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Autore: Phoenix_cry    19/05/2010    3 recensioni
Dopo la morte di diversi Vulcaniani Spock incomincia a comportarsi aggressivamente fino a che l'equipaggio comincia ad avere paura del leale Vulcaniano. é presto chiaro che Spock non è l'unico Vulcaniano affetto e ciò che resta della sua specie potrebbe essere in serio pericolo.
Genere: Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Star Trek Series'
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Non posseggo né Star Trek né i suoi personaggi.Questa storia non è mia, è una traduzione della storia di Phoenix-cry e può essere trovata sul sito FanFiction.net. Phoenix-cry può essere trovata su deviant art.

 

 

 

Capitolo 2

 

“Ora, non osare andare laggiù, e fare colpo su qualcuna dalle orecchie a punta.”

 

“Fare colpo?” Spock ripetè confuso.

 

“Non importa.” Ridacchiò Nyota. “Solo torna più in fretta che puoi.”

 

“Non dovrei metterci molto.”

 

“Bene.” Nyota si alzò sulle punte dei piedi e baciò Spock sulla guancia.”Lo so che è sciocco, ma sono sempre nervosa quando vai su Natala.”

 

“I Vulcaniani non si feriscono gli uni con gli altri, neanche quando abbiamo vite da ‘sprecare’.”

 

“Lo so, solo…sta attento.”

 

“Sempre.”

 

Nyota sorrise, sapendo che Spock era serio dove altri sarebbero stati sarcastici. I suoi occhi continuavano a scrutare a destra e a sinistra come faceva sempre prima di lasciarsi andare a qualsiasi dimostrazione di affetto nei suoi confronti. Persino nella sicurezza dei loro appartamenti doveva assicurarsi che nessuno stesse guardando. Assicurata la loro privacy la baciò gentilmente.

 

“Sai vero che se vuoi sposarmi, dovrai baciarmi di fronte ad un ‘pubblico’ alla fine.”

 

“Ne sono consapevole.”

 

“Vai su.” Nyota lo stuzzicò. “Vai a ricordare a Vulcano che sei ancora il migliore.”

 

“Non è questa la mia intenzione.”

 

“Vai.” Nyota scosse la testa tristemente.

 

Spock le fece un leggero inchino e se ne andò. Si incamminò velocemente verso la sala teletrasporto, evitando abilmente qualsiasi corridoio in cui avrebbe potuto incontrare Kirk o McCoy. Quando arrivò, Scotty stava flirtando con una nuova Guardiamarina. Ignorando la scena Spock si mise su una delle rampe del teletrasporto. Scotty lo guardò e gli sorrise smagliante.

 

“Signor Spock c’è del rosso sulle sue labbra che dubito altamente essere sangue.” Ridacchiò Scotty.

 

Toccandosi Spock rimosse il rossetto di Nyota dalle sue labbra, guardando furioso la macchia che ora era sulla sua mano. Quando spostò il suo sguardo di ghiaccio su Scotty l’ingegnere rimosse immediatamente il ghigno dal volto.

 

“Energia, Signor Scott.”

 

“Si, Signore.”

 

La visione di Spock balzò dall’interno della nave allo splendente mondo di Natala. Il Sole qui produceva una luce leggermente più blu di quella del Sole di Vulcano, ma c’era la stessa aria di deserto. Spock prese un respiro profondo della calda atmosfera, beandosi della temperatura più confortevole. Era sempre leggermente infreddolito a bordo dell’Enterprise, qualcosa che notava unicamente quando tornava in un mondo caldo.

 

Scotty l’aveva teletrasportato poco fuori della città principale per prevenire di essere accidentalmente materializzato davanti, o peggio dentro, qualcuno. Girandosi Spock si incamminò verso gli immensi edifici fatti di pietra e vetro. I Vulcaniani non avevano perso tempo nel ricreare la loro architettura ed il loro stile di vita anche se Spock pensava che le loro energie avrebbero potuto essere usate in qualcosa di più utile.

 

Camminare per le vie quasi deserte serviva solo a ricordare dolorosamente quanti pochi Vulcaniani erano rimasti. Se avessero costruito una città di dimensioni più consone alla popolazione il contrasto non sarebbe stato così brutale. Tuttavia, l’intera città era occupata da una misera manciata di abitanti.

 

“Per essere una specie priva di emozioni cadiamo facilmente vittima dell’orgoglio.” Spock mormorò a se stesso.

 

Nel cuore della città la popolazione cresceva leggermente. Abbigliato nella sua uniforme blu brillante Spock non passava di certo inosservato tra tutti quegli abiti scuri. Ormai abituato agli sguardi che stava ricevendo Spock continuò semplicemente il suo cammino verso l’edificio principale. Una volta dentro fu sorpreso di vedere le enormi, galleggianti statue di pietra che dominavano il fronte dell’entrata. Erano perfette repliche dell’arte che era stata distrutta su Vulcano. Le priorità dell’Alto Consiglio non gli sembravano logiche, ma non ci stette a pensare troppo. Si fermò davanti all’uomo che sedeva dietro al banco all’entrata.

 

“Sono arrivato per il censimento.”

 

“Ti incontrerai con il Consigliere Ry’in.” Lo informò questi.

 

“L’alto Consigliere? Si stanno incontrando individualmente con ogni singolo Vulcaniano?”

 

“Non ho l’autorità per rispondere a questa domanda.”

 

“Molto bene.”

 

“Spock,” chiamò un anziano Vulcaniano “vieni con me, sono il Consigliere Ry’in.”

 

Spock si voltò alla sua sinistra e vide Ry’in in piedi sotto un’arcata. Una volta che Ry’in fu sicuro di essere stato riconosciuto si voltò e si incamminò fuori dalla sala. Senza esitazioni Spock lo seguì. Si incamminarono per l’edificio fino a giungere ad un portone attraverso il quale il Consigliere scomparve.

 

La porta si chiuse automaticamente dietro di lui quando Spock entrò nella piccola stanza. Ry’in aveva già preso posto dietro il tavolo di pietra nera. La superficie del tavolo si illuminò di un blu chiaro con l’interfaccia di un computer nel quale Ry’in stava inserendo dei dati. Spock restò in piedi in attesa di istruzioni. Alla fine Ry’in sollevò lo sguardo su di lui.

 

“Siediti, Spock.”

 

“La ringrazio, Consigliere.”

 

“Per favore poggia la tua mano sinistra sul tavolo.”

 

Mentre Ry’in parlava sulla superficie del tavolo comparve la sagoma di una mano. Spock stese il braccio e premette il palmo della mano sulla sagoma. Uno scanner tracciò la sua mano e poi s’illuminò di rosso. Dalla parte di Ry’in il computer prese vita.

 

“Il computer non comprende il tuo sangue umano. Non importa, possiamo superarlo.” Annunciò Ry’in. “Sentirai un breve dolore, dopodiché potrai rimuovere la mano.”

 

Spock rimase impassibile mentre un intenso dolore si irradiava dal centro del suo palmo. Quando tolse la mano sul tavolo era rimasta una piccola macchia di sangue verde. Il sangue venne rapidamente assorbito nello scanner e scomparve. Ry’in continuò a digitare sul desktop mentre Spock attendeva.

 

“Vedo qui che sei legato a T’pring.” Annunciò Ry’in.

 

“T’pring è sopravvissuta?”

 

“Infatti. La sua famiglia è stata una delle prime ad essere evacuate. Sono sorpreso che tu non l’abbia avvertito.”

 

“Non ho provato.”

 

“Ciò non di meno, è sopravvissuta. Dato che sei già legato a lei sarà una delle tre a te assegnate, sono tutte in città così che tu possa recarti da loro e discutere i dettagli.”

 

“Mi perdoni, Consigliere, devo aver sentito male.”

 

“Sarai il compagno di T’pring, Lastana e Yain. La prima è stata scelta dai tuoi genitori, le altre due posseggono una genetica compatibile con la tua.”

 

“Quindi questo è lo scopo del censo.” Spock notò più che domandò.

 

“C’è un terribile squilibrio nella popolazione di Vulcano, le femmine superano i maschi tre a uno.”

 

“E questa è la soluzione del Consiglio?”

 

“È l’unica soluzione.” Ry’in replicò seriamente. “Abbiamo bisogno di ogni singola goccia di sangue Vulcaniano nella Galassia, non possiamo permetterci di avere delle femmine che spendono la loro vita sterili per mancanza di maschi. Utilizzando questo sistema possiamo assicurarci che non ci siano accoppiamenti fra consanguinei per le prossime sette generazioni. Dopodiché il nostro numero sarà abbastanza elevato da permetterci di ritornare alle nostre tradizioni.”

 

“Prendendo in prestito una frase da un mio amico: Sei completamente fuori di testa?”

 

“Stai attento a come parli, Spock.”

 

“Le mie scuse,” Spock si inchinò leggermente al Consigliere “tuttavia, deve comprendere che non posso acconsentire a tutto ciò. Nessun Vulcaniano potrebbe.”

 

“È qui che ti sbagli, abbiamo il cento per cento di collaborazione.”

 

“Mi trovo costretto a macchiare tale percentuale.”

 

“Non sei logico.”

 

“Sono leale.” Ribatté Spock.

 

“A chi?”

 

“Ho già una compagna.”

 

“Umana?” Chiese Ry’in con velato disgusto.

 

“Sì”

 

“Perché non ne siamo stati informati?”

 

“Perché non vi riguarda.”

 

“Ogni Vulcaniano ci riguarda.” Ry’in rispose gelidamente.

 

“Allora ora ne siete informati.” Spock si alzò in piedi. “Se abbiamo finito, ritornerò sull’Enterprise.”

 

“Spock…se te ne vai ora non sarai più il benvenuto.”

 

“Capisco. Non credo di essere mai stato il benvenuto sin dal principio.”

 

“Avevo avvertito tuo padre che questo sarebbe successo prima o poi.” Sibilò Ry’in.

 

“Che cosa sarebbe successo?”

 

“Che permetterti di vivere insieme agli umani ti avrebbe potuto trasformare in uno di loro.”

 

“Suppongo di essere già a metà strada in questo.”

 

“Sbagliato.” Ry’in scosse la testa. “ Il sangue dei Vulcaniani è tre volte più forte di quello degli umani. Tu sei per tre-quarti tuo padre e solo per un quarto tua madre. È l’unico modo nel quale il tuo concepimento sarebbe stato possibile. Qualsiasi tuo figlio concepito con una donna Vulcaniana avrà così poco sangue umano da essere praticamente puro.”

 

“Qualsiasi mio figlio sarà più umano di me.”

 

“Spock, tu hai delle responsabilità nei confronti della tua gente.”

 

“Forse i Vulcaniani dovrebbero prendere esempio da mio padre, se è la diversità genetica ciò di cui abbiamo bisogno allora fate in modo che su Natala possa trasferirsi un definito numero di maschi umani e lasciate che la natura faccia il suo corso. Non sarò ridotto ad un animale per scopi riproduttivi.”

 

“Vattene.”

 

Spock annuì leggermente prima di girarsi ed andarsene. Tornato all’entrata principale catturò con la coda dell’occhio un leggero movimento. Spock si fermò mentre una bellissima e giovane Vulcaniana uscì dall’ombra. Si mise sul suo cammino e lo guardò con aria feroce.

 

“Spock.”

 

“T’pring?”

 

“Sì.” Replicò gelidamente T’pring. “Spock, dato che le nostre attuali leggi vietano il Kal-if-fee non ho più il potere di ripudiarti come mio compagno. Sono quindi costretta a piegarmi alla volontà del Consiglio. Ti accetto come futuro padre dei miei figli, tuttavia, richiedo che tu scelga una delle altre due a te assegnate come tua legittima moglie.”

 

“Non farò niente di tutto ciò. Considerati libera.”

 

“Libera? Mi stai respingendo?”

 

“Mi sembra che il sentimento sia reciproco.”

 

Spock si spostò di lato così da poter oltrepassare T’pring. Lei lo guardò andarsene con un’espressione impassibile dipinta sul viso. Non volendo niente di più che tornare sull’Enterprise, Spock si incamminò velocemente verso lo spiazzo isolato poco fuori città dove era stato materializzato in precedenza. Una volta giunto sul posto tirò fuori il comunicatore.

 

“Enterprise? Qui Spock.”

 

“Qui Scott.”

 

“Sono pronto per essere tr…”

 

“Spock!” Una voce femminile lo chiamò.

 

“Aspetti Signor Scott.”

 

“Sì, Signore.”

 

Girandosi Spock vide un’altra Vulcaniana, all’incirca della stessa età di T’pring, che gli si avvicinava velocemente. Aspettò che lei gli si avvicinasse sul secco terreno roccioso senza muoversi per incontrarla a metà strada. Quando arrivò, la donna inchinò la testa in segno di rispetto e tenne lo sguardo fisso sul terreno. Prima di cominciare a parlare si guardò attorno per assicurarsi che fossero soli.

 

“Spock, chiedo il tuo aiuto…per favore, non so a chi altri rivolgermi.”

 

“Come posso esserti di aiuto?”

 

“Mio fratello, non è tornato per il censimento. Era su una Base della Flotta Stellare, la 17.”

 

“La Base Stellare 17? La più vicina al buco nero di Vulcano?”

 

“Sì.”

 

“Cosa lo portava lì?”

 

“Non lo so. Tutto ciò che so è che doveva essere di ritorno sei giorni fa, ma non ho più avuto sue notizie. L’Alto Consiglio non mi permette di contattarlo, non posso permettermi di andare io stessa a cercarlo, e non so a chi altri rivolgermi nella Flotta Stellare…tranne te.”

 

“Qual è il suo nome?”

 

“Darick.”

 

“E il tuo?”

 

“Tia.”

 

“Cercherò di scoprire qualcosa.”

 

“Grazie.”

 

Tia si inchinò di nuovo e poi se ne andò. Una volta che si fu abbastanza allontanata Spock contattò nuovamente la nave  e fece ritorno. Lasciò la sala del teletrasporto e si diresse ai suoi appartamenti. Sapeva che Nyota si sarebbe arrabbiata perché non l’aveva avvisata del suo ritorno, ma aveva problemi più importanti. Sedendosi al suo tavolo accese il computer.

 

“Computer, accedi al censimento svolto dalla Federazione sul popolo Vulcaniano dopo la distruzione del loro pianeta natale.”

 

“Eseguito.” Rispose il computer. “Conto totale 12,307.”

 

“È stato calcolato anche il rapporto fra maschi e femmine? Se sì, qual era?”

 

“Approssimativamente due femmine per ogni maschio.”

 

“Non voglio un’approssimazione, qual è l’esatto rapporto fino alla sesta cifra significativa?”

 

“1.635287 femmine per ogni maschio.”

 

“Interessante.”

 

Spock spense il computer e pensò alle ramificazioni del censimento svolto dalla Federazione. Arrivò a tre logiche conclusioni. La prima era semplicemente che l’affrettato censimento della Federazione fosse errato. L’altra che l’Alto Consigliere gli avesse mentito, o avesse false informazioni.

 

“…oppure i maschi Vulcaniani stanno morendo ad un tasso allarmante.”

 

 

 

 

 

Grazie a tutti quelli che hanno commentato!^^ Un grazie particolare a XXXSuigetsuXXX e a Penelope Fuxia, come mi hai suggerito ho corretto censo con censimento!

  
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