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Autore: StillAnotherBrokenDream    08/05/2010    5 recensioni
2014: Castiel è diventato esattamente come aveva visto Dean nel futuro. O anche peggio...(Linguaggio colorito. NO SLASH!!)
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Balthazar, Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Quinta stagione, Nel futuro
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- Questa storia fa parte della serie 'Castiel's soul'
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Personal Hell



 

Anche Dean era cambiato, se non nel corpo, sicuramente nell’animo.

Quattro anni prima, Sam aveva detto sì a Lucifero, pensando ingenuamente di fregarlo. E lui non era stato capace di impedirglielo. Da allora era successo di tutto e di più, i pochi amici rimasti erano morti in breve tempo, spazzati via dalla furia dell’esercito infernale che Lucifero si era creato grazie ai crote.

Gli angeli, quelli che non erano morti, se n’erano semplicemente andati chissà dove.

Castiel aveva perso tutti i suoi poteri e non l’aveva presa per niente bene. Per liberarsi dalla disperazione, aveva iniziato a bere e successivamente a drogarsi tutti i giorni, esattamente come Dean aveva visto nella sua passeggiata nel futuro.

E non era riuscito ad evitare neanche questo.

Nonostante la ferrea resistenza dei superstiti, stavano perdendo la guerra. Non poteva fare nulla se non combattere fino all’ultimo respiro, sapendo benissimo che se per chissà quale miracolo fosse riuscito a fare a pezzi Lucifero, inevitabilmente avrebbe fatto a pezzi Sam.

Dean Winchester non era più il ragazzo sfacciato, ironico e coraggioso del passato. Adesso era un trentacinquenne deluso e ormai rassegnato al proprio destino, e furioso con sé stesso per non aver salvato Sam dalla rovina e per non essere capace di evitare a Cas di suicidarsi lentamente.

Castiel poteva trombarsi tutte le donne che voleva, erano gli altri eccessi che lo avrebbero ucciso.

E sospettava che era a questo che l’ex angelo puntava.

Lasciarsi morire.

La creatura che l’aveva tirato fuori dall’inferno, che l’aveva aiutato come meglio aveva potuto facendosi anche uccidere per questo, si stava lasciando andare ad una morte lenta e penosa, torturandosi giornalmente e sapendo di farlo.

Dean non riusciva ad impedirglielo perché Castiel non glielo permetteva. Non erano più amici, da tanto tempo.

E questo era orribile per lui, perché Cas rappresentava l’ultimo legame col suo passato, l’unica persona in vita che poteva considerare un amico o addirittura un fratello.

Sì, Dean voleva bene a Castiel come ad un fratello, ma il sentimento non era ricambiato.

Cas col tempo si era chiuso in sé stesso, e aveva finito col trattarlo come trattava tutti quanti gli altri, lì al rifugio: con distacco.

Anche le donne che si portava a letto in fondo gli erano indifferenti, dopo essersele fatte non le guardava nemmeno.

Castiel non si era mai innamorato ed era un gran peccato, perché Dean poteva giurare che almeno tre donne si erano veramente innamorate di lui, soffrendo poi di fronte alla sua insensibilità. Cas avrebbe potuto instaurare un rapporto vero e anche se erano destinati a morire tutti, avrebbe vissuto realmente come un uomo gli ultimi giorni della sua vita.

Invece si rovinava l’esistenza con ogni sorta di vizio, facendo terra bruciata intorno a sé.

Isolandosi e allontanando chi tentava di avvicinarsi anche solo per chiedergli come stava.

Allora mio prode eroe” gli disse Cas restando di spalle “qual buon vento? Ti serve qualcosa?”

Dean sospirò e si avvicinò all’altro.

Beh, ho visto una tipa uscire da qui incazzata nera. Diceva qualcosa a proposito di un coglione drogato e di quanto fosse stata stupida ad avergliela data. Lo conosci?” gli domandò in tono ironico.

Castiel gli lanciò una rapida occhiata e sogghignò. “Sì,ne ho sentito parlare” affermò sarcastico “e ho sentito dire anche che con le donne è un fenomeno. Infatti la tipa in questione ha detto stupida e non pentita.... qualcosa vorrà pur dire, no?”

Dean lo guardò stupito, non era ancora riuscito ad abituarsi a quel Cas. Cinico e duro, aveva perso anche quella dose d’ingenuità che, dannazione a lui, lo rendeva semplicemente unico.

A Castiel di angelico era rimasto solo il nome, che oltretutto detestava e riguardo al quale aveva chiesto a tutti di dimenticarne l’ultima parte. Lui era solo Cas, Castiel non esisteva più da molti anni. Era morto quattro anni prima.

Ascolta” sospirò Dean Winchester avanzando verso di lui “tu non puoi… andare avanti così.”

L’ex angelo si voltò a guardarlo appoggiando le braccia sul cassetto aperto. “Mmh. Così come? Faccio tante cose, sai..” sottolineò con una smorfia.

Parlo di questo” disse l’altro indicando il contenuto del cassetto “ti stai ammazzando di porcherie e non tenti neanche di farne a meno. Se vuoi suicidarti dillo, ti aiuteremo volentieri. Ma smettila di sfotterti il cervello con questa roba!” concluse piuttosto alterato.

Castiel scoppiò a ridere e scosse il capo. “Non ti stanchi mai di ripetere le stesse cose, boss?” gli chiese guardando il soffitto “dovresti cambiare repertorio, comincio a stancarmi.” e si allontanò chiudendo il cassetto con un gesto di stizza.

Ci siamo, pensò raggiungendo il tavolo, la strigliata giornaliera.

Dean attraversò rapidamente la stanza e lo raggiunse, deciso a mettere fine a quel casino una volta per tutte. Con le buone o con le cattive, Castiel avrebbe smesso di mandare avanti quel suo maledetto piano di autodistruzione.

C’era bisogno di lui al rifugio, che gli piacesse o no. Anche se non era più un cazzone alato, era un ottimo combattente quando non era talmente fatto da non reggersi in piedi.

Ora tu mi ascolti attentamente” iniziò vagamente minaccioso “o ti dai una regolata e la smetti di comportarti come un adolescente ribelle, o giuro che ti do tanti di quei pugni da rifarti i connotati. Tu ci servi, e ci servi sobrio. Che ogni tanto ti prendi una sbornia e ti diverti con qualche pollastrella, mi sta bene, lo faccio io stesso! Ma tu ti fai di roba pericolosa.”

Castiel lo guardò e Dean notò che i suoi occhi erano… assenti. E non era una questione di alcool o droghe, era proprio lui, la sua anima che non traspariva dagli occhi come avveniva solo pochi anni prima. Era come se quel corpo fosse vuoto, una macchina che continuava a camminare ma senza guidatore.

Castiel era diventato davvero senz’anima. Un bastardo senz’anima.

Dean, so che questa cosa ti piace tanto, ma sul serio, ti imploro di lasciami in pace. Hai bisogno di aiuto? Okay, benissimo. Se vuoi faccio tre ronde al giorno, scanno quanti crote vuoi, ma lascia che io mi fotta il cervello come mi pare!” gli rispose a denti stretti.

L’altro corrugò la fronte. “Mi piace tanto cosa?”

L’ex angelo ridacchiò. “Dean.. qui finiamo a botte se dico quello che penso di te.” lo avvertì.

E hai paura di me?” gli domandò allargando le braccia “su avanti Cas, sputa il rospo. Cos’è che mi piace tanto di questa situazione in cui tu ti comporti come un tossico e io cerco di non farti morire?”

Castiel strinse i pugni e lo guardò feroce. “Non è che per caso, io ti ricordi Sam quando non poteva fare a meno del sangue di quella troia” sibilò “e tu tentavi e ritentavi di tenerlo alla larga da lei? Cos’è, mi vuoi salvare perché non sei riuscito a salvare lui? Oh Dean, ho una notizia per te” fece una pausa mentre Dean sentiva il sangue montargli in testa “Dean.. io non sono Sam! Tu non puoi salvare me cosicché tu posa avere la sensazione di aver salvato lui, perché io non voglio essere salvato! Io sto bene così come sto, e oltretutto… io non sono tuo fratello! Non siamo né parenti né amici, io e te! Quindi, lasciami stare e occupati dei tuoi affari!”

Dean scattò in avanti e gli tirò un pugno in faccia talmente violento da sentire scricchiolare sia la sua mano che la mandibola dell'altro. Castiel barcollò e si tenne al tavolo, sputando sangue su di esso.

Wow” mormorò Cas massaggiandosi il mento “che destro. Credo tu mi abbia spezzato un dente, sai capo? Ora ti senti meglio, suppongo.”

Ascoltami bene, bastardo di un tossico” disse Dean in tono aspro “puoi dire quello che vuoi, insultami, sputami in faccia. Ma non permetterti mai più di tirare in ballo Sammy, hai capito? Lui non lo faceva perché gli piaceva distruggersi, era convinto di evitare tutta questa.. merda che ci è piovuta addosso. Tu invece, piccolo idiota, lo fai deliberatamente!” gli urlò.

Perché, non è vero forse?” ringhiò Castiel “Non ti fa sentire meglio tentare di redimermi? Tentare di evitare che io mi uccida? Avanti Dean, sii onesto con te stesso, è solo per questo che mi stressi tutti i giorni con le tue prediche del cazzo!”

Dean si buttò di nuovo su di lui e lo afferrò per il collo del maglione, strattonandolo con violenza e poi sbattendolo contro il muro.

Smettila Cas, dico sul serio, smettila o ti farai molto male!” lo minacciò con uno sguardo feroce.

L’altro sorrise, mostrando i denti insanguinati. “Che paura! Mi vuoi picchiare, per caso? Fallo, non me ne frega niente.”

Dean serrò i denti. “Perché mi provochi così, eh? Perché ci tieni tanto a litigare?”

E tu perché non la smetti di rompermi le palle?” ribatté Cas “perché non te ne torni alle tue riunioni tra poveri fuggiaschi e non mi lasci sprofondare nel mio personale inferno?”

Castiel era più basso di Dean, più magro e molto più debole. Per il Winchester sarebbe stato vergognosamente facile spaccargli la faccia, o addirittura ucciderlo a mani nude.

Piuttosto che lasciarti morire a poco a poco” iniziò Dean con una strana luce negli occhi “ti ammazzo con le mie mani!”

E' finita finalmente, pensò quello che era stato un angelo del Signore. Forse sarebbe morto in quel momento.



 



 

To be continued.

 

 

 

 

 

   
 
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