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Autore: ary_gg    14/05/2010    1 recensioni
Sono passati circa quattro anni da quando Blair ha lasciato New York e si ritrova a dover tornare e riaffrontare tutto e tutti. E' spaventata e si sente fuori dal mondo, ma soprattutto dovrà fare i conti co la sua vita passata, presente e anche futura. Quale sceglierà?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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"Miss Blair. Sono le otto, mi aveva detto di svegliarla."

"Si dorota grazie!"

Alzò appena la schiena dal letto, quando si lascio andare nuovamente su di esso. Era più stanca della notte precedente. Sentiva tutto lo stress del giorno prima: le ore di volo, sua madre, Serena. Tutto in meno di ventiquattro ore. Non poteva reggere. Prese il cellulare e notò un messaggio: 'ehi B! Ci vediamo più tardi in ospedale ok? Ti raggiungo lì per pranzo! S.'  Serena. Sembrava non fosse successo nulla. Tre anni volati così. Non le dispiacque affato. Sorrise e decise di alzarsi.

L'aria di New York era fredda, presto sarebbe tornato l'inverno. Non passava un inverno a New York da anni. Era tornata per Natale l'anno precedente, aveva trovato solo Serena in città, si videro per scambiarsi gli auguri, ma niente di più. Si rammaricò pensando che, entrambe, avevano sprecato tre anni della loro amicizia in quel modo, per un pò d'orgoglio e per la testardaggine che le accomunava. Poi pensò alla sera precedente e al messaggio e sorrise.

"Un caffè"

"Un caffè"

Il barista li guardò sorpreso per la contemporaneità con la quale parlarono entrambi. Blair si voltò con il suo solito mezzo sorriso, accompagnato dal suo sguardo fulminte. Appena si voltò però cambiò completamente espressione e quasi non le venne un infarto. Certo avrebbe fatto scalpore: "Giovane e bella facoltosa dell'Upper East Side muore tragicamente in un bar, mentre ordina un caffè."

"Blair?"

"Chuck!" Aveva dimenticato persino la sua voce. Si odiò per non essere uscita prima o per non aver bevuto un caffè a casa.

"Che...ci fai...insomma non dovresti..."

"Essere a Parigi?" Bene almeno non era l'unica sorpresa dall'incontro! "Si, dovrei. E tu non dovresti essere a..."

"Sidney? Si, dovrei...un momento come lo sai?"

Bene passo falso. Perchè si era cacciata in quella situazione. Poi lanciò un'occhiata al giornale sul bancone e lo prese. "Sei su tutti i giornali, non è difficile trovare qualche informazione su di te, sembri una star di Hollywood!" Sorrisero.

"Non dovresti essere in periodo di tirocinio o roba del genere post-laurea?"

Odiava le domande, ne era sempre più sicura, specialmente se fatte da un Bass. "Si, ma mi sono presa una pausa per venire a trovare mia madre, ma poi insomma è in ospedale e credo di dover restare, ha bisogno di me, io posso sempre continuare qui e..."

"In ospedale? Lei sta bene, spero". Lo guardò, era sinceramente preoccupato. Ecco un'altra cosa che le era mancata di New York: Chuck. Era l'altra cosa che non avrebbe mai voluto lasciare.

"Si sta bene adesso. A proposito devo...andare."

"Si, certo. Tanto ci vedremo...se resti...sarà inevitabile." Come avrebbero potuto evitarsi? Stessi amici, stessa famiglia.

"Certo"

 

Serena entrò in camera e vide Blair seduta accanto a sua madre.

"Eleonor; come sta?"

"Serena! Che bella sorpresa. Bene, cara."

"Domani la dimettono!" Serena notò che Blair era molto più rilassata della sera prima anche se sembrava nasconderle qualcosa.

"Signorine, è proprio ora di andare."

"Dottor Bennett. Andiamo subito. Oh le presento la mia amica."

"Serena Van Der Woodsen."

"Piacere. Immagino la rapirà per il pranzo."

"Si, effettivamente si". Serena guardava la scena, come se avesse saltato un capitolo di un libro.

"Il cercapersone."

Il medico rimase interdetto. "Cosa?"

Blair sorrise. "Suona, il cercapersone."

"Certo, sempre quando sono con lei."

"Brutto segno."

"Vado allora, ripasserò nel pomeriggio."

"Perfetto arrivederci."

"Oh...è stato un piacere signorina...?"

"Van Der Woddsen!"

"Già, vado."

 

"Mi dici che hai? Serena, mi guardi e sorridi da quando siamo uscite dall'ospedale!"

"Come al solito non ti accorgi di nulla."

"Cosa?"

"Il medico, hai presente?"

"S, parla chiaro."

"B! Ci provava spudoratamente!"

Blair la guardò di traverso. "S, non  essere sciocca, lui non..." Ripensò un pò a tutto ciò che aveva detto il medico da quando lo aveva incontrato, roteò gli occhi e sospirò. "Oh hai ragine. Come ho fatto a non accorgermene?"

Serena rideva come non mai. "Oh B, tranquilla. Tornerà alla carica oggi pomeriggio!"

"Oh no. No, assolutamente no, non mi interessa."

"B! E' molto carino, molto! Quanti medici giovani, belli e ingamba ci saranno in giro a New York? Pochi!"

"S! Non è una puntata di Grey's Anatomy!"

"Dio come sei poco interessante!"

"Bene, grazie, sono felicissima di esserlo!"

Serena rideva. "Oh ascolta, stasera è la serata 'tutti insieme appassionatamente', vieni anche tu?"

"La serata cosa?"

"Cerchiamo di ritrovarci tutti insieme per prendere un drink un paio di volte al mese, per stare insieme. Vieni?"

Quasi non le venne un colpo. Quasi due infarti in un giorno, cominciò seriamente a pensare di farsi preparare un letto, in ospedale, accanto a quello di sua madre. "Io...S, non so.." come poteva rifiutare? Sospirò. "D'accordo. Dov'è l'incotro?"

"E' un nuovo locale, passo a prenderti alle nove."

 

 

"Carol?" Chuck parlava attraverso l'interfono con la sua segretaria.

"Si Mr Bass?"

"Non ho altri appuntamenti vero?"

"No però, c'è una ragazza...ehi dove va!"

Chuck alzò lo sguardo e vide una giovane ragazza che entrò prepotentemente nel suo ufficio. Contemporaneamente si precipitò anche la sua segretaria.

"Mi dispiace tanto mr Bass, non l'ho vista alzarsi..."

"Non importa Carol, può andare. Allora, mi dica non ho tempo da perdere..." si sentiva accondiscendente quel giorno. Se fosse capitato in un altro momento avrebbe sbattuto furi quella ragazza e licenziato in tronco Carol. Si è vero, ormai Chuck Bass era sempre irrascibile e non ammetteva sbagli.

"Gwen Smith." gli porse una cartella. Chuck la prese e lesse: 'domanda di tirocinio'

"Signorina può già andare. Non voglio tirocinanti tra i piedi, chieda agli altri uffici della compagnia, c'è un comitato, saranno lieti di aiutarla."

"Perchè? La prego! Non sono come gli altri glielo assicuro. Sono davvero brava in quel che faccio!"

"Senta, sanno tutti che non accetto tirocinanti. Apprezzo il fegato che ha avuto nel venire fin qui, visto che la maggior parte non ci prova, ma non credo sia il caso che faccia tirocinio in un tale ufficio di dirigenza alla..." Chuck lasciò in sospeso vedendo l'espressione di beffa sul viso della ragazza.

"Cosa, alla mia età? E' un pò ridicolo detto da lei non crede?"

Chuck era visibilmente irritato.

"Quello che volevo dire è che...abbiamo la stessa età. Porta avanti questa società da quando era ancora più giovane di me. Non si fermi all'età, dia un'occhiata alle referenze. Ho il fiuto per gli affari, mi intendo di investimenti e finanza, mi dia una chance. O è perchè sono una donna?"

Chuck lesse sorpreso lettere di raccomandazione da parte di colleghi nel campo che conosceva molto bene, ne rimase sorpreso, ma appena sentì quell'ultima frase alzò lo sguardo contrariato su di lei.

"Non sono il tipo che fa queste discriminazioni." La guardò meglio. Aveva i capelli biondi raccolti, aveva gli occhi castani e un bel fisico. Non se ne era nemmeno accorto. Si chiese quando aveva smesso di prestare attenzione alle belle ragazze che gli passavano davanti. Poi prese una cartella e gliela porse.

"Questa è una proposta perfetta, voglio una relazione dettagliata, mi faccia vedere quanto vale davvero."

"Cosa?"

"La voglio entro le tre di domani."

"Io..."

"Signorina il tempo scorre inesorabile, ha meno di ventiquattr'ore. A meno che non abbia cambiato idea..."

"No! Alle tre. Domani. Ci sarò."

Chuck la guardò andare via di fretta, sorrise, si alzò e si diresse verso casa.

 

"Oh la mattinata a quanto pare è stata parecchio movimentata! Vecchi e nuovi incontri, nuove e vecchie storie...a volte certi inconti possono cambiare la vita, altri sono dei semplici tasselli della nostra giornata, che si frappongono tra noi e i nostri impegni. Ma a New York un incontro non è mai solo un semplice incontro. E mentre c'è chi pranza con vecchie amiche senza dar peso ai suoi recenti incontri ravvicinati del terzo tipo, c'è a chi proprio certe situazioni non vanno a genio. Avanti C non te la prendere con la prima che ti passa davanti. Non sempre si possono progettare gli incontri, specie quando si tratta di Blair Waldorf! Ops non dovevo nominarla! xo xo GG"

 

 

 

spazio autrice

allora allora primo incontro. non esattamente quello che vi aspettavate lo so ma non sempre le cose vanno come vogliamo no? ahahahah comunque presi alla sprovvista di solito le coversazioni diventano banali ed imbarazzati ed è quello che volevo far vedere. chuck è sempre molto nervoso ho pensato che senza blair sarebbe tornato a chiudersi e a mostrare il suo caratteraccio a tutti, che per me, è comunque adorabile ahahahha. il capitolo è lungo, in realtà sono tutti lunghi penso perche comunque io avevo scritto la storia senza suddividerla in capitoli quindi è una cosa che sto facendo adesso quindi o sono lunghi o sono molto corti. ovviamente io mi concentro su chuck e blair ma se notate ho messo quasi tutti nello spazio personaggi, perchè la mia storia intreccia la vita di tutti...è un po come se fosse una serie intera e i capitoli le puntate mettiamola così ahahahahha senza petese ovviamente è molto banale. bene alla prox. i ringraziamenti per quelle gentilissime persone che hanno recensito sono sotto xo xo A<3

Dark Qeen sei molto carina! ahahaah eh purtroppo ci sono sempre tanti ostacoli nei grandi amori ahimè e quello che sta succedendo nel telefilm ce lo prova. cercherò di aggiornare sempre presto per quanto mi è possibile perchè ora iniziano le sessioi di esami...ebbene si sn all'università e ancora vado dietro ai telefilm! povera me!

 

feffixoxo  certo continuerò a postare il più velocemente possibile e grazie per aver letto la storia

 

Ray08 spero che continui a piacerti. si lo so infatti cerco di scrivere tutto normalmente purtroppo per abitudine qualcuno ne scappa. tra messaggi e appunti presi con quella metodologia è una fatica tornare a scrivere normale purtoppo!!!! starò più attenta! grazie anche a te per aver letto!

   
 
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