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Autore: Platone    27/08/2005    2 recensioni
Prequel di Harry Potter e lo specchio delle anime
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Ginny Weasley, la più piccola di sette fratelli e unica figlia femmina della sua famiglia stava riposando in camera sua mentre tutti gli ospiti erano a festeggiare gli sposi, suo fratello Bill e la sua fidanzata Flore.
Il matrimonio si era svolto la mattina ed erano state invitate molte persone fra i parenti della sua famiglia e della famiglia della francese.
Ma fra tutti gli invitati, due erano per lei molto importanti: Hermione Granger ed Harry Potter.
Hermione era la sua migliore amica da oramai sei anni, cioè dal suo primo anno ad Hogwarts: sebbene Hermione fosse molto attaccata a suo fratello Ron e ad Harry, nel corso della scuola erano diventate gradualmente amiche e Ginny aveva trovato in lei la sorella che non aveva mai avuto.
Il ragazzo, era invece il suo primo e unico amore da quando, a 10 anni, l'aveva visto alla stazione di Londra mentre saliva sul treno per la scuola; le aveva salvato la vita al suo primo anno e l'aveva portata con sé al Dipartimento Misteri.
Tutti nella sua famiglia la trattavano come una bambina piccola, ma Harry non l'aveva mai fatta sentire così anche se inizialmente non la rendeva molto partecipe dei suoi segreti.
Recentemente, si erano dichiarati il loro amore.
Ma la loro storia era durata poco poiché Harry aveva deciso di lasciarla perché, diceva lui, non voleva vederla soffrire o esser usata da Voldemort, la nemesi di Harry, per arrivare a lui.
'Gin, si può?'
La ragazza si destò dai suoi pensieri e rispose senza muoversi
'Certo'
Lei era sicura di chi fosse dal tono di voce ma, soprattutto, da come era stata chiamata: solo lui la chiamava così e lei permetteva solo a lui di farlo.
Alto sul metro e ottanta, spalle larghe, fisico asciutto ma allenato da giornate di Quiddich, capelli neri indomabili e dolcissimi occhi verde smeraldo
'Ciao Har'
Disse sorridendo al nuovo entrato
'Ciao Gin' e si sedette sul fondo del letto
'Vorrei parlarti di una questione importante...'
La ragazza gli sorrise e si andò a sedere vicino a lui.
'Ora non fermarmi se no penso che non riusciò più'
La ragazza annuì e lui le prese la mano
'Gin, tu sai che per me sei molto importante. In questi anni tu mi hai sempre amato nonostante io non mi accorgessi di te non essendo molto sveglio in quanto a sentimenti.
Quando finalmente ho realizzato che tu non sei solo la sorella di Ron ma sei anche una donna bellissima e una persona stupenda ci siamo messi assieme ma dopo poco ci siamo...cioè io ... ti ho lasciata.
Ora, non so se potrai mai perdonarmi per quello che ti ho fatto ma, qualora tu volessi darmi una possibilità, sono venuto a dirti una cosa.
Domani vado in America e mi trasferisco lì.
Grazie ai soldi di Sirius mi sono comprato una nuova identità e una passaporta per New York
Una volta arrivato lì mi iscriverò all'addestramento degli Angels Warior. Sono un gruppo di maghi che sono simili ai nostri Auror ma sono dedicati alla ricerca ed eliminazione dei maghi oscuri... sono una sorta di Cacciatori Oscuri, i migliori.
Sapendo che solo io posso sconfiggere Voldemort, questa non è una fuga, è un rinvio della battaglia finale fino a quando non sarò pronto.
Quello che sto dicendo è che io non sarò più Harry Potter, o almeno non lo sarò per nessuno tranne te.
Io sarò Jason Parker e vorrei sapere' e qui diventò più rosso dei capelli di lei' se tu vuoi essere la signora Parker, partire con me e stabilirci negli Usa.... ok, ora ho detto la cazzata e posso andarmene mentre tu ti prenderai gioco di me'
E fece per alzarsi dal letto ma un bacio appassionatissimo di Ginny lo obbligò a fermarsi.
Quando lei si staccò, lui, ancora scosso, chiese
'Lo prendo come un si?'
Ginny rise
'Tu cosa dici?'
'Che non ho capito bene la risposta'
'Vediamo di rimediare'
Disse la ragazza baciandolo ancora.
I due si staccarono e rimasero in silenzio per alcuni minuti poi Harry pensò ad'alta voce
'E con i tuoi come fai?'
'Se non sanno nulla, non possono fermarmi'
'Ma non lasci scritto loro nulla?'
La ragazza si alzò dal letto, andò al suo armadio e prese qualche vestito e un po' di biancheria e infilò il tutto in un borsone.
'Mi smaterializzi tu per portarmi in casa tua...io non ho ancora passato l'esame e non sono ancora adulta.'
'Te lo chiedo per l'ultima volta, piccola: sei sicura?'
'Ti ho lasciato andare una volta... non commetterò lo stesso errore di nuovo'
I due, presosi per mano, scomparirono

*

Comparirono in una stanza dove c'erano soltanto un letto a due piazze ed un armadio.
'Così, questa sarebbe camera tua? Molto semplice, non si direbbe quasi che sei benestante.'
Chiese trattenendo le risate Ginny
'Sai com'è ...non ho avuto molto tempo per arredarla... sono qui solo da quando ho compiuto i 17'
Harry si tolse la maglietta e i pantaloni, buttandoli per terra, restando in boxer.
Quando si accorse di cosa aveva fatto, arrossì vistosamente.
'Guarda che sei non devi mica verognarti di stare così...a me non dispiace mica'
Disse maliziosamente Ginny.
Ancora in boxer Harry disse
'Per stasera credo che dovremmo dormire nello stesso letto... o se vuoi io posso dormire per terra.'
Ginny lo guardò mentre si buttava nel letto.
'Il bagno è nella porta dietro il letto, se vuoi cambiarti.'
Ginny si tolse i vestiti, si infilò sotto le coperte e disse
'Non devo andare in bagno e dormi pure qui sul letto...' poi arrossì ma continuò 'possiamo dormire abbracciati?'
Harry arrossì lievemente anche lui, poi sorrise e disse
'Come vuole lei, mia signora.'

*

La mattina seguente Harry si svegliò presto e scese in cucina a preparare la colazione.
Preparò delle frittele, delle uova e prese anche del succo d'arancia.
Con un incantesimo di levitazione, sollevò il vassoio e se lo portò su in camera.
Facendo attenzione a non fare rumore appoggiò il vassoio sul letto e poi si portò dolcemente vicino a Ginny e cominciò a baciarla, partendo dal collo.
'Ben svegliata, principessa'
Disse Harry quando vide che apriva gli occhi.
' 'Rno Ry'
Disse sbadigliando la rossa che, una volta aperti del tutto gli occhi, notò il vassoio con la colazione.
'Mi hai portato la colazione a letto?'
Chiese piacevolmente stupita
'Per te questo e altro'
Disse Harry prendendo una frittella.
Non appena Ginny si fu alzata ed ebbe cominciato a mangiare, Harry iniziò a parlare
'Stamattina alle dieci e mezza abbiamo la passaporta per New York.... quindi abbiamo tempo per prepararci.
Una volta arrivati, abbiamo la nostra casetta ad aspettarci.
Grazie ai soldi dei miei e di Sirius, non abbiamo problemi economici, infatti ho comprato un attichetto.'
Poi si fermò un attimo come per pensare come continuare
'Una volta arrivati... vorresti sposarti subito?'
Ginny sputò il succo che stava bevendo
Harry però, incurante di ciò, continuò
'Ora che ci siamo ritrovati voglio far sapere al mondo che sei mia e di nessun'altro ....' poi addolcendosi '...sempre se anche tu lo vuoi'
Ginny, ripresasi dal tentativo di suicidio per soffocamento da aranciata, rispose
'Certo che voglio...' disse sorridendo e baciandolo appassionatamente.
Poi si staccò da lui e il suo viso si rabbuiò.
'Non ho il vestito però ...'
Harry sorrise e, puntando la bacchetta verso l'armadio, lo aprì e disse
'E' il vestito con cui si è sposata mia madre, l'ho trovato qualche giorno fa insieme a quello di mio padre.' disse indicando uno splendido vestito bianco che stava nella parte destra dell'armadio.' Se vuoi indossarlo....'
Gli occhi di Ginny si illuminarono e lei rispose
'Ne sarei onorata'

*

'Ed ora, Signora Potter, cosa le piacerebbe fare?'
'Vediamo, Signor Potter, penso che un po' di shopping per la nostra casa non sarebbe male'
Harry e Ginny erano appena tornati a casa e si stavano cambiando di abito.
'Senti Gin... io stasera devo andare a presentare i documenti per l'iscrizione agli Angels Warior ....quindi non so se possiamo farne molto...'
'Ma poi torni, vero?'
Harry, guardando il soffitto con interesse rispose
'Purtroppo per le prime due settimane dovrò restare alla base ogni giorno... '
La moglie lo guardò offesa
'E cosa aspettavi a dirmelo?'
Harry rise di gusto
'Volevo vedere che faccia facevi. Guarda che, se ti interessa, anche se hai 16 anni, puoi iscriverti al reparto MediMagia degli Angels Warior e venire con me.'
Sul volto di Ginny si dipinse un sorriso a 32 denti
'Certo che voglio! Così farò qualcosa anche io' disse tutta felice' e poi... quando tornerai a casa tutto rotto, potrò curarti' completò poi con aria maliziosa.

*

Harry e Ginny si trovavano in un capannone deserto che si trovava alla periferia di New York e che non dava l'impressione di essere la base di un esercito.
'Sei proprio sicuro che sia qui il posto?'
Chiese dubbiosa Ginny mentre dava un'occhiata alla zona
'Quando ho contattato il loro rappresentante mi hanno detto di venire qui'
Rispose Harry che pareva avere gli stessi dubbi della moglie.
'Suppongo voi siate il signor Parker e signora.'
Disse improvvisamente una voce che proveniva dal capannone.
Harry e Ginny entrarono nel capannone e trovarono un uomo al suo interno ad aspettarlo.
'Salve signori, vi stavo aspettando.
Lei signor Parker vuole entrare nelle file del nostro esercito mentre la signora vuole essere parte dello staff medico. E' tutto corretto?'
I due annuirono poi Harry parlò
'Il fatto che siamo sposati vorrei che rimanesse noto solo a lei e non fosse diffuso ...se possibile'
L'uomo fissò i due per alcuni istanti.
'Per me non c'è nessun problema. Ora se i signori vogliono toccare questa gomma che è situata innanzi a loro, verremo tutti trasportati agli ingressi del commando.'
I tre toccarono la gomma e Harry sentì il famigliare senso di risucchio all'altezza dell'ombelico.

  
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