Embrance
G
E’ strano.
Melanie non si è mai sentita così.
E’ strano perché è qualcosa di nuovo,
qualcosa di tanto forte da scuoterle l’animo.
Freme.
Il suo cuore palpita, tanto velocemente da far invidia ad un
colibrì. Intraprende
una folle corsa, incespica, poi ricomincia a correre.
Forse è folle, ed in fondo lei lo sa. Ma non può
fare a meno di sorridere, come
una bambina la mattina di Natale davanti ai regali.
Oltre il finestrino del vecchio treno gli alberi passano velocemente,
tanto da
apparire un’indefinita macchia verde. Poi allarga la sua
vista e osserva l’orizzonte.
Il verde prato che si staglia sotto il chiaro cielo estivo del tardo
pomeriggio.
Ha solo diciannove anni, ma sente di averne molti di più.
La vita è strana, ella pensa. E ne ha
la conferma quando rimembra ancora quel dolce viso, quella risata
cristallina e
quegli occhi scuri come la notte.
La vita ti sorprende e ti trae in inganno. Ti mostra differenti vie e
tu non
sai quale scegliere. Ma, quando arrivi a quel qualcosa che ti mozza il
fiato,
capisci che hai scelto la via giusta, che hai fatto la scelta
giusta. E Melanie non ha rimpianti.
E’ quasi arrivata. Lo sa. L’altoparlante ha
annunciato da poco la fermata
precedente alla sua.
Freme.
Il suo cuore palpita.
Com’è possibile?, non fa che
chiedersi. Ma non vi è risposta. Certe cosa capitano e non
puoi opporti ad
esse. I sentimenti ti travolgono, ti scuotono l’animo
generando nuova energia,
quell’energia da cui deriva la felicità, che ti
cambia… che ti fa amare ancor
di più la vita e l’oscuro mondo in cui vivi.
E’ folle, pensa ancora ridendo fra
sé.
No, non si pente di nessuna scelta. Sa che tutto ciò che
è avvenuto fino ad
esso, è stato esclusivamente a causa sua… magari
con un pizzico di fortuna.
Il cuore le scoppia di gioia quando l’altoparlante annuncia
la sua fermata.
Col sorriso più grande che possa colorarle il viso, si alza
dal sedile blu
scuro, afferrando il suo piccolo borsone. Le guance le fanno male,
tanto ha
sorriso durante quel lungo viaggio.
Che succederà una volta scesa da quel treno? Non lo sa
nemmeno lei, ed in fondo…
è questo il bello delle nuove esperienze, della vita.
Non ci è dato conoscere nulla del futuro.
Le gambe le tremano e freme mentre cammina lungo il piccolo e lungo
corridoio
per dirigersi alla porta scorrevole.
Il treno si ferma, ed essa si apre.
A fatica Melanie scende la piccola
scaletta, e si guarda intorno, nella desolata stazione di quella
vecchia e
solitaria cittadina.
Poi vede la sua figura. In piedi, lì, l’attende.
Un sorriso a colorare il dolce
suo viso.
Lascia il borsone e corre verso lei.
E dentro grida di gioia, grida di felicità, grida
quell’amicizia inaspettata,
grida quel puro sentimento che la lega a lei, che l’aiuta a
sorridere giorno
per giorno.
«Ce l’hai fatta.»
«Sì, Kate.» mormora allontanandosi
dall’amica e guardandola in viso, mentre il
cuore palpita gioioso.
«Grazie, Melanie»
Melanie sorride. «No... grazie a te.»
non
sa cosa il futuro le riserva.
Non sa se la loro amicizia durerà per sempre o se
durerà solo pochi anni, o
mesi. Ma sa che in quel momento Kate c’è e che non
la lascerà sola, come poco
tempo fa Albert ha fatto.
Lei c’è… e non scappa.