo dandosi dell’idiota. Senza dire nulla ma sempre più imbarazzata, Joey si alzò rapidamente per vestirsi e intanto raccolse pure i vestiti dell’uomo sparsi per la camera come i suoi e glieli buttò sul letto. Non riusciva a guardalo in faccia quindi si rifugiò in bagno con la speranza che lui scomparisse. Dieci minuti dopo tornò in camera e non trovò più tracce di quella notte, chiamò un taxi per andare a sfogarsi.
Ospedale di Soho
Grams: Come stai Jennifer?
Jen: Bene me non ti devi preoccupare per me o per il bambino, siamo in buone mani.
Grams: Sei rimasta qui tutta la notte ad aspettare in una scomoda sala d’attesa. Dovrebbero avere più riguardo per le donne incinte.
Jack: Le avevano proposto una brandina, ma Jen è più testarda di un mulo. Non voleva stare lontana da questa stanza, l’infermiera allora ha rinunciato d’insistere ma ha lasciato coperte e cuscini a nostra disposizione. Ho badato io a lei.
Grams: Bravo Jack, sapevo di poter contare su di te per la mia Jennifer. (gli accarezza una guancia con dolcezza, entra Joey)
Joey: Scusate se vi interrompo ma volevo salutare la nonna. (l’abbraccia forte felice di ripeterlo fare dopo tanto tempo)
Grams: Oh Josephine è bello rivederti, sei una donna ormai. Mi ricordo ancora quando scorazzavi intorno al giardino dei Leery con i tuoi due inseparabili amici.
Joey: Si, ricordo…all’epoca eravamo terrorizzati dalla sua casa e da lei, nessuno di noi tre si sarebbe azzardato ad avvicinarsi tanto specialmente io. È bello rivederla in salute. (entra l’infermiera con una cartella in mano)
Jen: Nonna ci rivediamo tra poco, chiama se hai bisogno. (i ragazzi escono dopo aver baciato Grams sulla guancia) Joey sei strana e alquanto agitata…è successo qualcosa?
Joey: Perché credi che sia successo qualcosa?
Jack: Sarà perché sobbalzi ad ogni minimo rumore…sarà perché continui a guardarti intorno nervosamente…sarà perché non riesci a stare ferma con le mani…oppure quello sguardo strano che è un misto tra senso di colpa, passione e felicità…bo, fai tu!
Jen: Non scordarti l’appagamento! (Jen e Jack sorridono maliziosamente)
Joey: Vi ha detto qualcosa?
Jack: Chi?
Joey: Lui! Voi lo sapete…vi ha già detto tutto!
Jen: Cos’è successo? Non mi dire che…oh mio dio!
Jack: Io non ho ancora capito di chi stiamo parlando!
Jen: Joey e Pacey hanno fatto sesso…ma con loro due non si può mai parlare solo di sesso.
Jack: Cosa?! Tu e Pacey…
Joey: Jack abbassa la voce! Non mi ricordo molto di cos’è successo stanotte dopo che siamo arrivati a casa tua…è tutto confuso. Ma stamattina ci siamo svegliati nudi in un letto matrimoniale della stanza degli ospiti.
Jen: Quella un tempo era la stanza dei miei…se lo sapessero credo che avrebbero da ridire, ma fortunatamente hanno divorziato e non si parlano da quel giorno. Però la nonna ne rimarrebbe scandalizzata.
Jack: Tutti risulterebbero scioccati. Questo cambierà di nuovo tutto.
Joey: No che non cambia, non può! Io mi devo sposare tra poco e stanotte…
Jen: Non dire che non è successo nulla, non farlo. Faresti soffrire Pacey e te stessa mentendo e nessuno di voi due se lo merita di nuovo.
Jack: Se è successo, anche se inconsciamente, dovresti porti le stesse domande delle altre volte. Non lasciare le cose come stanno e chiediti una buona volta cosa provi per Pacey.
Joey: E’ solo uno dei miei migliori amici.
Jen: Allora ripensa alla True Love e leggi questa, l’ho trovata dentro il suo portafoglio che si è dimenticato qui in ospedale. Ti consiglio di leggerla, capirai molte cose. (le porge la lettera, ma arriva Dawson e Joey rapidamente se la nasconde nella tasca posteriore dei jeans sbiaditi cercando di non farsi vedere)
Dawson: Ciao ragazzi, come sta la nonna?
Jack: Bene, adesso è in camera con l’infermiera.
Dawson: Joey credevo di rivederti stamattina a casa ma quando ti ho cercato non c’eri e il letto era rifatto come se non avessi nemmeno passato la notte li…anche Pacey era scomparso.
Joey: (scambia lo sguardo terrorizzato con i due amici) Ehm…non preoccuparti, ho dormito lì ma siccome mi sono alzata presto sono subito venuta qui in ospedale per la nonna, scusa se non ti ho aspettato. Di Pacey non so niente.
Jen: Forse sarà andato ad esplorare i luoghi più reconditi di Soho…
Jack: Forse avrà trovato una donna da corteggiare o da portarsi a letto. (Jen e Joey lo freddano con un’occhiataccia malevola)
Dawson: Stanotte non credo, si era assunto il compito di far tornare lucida la nostra Joey e di portarla a casa. Cosa ti ha detto André di tanto sconvolgente?
Joey: Oh nulla. Una scemenza che in quel momento consideravo tale perché avevo in testa ancora l’operazione della nonna. Per fortuna è andato tutto bene.
Jen: Già, non so proprio cosa avrei fatto senza di lei…e di voi.
Dawson: Adesso siamo qui.
Jack: E non ti libererai facilmente di noi. (mette un braccio sulla spalla dell’amica stringendola forte con un sorriso)
Joey: Scusate, devo fare una telefonata. (si allontana velocemente prendendo con ansia il cellulare dal taschino della giacca)
Dawson: Che cos’ha? È strana.
Jack: Forse le manca André, sai la lontananza…
Jen: Staremo a vedere cosa succederà. Mi dispiace vedervi single, dovrò presentarvi qualcuno mentre siete qui.
Dawson: E chi ti dice che sono single?
Jen: La tua espressione depressa.
Dawson: Mi vedo con una ragazza da circa quattro mesi…
Jack: Sono già quattro mesi e dici ancora che ti vedi con una ragazza? Amico sei messo male!
Dawson: (sorride all’amico) Definire i rapporti non fa per me e l’ho scoperto dopo anni di esperienze. L’unico che riesco ad inquadrare è quello con Joey ma è dura, specialmente se una parte di me rimarrà per sempre innamorata di lei. E adesso si sta anche per sposare, è strano vederti portar via la tua anima gemella da qualcuno che magari non conosci ancora.
Jack: Non dirlo a me! (guarda dolcemente il ventre arrotondato dell’amica ancora meravigliato dalla sorpresa ma già affezionato e protettivo come un genitore, Jen sorride commossa)
Intanto, dall’altra parte dell’ospedale…
Joey spense il cellulare e chiuse gli occhi distrutta. Sapeva di aver fatto la cosa giusta ma si sentiva in colpa per avergli taciuto cos’era successo quella notte. Aveva iniziato a digitare il suo numero pensando di dirgli tutto, poi aveva sentito la sua voce e non se l’era sentita di dargli quel dolore che non meritava affatto. Toccò distrattamente la tasca dei jeans e si ricordò della lettera che le aveva dato Jen e si mise a leggerla con nervosismo e angoscia crescenti.
“Gli ultimi giorni sono stati un vero incubo, le accuse di Dawson mi hanno ferito più di quanto potessi immaginare specialmente sapendo che aveva tutti i diritti per farmele e aveva ragione. Quello che mi ha stupito maggiormente è stato il fatto, che nel profondo, Dawson non mi ha mai perdonato veramente per essere stato insieme a te. L’unica colpa che so di aver avuto in quel periodo è stato il fatto di non avergli detto prima di noi, anche se sarebbe stato lo stesso inutile, e questo è successo pure l’ultima volta ma lui non sa niente…nessuno lo sa eppure avrei voluto che sapessero, che fossero felici per noi, avrei voluto gridarlo ai quattro venti.
Io ero stato il primo a spingervi l’uno verso l’altra convinto che dovevate essere la coppia del secolo, ma sono rimasto incastrato pure io in quest’assurda storia. Mi sono accorto di amarti ed è stato difficile ammetterlo specialmente con me stesso, soprattutto il fatto di aver capito che tutte quelle provocazioni e quei battibecchi non erano altro che amore represso. Tu eri nelle mie stesse condizioni e non sopportavo quando hai iniziato ad evitarmi mentre cercavi di ristabilire un qualche rapporto con Dawson…mi sentivo morire dentro ma poi tu hai ribaltato la situazione. Quella è stata la nostra estate, la nostra storia…se chiudo gli occhi riesco ancora a vederti sull’amaca mentre ti leggevo la sirenetta e tu mi sorridevi prima di addormentarti e io restavo a volte ore solo a guardarti dormire, eri un incanto. Col nostro ritorno a Capeside sono piombati i problemi e l’anno finì come nessuno se lo sarebbe mai immaginato, ti amavo ancora ma ero convinto di dover migliorare e maturare per restarti accanto. L’occasione mi si è presentata varie volte: l’estate sullo yatch del tuo preside, l’esperienza al Civilation e il lavoro da broker per Rich. Questo l’ho fatto soprattutto per me stesso e finalmente sono fiero dell’uomo che sono diventato, tu mi hai dato la forza di continuare a lottare e a migliorarmi.
Ero al settimo cielo quando abbiamo avuto una seconda occasione, ma è durata poco e sono subito ripiombato nel torpore di chi sa di aver perso la parte migliore di se stesso e se non ci fosse stato Dawson quest’estate avrei pensato di non valere niente e di essere il fallito perdente che mio padre declama a gran voce. Sei stata un angelo a spedirci quelle lettere, probabilmente non ci saremmo più parlati e nemmeno chiariti. Adesso io e Dawson siamo gli amici di un tempo, ma tu rimani sempre un punto doloroso per entrambi e mi rincresce ammettere che tu non sei più presente nelle nostre conversazioni. Forse è meglio così, questo è lo scotto da pagare per essere tornati amici. Chi se lo sarebbe mai immaginato che un giorno avresti messo in difficoltà i nostri rapporti per sempre?
Sono riuscito ad innamorarmi solo due volte ma quello che provavo per Andie non si può paragonare a ciò che sentivo per te…e sento ancora. Il mio destino è continuare ad amarti in silenzio…è l’unica cosa che mi resta da fare, non devo continuare a pensare che sei la mia ragazza mentre stai con Dawson o con qualcun altro. Non so cosa sarà del futuro, ho sempre saputo che noi non potremmo mai essere veramente e solo amici ma mi accontento di vederti solo come la mia migliore amica…non posso fare altro.
So di non avere il coraggio di spedirti questa lettera e molto probabilmente non verrai mai a conoscenza del contenuto, però prima vorrei fare un ultimo tentativo per noi. Appena tornerai da Parigi vorrei chiederti di sposarmi, lo so che è una cosa folle ma ho comprato persino l’anello d’impulso appena l’ho visto nella vetrina…ho capito che era giusto per te, mi ricordava te. Non voglio illudermi però, forse sono l’ultimo con cui vorresti vivere tutti i tuoi giorni.
Grazie d’esistere Joey Potter.
Con amore
Pacey”
Joey iniziò a piangere accasciandosi su una sedia li vicina. Tremava scossa dai singhiozzi e dai sensi di colpa di tutte quelle menzogne che aveva detto specialmente a se stessa.
Ospedale di Soho, qualche ora dopo
Jack passeggiava lungo i corridoi con un caffè in mano quando vide avvicinarsi Pacey, teso e scuro in volto.
Jack: Finalmente sei arrivato! Ti davamo per disperso.
Pacey: Ho fatto un giro piuttosto lungo per pensare. Gli altri sono ancora qui?
Jack: No, Audrey si è portata dietro Andie per fare shopping mentre Dawson e Joey stanno restaurando la loro eterna amicizia da qualche parte. Jen è nella stanza con la nonna, stanno confabulando tra donne.
Pacey: Allora sarà meglio che vada a salutare la nonna, ho deciso di partire tra poco visto che è tutto a posto.
Jack: Di già? Sono cinque anni che non ci vediamo e gli altri hanno assicurato che rimarranno per altre due giorni, non riesco a farti cambiare idea?
Pacey: Ho tante cose in sospeso a Capeside e ho lascito tutto così all’improvviso senza informare nessuno, per fortuna che oggi era il giorno di chiusura del ristorante.
Jack: Ok…andiamo dalla nonna. (entrano nella stanza e Pacey saluta la nonna con un forte abbraccio)
Grams: Sei cresciuto Pacey, adesso sei un uomo ben fatto e a quanto pare sei diventato il proprietario dell’Icehouse. Me l’ha detto prima la mia Jennifer, sono contenta di vederti maturato e con la testa a posto.
Pacey: E io di rivederla in salute, ci ha fatto preoccupare nonna. Non faccia più questi scherzi. (le sorride)
Jack: Pacey ha deciso di tornare a Capeside tra qualche ora.
Jen: Non puoi farlo!
Pacey: (guarda l’amico) Grazie tante Jack, un po’ più di tatto non sarebbe guastato!
Jack: Sei tu che vuoi partire, ti ho detto come la penso. (fa un’alzata di spalle)
Jen: Pacey perché adesso? E non giustificarti con il lavoro perché è solo una scusa, tutti noi lavoriamo eppure ci siamo presi un paio di giorni per rimanere qui. Cosa ti costa ritardare la tua partenza?
Grams: Jennifer, Pacey ha un ristorante intero da mandare avanti!
Jen: Non muore nessuno se si prende due giorni di ferie!
Jack: Di certo non andrà a fuoco! (i tre amici si guardano e sorridono con malinconia)
Jen: Ti prego, rimani fino a stasera. Domani mattina ti accompagneremo noi all’aeroporto, ma stasera resta a festeggiare con noi. Fallo per me…e per la bambina che porto in grembo. (si tocca il ventre e lo sguardo di Pacey finalmente s’intenerisce facendo pure un sorriso)
Pacey: Non si può vincere con te Lindley, non ci sarebbe nessuna soddisfazione visto che hai sempre ragione tu.
Jen: Joey ha sempre vinto con me, forse perché volevo la sua amicizia e ho lasciato il campo ai suoi desideri. Come con Dawson, Charly e con te.
Pacey: (fa una leggera smorfia di dolore) Rimango, ma quella bambina rischia grosso se viene su come te! (Jen gli tira un pugno alla spalla e ridono mentre lui l’abbraccia)
Soho, veranda della casa di Jen
Dawson: Alla fine ci ritroviamo sempre noi due come ai vecchi tempi.
Joey: Mi sembra ancora ieri quando ti posi quella domanda…che cosa siamo?
Dawson: E logicamente ti ho risposto semplicemente Dawson e Joey…ne abbiamo passate tante insieme, specialmente quando credevamo che potesse realmente funzionare il nostro rapporto di coppia e abbiamo continuato ad inseguirci, ma quando ero pronto io tu non lo eri o viceversa. (si sorridono d’intesa)
Joey: Noi abbiamo qualcosa di speciale rispetto ad un semplice rapporto di coppia.
Dawson: Già, sembra strano ma è così anche dopo cinque anni di assenza dalla vita dell’altro. È sempre stato così tra noi.
Joey: Gli inseparabili amici di Capeside!
Dawson: Si e adesso ti sposi!
Joey: Prima o poi lo avrei fatto. Ti do una notizia in anteprima che ancora nessuno conosce: mi sposo fra tre settimane esatte a Capeside.
Dawson: Wow…continui a stupirmi sempre di più.
Joey: Gli ho appena telefonato e abbiamo deciso il tutto. Sei ufficialmente inviato alle nozze.
Dawson: Non me le perderei per nulla al mondo, qualcuno è riuscito ad incastrare Joey Potter. Parlami di lui.
Joey: Lui è tutto quello che una donna potrebbe desiderare, a parte quella chioma lunga che nessuno è ancora riuscito a fargliela tagliare. È un fumettista piuttosto famoso a Parigi.
Dawson: Tu e un fumettista? Il mondo è cambiato e neanche me ne sono accorto!
Joey: Andrai pazzo di lui appena lo conoscerai. E tu che mi dici?
Dawson: Frequento una ragazza da quattro mesi…è nato tutto all’improvviso ma non abbiamo ancora definito il nostro rapporto. Diciamo che è un’amicizia particolare…
Joey: Dove ogni tanto vi baciate e andate pure a letto insieme. Ne ho una vaga idea.
Dawson: Si (sorride), a volte succede anche questo ma è arrivato uno di quei momenti nei quali devi fermarti e fare chiarezza su quel rapporto.
Joey: E Audrey che ne pensa?
Dawson: Non ti sfugge niente come al solito! È stata proprio lei a farci prendere una piccola pausa di riflessione sul nostro rapporto e intanto ha accettato di andare in turneè con Bruce Sprinsting. Non la vedevo da due settimane e mezzo.
Joey: Sono sicura che tutto si sistemerà…dalla tua faccia ho capito quanto lei sia importante per te.
Dawson: Mai quanto Jen e te…
Joey: Non fingere, so quando menti. (lo guarda con complicità)
Dawson: Ok, mi arrendo…è strano ma in tutti questi anni non ho fatto altro che pensarti e nonostante ciò non ho mai fatto il primo passo per riavvicinarmi a te, ma ti amo ancora Joey. (si guadando con profondità, sorridono e si abbracciano)
Joey: Ti amo anch’io Dawson.
Soho, cucina della casa di Jen
Audrey: Questa sera deve essere speciale per tutti noi.
Andie: Cosa proponi? Sesso, droga e rock and roll?
Audrey: E non dimentichiamo l’amico alcol! Stasera faremo pazzie!
Andie: l’ultima volta che le ho fatte ad un rave ho preso una pasticca e mi sono ritrovata all’ospedale.
Audrey: E io cosa dovrei dire? Un mix tra alcol e aspirine e ho buttato giù il muro della casa di Dawson a natale, per non parlare della volta in cui Joey mi ha ritrovata svenuta al dormitorio…mi hanno persino portata in un centro di riabilitazione. Adesso è tutto acqua passata, ma un goccio ogni tanto non ha mai fatto male a nessuno e poi è una serata da festeggiare quindi è giusto fare un po’ di baldoria.
Andie: E’ strano che proprio noi organizziamo un party del genere, solitamente era Pacey che ci pensava.
Audrey: A quanto pare sembra essere diventato l’opposto del vecchio Pacey Witter.
Andie: Con la prerogativa però che ha lo stesso sguardo incantato quando guarda Joey.
Audrey: Quello non cambierà mai, ci siamo passate entrambe. (si sorridono con intesa)
Andie: Però c’è un’altra cosa che non è cambiata…anzi è meglio di prima.
Audrey: Cosa?
Andie: Il suo corpo…(sospira)
Audrey: Batti un cinque sorella! Adesso che abbiamo formato il club delle ex di Pacey, anche se mancano Joey e Jen, possiamo iniziare ad organizzare la festa. Magari facciamo fare i cubisti ai nostri tre maschietti, così potranno rendersi utili. (ridono)
Soho, casa di Jen sera
Pacey, Jack e Jen entrano in casa e trovano un casino di gente a ballare e a mangiare. La musica era assordante e la maggior parte dei mobili rischiava di fare una brutta fine, per non parlare di tutte le schifezze che c’erano per terra.
Jen: Oh mio dio! La mia casa! (si porta le mani al viso confusa e sbalordita)
Jack: Chi diamine è stato?
Dawson: (li raggiunge con Joey al fianco che evitava lo sguardo di Pacey) Finalmente siete arrivati! Non siamo riusciti a fermarli, mi dispiace Jen. Siamo riusciti a chiudere le cose più fragili in due stanze ma loro hanno preso il sopravvento in tutta la casa!
Jen: Chi è il colpevole? Ho voglia di strozzarlo! (Dawson, Jack e Jen guardano Pacey)
Pacey: Hey io non centro questa volta! Sono anni che non organizzo pi feste simili.
Joey: Sono state Audrey ed Andie. Quando sono riuscita d intercettarle in mezzo alla folla me lo hanno detto un po’ troppo euforiche…credo che abbiano bevuto.
Jack: Come hanno fatto a far venire tutta questa gente?
Jen: A parte tre o quattro persone, gli altri sono tutti estranei.
Pacey: Solitamente alla promessa di cibo e musica gratis corrono subito alla festa come segugi e invitano altri amici. Chi non verrebbe?
Jen: Ok, che festa sia allora. Vi chiedo solo di controllare chi esce e non farlo guidare ubriaco…niente droghe di ogni tipo e se mi aiuterete a riordinare casa alla fine vi farò un altare. Ragazzi su, cosa facciamo ancora qui impalati? Divertiamoci! (si mischia tra la folla mentre gli amici si guardano sconcertati da quello strano comportamento)
Dawson: Ma cosa le è preso?
Jack: Non lo so…sembrava rassegnata. Vado a parlarle.
Joey: (gli afferra un braccio bloccandolo) No Jack, vado io. Voi rimanete a controllare la situazione e state attenti. (segue Jen in camera)
Dawson: (avvista Audrey che si struscia su un ragazzo) Adesso che intenzioni ha?! Audrey! (la raggiunge sotto lo sguardo esterrefatto dei due amici a causa del suo comportamento)
Audrey: Oh, ma guarda chi si rivede! Il mio amico Dawson!
Dawson: Cosa stai facendo?
Audrey: Ballo e mi diverto al contrario di te. Ti servirebbe sballarti un po’…sei troppo serio! Vuoi bere? (gli porge un bicchiere)
Dawson: Audrey fermati! Perché fai così? Non ti riconosco più! (scuote la testa preoccupato e deluso di vederla bere)
Audrey: Lasciami in pace Dawson! Lo vedi questo è da te, questo fare da bravo ragazzo della porta accanto mi da sui nervi.
Dawson: Ti prego, possiamo parlarne di là da persone civili?
Audrey: No, non ho più niente da dirti. Tira le somme da solo Dawson, sfrutta la tua intelligenza per capire che viviamo in due mondi diversi e che non potrà mai funzionare tra noi. È un rapporto destinato a finire fin da quando è nato, non posso più andare avanti così! Adesso torno a ballare, ciao.
Si allontana arrabbiata e angosciata con se stessa trattenendo a stento le lacrime per orgoglio, non voleva farsi vedere in quello stato. Dawson non sa che fare, vorrebbe urlare a tutti la sua incazzatura crescente ed esce a prendersi una boccata d’aria per cercare di calmarsi.
Jack: Avresti mai immaginato Dawson ed Audrey insieme?
Pacey: Un po’ come io e Joey all’epoca.
Jack: Oh no! Tra voi era tutto diverso…tutta quell’attrazione sessuale e quei sentimenti taciuti si trasformavano in acidità e provocazioni pure. Era chiaro lontano un miglio quello che sarebbe successo tra di voi ma non tra Audrey e Dawson!
Pacey: Forse. (si nota che è pensieroso) Jack, vado a parlare con Dawson. Ha bisogno di me adesso. (esce per raggiungere l’amico, un ragazzo carino si avvicina a Jack)
Ragazzo: Ciao.
Jack: Ciao.
Ragazzo: Che ne dici di ballare con me? (non gli da il tempo di rispondere che lo trascina in pista)
Soho, camera di Jen
Joey entra e chiude la porta. La stanza è in penombra e non riesce a vedere dove sia l’amica, ma i suoi singhiozzi improvvisi la guidano verso il letto. Jen è stesa e stringe forte il cuscino nascondendo il volto piangente tra la federa gialla, non si è ancora accorta della presenza dell’amica. Joey si chiede se ha fatto la cosa giusta, si chiede se sarebbe stato meglio lasciare tutte nelle mani di Jack. Lui avrebbe sicuramente saputo cosa fare. Le si sdraia a fianco abbracciandola come non aveva mai fatto veramente da quando si erano conosciute. In fin dei conti il loro era uno strano rapporto di aiuto reciproco che durava da anni, un amore-odio che le univa nelle difficoltà proprio come tra lei e Pacey fino al terzo anno di liceo. Dopotutto Jen e Pacey erano simili, esteriormente si facevano vedere forti ma dentro in realtà erano fragili e sensibili, e vedere Jen in lacrime la faceva soffrire.
Jen: Non ce la faccio più!
Joey: A fare cosa?
Jen: Mi sono isolata per troppo tempo con la nonna…e pensare che solo fino a cinque anni fa mi divertivo da una festa all’altra. Adesso è tutto cambiato.
Joey: E’ normale. Hai quasi 26 anni e la tua vita sta avendo un ulteriore cambiamento rispetto a sei mesi fa, (appoggia la testa sulla spalla dell’amica)
Jen: Sto per diventare madre.
Joey: Già ed è quello che quasi tutte le donne vorrebbero essere.
Jen: (la guarda scettica con gli occhi gonfi e rossi) Pure tu?
Joey: No…si…forse, non ci ho mai pensato…beh, un tempo si ma stavamo parlando di te.
Jen: Se inizialmente ero spiazzata dalla notizia adesso ne sono elettrizzata. Appena ho visto il casino li sotto e tutto quel chiasso la prima cosa che mi è venuta in mente è stata di far uscire tutti e rimettere in ordine, mentre la seconda è che avrei perso in futuro feste del genere. Non avrei più potuto parteciparci ora che sto per avere una bambina, sarò fuori definitivamente dal mondo che frequentavo fin dall’infanzia…finalmente una svolta al passato, ma forse una parte di me non vuole lasciarsi il passato alle spalle.
Joey: Nessuno cambierà mai radicalmente. È il nostro passato che ci ha fatte crescere formandoci il carattere, è lui che ci ha fatte diventare le persone che siamo…è sempre grazie a lui che adesso ci siamo ritrovati. Tutti gli errori che abbiamo commesso ci hanno insegnato come migliorarci. Ognuno di noi è rimasto quello che era un tempo, siamo solo maturati.
Jen: Come i sentimenti che ci portiamo dietro da anni? (la guarda) L’hai letta?
Joey: Si ma ciò non vuol dire che i suoi sentimenti siano rimasti gli stessi…sono passati anni da quando l’ha scritta, adesso è tutto cambiato come il nostro rapporto amore-odio…non siamo più invidiose l’una dell’altra! Questo è da festeggiare! (si mette a sedere e tira su anche Jen asciugandole le lacrime)
Jen: L’uomo delle nostre dispute è ormai completamente dedito al lavoro. (finalmente calma scambia un sorriso con l’amica)
Joey: Adesso sta con Audrey.
Jen: Cosa?!
Joey: Ti ricordi la regola che gli opposti si attraggono?
Jen: Si ma, pur essendo opposti, in fondo hanno sempre qualcosa in comune. C’è stato un caso fondamentale nel nostro gruppo. (la guarda maliziosamente mentre Joey arrossisce lanciandole un’occhiataccia)
Joey: Visto che sei tornata la Jen Lindley che tutti conosciamo, scendiamo giù a divertirci e a festeggiare con gli altri…ci sono due motivi importanti: l’amicizia che ci lega e quella creatura che porti in grembo. (si sorridono) Adesso vai a sciacquarti il viso e…mi è appena venuta un’idea per divertirci di più.
Jen: Mi stai spaventando Joey Potter. (va in bagno mentre l’amica la segue con uno strano sorriso)
Soho, esterno casa di Jen
Dawson: Non riesco più a capirla, sembrava felice ma…adesso mi chiedo se non ho sbagliato in tutto. (scuote la testa appoggiato alla ringhiera del condominio)
Pacey: Credo che anche lei sia nella tua stessa situazione. Lei sa cosa vuole e cosa prova, aspettava solo che tu fossi pronto a far progredire il vostro rapporto ma tu eri evasivo e lei si è stufata di aspettare qualcosa che forse non sarebbe mai avvenuta. Così ti ha chiesto una pausa.
Dawson: Poteva dirmelo.
Pacey: Ha cercato di farlo in tutti i modi, conosco bene Audrey, ma tu hai un mondo tutto tuo a cui nessuno può accedere mai completamente…e nemmeno Joey.
Dawson: Joey! La nostra eterna ragazza contesa che rimarrà nelle nostre vite, anche solo per mettere timore alla propria donna di quello strano rapporto che ci lega.
Pacey: E’ logico che Audrey nonostante sia la sua migliore amica ne sia un po’ gelosa…tu e Joey avete condiviso ciò che in molti cercano.
Dawson: (lo guarda con un mezzo sorriso e poi si mette a ridere scuotendo la testa) Non ci posso credere! Sei ancora innamorato di lei! La ami a tal punto che non ti sei rifatto una vita dopo la breve storia che avete avuto? Pacey! È da matti!
Pacey: Non è stata una breve storia, è durata a lungo e tanto per la cronaca ho avuto altre relazioni…
Dawson: Si passeggere e mai durature perché il tuo cuore continuava a gridare il nome di Joey! E comunque io non mi riferivo a quella storia bensì a quella breve relazione che avete avuto prima del ritorno di Eddie il figliol prodigo alias principe azzurro.
Pacey: Come lo sapevi? (lo guarda stupito)
Dawson: L’ho intuito…non sono più quell’illusionista che ero un tempo, ero cieco perché non volevo vedere la verità…e credo che con Audrey ho fatto la stessa cosa. Dannazione!
Pacey: Siamo patetici.
Dawson: (sorride amareggiato) Si ma tu più di me. Perché non l’hai affrontata stamattina invece di scappare come morso da una tarantola?
Pacey: Te l’ha detto.
Dawson: Non è stato difficile tirarglielo fuori, aveva bisogno di sfogarsi e pure io. Vuole stare con te Pacey.
Pacey: Te lo ha detto lei?
Dawson: No ma i suoi occhi si, riconosco bene quell’espressione malinconica di amore represso che aveva…la vedo ora in te.
Pacey: Avevo paura di aver rovinato tutto…eravamo entrambi imbarazzati a trovarci a letto insieme dopo anni e ho preferito fuggire dopo che lei si è rintanata per la vergogna in bagno.
Dawson: E tu hai rifatto il letto da perfetto soldato. (si guardano e ridono) Prima o poi ne dovrete parlare, Joey ha chiamato Andrè e hanno fissato data e luogo delle nozze. Devi fare in fretta hai solo tre settimane.
Pacey: Cosa dovrei fare scusa? È chiaro come il sole che lo sposerà, non sono più nessuno per lei ormai…solo un buon vecchio amico.
Dawson: Non dire idiozie! Vi conosco bene entrambi e so bene cosa avete vissuto insieme mentre io inizialmente mi sentivo morire dentro…poi hai iniziato ad avere i primi problemi per non parlare della tempesta che stava per annegare te e Jen…ho messo da parte l’orgoglio ferito ammettendo con me stesso che eravate speciali insieme e che dovevo essere contento per voi, i miei due migliori amici. Non mi hai mai rubato Joey, scusa.
Pacey: Sono parole che si usano in certi momenti quando senti che il mondo ti crolli addosso…siamo tornati amici ed è questo che conta e Joey si sposa tra poco. Non c’è miglior finale.
Dawson: Si che c’è e non troverò pace finché non finirà nel modo giusto. Te lo giuro.
Pacey: Promettimi allora che chiarirai le cose con Audrey, meritate entrambi di essere felici. Succede che nelle relazioni sorgano ostacoli che sembrano insormontabili, ma a volte sono solo stupide incomprensioni. Qualunque cosa tu provi per lei diglielo anche se è soltanto amicizia, lei ha il diritto di saperlo che sei innamorato di lei. Non far si che un fantasma del passato torni a tormentarti la felicità…io l’ho fatto e guarda come sono ridotto? Non mi sentivo così vivo da anni ma allo stesso tempo mi sento cadere in un baratro di infelicità solo per un anello al dito o una telefonata agitata. Non vivere come me fratello, dimenticare Joey non fa per me ma soffrire in silenzio è diventata un’abitudine. Parla con Audrey. (torna dentro)
Soho, cucina di Jen
Vediamo Jen e Jack scherzare mentre osservano l’attuale gioventù rendere non vivibile l’appartamento della ragazza. Arriva Dawson e si unisce a loro versandosi una coca.
Jen: Hola amico! Come te la passi?
Dawson: Potrei stare meglio…non mi sono mai trovato a mio agio nelle feste.
Jack: Noi ne avevamo fatti il callo anni fa e adesso è come tornare indietro nel tempo. Ti sei calmato?
Dawson: Abbiamo un amico speciale e credo che adesso tocchi a lui essere aiutato. (beve)
Jack: Di cosa stai parlando?
Dawson: Pacey e Joey naturalmente.
Jen: Cosa!? Dawson ma...
Dawson: Non sono cieco Jen e nemmeno stupido. So che si amano ancora e che sono andati a letto insieme, ho parlato con entrambi e il risultato è stato meglio far finta che non sia successo mai niente ed evitarsi a vita come la peste. Non fa bene a nessuno di noi questo comportamento e dobbiamo fare qualcosa.
Jen: Sei cresciuto più di quanto mi aspettassi Dawson…sei maturato.
Jack: Già, sono felice per questo amico. Cosa avevi intenzione di fare?
Dawson: Buona parte di questo è tutto merito di Audrey e delle sue ossessioni. Ho un’idea in testa che ha bisogno dell’aiuto di tutti e cinque e dobbiamo farcela prima di tre settimane.
Jack: E’ un po’ lungo come termine…non so se saremo ancora insieme ogni giorno fino ad allora. Perché proprio fra tre settimane?
Dawson: Joey si sposerà quel giorno a Capeside.
Jen: Prima di quel giorno li rivedremo insieme, è una promessa.
Soho, esterno casa di Jen
Joey è seduta su una panchina con Andie in silenzio.
Andie: Avevi tempo per decidere la data.
Joey: Lo so ma lui mi metteva fretta e io non mi sentivo in pace con me stessa. Non voglio farlo soffrire.
Andie: Ma non sei nemmeno entusiasta per condividere la vita con lui.
Joey: Lo amo.
Andie: Non farlo per sensi di colpa, sarebbe sbagliato e te ne pentiresti subito. Anni fa ho rinunciato al mio primo amore solo perché vi ho visti insieme…avrei combattuto per riaverlo ma la sera del ballo è stata un ulteriore chiarimento per me, non potevo dividervi. Pensa a quello che lui era ed è tuttora per te poi pensa ad André e fai la scelta giusta.
Joey: Sto per sposarmi, credo di averla fatta.
Andie: Non è vero ma se è così che la pensi ti auguro tutte le felicità di questo mondo con il tuo vero amore e che nessuno possa mai dividervi. (Andie nota Pacey che si avvicina a loro) Credo che è ora che rientri, inizio a sentire un po’ di freddo e con l’alcol che ho ingerito è meglio che vada a mangiare qualcosa. (Joey si accorge della presenza di Pacey)
Joey: Grazie Andie di tutto.
Andie: Rifletti sulle mie parole e fa la scelta giusta, sei ancora in tempo. Ciao Pacey. (gli sorride ed entra nel condominio)
Joey: Credevo di non vederti più.
Pacey: Mi dispiace deluderti ma Jen mi ha convinto a rimanere fino a domani mattina, poi i tuoi sogni si avvereranno.
Joey: Non intendevo quello che pensi…cosa ci sta succedendo?
Pacey: Ci siamo solo ritrovati dopo anni che la nostra relazione si è persa senza quasi che ce ne siamo accorti. Ho sentito che hai deciso di fare il grande passo, sono invitato?
Joey: Pacey non dire sciocchezze, certo che lo sei.
Pacey: Non potevo esserne sicuro però non so se potrò venire…sono indeciso sul starmene ad oziare a casa o a guardare il matrimonio della donna che ha significato tutto per me mentre mi tira altre pugnalate al cuore. Devo pensarci, non so fino a quanto posso essere masochista con me stesso.
Joey: Pacey non rendere le cose difficili! Ieri è stato…
Pacey: Si lo so, uno sbaglio che siamo soliti commettere noi dal quarto anno di liceo…uno sbaglio che avrei voglia di ripetere un’altra volta anche solo per dire addio ai bei tempi. Ma non preoccuparti Jo, non succederà più visto che sei ad un passo dalle nozze. (Joey è contrariata e non sa che dire, evita di guardarlo) Il tuo francesino sa di quello che hai combinato dentro?
Joey: Cosa?
Pacey: Ti ho vista ballare sul tavolo e schizzare acqua a dei perfetti estranei con Jen in aiuto mentre vi sbellicavate dalle risate.
Joey: Forse sono sbronza.
Pacey: Oh no, conosco la Joey sbronza e so distinguerla dall’altra Joey. Non sei sbronza cerchi solo di non pensare ai problemi del domani o altro. Glielo hai detto a Dawson.
Joey: E’ rimasto il mio migliore amico e una parte importante di me, volevo sfogami e ne abbiamo parlato. Non preoccuparti, non ti disprezza e non ce l’ha con te.
Pacey: Lo so, me ne ha parlato. Non è più il bambino di allora…deve solo trovare il modo di gestire la sua relazione con Audrey perché va oltre tutti gli standard di perfezionismo romantico che si è creato stando con te.
Joey: Perché noi eravamo la classica coppia standard di perfezionismo che tu hai menzionato?
Pacey: Nemmeno un po’, ogni giorno era una sorpresa…ed è stato bello ed emozionante all’inverosimile, spero lo sia anche con Andrè.
Joey: Si, non preoccuparti. Ormai la routine continua da due anni e so persino gestirmi il suo metodico modo di fare le cose…e poi lui è un’artista.
Pacey: Gli artisti sono un po’ eccentrici e con la luna storta il più delle volte. (si guardano e l’atmosfera sembra riscaldarsi da ricordi, si sorridono con complicità)
Joey: Mi stai dando dell’eccentrica completamente fuori di testa?
Pacey: Fai tu…(improvvisamente viene taciuto dalla bocca di Joey sulla sua che lo baciava con trasporto e lui contraccambiò) E questo?
Joey: Perché mi andava di farlo. (gli sorride e lo bacia di nuovo lasciando Pacey frastornato e spiazzato) E questo invece è per smettere di complicarci le cose con futili chiacchiere e dimenticarci del domani. Stanotte saremo solo io e te come ai vecchi tempi.
Pacey: Speravo che me lo chiedessi. (si baciano e la scena sfuma mentre lui la porta in braccio verso il condominio)

   
 
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