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Autore: lupakkiottina    11/05/2010    7 recensioni
Una generazione intera di re dei serpenti, ed io, io mi ero innamorato di un grifone. Accidenti a me …
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nella vita ho sempre avuto ciò che desideravo, tutti mi accontentavano in ogni mio piccolo capriccio di bambino, non sono abituato a lottare per ottenere delle cose, e penso che non mi ci abituerò nemmeno mai, dopotutto non è difficile percorrere una strada quasi tutta sul piano.
Quasi appunto.

Perché stavolta invece c’era una cosa che desideravo, ma che non avrei potuto avere mai, supponevo. Infatti, nessun metodo che conoscevo era adatto al mio fine.
Provai con la forza, con la prepotenza, e ciò, invece di aiutarmi ad averla la allontanarono, lei odia queste cose, ed in tutti questi anni ho imparato a capire quali sono, io sono fra queste.
Innumerevoli volte mi sono soffermato a guardarla in silenzio, mentre affondava il viso in un polveroso tomo di rune antiche, mentre il sole calava indisturbato dietro le colline di hogwarts, mentre la biblioteca si tingeva di rosso.

- Scorpius, sei con noi? .. –
-Uh?! .. Sisi, Ci sono, ero solo sovrappensiero..- oh, sapessi Samuel, cosa mi frulla in testa, sono convinto che smetteresti di parlarmi per tutta la vita. Dopotutto Zabini e Malfoy, ormai sono le uniche famiglie che continuano la stirpe dei pregiudizi contro mezzosangue eccetera.
Cosa mi diresti se io ti confessassi di essere innamorato da una vita, della Wesley?. Per cominciare mi picchieresti.

- Ehm, Samuel, vi lascio.. ho bisogno di un po’ d’aria, senza che la puzza di sangue sporco mi infetti le narici..-
- Si, Scorpius, tuo padre sarebbe fiero di te..- sentenziò ghignando, e facendomi l’occhiolino. Feci prima ad abbandonare la sala grande, di quanto ci metterebbe la McGranit a togliere punti a serpeverde.

Camminando velocemente raggiungevo il lago nero, sedendomi sull’erba umida e piuttosto fredda, nel contempo accendevo una sigaretta, tanto per rilassare le membra.
Il mio riflesso mi arrivò distorto ma percepibile, ero solo la fotocopia sbiadita di un giovane Draco Malfoy, null’altro. E certo, le colpe dei padri vanno ai figli no? Come eredità.

Poi, mi sdraiai, e mi bagnai i capelli. Ero al mio sesto anno, li in quella scuola. Purtroppo per me, di amici veri non ce n’erano, ma sarebbe potuto andare bene lo stesso. Tutti mi vedevano come la fotocopia sputata di mio padre, senza contare che avevo in tutto preso le maniere del mio defunto nonno, Lucius.
- Oh, santa morgana.. – mio padre doveva sicuramente essere fiero di me, suvvia, tutti mi conoscevano come il re delle serpi, ed oltretutto, un tatuaggio ne dimostrava la veridicità.

Sul mio avambraccio destro, ormai da un anno spiccava un verde tatuaggio. Un serpente che con le sue spire, ghermiva la scritta  

Rex Serpentium.

Mio padre era stato fiero anche di quella manifestazione di fierezza. Ciò che non aveva notato, era che nell’iride del serpente, era incisa a nero una piccola R gotica.
Beh, mi stavo di nuovo perdendo, ma i proverbi incalzano, quindi parli del diavolo e spuntano le corna, o meglio, spunta lei.

- Oh, Malfoy, Cosa ci fa un re come te, sdraiato sull’erba umida?- tenendo gli occhi chiusi, comunque riuscivo a immaginarla bella come sempre. Se da bambina Rose Wesley non era niente male, adesso era bellissima. Potevo sentire il suo profumo di cioccolato persino da li.
- Oh, Wesley, cosa ci fa una principessa come te, fuori a quest’ora, senza le sue fedeli guardie del corpo?- imitai la sua voce finalmente alzando lo sguardo. Mi sorpresi nel vedere che aveva gli occhi gonfi di pianto.

- hey, Wesley, che è successo?-
- Fatti i fatti tuoi Malfoy!.. – si mise a sedere lontano da me. Nel senso, mi ritrovai a pensare, non è che tutto d’un tratto diventi gentile con lei, quando invece cono anni che la perseguiti no?. Così non potevo fare poi molto.

La fissai un’ultima volta prima di alzarmi e andarmene, colto improvvisamente da un gelo nello stomaco. Mi tolsi il mantello, e tornando indietro silenziosamente glie lo poggiai sulle spalle con delicatezza. Dopotutto io sono un re, pensai.

Mi allontanai, velocemente, tirando su le maniche della camicia, perché quel gesto mi aveva provocato un prurito inconsulto, io non riesco ad essere gentile, poco, o mai.
Tutti sbirciavano il tatuaggio, a cena, cosa che mi dispiaceva alquanto.

- Malfoy, senti ehm..- la Wesley, con in mano il mio mantello, stava dietro di me, con imbarazzo. Non l’avevo sentita arrivare, e rimasi stupito, del fatto che avesse raccolto così tanto coraggio fino ad arrivare al tavolo dei serpenti, e giuro, da come mi guardava, riuscivo a capire l’enorme disagio dietro tutto ciò.
Mi alzai, e troneggiai su di lei. Mi arrivava al petto, e lo guardava fisso, senza incontrare il mio sguardo.

- Dammelo..- le intimai gelido. Oh diamine, non era quello il tono che volevo usare con lei, ma non mi era venuto fuori altro che quel sibilo.
- Si, non avevo intenzione di tenermelo..- me lo porse, e lo afferrai frettolosamente. Lei non se ne andò, e fissò il braccio.

- Rex Serpentium..-
- Si Wesley so leggere grazie.. – stizzita se ne andò.
- L’ho notato sai?..- mi disse voltandosi improvvisamente e alzando la voce.  – Nell’iride del serpente c’è una lettera..- mi disse saccente.

- si principessa, è una R..-

Girai sui tacchi rimettendomi il mantello e dirigendomi in sala comune. Mi sedetti su un divanetto di pelle nerissima, guardando le fiamme verdi del camino. Tutti si muovevano intorno a me con riverenza, mentre dovevano rivedere in me mio padre, e mio nonno prima di me.
Una generazione intera di re dei serpenti, ed io, io mi ero innamorato di un
GRIFONE

Accidenti a me …

  
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