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Autore: UgaRuga    11/05/2010    0 recensioni
non so bene nemmeno io come finirà, è una famiglia borghese della fine del 1800 e delle falsità che ci sono nella vita.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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famiglia Fiumivicini

1.Mattino della festa

L’idea è quella di stupire, incantare far boccheggiare chiunque davanti alla loro dimora. La facciata della villa è da poco stata rinnovata assieme ad il salone centrale. Il proprietario, il Signor Fiumivicini, non ha badato a spese. Si doveva sapere in tutta la valle che la famiglia del dottore era ancora potente e ricca come un tempo.

Per quella bella festa era necessario il meglio in tutto. I domestici annaspavano fra strofinacci, cibi, stoffe, fiori, vasi, contenitori e innumerevoli cianfrusaglie. Abituata dall’educazione monastica a lavorare con silenziosa devozione Sandra Fiumivicini si affaccendava nel rammendare pezzetti di stoffe che un tempo, molto tempo prima, aveva portato come dote.

Scattante si muove il Cristiano Fiumivicini, esamina ogni minimo dettaglio e per la maggior parte se ne lamenta.

Guarda dal suo grande e lussuoso balcone il giardino curato ed elegante. Sfiora la barba grigia e medita. Sin dalla giovinezza il coriacee Cristiano aveva manifestato una attitudine per il comando e la battaglia. Lo stesso istitutore aveva più volte insistito per proporlo nel mondo dell’esercito. Suo padre però era stato irremovibile, il primogenito avrebbe ereditato l’attività finanziaria e i terreni maggiori, il secondogenito sarebbe divenuto importante membro nell’esercito e del terzogenito e quartogenito non sapeva proprio che farsene. La moglie aveva allora suggerito di far imboccare al terzo figlio la via vescovile ed al più giovane veniva affidata la possibilità di scelta: avvocato, dottore o imprenditore. Cristiano doveva dunque essere ben grato ai genitori per la sua autonomia verso il futuro.

Ora il Dottor Cristiano preferiva non rinvangare il passato. Nell’esercizio della sua professione era bravo ed efficiente e ciò doveva bastare alla sua famiglia.

Facendo chiamare la moglie nel suo studio il progetto di Cristiano è molto semplice, quasi elementare. Alla consorte Sandra spettano i problemi logistici e con lei deve certo portarsi dietro le figlie, così ché in un futuro siano altrettanto preparate. Spetta però a lui, essendo l’uomo, di occuparsi dei soldi per le cucine e dei vari finanziamenti che vanno ripagati in tempo, certo non è sua intenzione posticipare nulla.

Sandra entra nella stanza con il capo chino e le mani intrecciate.

-Buongiorno-

-Finalmente!- l’esclamazione di Cristiano è secca e fa quasi sobbalzare la moglie. –Sono passato prima per le stanze, inutile che ti dica .. –

Cristiano inizia a dettare ordini e ad ogni parola un po’ più forte il capo di Sandra torna verso il basso. Essendo la donna di animo introverso ed ansioso la presenza del marito l’ha porta sempre in una situazione di timore e nervosismo.

Nella stanza superiore, su una comoda poltrona sede eccitata Adelaide. Quel ballo è una novità invidiabile da chiunque avesse un minimo di conoscenze nell’ambito sociale.

In più, Emilia, aveva accusato un nuovo prepotente attacco di asma la sera quindi il dottor Rodolfo sarebbe sicuramente passato a visitarla ed essendo già lì un piccolo ballo poteva concederglielo. Adelaide ha già programmato tutta la sua giornata ed ora le tocca solo attendere. Giocherella con il cammeo regalatole dalla zia il natale precedente. Senza nemmeno bussare fa capolino nella stanza Emilia. Bella e solare come sempre, incredibilmente bella anzi. Sin da piccola la sorellina vantava un aspetto angelico ed invidiabile ma con la crescita le si stavano andando a formare curve e linee del corpo e del viso che la rendevano la ragazza più bella della zona. Adelaide lo immaginava ma non se ne curava poi molto, era lei la primogenita ed anche la più astuta. Anche perché la splendida Emilia era troppo piccola e addirittura un po’ sciocca. Certo c’è Clotilde, la secondogenita, ma quella non è nemmeno da prendere in considerazione: troppo cocciuta e quasi libertina. No! Bisognava essere sinceri. Lei, solo lei, avrebbe ottenuto ciò che voleva quella sera, nessuno avrebbe potuto toglierle niente.

  
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