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Autore: Tappina_5_S    14/05/2010    7 recensioni
Più lo guardavo e più sapevo che quello che stavo facendo era sbagliato, che lui era pericoloso e che purtroppo non potevo fare nulla per sottrarmi all'attrazione e l'inquietudine che lui risvegliava in me. "Stai per uccidermi?" "Devo" Ma tu vuoi?" "No" Mi guardò con i suoi occhi finalmente sinceri "Vorrei solo prottegerti da qualsiasi cosa" "Compreso te?" "Si, compreso me"
Genere: Romantico, Thriller, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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jonas 3

Salve a tutti!! Sto cercando di postare il prima possibile, nonostante la scuola, lo studio, gli amici e l'impegni...spero tanto che mi perdionate per il ritardo!! Una cosa: siamo quasi agli sgoccioli della storia (ops...l'ho rivelato...) comunque avrei da chiedere un favore a tutte voi: non è che qualcuno a un account su flickr o su twitter?? Perchè ho un'immagine inerente alla storia che potrebbe essere l'immagine di Deathly Love, ma purtroppo non riesco a metterla su facebook e non ho altri account....grazie mille e grazie mille per seguirmi!! KISS  vostra Silvy...^_^

TIZZY95:Grazie mille per i complimenti!!! Mi fa piacere che ti piaccia e che tu mi segua, spero che anche questo capitolo ti piaccia! :-)

_LITTLEJONAS_:WOW!pensi davvero che abbia dato il meglio di me??grazie!!comunque sono felice che ti piaccia e però questo capitolo doveva essere un po più tranquillo...anche se il finale non è tanto rilassante...:-) grazie ancora KISS

ROSEGARDEN:Grazie!!Sono sempre contenta che arrivino nuove lettrici!! Grazie per i complimenti e sono contenta che ti piaccia il capitolo! :-) KISS

DANGER_DREAMER_93:Grazie!!!...però ti prego non mi uccidere per il ritardo, è che sono piena di cose da fare!! ^_^ comunque fammi sapere che ne pensi di questo capitolo anche se non è veloce come l'altro...aveva bisogno di un momento di pausa...ti piaceva il quasi bacio??allora leggi qui...grazie per i complimenti!:-) KISS

STELLALILLY:Non ti preoccupare se non puoi recensire, ma quando puoi a me fa piacerissimo!! Sono contenta che ti sia piaciuto e mi dispiace di avervi fatto aspettare tanto per questo altro capitolo...ma ero piena di cose da fare!! Mi fa piacere che ti piaccia! :-) KISS

WOLFGIRL92:Porca bislacca????E questa?...ahah mi piace un sacco!comunque sono contentissima che ti piaccia e sono perfettamente d'accordo con te...Taylor deve imparare a farsi gli affari suoi!!!Mi dispiace con il ritardo con cui posto, ma non ho avuto molto tempo e grazie infinite per i complimenti!1sono davvero contentissima!!^_^ KISS

SARETTAJB:Grazie!1 Mi fa piacere che ti piaccia! KISS :-)

MARY91G:Grazie per i complimenti e mi fa piacere che sia coinvolgente!! ;-)

LOVATOJONASSISTER:Oddio!!!Mi hai fatto venire un infarto solo a leggere la recensione piena di oooooo!!comunque mi fa piacere che ti piaccia, ne sono davvero felice e mi disp per il ritardo con cui posto, però ho avuto parecchio da fare! spero che questo ti piaccia!!KISS :-D

MAGGIE__LULLABY:Oddio, ma io mi sento in colpa!!Mi hai fatto una recensione in cui mi sono presa paura da sola per tutte quelle faccine!! mi disp per il ritardo con cui posto il capitolo, ma avevo davvero da fare! Dimmi che ne pensi di questo, anche se non succede tantissimo a parte....eheh lo devi scoprire!! Non anticipo niente...;-) KISS

BENNYY:Non mi uccidere per  il ritardo!!chiedo perdono ^_^'...ahah comunque spero che ti piaccia il proseguimento anche se in ritardo...grazie per i complimenti e mi fa piacere avere lettrici accanite così...hihi! grazie tantissimo!!KISS :-D

Sentii un improvviso dolore al fianco e strinsi forte gli occhi dal dolore, mi sentii la testa scoppiare e pulsare...la memoria appannata, come quando ti svegli dopo un lungo sonno.

Un odore pungente di disinfettante mi penetrò le narici e mi fece storcere la bocca.

A quel punto schiusi lentamente gli occhi e tentai di mettere a fuoco in torno a me.

Toccai il materasso morbido di camera mia e riconobbi le tende delle finestre e la libreria e la scrivania tipici della mia camera, ma ancora non ricordavo come mai mi trovavo lì.

La luce della camera era lievemente accesa e inizialmente mi sentii gli occhi bruciare, poi, notai che qualcuno era seduto alla destra del letto...un volto che non avevo mai visto, eppure mi sebrava familiare, troppo familiare...

I riccioli nero si girarono e trovai due occhi verdi che mi fissavano sorpresi e accorati.

"Ti sei svegliata finalmente"

Io contrassi le sopracciglia, non capendo.

Appoggiai un gomito sul materasso e feci forza per alzarmi, ma un dolore acuto al fianco mi mozzò il fiato e il ragazzo davanti a me si sporse velocemente e mi aiutò a riscivolare sotto le coperte.

"E' meglio se per un po non ti muovi, hai bisogno di riposo"

La sua voce era tranquilla e pacifica, una nota tanto bassa che mi faceva voglia di tornare a dormire.

Lo fissai un altro istante mentre il suo profilo mi risultava sempre più familiare.

"Ma tu chi sei?"

La mia voce uscì come un sussurro e ogni parola mi fece venire una piccola fitta al fianco.

Lui sorrise, poi si girò e si mise a ripiegare un pezzo di stoffa bagnato.

"Sono Kevin Jonas, studio medicina e sono stato io a curarti la ferita..."

In un lampo capii come mai mi sembrava tanto familiare.

"Jonas?"

Lui allargò gli occhi capendo che non era il primo Jonas che conoscevo.

"Tu conosci mio fratello, Nick...andate nella stessa scuola e, da quello che mi ha detto Joe, avete la stessa età, però non so se lo conosci di persona e solo di..." lo vidi morderdi un labbro mentre cercava la parola adatta "...o se lo conosci solo di fama..."

Lui chinò il capo.

Io mi soffermai a pensare su ciò che aveva detto e capii che sapeva esattamente quale era la reputazione del fratello.

"No, lo conosco di persona, è mio compagno di classe e mi ha anche dato una mano qualche volta..."

Lui si illuminò mentre mi fissava, sembrava che una luce speranzosa gli si fosse accesa negli occhi.

"Ti ha aiutato?"

Io mi sentii a disagio e tentai di rispondere, ma una fitta più forte al fianco mi fece piegare dal dolore.

"Oh, già, devo cambiarti la medicazione."

Io rimasi immobile a pensare, lui intanto aggeggiava tra le bende e il disinfettante, poi notò la mia espressione e si affrettò a farmi ricordare.

"Ti dice niente il ballo in maschera a scuola?"

Io sentii i ricordi colpirmi con tanta violenza da rimanere imbambolata.

Il ballo, il ragazzo misterioso...Taylor, la pistola, lo sparo...

Ora ricordavo...fino ad un certo punto.

"Si, ricordo, ma poi, che altro è successo, come ho fatto ad arrivare qui?"

Dissi indicando la mia stanza e lui tagliò con le forbici la benda e poi mi rispose.

"Eravamo all'interno della scuola, poi abbiamo sentito uno sparo e abbiamo sentito delle voci fuori che urlavano e siamo usciti tutti e ti ho visto distesa a terra mentre c'era un ragazzo...Black, mi sembra...che stava facendo a botte con un altro e poi è arrivata subito la polizia e lo hanno portato via" fece una pausa mentre prendeva una bottiglietta di disinfettante

"ci siamo resi conto che eri ferita e io, Joe e due tue amiche ti abbiamo portato a casa. Sembrava non fosse successo niente di che, credevamo che fossi solo svenuta, ma poi mi sono accorto della ferita e ho tentato di rimediare."

Rimasi a pensare mentre lui mi faceva girare di lato, mi alzava la maglietta e poi iniziava lentamente e con cautela a levare la benda che mi avvolgeva i fianchi.

"Cioè, tu mi hai curato tutto da solo in camera mia?"

Non capivo...di solito non si andava all'ospedale per queste cose?

Lui ridacchio lievemente.

"Studio medicina ormai da molti hanni e più volte ho fatto praticantoto...inoltre posso dire di avere una certa esperienza con ferite del genere"

Sorrise guardandomi di sbienco come se quello che volesse dire fosse sottinteso tra le righe...eppure mi sfuggiva il senso.

"Quindi tu conosci Joe?"

Lui annuì mentre con un pzzo di benda tra i denti si affrettava a fasciarmi.

Mi passò il cotone disinfettato sulla finestra e mi morsi il labbro per tentare di non di re nulla dal dolore, poi con gentilezza, si levò la benda di bocca e mi rifasciò la ferita.

"Si, lo conosco praticamente da quando è nato, per me è come un fratello"

Lui soorrise con tanta naturalezza da farmi sentire sorprendentemente a mio agio anche se lui in realtà non lo conoscevo.

"Grazie Kevin"

"Figurati, mi fa piacere aver dato una mano, comunque forse è meglio che io vada a dire agli altri che stai bene e che è tutto a posto, sono tutti giù ad aspettare"

Io tentai di guardare fuori dalla finestra, ma le tende erano tirate.

"...ma che ore sono?"

Lui alzò la camicia e guardando il polso rispose.

"Sono circa le due di notte, dalle undici che sei svenuta, sono venuti giù e ti stanno aspettando"

Io tentai di alzarmi traballante.

"Posso andarli a salutare?"

Lui con passi svelti mi fu accanto e mi afferrò per le spalle.

"E' meglio che ti riposi e che non ti alzi per un po, la ferita si deve ancora rimarginare, comunque gli dirrò di venire su"

Arrivò alla porta e dopo essersi fermato a guardarmi, sorrise.

Spense la luce, lasciando così solo la tenue luce che la mia lampada sul comodino infondeva nella camera.

"Tu resta qui"

Io annuii e ubbidiente mi rinfilai sotto le calde e rassicuranti coperte blu.

Come la porta si chiuse notai che una figura si mosse esattamente accanto all'uscio, sembrava un ombra.

"Chi sei?"

Sentii subito i battiti accellerare...no, basta per stasera ne avevo avute abbastanza.

"Sono il tuo Ragazzo Misterioso"

Io tirai un sospiro di sollievo.

"Ciao..."

lui passò rasente al mio letto e si fece illuminare dai raggi opachi della mia lampada e notai che sul volto aveva ancora la maschera e che era ancora vestito come al ballo.

"Come ti senti?"

"Bene"

Lui si sedette sul bordo del letto e mi prese la mano.

Io strinsi la sua calda e sentii il suo calore infondersi nel mio corpo.

"Da quanto eri lì nell'ombra?"

Lui chinò il capo fissandomi la mano.

"Da quando ti hanno portata in camera."

"E nessuno si è accorto di te?"

Lui sorrise tristemente.

"Sono bravo a nascondermi"

Poi mi passò una mano sulla guancia e i suoi occhi mi fissarono il volto.

"hai la mano congelata e la fronte calda, non sembra tu stia bene...Sam...non avresti dovuto farlo"

Io l'osservai mentre continuava ad accarezzarmi il capo.

"Fare cosa?"

"Fare l'eroina e lanciarti davanti a me per proteggermi dallo sparo"

"...e cosa avrei dovuto fare, lasciarti lì a prendere una pallottola per me??"

Chiesi leggermente su di giri, stava dicendo che era giusto che quella pallottola l'avesse presa lui?? Ma che discorsi faceva??

Era colpa mia se Taylor se l'era presa con lui!...

"Sarei riuscito ad evitarla e a salvare te, così invece guarda che hai combinato"

Indicò me distesa sul letto e la sua faccia accorata mi fece sentire dispiaciuta.

"Non volevo che ti facesse del male"

Lui si chinò verso di me mentre il suo volto veniva scosso da tremiti contradditori.

"Neanche io volevo che tu ti facessi male e invece per salvarmi adesso sei distesa in questo letto...Sam mi hai fatto prendere paura, ho creduto di averti perso..."

Il suo sguardo oltre la maschera si fece basso e si avvicinò ancora di più a me.

"...sono stato malissimo per questo, tu...tu sei la migliore cosa che mi sia mai successa..."

Io arrossii emozionata mentre ascoltavo quelle dolci e fantastiche parole che mi sussurrava, sembrava che fosse tutto un sogno, lui stava dicendo delle cose bellissime e io mi sentii assolutamente presa da lui.

"Dove eravamo rimasti?..." chiese lui.

Io poggiai il gomito al materasso e con forza mi misi a sedere con la schiena appoggiata alla spalliera del letto.

Lui mi si fece vicino mentre mi passava un braccio intorno alle spalle.

Io mi aggrappai a lui e sfiorai la sua soffice maglia da baseball e i suoi bracci muscolosi.

"Ti voglio bene Ragazzo Misterioso"

Lui mi si fece ancora più vicino.

"Ti voglio bene anche io mia eroina Sam"

Le sue mani scivolarono al mento, ai bordi della maschera e lentamente iniziò a tirarla su.

Io sentii il cuore aumentare i battiti.

L'emozione mi bloccò i muscoli e sentii il pulsare ritmico del sangue.

Mi aggrappai più forte ai suoi fianchi.

Il dito scivolò sotto la maschera e iniziò a sollevarsa, facendola scorrere in su.

"Aspetta..."

Lo bloccai e gli toccai il mento mentre allontanavo le sue mani e con le mie alzavo la maschera.

Lui si fece più avanti e mi circondò con le sue braccia.

Io con le mani che mi tremavano dall'emozione sollevai la maschera sopra la sua bocca e vidi le sue labbra rosse e sottili tirarsi in un sorriso.

Io rimasi incanata per un attimo a fissarle e mi fece più vicino a lui mentre le mie mani scivolavano dietro il suo collo.

Sentivo come se il tempo si fosse immobilizzato.

I muscoli mi fremevano.

La bocca mi si era fatta asciutta.

Il respiro lento.

Le sue braccia mi avvolgevano sempre di più.

Riuscivo a sentire il suo respiro caldo sfiorarmi la pelle.

Mi bloccai mentre lo fissavo negli occhi ancora celati sotto la maschera...

...poi lui si fece avanti...

...e le nostre labbra si toccarono, sfiorarono, delicatamente.

Sentii le sue labbra stendersi contro le mie e sorridere, io feci lo stesso...

...poi approfondì il bacio mentre sentivo le sue labbra premersi contro le mie.

Sentii come se avessi mille farfalle nello stomaco.

L'odore di fresco e di muschio mi invase completamente.

E rimasi incantata mentre sentivo le sue braccia sfiorarmi le spalle.

Il suo odore ovunque...la dolcezza delle sue labbra...la gentilezza con cui mi toccava...l'emozione che mi vibrava nei muscoli...

Rimasi immobile, con gli occhi chiusi mentre assaporavo quel bacio dolce...

...atteso...

...incerto...

...nuovo...

...delicato...

...tremante...

...caldo...

...soffice...

...tenero...

...desiderato...






Qualcuno bussò alla porta.

L'iimobilità di quel momento così unico si interruppe.

Il tempo sembrò piombare nella stanza indesiderato.

Il Ragazzo Misterioso si staccò all'improvviso.

Io lo guardai immobile, imbambolata.

Lui mi si avvicinò e mi diede un piccolo bacio dulla fronte.

"Tornerò dopo mia piccola eroina"

Sorrise e con le sue labbra calde mi sfiorò per l'ultima volta le labbra, poi se ne andò scompaendo oltre le tende della finestra, mescolandosi con la notte.

Io ero rimasta incantata, paralizzata.

Sentivo il cuore scoppiarmi di qualcosa di nuovo, energia nuova, felicità, gioia, incredulità...

La porta si spalancò e vidi mia madre entrare con sguardo ansioso.

"Sam!!"

Si lanciò contro il letto e mi strinse a se mentre la sua indole da infermiera la portava a toccarmi la fronte, sentirmi il polso e a toccarmi con delicatezza.

"Come ti senti tesoro?"

Io la fissai.

Aveva i lineamenti del volto tirati, preoccupati, i capelli arruffato e il sorriso spalancato sul volto.

"Meglio"

"Meno male"

Mi diede un bacio sulla guancia e poi si allontanò mentre il suo sguardo materno continuava ad analizzare la mia espressione, i miei gesti, per vedere se c'era qualcosa che non andava.

Sospirai e sorrisi per tranquillizarla, ma proprio in quel momento vidi due figure lanciarmisi di peso addosso e scivolai nel letto mentre mugolavo per il dolore.

"Ohiiiii"

Un braccio mi si avvolse intorno alle spalle a al collo e sentii l'aria mancarmi.

"Alice così soffocco..."

Emily si staccò e afferrò l'amica per le spalle allontanandola da me.

Alice aveva il volto rosso, gli occhi gonfi e l'espressione impaurita.

"Sam stai bene!I-io...è stato bruttissimo...eri distesa a terra...e-e tutti urlavano..."

Emily strinse l'amica tentando di tranquillizzarla, ma io mi sporsi in avanti comossa e dispiaciuta per il brutto momento che le avevo fatto passare e la sstrinsi forte a me.

"Alice sto bene"

Emily mi guardò con occhi accorati e poi mi sorrise debolmente.

"Stai davveo bene?"

"Assolutamente si...mi sento meglio"

Le due si sedettero ai piedi del letto e vidi spuntare alla sinistra di mia madre anche Joe e Kevin.

"Ma voi come mai siete qui? Non dovreste essere a casa?"

Emily si voltò e sorrise a mia madre.

"Eravamo agitate e preoccupate, così quando siamo arrivate tua madre ha chiamato le nostre e gli ha raccontato ciò che è successo e così ci hanno permesso di rimanere qui per sasera, a patto che appena tu ti fossi svegliata, le avremmo avvertite."

Io vidi mia madre sorridere e stringersi le braccia intonro al petto.

"Hai delle amiche fantastiche Sam"

Io annui.

"Lo so..." poi le fissai "...grazie"

Emily sorrise, ma Alice emotiva come era fece gli occhi lucidi e mi strinse forte un'altra volta.

"Bhe io vado a casa, sono stanco e per ora sei in buone mani, comunque passerò domani mattina a vedere come stai e a cambiarti la medicazione, se ti senti male, avvertimi"

Salutò mia madre con un sorriso e a me mi diede un sorriso incoraggiante, poi si rivolse agli altri.

"Forse è meglio che vada anch'io con lui"

disse Joe che fino a quel momento era stato silenzioso in disparte, fasciato nel suo vestito da Romeo.

"Grazie" dissi sorridendo e così anche lui se ne andò.

Mia madre, finalmente tranquilla, scese in cucina a fare una camomilla per tutte e quattro, poi, finalmente tranquillizzata, se ne andò a letto, invitandoci a fare lo stesso.

Dal suo sguardo vidi che a lei avrebbe fatto piacere rimanere lì con me, le mie amiche a sentire i particolari della festa, ma il suo istinto materno la obbligava ad andarsene a letto e a lasciare a noi un po ti privacy.

Io ero sempre distesa nel letto mentre bevevo la tazza di camomilla, Emily si era distesa sul divanetto in fondo al mio letto e Alice si era distesa per terra con delle coperte che mia madre le aveva dato.

"Che serata..." borbottò Emily mentre uno strano silenzio regnava nella camera mentre tutte noi riflettevamo, stanche.

"Sono stanchissima e ancora penso a quello che è successo..."

Io annui distrattamente mentre le fissavo dentro i miei pigiami, quelli che le avevo prestato per dormire.

"Apparte l'incidente, com'è andata il resto della serata?" chiesi volendo sapere come era andata a loro.

"Bene...molto meglio di quello che immaginavo..." esclamò Emily sorprendendoci.

Io e Alice ci voltammo di scatto a guardarla.

"Prego?Ho sentito bene? La mia amica anti-balli è venuta ad un ballo e si è anche parecchio divertita...e lo ha ammesso??"

chiese Alice con gli occhi spalancati e fissi sull'amica bionda che facendo finta di niente si era girata dall'altra parta e guardava un punto sul muro.

"Bhe...si...ci sta, insomma cosa c'è di male?"

"Niente...anzi. Ci fa piacere..:" disse Alice alzando le mani come per difendersi.

Così ci facemmo raccontare da Emily come aveva passato la serata, poi Alice e infine io così con le nostre chiacchere cercammo di rendere l'aria di quella sera migliore rispetto a quella che purtroppo si era creata...










Ormai erano passati cinque giorni dalla sera del ballo.

La ferita si era quasi del tutto rimarginata, anzi anche il dottore aveva detto che la guarigione era stata più veloce del previsto.

Già, mia madre aveva chiesto a uno dei dottori che lavoravano all'ospedale lì da lei di venirmi a visitare perchè non si fidava appieno del giovane Kevin Jonas, come lo aveva chiamato lei.

Invece a quanto pare era uno dei praticanti più esperti della zona poichè il dottore aveva detto che la ferita si stava rimarginando così bene solo perchè era stata curata bene subito.

Kevin era tornato il giorno prima, era rimasto a parlare con noi tutto il pomeriggio, aveva parlato molto anche con mia madre e aveva raccontato come era iniziata la sua passione per la medicina.

Era una persona premurosa e gentile, e anche molto chiaccherona.

Le mie amiche venivano tutti i giorni a trovarmi e mi tiravano su, mi raccontavano che cosa avevano fatto a scuola e spesso mi portavano anche i compiti, che prendevano dalla mia amica di classe Ginger e a volte anche da Nicholas.

La prima volta che mi avevano detto che era stato Nick a dargli i compiti, Alice era rimasta piuttosto scettica, Emily invece si sta abituando , in un certo senso, a Nick.

Il mio Ragazzo Misterioso si faceva sentire tutti i giorni, anche più di una volta, spessp mi chiamava e qualche volta mi veniva a trovare la sera, quando ero a letto e quando la paura mi saliva.

...già...la paura...quello che poi si traformava in incubi in cui Taylor era libero, spietato e rapito dalla vendetta.

Era in quei momenti che mi svegliavo nel mezzo della note, con la fronte madida di sudore, i muscoli tesi, le coperte avvolticciolate e il respiro affannato.

Respiravo lentamente cercando di tranquillizzarmi e tornare alla realtà per dimenticare Taylor...

In quei momenti la mano fredda del Ragazzo Misterioso mi si poggiavo sulla guancia, mi accarezzava e mi sussurrava parole per tranquillizzarmi e dirmi che non era successo niente.

Ma la paura era sempre lì, pronta a prendermi quando rimanevo da solo, quando il Ragazzo Misterioso se ne andava, quando pensavo a Nick...

...Nick e il Ragazzo Misterioso...

Sorrisi.

Ma non era questo il momento di pensarci.

Adesso era il momento di tornare a scuola.

"Come ti senti?"

"Bene" dissi guardando Kevin che finiva di disinfettare la ferita.

Poi si alzò e dopo aver messo una piccola fascia a coprirla, si alzò e mi diede una mano a rialzarmi.

"Sempre che sia tutto a posto, naturalmente devi stare attenta e non sbatterci o a non fare ginnastica, ma per il resto è a posto"

Sorrisi, sarei potuta uscire di casa e ricominciare ad uscire e per quella mattina, anche ad andare a scuola.

"Va bene, vado a vestirmi" dissi con un cenno della mano a mia madre.

"Sei sicura di voler tornare, puoi stare a casa altri giorni per sicurezza, se non ti senti bene"

Io mi girai.

Guardai i capelli a posto, la posa sicura, la tazza di caffè che teneva in mano e l'espressione accorata con cui mi fissava.

"Mamma sto benissimo, sono solo stanca di stare chiusa qui in casa"

Lei mi fissò con i suoi occhi sinceri e preoccupati e alla fine annui, contro voglia.

Salì in camera e mi spogliai di fretta.

Scelsi una maglia azzurra con una scritta nera, un golf grigio con scollo a v e un paio di jeans a sigaretta non aderenti.

Afferrai la giacca che era appoggiata sulla sedia e facendo un respiro profondo scesi giù dalle scale, dove mia mamma mi aspetta con la mia cartella in mano.

Uscimmo tutti e tre di casa e salutammo riconoscenti Kevin che si era alzato presto di mattina a posta per venire a visitarmi.

"Mi fa piacere che tu torni a scuola...Nick sarà felice di rivederti"

Io rimasi immobile a guardare il volto felice di Kevin e a chiedermi se non ci fosse qualcosa che mi fosse sfuggito.

Io annui e lo stesso fece mia madre che abbracciò il ragazzo e lo ringraziò nuovamente prima di entrare in macchina e partire.

Agganciai la cintura.

"Ancora non hai scoperto chi è il tuo Ragazzo Misterioso?"

Io mi voltai sopresa dalla domanda di mia madre...

Per un attimo rimasi a disagio a fissarla , poi vedendo il suo sorriso tentai di rispondere.

"Ancora no...ma spero presto"

Lei sorrise incoraggiante e mi accompagnò fino a scuola mentre chiaccherava di quanto Kevin fosse gentile e di come le mie amiche erano simpatiche...io sospirai leggermente annoiata dalla parlantina di mia madre, poi arrivata la salutai e scesi subito.

Come misi piede fuori mi ritrovai a camminare tra la folla di ragazzi in cui mi piace nascondermi e mescolarmi, ma a quanto pare la cosa oggi era più difficile del solito...

Me ne accorsi quando una ragazza si girò a fissarmi e subito si voltò a sussurrare qualcosa nell'orecchio dell'amica e poi entrambe si girarono a scuadrarmi da capo a piedi.

Io mi sentii subito in imbarazzo e chinai il capo e mi allontanai da loro con passo svelto, ma a quanto pare ciò che era successo al ballo non era una cosa segreta e quelle ragazze non furono le uniche a reagire a quel modo alla mia vista.

Mi sentivo stranamente al centro dell'attenzione e questo mi mandava in agitazione e soprattutto mi innervosiva, così decisi di entrare subito dentro la scuola, senza aspettare le mie amiche, che tanto avrei visto a ricreazione.

Con la testa china e le guance rosse raggiunsi la mia classe dove entrai trafelata non guardando in faccia nessuno.

Posai la cartella con un tonfo e poi alzai la testa per guardarmi in torno.

Ginger mi sorrise contenta e fece qualche passo in avanti per venirmi a salutare, ma proprio in quel momento con la coda dell'occhio notai qualcuno alla mia sinistra e non feci nenahce in tempo a girarmi che sentii qualcuno lanciarsi contro di me e stringermi forte in un abbraccio dolce e premuroso.

Dopo qualche secondo in cui arrossi vistosamente sentii una stretta allo stomaco farmi venire i brividi lungo la schiena mentre mi rendevo conto di chi fosse.

Le sue mani mi accarezzavano la schiena e il suo corpo era stretto contro il mio.

Poi si separò da me con la stessa velocità con cui mi aveva stretta in quell'abbraccio e alzò il capo su di me.

"Sam"

Io lo guardai negli occhi scuri ed enigmatici.

"Nick" rimanemmo qualche secondo a fissarci, poi notando il momento di silenzio imbarazzante che si era creato, mi passai una mano tra i capelli e lo ringrazia.

"Grazie per avermi mandato i compiti mentre ero a casa"

"Non c'è problema"

A quel punto Ginger mi raggiunse e mi venne ad abbracciare, così vidi Nick sorridere, perso a guardarmi e lentamente si rimise a sedere al suo posto, pronto per la lezione di storia.






Al suono della campanella i ragazzi si alzarono in piedi, entusiasti di poter finalmente uscire dall'aula e smettere di ascoltare le noiose parole dei professori.

Ma anche il professore di alzò di fretta e uscì.

Paris e Destinee si scambiarono uno sguardo fugace, si alzarono come gli altri ragazzi, ma a differenza degli altri rimasero ferme, in piedi, dentro la classe.

I pochi secondi la classe si era svuotata.

Tutti se ne erano andati...tutti tranne uno...

Paris sollevò lo sguardo e fece un cenno alla sorella.

Si fecero vicine e mentre i loro sguardi si facevano seri, si avvicinarono all'ultimo rimasto in classe.

L'unico che era rimasto a sedere.

L'unico che sembrava non accorgersi che la classe era vuota.

Le sorelle Monroe si fermarono davanti al suo banco, serie.

Nick alzò lo sguardo e le fissò per un attimo con sguardo enigmatico, cercò di ignorarle, ma loro non se ne andavano.

"Si?" chiese lui poco interessato mentre rimetteva a posto i quaderni sul banco.

"Non hai ancora concluso il tuo lavoro." sussurrò Destinee con le braccia strette al petto.

Nick si bloccò, aggrottò la fronte e si girò leggermente a guardarle con aria interrogativa.

"Di che state parlando?"

Nessuna delle due si mosse.

"Credevi che Taylor avesse tenuto per se il segreto di ciò che stava facendo?"

Nick si immobilizzò, di spalle, impercettibilmente si voltò mentre gli tornava alla mente l'immagine delle Monroe che parlavano alla mensa al tavolo con Black....era possibile che loro sapessero?

Dopo qualche secondo Paris fece un passo in avanti costringendo Nicholas a voltarsi e a guardarla.

"Lui aveva previsto che ci sarebbero potuti essere dei problemi, per questo non ha fatto tutto da solo, per questo ha fatto affidamento su altri se lui non se ne fosse più potuto occupare loro avrebbero concluso per lui. Per questo ha lasciato a noi il compito di far si che tu concludessi la tua missione"

Nicholas era fermo, con la testa alta.

Paris gli si fece vicino, troppo vicino e lo guardò fisso.

"Black non rimarra tanto a lungo bloccato per colpa dei poliziotti...un mese massimo in rifomatorio e poi sarà di nuovo fuori"

Paris alzò un dito sfiorando il volto di Nick.

"Le sue indicazioni sono state chiare: tu porterai a termine il tuo lavoro"

Il Jonas fece finta di non sentire e si tirò indietro e fece per voltarsi , ma Destinee lo bloccò per un braccio.

"E a voi cosa importa?"

Le due si sorrisero velocemente.

"Perchè credi che abbiamo messo i bastoni tra le ruote a Sam?..."

Nicholas si irrigidì all'impovviso...sembrava che avesse capito qualcosa.

Destinee sembrò capirlo e lo fisso, nuovamente.

"Taylor vuole che tu porti a termine la tua missione...il prima possibile"

Nick ebbe un moto di rabbia, ma sembrò riuscire a trattenerlo...scosse la testa.

"No"

Le sorelle sembrarono inizialmente sorprese dalla sua risposta, ma poco dopo ritonarono serie incrociando le braccia al petto.

"Jonas, tu hai un patto con Taylor...tu lo farai"

Paris si fece avanti con gli occhi stretti e Nick le lanciò uno sguardo di sfida.

"Non lo farò..."

Destinee ammiccò per un attimo con lo sguardo.

"Non ti conviene Jonas. Fallo e basta"

"Altrimenti?" chiese Nick con i nervi a fior di pelle e i pugni stretti, nessuno poteva obbligarlo a fare qualcosa.

"Altrimenti dovremmo chiamare...loro..."

Nick si bloccò.

Spalancò gli occhi, serrò lamascella e contrasse i muscoli impercettibilmente.

"Non osereste..." sussurrò tra i denti.

Le due sorrisero...l'avevano preso nel punto giusto, bingo!

"Vuoi metterci alla prova?"

Rimasero immobili, a fissarsi, a capire se stavano mentendo.

"Non ti conviene metterti contro di noi...e soprattutto di loro..."

Sorrise lievemente.

"...e questo mi sembra tu lo sappia anche troppo bene, vero Nicholas?..."

Il Jonas rimase fermo, immobile.

Non protestò.

Non rispose.

Non disse nulla quando le sorelle sorrisero, soddisfatte.

Ne quando gli si avvicinarono.

Aveva lo sguardo perso nel vuoto.

La mente altrove.

Le sorelle se ne andarono, non dopo avergli detto un'ultima cosa.

L'ultima cosa che Nick avrebbe voluto sentire.

"Fallo, oggi...la costringeremo noi a venire da te: momento perfetto, luogo perfetto, scusa perfetta... ricordati che le sue ore sono contate che tu lo voglia o no e...Nick, ricordati che i sentimenti e il lavororo non vanno mai d'accordo insieme"

Così se ne andarono.

Così lo lasciarono da solo.

Così, immobile, seppe che non aveva più scelta...

...le mani strette a pugno...

...gli occhi spalancati...

...i muscoli tesi...

...il volto tirato...

...sopracciglie aggrottate...

...dall'angolo dell'occhio una lacrima scappò dal suo autocontrollo e scivolò...

...inesorabilmente...

...così...

...come unico indelebile segno della sua rabbia...

...la lacrima scese...

...imperterrita...

...una lacrima di frustazione...

...una lacrima di paura...

...una lacrima di semplice e impossibile amore...

  
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