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Autore: soarez    09/05/2010    11 recensioni
due uomini e un gatto concorrono per il cuore di Lisbon in quella che è diventata una fic a tutti gli effetti
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kimball Cho, Nuovo Personaggio, Patrick Jane, Teresa Lisbon
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'When the day is over'
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Era seduto al tavolo del pub, con il bicchiere vuoto davanti a lui.

Osservava le persone ballare al centro della pista; ecco Rigsby e Van Pelt, e la, nell’angolo, Jane e Lisbon.

Abbassò lo sguardo sul fondo del bicchiere, mentre, con la cannuccia, rigirava i cubetti di ghiaccio mezzi sciolti.

Che lei non lo amasse era una cosa che sapeva.

Si, insomma, gli voleva bene, ma come poteva voler bene a Rigsby e Van Pelt.

Eppure lui l’aveva amata, sinceramente e profondamente; aveva amato Teresa Lisbon con tutto il cuore.

Sapeva che lei non l’avrebbe mai ricambiato - se n’era reso conto molto tempo prima - ma a lui non importava.

Non importava perché si sentiva bene.

Era felice ogni volta che lei gli rivolgeva la parola al di fuori di un caso, era felice di poter fare qualcosa per lei.

E, più di ogni altra cosa, era felice quando lei sorrideva; indipendentemente dal motivo.

Perché a lui bastava vedere che la persona che amava stesse bene.

Amare anche senza essere amato.

Per questo motivo non se l’era presa più di tanto, quando era arrivato Jane, con quel suo irresistibile modo di fare.

Se prima pensava di poter avere una, seppur remota, possibilità, dopo l’arrivo di quella mina vagante bionda, aveva capito di non avere più chance.

Ciononostante avevano ingaggiato quella che all’inizio era una silenziosa lotta per il territorio.

Più passava il tempo, più, per lui, era diventata un’allegra missione di sabotaggio.

Perché era davvero divertente riuscire a distruggere, anche solo un po’, quel piedistallo di sicurezza dal quale Jane guardava il mondo.

Certo, di tanto in tanto si ritrovava a provare una buona dose d’invida nei suoi confronti - era pur sempre un essere umano, con le proprie debolezze - ma la soddisfazione che provava,ogni volta che leggeva la gelosia negli occhi, nei movimenti o nella voce del biondo, beh, lo ripagava di tutti gli sforzi.

Poi, quando lei gli aveva confidato di essere innamorata del bel consulente, lui si era tranquillamente messo il cuore in pace.

Era ovvio che ci fosse rimasto male, ma era una decisione che non spettava a lui; era la volontà di Teresa, e l’avrebbe rispettata a qualsiasi costo.

Era comunque onorato e felice di essere la persona con cui lei si sentiva a proprio agio, tanto da parlare di certi argomenti.

La musica rallentò, Rigsby e Jane raggiunsero il tavolo, sedendosi, mentre le due donne andavano ad incipriarsi il naso.

-Ehi, amico, sei più silenzioso del solito- disse il moro.

-No- rispose l’orientale.

-Si, invece; sei così da quando Polvere è stato investito-

Jane alzò un sopracciglio.

-Hai il tatto di un bufalo texano in calore, mio buon Rigsby- lo rimproverò pacatamente.

L’altro fece per replicare, ma ci rinunciò, comprendendo di non aver fatto una bella figura.

-Vado a prendere da bere- annunciò, dileguandosi verso il bancone.

-Stai bene?- si informò il biondo, quando furono soli.

-Si, tranquillo-

Jane lo guardò scettico.

-Sto bene- ripeté Cho -Davvero. Sono felice per te e per Teresa; era quello che lei voleva. Va bene così-

Il biondo continuò a guardarlo per qualche secondo, poi volse lo sguardo sulle persone che stavano ballando.

-Tu sei una brava persona, Cho. Devo ancora capire perché ti ostini a fare la parte dell’indifferente dal cuore di ghiaccio che non si lascia scalfire da niente e da nessuno-

L’orientale lo guardò male.

-Se vuoi posso prenderti a pugni-

-No, grazie- rispose pronto il consulente, alzandosi per ritornare da Lisbon, ricomparsa insieme a Van Pelt.

-Jane- lo richiamò Cho.

Il biondo si voltò.

-Anni fa, quando ancora tu non facevi parte della squadra, il suo appartamento si è allagato, e l’ho ospitata per tre giorni. Le ho ceduto il letto; io ho dormito sul divano-

Patrick rimase immobile per un attimo. Poi sorrise.

-Lo immaginavo-

-Si, certo, come no.- ironizzò Kimball -Sparisci- ordinò, lanciandogli contro una nocciolina.

Osservò le due coppie riprendere a ballare sotto le luci soffuse.

La musica non aiutava certo a migliorare il suo umore, così decise di tornare a casa.

Si alzò, prendendo la giacca e lasciando i soldi per pagare da bere sotto la ciotola delle patatine.

Stava per uscire, quando si scontrò con una ragazza dai capelli corti, che gli rovesciò il drink sulla camicia.

-Oddio, mi scusi. Sono mortificata-

-Non si preoccupi, non c’è problema-

-Mi dispiace molto. Le pagherò il lavaggio in tintoria, signor…?-

-Kimball Cho-

-Elise Clay. Piacere di conoscerla-

 

 

 

 

(da dietro le quinte si sentono delle voci)

Cho: muoviti, tocca a te.

Wayne: no, non ci vado.

C: ma che stai dicendo?

W: l’ultima volta che ho fatto questa cosa, mi sono beccato un mattone in testa!

C: questa volta, al massimo, ti tireranno dei fiori.

W: no, non voglio!

C: e muoviti, cretino!

(si sente una pedata e Rigsby compare)

W: ehm…s-salve. L’autrice continua a nascondersi, perciò siamo di nuovo qui. Non avete mattoni nascosti, vero?

(entra Van Pelt portandosi dietro un estintore)

G: ma sai che mi è dispiaciuto per Cho? Poverino, è rimasto solo.

W: hai ragione, non ha avuto la fortuna che ho io.

(si prendono per mano guardandosi con gli occhi a cuoricino)

W: ti amo!

G: siamo la coppia più bella del mondo.

(dal fondo della platea si leva una voce)

Voce: ma stai zitta, troia, che l’hai mollato!

(Van Pelt cade a terra colpita da un fulmine)

W: Grace! Resisti, ti salvo io!

(la prende in braccio e corre via.

Entra Cho)

C: ok, ora che gli idioti se ne sono andati, passiamo alle cose serie; questa volta risponderò io alle recensioni, a nome dell’autrice. Cominciamo:

 

Evelyn_cla: suel serio hai pensato che fossimo…aspetta, com’era la parola?...tenerosi? ti ringrazio molto. L’autrice è oltremodo contenta di essere riuscita a convertire, anche se in minima parte la tua testa.

Il mio povero Polvere…il Grande Padrone (Bruno Heller) non può permettersi di farci morire, men che meno Teresa, perché andrei ad ucciderlo con le mie stesse mani.

 

Sasita: l’autrice non di offende, anzi, si diverte dannatamente a leggere gli insulti.

Mi risparmio dal commentare la parte con Jane e la panna spray.

E per inciso; è OVVIO che se posso consolo Teresa. Sarei un’idiota se non lo faessi.

Come come? L’autrice vuole fare una Chisbon e non me lo ha detto? Dovrò comprarle dei fiori…

Mi risparmio dal commentare anche la parte dei “confusi” tra la folla.

 

Allanon9: brava, piccola mentalista…non sarai una lontana parente di Jane?

 

WriterSpy: grazie. Tu mi capisci. Povero Polvere. L’autrice ha deciso che non rivelerà mai l’indirizzo di casa, e cambierà anche regione.

Non so che sia successo la volta scorsa con Van Pelt e le torce, ma sono convinto che ci sia lo zampino dell’autrice sotto. Ah, ha anche detto, cito testualmente: di a tuo fratello che si faccia curare^_^  

Ti prego di perdonarla, non ci sta molto con la testa.

 

Masquedqueen: non è possibile combattere lealmente contro Jane. Devi imbrogliare per recuperare posizioni…e anche così sarai sempre un passo dietro di lui.

“E fra i due litiganti Teresa GODE... ^_^”

L’autrice può passarti il doppio senso. Io no.

Polvere…

La sensitiva deve calare un po’ la cresta. A mio parere, Jane non è uomo da uscire con la prima che passa.

 

Ok, questo è quello che ero incaricato di dire, e ora, se permettete, ioMA CHE CAZZ…

(Othello e Raven_95 gli saltano addosso: la prima si fionda a strappargli via la camicia, mentre l’altra lo immobilizza a terra. Dal nulla compare l’autrice)

Soarez: Fico! Voglio farlo anch’io!

C: TU! BASTARDA! Ehi, cos’è quello? No, ragazza, mettete giù quel frustino! EHI NO, I TACCHI A SPILLO NO!

(scompaiono dietro le quinte. Un cartellone si abbassa sul palco)

 

Causa problemi di forza maggiore, siamo costretti a finire qui. Speriamo vivamente che continuerete a seguire le fan fiction dell’autrice.

Non abbiamo altro da dire se non POLVERE FOR PRESIDENT e A MORTE LA SENSITIVA.

 

La direzione

   
 
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