Weasley’s Rock
Cap 1.
- E chi vincerà questo concorso, avrà in premio millecinquecento galeoni e passerà un’intera giornata con i fantastici “Spinati Neri!” -. Promise l’entusiastica voce dello speaker.
Bill Weasley continuò a mangiare i suoi cereali senza badare al fratello Charlie che chiedeva:
- Perché parlano di draghi su “La magia per risvegliarsi” ? E’ una trasmissione di musica rock, no?-.
Alla fine, infastidito, rispose:
- Gli Spinati Neri non sono draghi! E’ il miglior gruppo rock di adesso, sono davvero bravi, ma tu non puoi saperlo, vivi nelle steppe rumene -. Alzò il volume della radio cercando di sovrastare il rumore del sedicenne Percy che urlava contro i gemelli perché gli avevano preso gli occhiali. - Senti, questa è una loro canzone, “Polyjuice Superpotion” -.
- Ganzi -. Commentò Charlie. Poi si voltò verso Percy e gli disse seccato: - Ascolta, fratellino, vai a litigare con Fred e George da qualche altra parte, sei noioso -. Ammiccò ai gemelli che scapparono via ridendo di Percy. Erano tutti a casa per la vacanze, anche Bill e Charlie si trovavano lì, in ferie. Soprattutto, volevano vedere come stava Ginny dopo la terribile esperienza del diario di Riddle. Una voce querula interruppe l’ascolto di Polyjuice Superpotion.
- Su, Bill, finisci la tua colazione, guarda come sei magro…Charlie, sei spettinatissimo, vai un po’ a rassettarti, anzi, forse sarebbe meglio una spuntatina…-. La loro madre, Molly, li trattava come due bambini, sebbene Bill avesse ventun’anni e Charlie diciannove.
- Si, mamma -. Risposero in coro alzando gli occhi al cielo.
- E che dicevano del concorso? -. Chiese Ginny che fino a quel momento era stata zitta ad ascoltare i fratelli maggiori. Bill le riferì del premio, dato a chi componeva e suonava la miglior canzone fra tutti quelli che si iscrivevano.
- E tu vuoi partecipare, Bill? -. Domandò Ron con la bocca piena.
La domanda lo colse di sorpresa. - Bè, mi piacerebbe, ma non c’è nessuno con cui suonare...avevo anche scritto un abbozzo di canzone…-. I fratelli annuirono. Sapevano tutti quanto piacesse quel genere di musica al più grande dei figli di Molly e Arthur. Bill guardò Charlie che batteva distrattamente il cucchiaino sulla ciotola mentre ascoltava la canzone. Spalancò gli occhi e sobbalzò. - Potrebbe funzionare -. Mormorò fra se e se sotto lo sguardo perplesso degli altri tre. - Si, potrebbe davvero funzionare…-. Balzò in piedi e afferrò il giubbotto di pelle di drago urlando: - Mamma, esco -. E svanì nell’aria mattutina.
- fissà fosa è salfafo in feffa a Fill -. Mugugnò Ron da dietro un panino imburrato.
- Non è da lui farsi prendere da questi slanci, è sempre stato così giudizioso…-. Commentò Molly interpretando correttamente i borbottii di Ron. - Ginny, quando hai finito vai a dar da mangiare alle galline -. Aggiunse poi.
Bill fu di ritorno una mezz’oretta dopo. Apparve in giardino con tre custodie a forma di pera che ficcò fra le braccia dei gemelli, si smaterializzò altre due o tre volte e quando ebbe finito nel salotto della Tana c’era un bell’assortimento di custodie e casse.
- Ragazzi, Ginny, venite qui! -. Urlò con lo stesso tono che usava Molly quando li chiamava a raccolta per metterli a lavare i piatti.
- Non siamo stati noi -. Dissero in coro i quattordicenni Fred e George quando sbucarono dalla finestra. Intanto Charlie, Ron e Ginny arrivarono dal giardino dove stavano catturando gli gnomi, infine fece la sua comparsa Percy, lamentandosi che avevano interrotto il suo programma di ripasso per i M.A.G.O, e non smise di borbottare neanche quando i gemelli gli fecero notare che aveva i M.A.G.O fra due anni.
- Ragazzi -. Iniziò Bill lanciando un’occhiataccia a Percy - Questa che stiamo per fare è una cosa molto importante, che potrebbe fruttarci millecinquecento galeoni -. Tutti mostrarono un’espressione più partecipe - Suoneremo al concorso degl Spinati Neri, e se mi obbedirete avremo anche qualche chance di vincere -.
- Ma nessuno di noi sa suonare un bel niente -. Obbiettò Charlie.
- Imparete, tanto la prova finale è fra ben due mesi -.
- E ti sembrano abbastanza? -. Intervenne Percy - Per imparare a suonare qualcosa, con un approccio serio, all’inizio bisogna studiare la teoria, fare gli esercizi…-.
- Oh, sta’ zitto, Percy -. Lo interruppe Ginny.
- Già, rompiscatole, oppure racconteremo del tuo studio della teoria e degli esercizi con Penelope Light -. Disse Fred, e Percy arrossì e si chetò.
- Ascoltate, io sono il maggiore, io comando, io ho ragione, e io dico che ce la possiamo fare. Ok? -.
Gli altri annuirono. - Bene. Allora, adesso distribuirò i ruoli. Charlie, prendi queste -. Gli lanciò due bacchette e il ragazzo le prese al volo. - Siccome sei il più robusto e il più forte di tutti, suonerai la batteria. Picchia forte, vai -. Tirò fuori dalle scatole un paio di casse, piatti, il rollante e il resto della batteria e la montò in un angolo aiutato da Charlie, che si sedette sullo sgabello e schiantò un paio di colpi sui piatti così forte che gli altri si tapparono le orecchie rintronati.
- Ora capisco perché è così bravo a domare i draghi -. Borbottò George - Ha la mano gentile -.
- Voi due -. Disse Bill rivolgendosi ai gemelli - Visto che siete così affiatati, eccovi le chitarre -. E passò loro due chitarre elettriche rosse con fiamme gialle alla base.
- Belle -. Commentarono loro all’unisono.
- D’altronde noi siamo i più belli -. Disse George.
- Non so, a me è sempre parso di essere più bello di te -. Rispose Fred.
- Dipende cosa intendi con “bello”, se intendi simile a un’iguana gobba allora sei secondo dopo Percy -. Replicò George.
- Ragazzi, fatela finita, siete identici -. Li interruppe Bill.
- E poi tanto la più bella sono io -. Intervenne Ginny.
- Percy, vieni qua -. Riprese Bill, consegnandogli un basso. - Tu suoni questo. Te devi dare il ritmo a tutti, capito? Quindi sii preciso. -.
- Io sono sempre preciso -. Ribattè Percy, e si mise il basso a tracolla sulle spalle magre.
- E io che faccio? -. Chiese Ginny.
- Te sei la corista; e l’aiuto manager. D’ora in poi hai il Potere del Maggiore -.
Ginny si fregò le mani e guardò tutti i suoi fratelli con un ghigno malizioso. Essendo la più piccola, era molto contenta di poter imperare come Bill sugli altri.
- Rimane solo Ron, che farà il tastierista -. Disse Bill, indicandogli una lunga tastiera davanti alla batteria di Charlie.
- E te che fai? -. Domandò quest’ultimo al fratello ventunenne.
- Io canto -. Rispose lui - E faccio immagine -. Aggiunse indicando i suoi vestiti di pelle scura, i capelli lunghi e il fisico alto e magro. - Non potete mica competere con me -.
- Non diresti così se mi avessi visto l’altra sera a in quella discoteca rumena, avevo dietro un codazzo non finiva più di streghette parecchio fi...- Cominciò Charlie sorridendo.
- Ssh, Charlie -. Lo interruppe Bill accennando a Ron e a Ginny.
- No, continua - Lo incitarono i gemelli in coro.
- Vi racconto dopo -. Promise lui.
- Charlie, hanno quattordici anni -. Disse Percy con aria di disapprovazione.
- Appunto, bisogna iniziare a istruirli -.
- Ragazzi, basta! -. Bill mise fine alla discussione, ma fu interrotto di nuovo dalla madre che sbucò dalla porta della cucina. Squadrò stupita i suoi sette figli con gli strumenti in mano, si voltò verso Bill e chiese:
- Dove hai preso tutta questa attrezzatura? -.
- Me l’ha prestata un mio amico, mamma. Non ti preoccupare, ci starò attento, controllerò io che la usino per bene -.
- Sei sempre così giudizioso, Bill! Sei sempre stato un bravo ragazzo. Piuttosto -. Si rivolse a Charlie - Che stavi raccontando prima ai tuoi fratelli a proposito delle streghe rumene? Mica cose poco raccomandabili, vero? -.
- No, assolutamente, mamma -. Charlie sfoderò il suo miglior sorriso innocente.
- E infine, chi è stato a far esplodere il lavandino del bagno di sopra? Oltre ai calcinacci è tutto coperto una strana sostanza rosa shocking, non capisco cosa sia…-.
- Oh, mamma, è probabile che sia succo di Ruotastelo rappreso -. Disse George con disinvoltura.
- Si, dev’essere stato il Ruotastelo che cresce sul tetto, ho sentito dire che quando fioriscono emettono succo rosa esplosivo -. Aggiunse Fred.
Molly li fissò sospettosa. Poi disse:
- Bè, se dite così…vado a vedere -. E uscì lanciando un’occhiataccia a Ron che si era seduto sulla cesta di bucato appena stirato. Bill dette un’occhiata identica a Charlie dicendogli:
- Senti, non parlare più di discoteche con la mamma a portata d’orecchio, le verrebbe un colpo se venisse a sapere del tuo stile di vita in Romania. E voi due, si può sapere perché mai avete fatto esplodere il lavandino? -.
- Dovevamo fare un test -. Rispose Fred con un sorrise.