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Autore: micina82    10/05/2010    7 recensioni
Una visione alternativa... ma non troppo di quello che lega Bunny e Marzio.... ma soprattutto di come arriveranno a capirlo. Buona lettura! - AGGIUNTO CAPITOLO 11 -
Genere: Romantico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5
Bunny arrivò alla galleria che ospitava la mostra di Iolanda intorno alle 10.30, e per sua fortuna l'ambiente era ancora semideserto così potè respirare a pieni polmoni tutta l'atmosfera che permeava quel luogo. Ai suoi occhi era tutto così affascinante, magico, surreale... proprio come nei suoi sogni notturni e ad occhi aperti. C'erano tele che rappresentavano paesaggi notturni con la luna alta nel cielo, a volte piena, a volte crescente, a volte calante, splendidi castelli come quelli delle fiabe che si rispecchiavano nelle calme acque di laghetti dalle forme sinuose, roseti segreti i cui fiori risplendevano argentei sotto un manto di stelle lucenti.Era contenta e rincuorata dal fatto che qualcuno era riuscito a cogliere il senso delle sue fantasie, la faceva sentire più "normale", eppure osservare quei quadri le instillava un atavico senso di malinconia e profonda tristezza. Persa in queste sue considerazioni non si accorse di essere arrivata al cuore dell'esposizione, solo quando alzò lo sguardo sull'opera intitolata "Promessa d'amore eterno", si ridestò dai suoi pensieri e ne rimase folgorata...

Marzio era arrivato alla pinacoteca alle 11.00, purtroppo muoversi nel traffico del sabato mattina in città risultava poco agevole, anche se era uscito in moto, per poter meglio approfittare del clima ancora clemente prima di essere costretti ad usare l'auto. La galleria stava cominciando ad affollarsi, per lo più erano presenti giovani coppie composte da ragazze sognanti e ragazzi annoiati, poi guardano i dipinti cominciò a rendersi conto del perchè. Le tele erano disposte con cura, gli spazi erano stati studiati e i quadri disposti in un ordine preciso come per creare un percorso emotivo. Il buon gusto con cui era stata allestita la mostra si sposava  perfettamente con l'ambiente raffinato, rievocando anche attraverso le scene ritratte, un passato indefinito, atmosfere quasi irreali. In altre circostanze avrebbe definito quella produzione frutto di una mente infantile, invece stranamente si sentiva in sintonia con quel luogo, come se il suo corpo riconoscesse le sensazioni che quel posto gli trasmetteva ma il suo cervello non riuscisse di contro a collegarle a ricordi concreti. Quasi cullato da quei profondi pensieri giunse all'opera di punta di tutto l'allestimento "Promessa d'amore eterno"  e rimase come trafitto da una inattesa (doppia) epifania...


Avverto che questo capitolino è pronto da venerdì ma non avevo il coraggio di pubblicarlo. Un consiglio a tutti coloro che leggono: pensate che ci siano poche recensioni perchè la storia fa s****o o per gli aggiornamenti brevissimi seppur molto frequenti? Aiutatemi questa cosa mi scoraggia nell'andare avanti. So che la brevità dei miei capitoli può snervare ma è solo la voglia di condividerli che me li fa postare non appena sono certa di qualcosa! Aspetto riscontri... non per forza positivi si intende!

Per SEMPLICEMENTEME: Che dire? Aggiornamento di passaggio, ma non ho ancora definito alcuni sviluppi quindi.... anche se forse mi starai maledicendo per quest'ennesimo distillato! Comunque non credi che ci saranno nemici da combattere, nè umani nè lunari!

Per ROMANTICGIRL: Usagi non è colpita da Mamoru in quel senso, serviva solo a dimostrare come contro il destino non ci si possa fare niente, due teorie diametralmente opposte ma ugualmente errate che portano in un unico punto.

Per MOREA: La puntata di Jolanda piacque molto anche a me e speravo si sviluppasse diversamente, l'idea infatti nasce da lì, anche se  poi l'ordine degli episodi dell'anime non verrà rispettato.

Per MARYUSA: Sono contenta che il capitolo dedicato ai pensieri di Usagi ti piaccia, inizialmente avevo pensato di sviluppare la storia solo dal punto di vista di Mamoru ma poi ho ponderato che le emozioni di Usagi e tanti altri particolari non sarebbero emersi, avrei dovuto riscrivere la fic dal singolo punto di vista di Usagi e non so se avrei potuto portare al temine un progetto simile.

Bunny guardava estasiata la scena ritratta: la solennità dello scambio del pegno a suggellare un amore incondizioneato al di sopra delle regole stabilite, che sarebbe andato oltre i confini del tempo e dello spazio e sarebbe sopravvissuto a qualsiasi avvenimento di qualsiasi natura... quell'amore - era certa - andava ogni oltre limite. La fanciulla porgeva al suo amato un gioiello a forma di stella al cui interno era custodito un orologio di finissima manifattura con una mezzaluna girevole a scandire lo scorrere dei secondi. Era sicura che quel movimento fosse anche accompagnato dalla musica di un carillon, una melodia triste ma dolce - le sembrva quasi di sentirla - che avrebbe permesso al suo amato di vagare con la mente fino ai bei momenti passati insieme quando non lo sarebbero stati. Fu sopraffatta dalla malinconia e dallo sconforto, sentiva gli occhi pizzicarle e calde lacrime iniziarono a rigarle il bel volto dalla pelle diafana. Non riusciva a curarsene, era rapita da quella scena quasi come la stesse vivendo in prima persona, completamente identificata nella principessa del ritratto, ne sentiva l'amore, il dolore, la paura, la soffrenza, l'ingenuità... il suo corpo fu scosso da un leggero tremore. "B..Bunny..." fu l'unica cosa che riuscì a sentire prima di perdere i sensi e sentirsi avvolgere da due forti braccia il cui calore - era sicura - lo conosceva perfettamente come se facesse parte di lei...

Marzio era giunto all'opera di punta dell'esposizione senza quasi rendersene conto, come trasportato dall'onda di un deja-vu di cui non conservava memoria, osservava rapito il susseguirsi di quelle rappresentazioni come se stesse sfogliando un album di ricordi... una cosa fuori ogni logica... Poi si era ritrovato davanti a quella scena, lo scambio di un pegno d'amore tra la fanciulla e il suo cavaliere, prode combattente, avrebbe dato la vita pur di salvare quella della padrona del suo cuore, la guardava con una tenerezza incommensurabile, lei era tanto dolce quanto ingenua, tanto pura quanto fragile... Sembrava conoscere perfettamente quello che poteva essere passato nella mente dell'indomito principe, ogni sensazione, ogni pensiero, ogni preoccupazione, ogni proposito...Ma quell'oggetto... non poteva essere?! Come poteva essere proprio quello? Come faceva la pittrice a sapere di quel monile? Era ancora perso nelle suo viaggio della memoria quando fu riportato alla realtà da un impercettibile singhiozzo e nel voltarsi scorse l'ultima persona che si aspettava di vedere in quel luogo. Gli parve di vederla per la prima volta e nello stesso tempo di averla vista un milione di volte come se facesse parte della sua vita da un tempo immemorabile: Bunny era lì. Indossava un abitino bianco con le maniche corte a sbuffo e con dei piccoli motivi floreali di un pallido color giallo - perfettamente in sintonia col colore dei suoi capelli - sui bordini finali delle maniche e dello scollo di taglio quadrato, una fascia in vita che terminava in un delizioso fiocco sulla schiena, la gonna scendeva fino a metà gamba - ampia ma non troppo -  delineandone morbidamente i fianchi, un paio di decoltè bianche dal tacco medio completavano la misè. Sembrava quasi una bambolina di ceramica ma l
e donava moltissimo quel semplice vestito sembrava cucitole addosso, le conferiva un'aria eterea, quasi impalpabile, ma dannatamente irresistibile. Non un fascino malizioso, al contrario, candido, puro, innocente. Sembrava uscita da una di quei dipinti esposti. Fu riscosso da questi pensieri quando la vide tremare, fece giusto in tempo a chiamarla - ancora intorpidito dalla meraviglia che lo aveva colto nel vederla lì e nel guardarla veramente - e a scattare verso di lei per sorreggerla quando si rese conto che aveva perso i sensi. Quel contatto gli provocò un turbine di emozioni che neppure lui riusciva a spiegarsi ma che conosceva tutte perfettamente. Ansia, paura, preoccupazione! Erano tutti sentimenti a lui conosciuti ma che non provava più per nessuno da quando era rimasto solo, sentimenti che lui aveva sepolto in un remoto angolo della sua coscienza.
Senza attirare attenzione la adagiò su una panchetta al riparo dagli sguardi dei visitatori e pose il suo corpo a sostegno di quello della ragazza cingendole le spalle con un braccio e sistemandole la testa in modo che fosse stabile sul suo petto poco al di sotto della sua clavicola. Se fosse passato qualcuno non si sarebbe accorto che lei era svenuta ma li avrebbe semplicemente scambiati per una coppietta che si coccolava. In quel mentre quell'equivoco, che in altri momenti sarebbe stato più che imbarazzante, non gli interessava minimamente, voleva solo prendersi cura di lei ed essere il solo a farlo, aveva bisogno di quel contatto, di quel legame, di quel calore. Sussurrava con dolcezza il nome - quello vero - della sua Testolina buffa e cercava di ridestarla. A dire il vero più carezzandole la guancia che colpendola leggermente, aveva paura che svanisse e che con lei svanissero tutte le meravigliose sensazioni che provava. Era come se tra loro ci fosse sempre stata una intimità del genere, come se lui fosse il solo ad essere autorizzato a toccarla.
Da un angolo non visibile dalla panca, due occhi viola osservarono tutta la scena. Un mesto sorriso si dipinse sul volto incorniciato da lunghi capelli neri mentre la ragazza vestita di rosso si allontanava da quel luogo. Un sorriso misto tra l'incredulo, il dispiaciuto e la consapevolezza che prima o poi sarebbe successo.

Nel frattempo Bunny si stava riprendendo, mugolava qualcosa di incomprensibile quando finalmente rinvenne completamente. Giusto il tempo di rendersi conto della situazione e, spalancando gli occhi per la sorpresa, balbettò un confuso "M...-Marzio!!!" diventando rosso bordò per l'imbarazzo. Si allontanò istantaneamente dal ragazzo ed entrambi non poterono negare a sè stessi di aver sentito un brivido freddo percorrere i loro corpi nel momento stesso in cui si separarono. Dal canto suo Marzio non sembrava per niente intimorito o preoccupato da quello che poteva pensare Bunny e infatti, quando lei cominciò a tempestarlo di domande su cosa fosse successo e su come si fossero trovati in quella indicibile situazione, lui si limitò a raccontarle che lei stava osservando il quadro quando a un tratto aveva perso i sensi, lui si era trovato lì giusto in tempo per sorreggerla ed evitare che cadesse e l'aveva appoggiata sulla panca per farla rinvenire, ma poteva star certa che non aveva in alcun modo approfittato di lei e nemmeno un capello le era stato torto, visto che, tra l'altro, era rimasta in stato di semiincoscienza per pochi minuti. Tuttavia era il caso di fare un controllo almeno della pressione, non poteva andarsene in giro tranquillamente dopo essere stata vittima di uno svenimento, quindi, essendo lui giunto fin lì in moto, l'avrebbe accompagnata prima in ospedale, dove l'avrebbe fatta visitare da una sua collega universitaria, e poi a casa. Manco a dirlo, quella cocciuta di Bunny rifiutò categoricamente sia di essere accompagnata in ospedale per una sciocchezza del genere figuriamoci fino a casa. Già immaginava l'inconsoliabilità del padre, la curiosità della madre e gli sfottò del fratello, se qualcuno l'avesse vista arrivare in moto con una ragazzo bello e affascinante come Marzio e lo avesse raccontato alla sua famiglia! ma cosa andava a pensare? Marzio... bello e affascinante? Insomma, usciva con la sua migliore amica! Certo non poteva negare che in quell'ultima frazione di lucidtà, mentre lui l'accoglieva tra le sue braccia, sembrva quasi aver riconosciuto quel calore come se facesse parte di lei e naufragare in quel mare di oblio le era sembrato così dolce, così naturale, così normale.
"Bene, allora è deciso: ti testerò la pressione - ma per questo dovremo fare un salto da me - e se i parametri sono nella norma potrai tornartene a casa... d'accordo?" - "Cooooooosa?" urlò incurante del fatto di aver attirato l'attenzione di tutti i visitatori, non ci poteva credere! e se l'avesse saputo Rea? Nonostante tutto convenne fosse il male minore - quel ragazzo sapeva essere più testardo di lei - e quindi cedette "E va bene, ma a casa ci torno da sola!" Incredibile, doveva avere sempre l'ultima parola quel turbine biondo, sorrise... "Facciamo così, vado a prendere la moto e tu mi aspetti qui all'ingresso". Marzio tornò quasi subito a bordo di una lucente moto del colore della notte,  le porse un casco che lei infilò subito, ma quando si apprestò a salire dietro, lui la bloccò e le fece capire di sedersi tra lui e il manubrio, le guance le si imporporarono lievemente, per fortuna il casco non rivelò questo particolare al centauro. Ovviamente visto il suo abbigliamento dovette mettere le gambe da un solo lato della moto, e stringersi al petto di lui per tenersi salda... un rombo del motore, "Tieniti forte a me" disse Marzio, "Va bene" rispose lei alzando leggermente la testa fino a incontrare gli occhi blu profondo del suo accompagnatore - ci avrebbe potuto naufragare in quegli occhi... - "Si parte" le annunciò e partirono alla volta dell'appartamento di Marzio, mentre entrambi godevano di quel contatto forzato ma a cui non avrebbero rinunciato per niente al mondo... ma non lo avrebbero ammesso neppure a loro stessi.

Due parole NO COMMENT! Ovviamente solo da parte mia!
Spero di aver riparato al torto fatto pubblicando solo l'introduzione di questo capitolo tanto importante per lo svilluppo della storia e ora aspetto numerosi i vostri commenti!

  
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