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Autore: _Sihaya    16/05/2010    4 recensioni
Finale alternativo per la saga di Harry Potter!
- Dimenticate l’epilogo di Harry Potter e i doni della morte (Diciannove anni dopo);
- eliminate circa le ultime otto pagine del finale e precisamente fermatevi alle seguenti parole (cito testualmente): “[…] L’alba fu lacerata dalle urla e Neville prese fuoco, immobilizzato. Harry non poté sopportarlo: doveva intervenire… Poi accaddero molte cose contemporaneamente.
- Ora domandatevi: “Quali cose sono accadute? E se fossero state dimenticate?”
[Ai capitoli 13, 19 e 27 trovate un breve riassunto degli eventi!]
Genere: Guerra, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Angelina/George, Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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Lost Memories - Capitolo 2

Lost Memories

(di _Sihaya)

 

* * *

 

Who are You?

 

Lewis Carrol, Alice nel paese delle meraviglie

(il Brucaliffo ad Alice)

 

* * *

Capitolo 2 – Who are you?

 

Lo schermo del ricevitore si spense all’improvviso sotto gli occhi allibiti di Ron, che lo scosse diverse volte prima di accettare ciò che Harry stava dicendo: “batteria scarica”.

 

« Dannazione! » imprecò.

 

Il viso di Draco Malfoy era l’ultima cosa apparsa sul video e la sua espressione inquisitoria era ancora impressa nella mente di Ron.

 

« Secondo te, cosa le stava dicendo? » domandò con il tono di voce alterato dalla preoccupazione.

 

Harry sembrò ignorarlo. Mise le mani sul volante dell’auto, inserì la chiave nel cruscotto e accese la vettura.

 

« Harry, mi hai sentito?! Non vorrai lasciare Hermione là da sola! »

 

« Dobbiamo rientrare, ci aspetta un sacco di lavoro. »

 

« Prima andiamo a prendere Hermione, » protestò Ron, « almeno aspettiamola! »

 

Harry premette l’acceleratore e l’auto si mise in moto, lasciandosi Villa Malfoy alle spalle. « Se la caverà benissimo. »

 

« E se la scopre? Se scopre che sta indagando per noi? »

 

« Se andiamo a prenderla, lo capisce di sicuro! » fece notare Harry, « Hermione è abbastanza intelligente da non farsi scoprire. »

 

Quell’apparente noncuranza nel rispondere contribuì soltanto ad amplificare l’ansia di Ron, che si voltò indietro guardando dal lunotto posteriore la grande residenza che si allontanava.

 

« Eri tu che volevi il taccuino di Hermione! » si tormentò i capelli rossi con le mani, « e se avessi ragione, Harry? Se nei suoi appunti ci fosse qualcosa di importante? » si agitò sul sedile, frustrato per l’inspiegabile disinteresse del compagno.

 

« Se la scopre … »

 

Il solo pensiero gli fece salire un sapore acido in gola.

 

Poi esplose: « Ma l’hai vista la faccia di Malfoy?! »

 

Harry frenò bruscamente, fermandosi allo Stop che immetteva su Hampstead High Street; questo calmò Ron. Diede un’occhiata rapida alla strada principale e poi esaminò lo specchietto retrovisore: non c’erano auto nei paraggi. Mantenendo il motore acceso, appoggiò l’avambraccio destro sul volante, si voltò verso l’amico e lo guardò fermamente negli occhi.

 

« Mi vuoi spiegare che cosa ti ha preso? Eravamo d’accordo così. »

 

« Se la scopre … » ripeté lui a mo’ di scusa.

 

« Cosa vuoi che le faccia? » rimbeccò Harry.

 

Ron lo guardò sconvolto.

 

« Ci sono decine di persone in quella casa, » continuò Harry, « dovrà limitarsi a minacciarla velatamente, ed Hermione non è certo il tipo che si lascia intimorire. E poi… quando ha accettato di darci una mano sapeva perfettamente a cosa andava incontro, » così dicendo riprese la posizione di guida. Premendo piano sull’acceleratore, diede un paio di bracciate e sterzò verso sinistra, immettendosi sulla via principale del distretto.

 

Anche se Ron si era zittito, Harry sentiva che l’ansia non lo aveva abbandonato.

 

« Non preoccuparti, » aggiunse, « Hermione non si farà scoprire. Fidati di lei. »

 

« Io mi fido di lei! » sbottò Ron, « …è di Malfoy che non mi fido! »

 

* * *

 

Nella sala da pranzo di Villa Malfoy, Hermione si strinse nelle spalle fissando fuori dall’ampia vetrata. Si era appoggiata contro l’infisso laterale di una finestra e teneva le braccia incrociate sul petto, fingendo interesse per ciò che accadeva oltre il vetro. In realtà, fuori c’era ben poco da vedere: era scesa la sera e il buio nascondeva gran parte del giardino che circondava la Villa. Le luci esterne erano accese solo lungo il viale d’ingresso, mentre tutto il resto del parco era immerso nell’oscurità.

 

Nel vetro, quindi, la giornalista vedeva riflessi se stessa, la sala da pranzo e i numerosi ospiti.

 

Analizzando con velata presunzione il riflesso di quello sfarzoso angolo di aristocrazia, in qualità di giornalista d’arte valutò il quadro che aveva davanti di pessima fattura.

Il pavimento in marmo italiano, i decori dorati del soffitto e le pareti dipinte d’un bianco quasi accecante, avevano l’intento di far apparire la sala ancor più vasta di quanto fosse; eppure, pensò Hermione, a dispetto delle dimensioni sembrava troppo piccola per contenere tutta quella gente.

Era evidentemente di malumore, ma la frivolezza degli invitati non era che il capro espiatorio del suo orgoglio ferito: Draco Malfoy tardava a raggiungere gli ospiti e lei temeva che non sarebbe mai arrivato. Si sentiva presa in giro (dopotutto era stata invitata di persona) e allo stesso tempo stupida, per aver creduto che ci fosse un reale interesse del padrone di casa ad averla presente.

 

Il delicato suono di un campanello, appena percettibile fra il chiacchierare degli invitati, segnalò che la cena era pronta.

 

Hermione identificò il proprio posto a tavola grazie ad un cartellino riportante il suo nome. Era collocato all’angolo di una delle due lunghe tavolate e probabilmente era stato aggiunto all’ultimo minuto, a tavola ormai allestita. Alla sua sinistra era apparecchiato per il capotavola, ma il posto era vuoto. Di fronte aveva una giovane coppia che faceva di tutto per apparire affiatata, mentre alla destra sedeva un uomo di stazza notevole e dalla voce baritonale che, pensò Hermione, senza dubbio intimoriva la signora di mezz’età che lo stava ascoltando.

 

In tutta quell’agitazione notò che nessuno era sorpreso per l’assenza di Malfoy.

 

Come aveva temuto, il nobile rampollo non si fece vedere per tutto l’arco della serata… il che trasformò il banchetto in una gran perdita di tempo.

I pettegolezzi erano poco interessanti per guadagnarsi un trafiletto sul The Art Newspaper, e le conversazioni troppo banali per meritarsi il suo intervento.

Hermione sfiorò la telecamera che portava fra i capelli: probabilmente la batteria era scarica. Se fosse accaduto qualcosa, non avrebbe potuto documentarlo, quindi non era più d’aiuto nemmeno ai detective.

 

Per questo, al termine della cena, si alzò da tavola nervosa ed indignata, decisa a tornare verso casa.

 

Uscì dalla sala da pranzo e attraversò il salone principale per svignarsela inosservata, ma il maggiordomo direttore della serata la raggiunse prima che potesse abbandonare la kermesse.

Cortesemente le porse un vassoio argentato con alcuni flute colmi di champagne e, fra essi, un foglietto ripiegato.

 

« Prego, » disse.

 

Lei tentennò incerta.

 

Lo sguardo dell’uomo era abbastanza eloquente: intimava di raccogliere biglietto.

 

Hermione mosse le dita, inspiegabilmente gelate.

 

Alzò la mano lentamente. Esitò.

 

Infine, prese il foglio e lo aprì.

 

Mi segua, prego, senza dare nell’occhio.

 

[Follow me, please, discretely]

 

Trattenne il respiro.

 

Cosa significava quel messaggio?

 

La curiosità non le concesse di temporeggiare: seguì il maggiordomo, vagliando un’infinità di ipotesi. Dietro al passo rapido dell’uomo, tornò alla sala da pranzo e l’attraversò, diretta alla porta che conduceva in cucina.

 

Nessuno la notò, forse per la discrezione, o forse perché gli invitati non si curavano di lei.

 

Attraversata la cucina, con i cuochi ancora intenti a preparare dolci e caffè, Hermione scoprì che nella villa vi erano altre camere, inaccessibili dal salone centrale.

Entrarono in un corridoio ristretto sul quale si affacciava una serie di stanze, con porte in legno tutte uguali, alcune appena socchiuse. Dall’odore di chiuso e dalla polvere nell’aria, si poteva capire che non erano frequentate spesso e che fungevano, probabilmente, da cantina.

Il maggiordomo non le rivolse mai la parola, ma si dimostrò una guida premurosa avvertendola con un cenno di fare attenzione ad un gradino.

Superato l’ostacolo, il successivo tratto di corridoio non era diverso, ma l’uomo si fermò davanti ad una vecchia credenza che, posta lungo la parete, restringeva il passaggio.

Era una vecchio mobile da salotto, corredato di un piccolo scrittoio. Il maggiordomo ne aprì un cassetto minuscolo ed estrasse un libricino, poi lo porse a Hermione.

 

Lei parve tanto spaesata che dovette rassicurarla: « Deve prenderlo, è per lei. »

 

Hermione osservò il libretto in mano al maggiordomo: si trattava di un vecchio taccuino, rivestito in cuoio, decorato agli angoli e rilegato manualmente ad arte.

 

Nella copertina era inciso un titolo: My memories.

 

Un diario personale!

 

Hermione trattenne a stento la propria riconquistata vivacità. Afferrò avidamente il taccuino e aprì la copertina.

Le pagine leggermente ingiallite suggerivano che fosse un oggetto molto vecchio; ne sfogliò un paio, poi si fermò a bocca aperta, sorpresa da una calligrafia pulita, senza fronzoli, essenziale quanto la domanda tracciata al centro della pagina:

 

Chi sei?

 

[Who are you?]

 

Spaventata e curiosa allo stesso tempo, fece scivolare la carta sottile fra le dita, passando rapidamente tutte le pagine.

 

Pochi istanti dopo, sul suo viso si dipinse l’insoddisfazione.

 

Era soltanto un quaderno vuoto.

Continua…

 

* * *

 

N.d.A.

 

xMirtilla75: grazie! la trama di questa fic è lunga e contiene più di un pairing, molto si basa sull’effetto sorpresa, per questo preferisco non anticiparli. Purtroppo però non è una Draco/Harry, mi dispiace, ma non sono capace di scrivere fiction del genere yaoi; ho anche  fatto dei tentativi, ma con risultati pessimi che sono stati rapidamente cestinati… conosco i miei limiti, insomma… ^_^

 

XPaytonSawyer: grazie! Generare curiosità era uno dei miei principali obiettivi e sono contenta d’esserci riuscita almeno un po’!

 

xChiara_96: grazie! Farò del mio meglio per continuare ad incuriosirti! In realtà, non ho deciso di lasciare la fic inconclusa, ma sto andando incontro ad un periodo piuttosto impegnativo e, anche se ne ho scritta buona parte, non so quando riuscirò a finirla. Ci tenevo a precisarlo perché sono sempre piuttosto lenta a pubblicare.

Io adoro Matrix! Mi ha ispirato tantissimo per questa fic (troverai anche delle citazioni dal film).

 

 

   
 
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