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Autore: KillerQueen86    08/05/2010    3 recensioni
Il Dottore e Rose, stanno indagando su alcuni fatti strani in un ospedale, ma improvisamente si ritrovano sulla superficie Lunare, con tutto l'ospedale, ad aiutarli ci sarà una giovane studentessa di medicina Martha Jones
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Doctor - 10, Martha Jones, Rose Tyler
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Terza Stagione con Rose'
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Note dell’autore: Eccovi il terzo capitolo della mia storia “Alieni sulla Luna” con Rose. Spero vivamente che stiate apprezzando il mio lavoro, chiedo ancora scusa per gli eventuali errori di grammatica. Aspetto i vostri commenti, mi raccomando. Come sempre niente è di mia proprietà, naturalmente non è a scopo lucrativo.

 

Capitolo 3

Correndo per salvare il mondo

 

Uscirono dall’ufficio dell’ormai ex primario, il Dottore sembrava alquanto preoccupato, mentre Rose iniziava a sentire l’assenza di ossigeno, nonostante l’enorme adrenalina che le scorreva nel sangue.

“Se fossi un plasmivolo ricercato e circondato dalla polizia che farei.” Rifletté il Dottore, poi alzò lo sguardo e fu come illuminato.

“Oh, è quasi intelligente come me.” Disse attirando l’attenzione delle due ragazze.

“Beh, quasi.” Precisò.

“Qual è il piano?” Chiese Rose affaticata.

“Tutto bene?” le chiese il Dottore preoccupato.

“Starò bene quando tutto questo sarà finito.” Gli rispose.

Sentirono una squadra di Judoon entrare in quel corridoio.

“Maledizione.” Disse il Dottore.

“Adesso cosa facciamo?” chiese Martha preoccupata, il Dottore prese Rose per le spalle, guardandola negli occhi.

“Rose resta qui, mi serve tempo e tu devi trattenerli.” Disse non nascondendo la sua preoccupazione.

“Devi fidarti di me.” Disse continuando a guardarla negli occhi.

“Cosa devo fare?” chiese pronta a tutto pur di aiutarlo. Il Dottore le prese il viso e la baciò intensamente.

Un brivido le percorse la schiena, il Dottore la stava baciando, il suo Dottore, un forte sensazione di completezza la pervase.

“Vi sembra il momento più adatto per baciarvi?” chiese Martha quando i due si separarono.

“Questo non era un bacio. Ero un semplice trasferimento genetico.” Spiegò il Dottore senza lasciare Rose.

“Fa molta attenzione.” Si raccomandò scappando via. Rose continuò a guardare davanti a se, sconvolta da quel bacio inaspettato, non le importava quello che aveva detto lui.

 

Si svegliò invaso da quel po’ di ossigeno che aveva ricevuto grazie alla respirazione bocca a bocca fattagli da Martha. Tossì e si guardò attorno, mentre Martha si accasciava accanto a lui quasi senza respiro, vide accanto alla ragazza il corpo di Rose, e un enorme paura lo invase.

“Rose!” la chiamò con quel poco di voce che aveva, tossi ancora.

“La macchina. Ha fatto qualcosa.” Gli ricordò Martha con forte difficoltà. Il Dottore si alzò sui gomiti per guardare la macchina della risonanza magnetica. Tossì ancora una volta e vide Martha chiudere gli occhi stremata. Con difficoltà trascinandosi e aggrappandosi a qualsiasi cosa, si avvicinò ai comandi, cercò il suo cacciavite sonico, ricordando, poi che non lo aveva più. Guardò le due prese, rossa e blu non sapendo quale staccare, prese per prima quella blu, per poi cambiare all’ultimo momento e staccare quella rossa, spegnendo completamente la macchina.

Si riavvicinò a Rose e la prese in braccio, non poteva perderla, iniziò a camminare nei corridoi raggiungendo una finestra, sperando che i Judoon invertissero tutto. Più Rose rimaneva senza ossigeno, meno era la possibilità di salvarla. Vide le navi dei Judoon lasciare il suolo lunare.

“Avanti, avanti, avanti. Per favore. Forza Judoon, invertitelo.” Pregò il Dottore mentre li vedeva andare via, per poi sorridere nel vedere la pioggia ricadere sull’ospedale.

“Sta piovendo. Rose, sta piovendo sulla Luna.” Disse sorridendo, un lampo di luce lo avvolse e in un attimo tutto l’ospedale era ritornato sulla Terra.

Appoggiò Rose su un lettino, aprì la finestra permettendo all’ossigeno di invadere la stanza, tornò da Rose e le accarezzò il viso sorridendole dolcemente.

“Avanti Rose riprenderti.” Cercò di chiamarla.

I soccorsi, che erano al di fuori della struttura, entrano per aiutare i superstiti. Uno di loro si avvicinò a loro due.

“Signore devo portarvi fuori di qui.” Disse un paramedico, il Dottore si voltò notando la bombola di ossigeno che aveva, gliela strappò dalle mani.

“Ci penso io a lei, sono un medico.” Disse mettendo la mascherina alla bocca di Rose e aprendo la bombola.

“Nella sala della risonanza c’è una ragazza svenuta, corra da lei.” Disse senza staccare lo sguardo dalla sua Rose, le strinse la mano, il paramedico ubbidì e corse via.

“Su Rose, svegliati devi ancora darmi la rivincita a carte.” Le sussurrò in un orecchio, sperando che reagisse. Ripensò al bacio che le aveva dato, certo era un semplice trasferimento genetico, ma avrebbe potuto davvero essere qualcosa di più, quel qualcosa che per tutto questo tempo si era tenuto dentro di se. Accarezzò il viso della ragazza sorridendo dolcemente.

I suoi pensieri si fermarono, quando sentì che Rose tentava di stringergli la mano, la guardò in viso e vide che aprì di poco gli occhi.

“Ciao.” La salutò sorridendole dolcemente, Rose cercò di togliersi la mascherina, ma il Dottore la fermò.

“No, sei stata troppo senza.” Le disse con dolcezza.

“Riesci ad alzarti?” le chiese, Rose annuì con la testa.

“Bene aggrappati a me, torniamo sul Tardis.” Disse aiutandola ad alzarsi.

 

Fine

Capitolo III

 

Correzione: Ed ecco anche il terzo capitolo aggiornato e sistemato. Scusate se ci sono ancora errori.

 

 

 

   
 
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