Incontri di Cucciolo e Falco
Oggi soffia il
vento, è un vento fresco, muove le fronde degli alberi
creando un leggero
brusio, quasi a formare una ninna nanna. Il cucciolo, con i suoi
bellissimi
occhi marroni, osserva il mondo che lo circonda. Cammina spedito,
trotterellando sul suolo cementoso
Abitudinario della
centrale idroelettrica amava
girare per
il luogo, seguito dall’alto dal Falco, unico amico sincero
che aveva trovato in
quella specie di trappola infernale.
Trotterellava felice
ora, mancavano poche ore e poi la centrale sarebbe diventata affollata
dagli
umani. Quindi poteva ancora camminare distratto e spensierato. Odiava
dover
stare attento ai piedi degli uomini che non guardavano mai dove
andavano,
odiava anche dover trovare riparo, ma cosa pretendeva un botolo di
appena un
anno dagli umani, non poteva che sperare di sopravvivere, anche alle
offese e
alle paure di quegli esseri così paurosi; proteggevano i
loro piccini da un
cucciolo? Strane persone.
Poco prima che la
centrale si aprisse si avviò verso un vicolo, era uno di
quelli sicuri, se gli
e lo diceva il Falco poteva esserne certo.
Improvvisamente
quella certezza cadde, a terra vicino al suo nuovo nascondiglio era
steso un uomo ,
capelli lunghi e neri puzzavano di
centrale, i vestiti tutti sporchi e sanguinanti. Cucciolo gli si
avvicinò piano
e con cautela lo annusò
Sicuro della carezza
che ricevette si raggomitolò al suo fianco mentre
l’uomo lentamente ritornava a
dormire… Il mattino non sarebbe servito a svegliarlo; E la
centrale si stava
per riaprire: altri lavoratori, altre tragedie e altri paurosi esseri
umani,
sarebbe stato meglio spostarsi, la prossima meta l’avrebbe
scelta Falco…