Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
Segui la storia  |       
Autore: MoonBlack    20/05/2010    4 recensioni
Fino ad ora la parola “Mew Mew” ci rimandava allo stereotipo delle coraggiose paladine della giustizia sempre a servizio per il bene della terra…contro coloro che vogliono prenderne il possesso…
E se gli alieni, messi alle strette dall’impellente bisogno di Acqua Cristallo decidessero di copiare la tecnologia umana creando una Mew mew in grado di eguagliare tutte le altre?
Se questa mew mew apparentemente uguale a tutte le altre, riuscisse ad insinuarsi nel cuore dei tre alieni conquistando la loro fiducia? Che cosa accadrebbe?
Questa è una storia dove i confini tra ciò che è bene e ciò che è male si presenteranno molto labili.
Un seguito di “Tokyo Mew Mew” tutto particolare dove saranno i tre fratelli Ikisatashi a dominare la scena.
Consigliato in particolare alle amanti di Kisshu e Pai!
Commentate!
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kisshu Ikisatashi/Ghish, Nuovo Personaggio, Pai Ikisatashi, Taruto Ikisatashi/Tart
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Buongiorno ragazzi!Finalmente sono riuscita ad aggiornare!Scusatemi se ci ho messo tanto!!Ho avuto degli impegni con lo studio e non mi sono resa conto del tempo che passava...infatti l'ultima parte del capitolo l'ho conclusa oggi in fretta e furia. Spero che apprezzerete comunque il risultato...
Dato che ho un po' di tempo a disposizione, ho deciso di rispondere personalmente a tutti i commenti che mi avete lasciato precedentemente:

Sognatrice_91:Grazie mille per i complimenti!In realtà non so quanto me li sia meritati, ma sono comunque molto contenta!Anche io sono sempre stata molto affascinata dal personaggio di Pai, ma in generale da tutti gli alieni e dai cattivi delle storie!Hanno quel qualcosa in più che ai protagonisti buoni manca XD Insomma siamo d'accordo!

liuba: Ciao!!Sono davvero contenta che i capitoli ti siano piaciuti!In particolare Luana sta gongolando davvero molto per i complimenti a lei riservati!In questo capitolo la sua pazienza verrà messa ulteriormente alla prova (Povera me!!T_TNd Luana)!Grazie ancora!Ciau!

yuri5:Ciaooo!Grazie per il commentino!Ichigo purtroppo per ora non sarà molto presente, essendo un personaggio secondario. Però più avanti intendo dedicarle qualche pezzo di capitolo per ampliare un po' la storia, quindi non disperare!

Raspberry Akay:Hola!!Il tuo commento mi ha fatto davvero molto piacere!Grazie per avere reputato la mia storia interessante!Spero vivamente di non deluderti!!Ce la metterò tutta!^0^

Ooook!!E con questo smetto di annoiarvi e vi lascio al tanto sospirato (si fa per dire) capitolo!!Alla prossima!!



Tra combattimenti e intrusioni notturne.



Luana aprì la porta balcone della sua camera e uscì all’aria aperta, appoggiandosi alla ringhiera impolverata con tutto il peso del corpo. Respirò a pieni polmoni l’aria calda e afosa di metà giugno e lasciò vagare distrattamente lo sguardo lungo le montagne che circondavano la sua piccola città.
Sembrava tutto normale, fortunatamente.
Prese un altro respiro profondo, cercando di distendere i muscoli doloranti: dopo ciò che le era accaduto il giorno prima, le risultava difficile perfino rilassarsi. Addirittura non aveva chiuso occhio per timore che gli alieni potessero presentarsi nuovamente a casa sua con la conseguenza che ora si sentiva stanchissima…senza contare i postumi dell’allenamento a sorpresa contro quel tipo di nome Kisshu dai modi di fare bruschi e l’atteggiamento da pazzo.
Affondò la testa tra le braccia sentendosi più morta che viva.
Fino a quel momento non si era resa conto di quanta tensione avesse accumulato e quanto impatto avessero avuto i tre fratelli Ikisatashi su di lei. A quel punto il pensante fardello della verità cadde sulle sue spalle più gravoso di un macigno e dovette sforzarsi per non cedere ad una crisi di panico.
Le modifiche apportate al suo dna le avevano permesso di acquisire alcune caratteristiche fisionomiche dei gatti: ora riusciva a vedere molto meglio al buio ed eseguire movimenti che prima le risultavano impossibili, le percezioni del suo corpo erano notevolmente aumentate…nonostante ciò non si sentiva per nulla soddisfatta dato che i lati negativi della faccenda erano altrettanto numerosi: ogni volta che un oggetto luccicante, strisciante o tondeggiante entrava nel suo campo visivo provava l’istinto quasi irrefrenabile di inseguirlo e addentarlo, se prima adorava la verdura ora il solo odore di vegetali le faceva ribrezzo e, come se non bastasse, qualunque suono di livello superiore ad una piacevole chiacchierata uccideva i suoi timpani.
Vedeva perfino in modo diverso. Se prima della trasformazione i colori si differenziavano chiaramente nel suo cervello, ora apparivano leggermente sfocati e la vicinanza di due toni simili la confondeva non poco. Tutto ciò era profondamente ingiusto.
Chi aveva dato loro il diritto di modificare la struttura genetica degli esseri umani?Avrebbero potuto verificarsi anche degli effetti collaterali gravi...forse la sua vita era stata appena accorciata di qualche decennio!
Si coprì il viso con una mano, cercando di riordinare i pensieri. Non vi era alcun motivo per lasciarsi prendere dal panico.
Dopotutto nulla le impediva di lasciare il gruppo seduta stante, intimando a Pai di farla tornare normale. Era un suo diritto;
Nonostante l’idea l’allettasse non poco, si rese conto di non volerlo fare. Perché il suo sarebbe stato un gesto a dir poco meschino e codardo. Il giorno prima aveva promesso di aiutarli, non riteneva giusto abbandonare tutto, tradendo la loro fiducia.
-Lu!! –Suo padre la richiamò bruscamente alla realtà, distogliendola dal gomitolo intricato dei suoi pensieri.
-Si? Cosa c’è? –Sobbalzò voltandosi di scatto.
-Noi usciamo. Andiamo a fare visita ad alcuni zii. Sicura di essere in grado di cavartela da sola?A pranzo non sembravi molto in forma…
-Certo, non ti preoccupare…sono solo un po’ stanca!Tra poco rientro e mi faccio un pisolino.
-Brava ragazza…riposati e poi fa’ un po’ di compiti mi raccomando. –Il padre le accarezzò la testa lentamente, affondando le dita nei suoi capelli lucidi.
Per la ragazza fu come se il paradiso fosse sceso sulla terra inondandola di calore e luce. Il movimento lento della mano sulla sua nuca la fece scivolare in un mondo a parte dove non esistevano più gli alieni, ne le mew mew, solo il piacere…il profondo, immenso, dolce tocco caldo che…
-Che cos’è questo rumore?
Luana, ancora mezza invaghita, aprì un occhio sforzandosi di ascoltare attentamente: quello che udì la lasciò interdetta per qualche istante: una specie di suono ritmico…che vibrava insistentemente nel suo petto, nella gola e perfino nella bocca e aumentava in maniera proporzionale alle ondate di nirvana paradisiaco…inorridì quando si accorse di essere lei stessa a produrlo. Stava facendo le fusa!!!
Terrorizzata interruppe bruscamente il contatto con la mano del genitore spingendolo a forza dentro casa e chiudendo la porta balcone. –Forse devi andare papà!!!Raggiungi la mamma!!!Ciao ciao!!! –Lo salutò nervosamente attraverso il vetro, sperando che non si fosse accorto di nulla.
-Santa pazienza…Ci mancava solo questa… -Protestò tastandosi la gola. In quel momento la sua gatta domestica saltò sulla ringhiera marrone trotterellando allegramente verso di lei, come a voler attirare la sua attenzione per ricevere a sua volta qualche grattino sul muso.
Mentre faceva scorrere la mano tra i ciuffi di pelo candidi, in qualche modo la giovane si sentì realmente compresa e gran parte dell’inquietudine che provava scomparve come neve al sole. –Ci credi se ti dico che sono diventata come te? –Le sussurrò con un tono di voce appena percettibile.
L’animale ruotò le orecchie all’indietro (chissà se anche Luana era in grado di farlo…) e si strusciò sinuosamente contro il suo mento, inarcandosi il più possibile verso la ragazza che si ritrovò con una manciata di peli bianchi in bocca.
-Phuah! –Esordì disgustata pulendosi le labbra con il dorso della mano. –Spero quantomeno di non diventare anche pelosa come te, altrimenti mi…
In quel momento fu costretta ad interrompersi, distratta dal ringhio basso e profondo della gatta, che aveva sollevato in aria la coda e drizzato il pelo cogliendola di sorpresa.
-Che ti prende? –Esordì guardandosi attorno. “Deve avere avvertito una minaccia…altrimenti non si comporterebbe così…”
In risposta alla sua domanda quella inarcò la schiena e soffiò più forte che mai, le orecchie appiattite sul capo e le pupille dilatate.
Anche Luana iniziò a percepire una sgradevole sensazione di pericolo e resistette a stento all’istinto di imitare il suo animale domestico, stringendo i pugni sui fianchi e guardandosi attorno nervosamente alla ricerca di un indizio.
Tuttavia, per parecchi minuti il suo sguardo non intercettò assolutamente nulla di insolito, tanto che la giovane iniziò a dubitare del proprio istinto. Stava diventando troppo paranoica, doveva smettere di vedere pericoli ovunque andasse!In questo modo non si sarebbe procurata altro che ansia e nervosismo.
Proprio mentre era in procinto di rientrare in casa, udì uno strano trambusto provenire dall’interno della casa, seguito da numerose voci acute e femminili.
Trattenne bruscamente il respiro bloccandosi come una statua di marmo nell’atto di spingere la porta sui cardini. Riuscì a riprendere quasi subito il controllo di sé, rendendosi conto di non potere rimanere lì impalata al centro del balcone: il luogo era fin troppo visibile, l’avrebbero scoperta subito.
Stando bene attenta a non emettere il benché minimo rumore, si acquattò dietro la sedia a dondolo di legno posizionata in un angolo buio. Quella postazione le permetteva, oltre che di non essere vista, anche di ascoltare tranquillamente il cicaleccio dei misteriosi visitatori così da riuscire a capire chi fossero e che intenzioni avessero.
Ben presto tuttavia si rese conto che la lingua in cui stavano discutendo non era di sua conoscenza, fattore che contribuì ad allarmarla ancora di più.
Ovviamente non erano gli alieni e neppure le Mew mew dato che parlavano italiano…
Lo parlavano? Non riusciva a capire…dal tono di voce sembravano proprio loro…eppure…
Quando erano irrotte senza alcuno scrupolo in casa sua le era parso che parlassero la sua lingua, ma forse questa apparente comprensione era stata solo merito di Kisshu.
In quel momento uno dei presenti pronunciò il suo nome in tono forte e chiaro. Grazie a ciò, fu in grado di riconoscere senza alcun dubbio il timbro vocale squillante di mew Ichigo.
Dunque le sue supposizioni si erano rivelate esatte…le cinque ragazze-animali erano tornate a farle visita.
Il cuore le schizzò nel petto, iniziando a battere all’impazzata. Costringendo il suo respiro a mantenersi calmo e lento iniziò ad elaborare alcune ipotesi.
Il giorno prima erano apparse con lo scopo di convincerla ad entrare a far parte del progetto mew…ma non avevano avuto successo, ed erano state costrette a ritirarsi.
Che quel pomeriggio avessero intenzione di ritentare? In quel caso forse avrebbe dovuto smettere di nascondersi e dire loro le cose come stavano: ovvero che non aveva alcuna intenzione di venire meno alla parola data agli alieni.
E se avessero voluto costringerla con le cattive maniere?Non poteva rischiare di essere catturata, doveva fuggire da loro il più velocemente possibile…ma come?
Mentre cercava disperatamente una via di fuga, qualcuno iniziò ad armeggiare con la maniglia della finestra, col chiaro intento di controllare anche l’esterno.
Presa dal panico si rannicchiò contro il muro pregando perché qualcuno l’aiutasse a capire che cosa doveva fare.
Una volta che le cinque fossero uscite sarebbe stata la fine, non sarebbe più riuscita a celare la sua presenza…dunque l’ultima possibilità che le restava era prendere la spilla e trasformarsi ma dubitava fortemente di potere affrontare le cinque guerriere da sola, uscendone viva.
Proprio mentre stava per arrendersi al destino, il suo occhio cadde sul gatto ancora appollaiato in posizione di difesa sulla ringhiera del balcone. I suoi occhi la stavano scrutando attentamente come a volerle suggerire qualcosa.
Batté le palpebre riflettendo sul da farsi. Forse le era rimasta ancora una possibilità di farla franca…poteva buttarsi dal balcone e inviare un messaggio di aiuto agli alieni grazie alla spilla…loro sarebbero accorsi immediatamente…almeno era quello che sperava. “Adesso non è il momento di farsi venire dei dubbi…o scappo ora o sono perduta…”
Senza ulteriori indugi, poggiò le mani sulla ringhiera sottile caricando tutto il peso sulle braccia e ondeggiando con il bacino in modo da ritrovarsi rannicchiata e pronta alla fuga. Il suo corpo eseguì le istruzioni inviate con insolita efficacia rispetto a quanto non avrebbe fatto qualche settimana prima. Questo significava che, anche se non era trasformata, alcune caratteristiche dei felini permeavano comunque nel suo modo di muoversi.
Se aveva subito una trasformazione genetica di tale entità, buttarsi dal secondo piano per lei sarebbe stato un gioco da ragazzi…
Tuttavia, una volta calcolata l’ampiezza del salto da compiere non riuscì ad impedire al proprio animo di lasciarsi sopraffare dalla paura. La terra sotto di lei iniziò ad ondeggiare pericolosamente, mentre brividi freddi di terrore rendevano ancora più instabile il suo, già precario, equilibrio.
Deglutì, sentendosi come una fragile figura insignificante sospesa sull’orlo di un baratro. Se avesse deciso di buttarsi, non avrebbe solamente rischiato di rompersi l’osso del collo, quello era il meno peggio…avrebbe anche dichiarato al mondo intero da che parte stava. Con quel piccolo passo nel vuoto stava per cambiare le sorti di una lotta tra pianeti…
Strinse i pugni, cercando di ritrovare il coraggio che di solito la caratterizzava, sapeva fin troppo bene di non potere permettersi il lusso di lasciarsi catturare. Non voleva che le impedissero di mantenere fede alla sua promessa. Ora che finalmente era stata in grado di effettuare una scelta con la propria testa vi ci sarebbe gettata anima e corpo.
Ferma nella sua decisione, si alzò in piedi e allargò le braccia, pronta ad abbandonarsi al suo destino.
Ora che ci pensava anche durante quel suo sogno, dove aveva visto Kisshu per la prima volta, si era buttata dalla finestra di una torre senza procurarsi nemmeno un graffio.
Serrando gli occhi con decisione fece leva sull’articolazione delle ginocchia e si lanciò verso il cielo proprio mentre mew Zakuro riusciva a spalancare la porta-balcone e tendeva un braccio per afferrarla.
Il vuoto la avvolse come una condanna, mentre la forza di gravità trascinò il suo corpo inerme verso il terreno ricoperto di cemento. Stava per morire, ne era certa…fu solo con un’enorme sforzo di volontà che costrinse la propria bocca a non emettere un urlo terrorizzato.
Che cosa avrebbero pensato i suoi genitori vedendo il suo cadavere scompostamente adagiato a terra al loro rientro?Probabilmente la prima ipotesi sarebbe stata quella di suicidio. Si sarebbero accorti che quel giorno cinque estranee erano apparse a casa sua?
Mentre si lasciava catturare da questi pensieri macabri si rese improvvisamente conto che qualcosa nel suo modo di precipitare era cambiato, come se il suo corpo si stesse protendendo naturalmente per assorbire l’impatto della caduta senza il minimo sforzo.
Mezzo secondo dopo avvertì la punta delle scarpe entrare morbidamente in contatto con il suolo, e le sue gambe riacquistare stabilità.
Sollevata dal fatto di essere ancora viva, aprì lentamente gli occhi e si guardò attorno con circospezione cercando di capire dove era atterrata. Si trovava esattamente al centro di un alto muretto costruito per delimitare un enorme parcheggio. Di solito era sempre stipato di auto vetture ma quel giorno pareva insolitamente deserto.
Mentre spiccava un altro salto per atterrare parecchi metri più in là, udì un grido rimbombare lungo la strada deserta. –Ribbon…Mint…!
Sollevò lo sguardo verso la fonte del suono e intercettò con orrore la figura di Minto puntare la sua arma a forma di arco verso di lei. –ECHO!!
Riuscì ad evitare il colpo rannicchiandosi su se stessa mentre la freccia scagliata dalla nemica andò a schiantarsi senza danni contro il muro di un’abitazione.
Pur sapendo di non avere alcuna possibilità di fuga iniziò a correre disperatamente verso la strada principale sperando di riuscire almeno ad evitare i loro attacchi.
Ovviamente non volevano lasciarle estrarre la spilla, così da poterla avere in pugno e fare di lei ciò che volevano. Di questo passo sarebbe morta comunque.
Respirando affannosamente infilò una mano in tasca cercando il pulsante giusto per chiamare aiuto. Alla fine ne premette quattro contemporaneamente, troppo agitata per ricordarsi quale fosse quello in questione: il cuore le batteva all’impazzata mentre costringeva le gambe a muoversi il più velocemente possibile. Le pareva di essere sprofondata in uno di quegli incubi dove, per quanto tu possa tentare di sfuggire agli inseguitori non riuscirai mai a muoverti abbastanza agilmente.
Infatti, proprio mentre stava per raggiungere l’uscita del parcheggio udì un sinistro sibilo alle sue spalle e riuscì a spostarsi appena prima che l’aria esplodesse a causa del colpo scagliato da una delle mew mew. L’onda d’urto le fece perdere l’equilibrio, mandandola a schiantarsi contro l’asfalto ruvido.
Ignorando i graffi dolorosi sulle braccia e sulle gambe estrasse velocemente la spilla nascosta nella tasca dei suoi jeans e la strinse forte, gridando. –Mew mew Luana metamorp…!!
-Dame!!! –Ichigo riuscì ad interrompere la trasformazione appena in tempo colpendo la mano della giovane con un calcio ben assestato.
Luana avvertì la superficie metallica dell’oggetto scivolarle tra le dita e contemporaneamente qualcuno afferrarla per le spalle costringendola a stare ferma. –Non voglio venire con voi!! –Gridò con quanto fiato aveva in gola dimenandosi furiosamente.
La presa che la teneva immobilizzata era poderosa, ma non abbastanza salda da impedirle qualche manovra difensiva. Facendo appello a tutte le sue forze, riuscì a sferrare una gomitata nello stomaco della nemica, che si piegò letteralmente in due e fu costretta a lasciarla andare con un gemito.
-Zakuro-san!!!!
Nuovamente libera, la giovane si preparò a fronteggiare le altre quattro paladine che la circondarono immediatamente come un gruppo di iene fameliche. Per qualche minuto riuscì a tenere loro testa, ma, non essendo trasformata, non poteva muoversi come avrebbe voluto, ne sferrare un contrattacco. Ben presto le sue energie vennero meno.
Bastò un attimo di distrazione per ritrovarsi nuovamente immobilizzata dalla potente frusta di Zakuro. A nulla valsero le grida e i tentativi di fuggire.
-Questa ragazzina è davvero ostinata…perfino senza l’ausilio della trasformazione riesce ad opporsi ai nostri attacchi. –Osservò mew Mint girandole attorno. –Sarebbe davvero un ottimo componente…
La mew rosa si avvicinò lentamente alla prigioniera e le posò una mano sulla spalla tentando di rassicurarla. –Va tutto bene! –Disse sorridendole amichevolmente.
Per tutta risposta quella le ringhiò contro e la colpì con un calcio al ginocchio.
Restasu trattenne il fiato scandalizzata mentre vedeva l’amica rischiare di perdere l’equilibrio. –Ma è una belva!! –Gemette incredula.
Ichigo ridacchiò massaggiandosi la gamba lesa. –Era solo un esperimento per capire se fosse disposta ad ascoltarci…ma mi sembra chiaro che è troppo spaventata. Adesso non riusciremmo a convincerla nemmeno con tutto il nostro carisma.
-Hai controllato che non le abbiano manipolato la mente?
-Non possiamo scoprirlo ora, Restasu. L’unica opportunità che ci resta è ferirla quel tanto che basta da farle perdere i sensi, una volta svenuta la porteremo da Ryou perché la esamini a dovere. Poi le spiegheremo le nostre ragioni. Forse conoscendoci cambierà idea.
La riccia, pur non riuscendo a comprendere nessuna delle parole pronunciate da mew Ichigo intuì la minaccia celata dietro al suo discorso e prese a gemere più forte che mai, lottando con tutte le sue forze per fuggire.
L’altra si voltò a guardarla, l’espressione addolorata. –Povera ragazza, ancora non comprende le conseguenze devastanti della sua scelta. –Detto ciò fece apparire la sua strana arma a forma di cuore. –Purin, immobilizzala…non voglio che riesca a fuggire.
-Agli ordini capo!!! –Una piccola bambina dai corti capelli biondi raccolti in numerose treccine, avanzò saltellando verso la prigioniera e puntò uno strano strumento a forma di sonaglio contro di lei. Era abbigliata con un costume giallo da combattente di arti marziali e sul capo svettavano due piccole orecchie da scimmia. Quando si rivolse a Luana, gli occhi color miele liquido le scintillarono di divertimento. –Non sentirai niente, Purin te lo promette!Ribbon Purin ring…INFERNO!!
La mew nera assistette con orrore alla paralisi totale di tutti i suoi arti, completamente imprigionati in una sorta di budino appiccicoso. Guardò Mew Ichigo con espressione terrorizzata. Che cosa avevano intenzione di farle?Ucciderla forse?Vedendo che non collaborava avevano capito di dovere passare alle maniere drastiche, decidendo una volta per tutte di liberarsi di lei?
A conferma di quella ipotesi, vide la mew neko posizionarsi direttamente di fronte a lei, il cuoricino peloso convulsamente stretto tra le dita. –Ribbon Strawberry…
La giovane serrò gli occhi, pregando con tutta se stessa che le cinque cambiassero idea e le chiedessero di discutere civilmente. “Qualcuno mi aiuti!Non voglio morire!”
-SURPRISE!!!
Se fosse stata in grado di aprire la bocca avrebbe urlato con quanto fiato aveva in gola. Tuttavia nello stato di paralisi in cui si trovava non poté fare altro che attendere inerme la potenza del colpo di Ichigo. Attese…ma ciò che avvertì la colse di sorpresa. Un brusco spostamento d’aria seguito da una fastidiosa sensazione di calore bruciante…e un gemito.
Confusa aprì lentamente gli occhi.
Con sommo stupore, vide due ventagli rossi protesi nel tentativo di ripararla; l’odore familiare di Pai le riempì le narici riuscendo a rassicurarla. Non era mai stata così felice di vedere qualcuno in vita sua!
In un colpo di luce la barriera che la teneva immobilizzata si dissolse lasciandola cadere in ginocchio.
Si accasciò al suolo come una marionetta alla quale siano stati tagliati i fili, rimanendo immobile mentre attorno a lei vorticavano i rumori dello scontro. Si sentiva tremendamente stordita, quasi l’avessero picchiata a sangue con una padella di metallo.
-Ehi! –Kisshu apparve dal nulla davanti a lei e la scrollò per le spalle tentando di farla tornare in sé. –Avanti, alzati!Devi riprenderti la spilla, altrimenti siamo spacciati!
-Kisshu…
-Si, si, sono io!Adesso non è il momento di fissarmi con quell’espressione ebete. Io e te dobbiamo occuparci di Ichigo hai capito?
-Di Ichigo, si. D’accordo.
L’alieno alzò gli occhi al cielo, innervosito dallo stato di shock in cui la ragazza sembrava essere caduta. –Ascolta, io la attaccherò. Quando sarà abbastanza distratta da non prestare attenzione a te le prenderai la spilla dalle mani. Ok?
-Ok. –Mormorò Luana alzandosi lentamente in piedi, le orecchie le fischiavano come il rombo di un treno impazzito.
Con la coda dell’occhio vide Kisshu pararsi di fronte ad Ichigo, che teneva stretta la spilla della Mew nera senza la minima intenzione di cedergliela.
-Ci si rivede, micetta! –Ridacchiò estraendo i tridenti e iniziando a combattere.
Luana osservò i due danzare nella lotta perfettamente in sintonia. Appena uno tentava di ferire, subito l’altra si difendeva con abilità strabiliante e viceversa. Era uno spettacolo stupendo da osservare. Ma di questo passo non sarebbero di certo riusciti a rientrare in possesso dell’oggetto per la trasformazione. “Kisshu muoviti!!Fa qualcosa, qualunque cosa per distrarla!!”
Nonostante i suoi incitamenti mentali, per diversi minuti nulla sembrò cambiare: Zakuro e Restasu continuarono a combattere contro Pai mentre Purin e Mint se la vedevano con Taruto.
Proprio mentre stava per perdere interesse nello scontro, cedendo allo stordimento causato dalle ferite, l’alieno verde compì un gesto davvero inaspettato: rendendo inefficace l’ennesimo attacco di Ichigo, la strinse forte a se e unì le loro labbra in un bacio tanto passionale quanto assurdo.
“C-cosa?” La mew nera sgranò gli occhi incredula avvertendo la sua mente tornare improvvisamente presente a se stessa come folgorata da una scossa elettrica di enorme potenza.
Sul luogo dello scontro cadde un silenzio tombale, rotto solo dai respiri affannosi dei presenti e dai gemiti di Ichigo che tentava disperatamente di sottrarsi alle effusioni del suo nemico.
Pur non capendo con esattezza perché, Luana avvertì le mani bruciare dalla smania di agire e decise per conto proprio che era quello il momento più adatto per riprendere la spilla.
Senza perdere tempo si avventò contro la coppietta con tutte le sue forze, interrompendo il bacio tra i due e afferrando Ichigo per la vita, sbattendola contro il cemento duro.
-Ehi Luana, ma che fai?! –Esordì Kisshu infastidito tentando di riacciuffare la sua micetta.
Per tutta risposta la mew nera gli lanciò un’occhiataccia che lo inchiodò sul posto. –Sto facendo quello che mi hai detto tu, nel caso non te lo ricordassi!! –Incredibile!Quel bacio gli aveva fatto perfino dimenticare il motivo per cui si trovava lì!!Roba da non credere.
La leder di Tokyo Mew Mew cercò di levarsela di dosso tirandole un calcio diretto allo stomaco che la fece tossire e piegare in due dal dolore. Nonostante questo però la mew nera riuscì ad afferrarla saldamente per il collo e ad immobilizzarla saltandole sul torace. –Dovresti saperlo che non si sbaciucchia la gente durante un combattimento, carina… - Cantilenò. Provava un sinistro piacere nel sentire le sue dita stringersi sempre più forte contro il suo collo, una sensazione di gloria che la riempiva di spavalderia e al tempo stesso le faceva paura.
-Lasciami a…andare!! –Boccheggiò la mew rosa ruotando la testa con disperazione.
Ma la mew alien non aveva alcuna intenzione di assecondare le sue suppliche. Attese finché il volto della giovane non assunse una tonalità violacea, dopodiché si volto verso Kisshu. –Muoviti!!Prendi la spilla!!!! –Gli intimò piuttosto sgarbatamente.
L’alieno eseguì e con un gesto deciso, strappò il piccolo monile dalle mani di Ichigo che stava per perdere coscienza a causa della mancanza di ossigeno. Quando finalmente si ritrovò libera iniziò a tossire, traendosi a sedere di scatto. –Ehi volevi uccidermi?!? –Gridò a Luana massaggiandosi la gola dolorante.
Quella la ignorò bellamente afferrando la spilla appena recuperata e pronunciando con decisione –Mew mew Luana…METAMORPHO- SIS!!!! –Nel suo animo si sprigionò nuovamente quella straordinaria sensazione di potere mista alla consapevolezza di essere in grado di fare qualunque cosa. Mentre il suo corpo assumeva le sembianze di Mew Luana si rese conto di avere le capacità necessarie per sopraffare tutti i nemici e si voltò verso la sua avversaria con un ghigno piuttosto sadico dipinto in volto. Aveva voglia di ucciderla.
Proprio mentre stava per riprendere a combattere, Pai le posò una mano sulla spalla facendola sobbalzare. –Non lasciarti prendere dalla smania. –Le sussurrò all’orecchio. –Rischi di commettere errori che puoi evitare.
La giovane si rese conto di avere stretto i pugni convulsamente e si affrettò a distendere le mani tremanti, respirando lentamente per dominare le sue reazioni. “E’ normale che mi senta così arrabbiata?”
-Luana, ho bisogno di un tuo servigio. Dovrai fingere di farti battere da Mew Ichigo e mentre si distrae attaccare questa microcamera ai suoi capelli.
-Ma…
-Ti senti in grado di farlo?
La giovane strinse gli occhi cercando di non lasciare trapelare la profonda insoddisfazione che quell’ordine aveva risvegliato in lei. Avrebbe preferito impegnarsi in un combattimento all’ultimo sangue. –D’accordo. Come vuoi. –Sospirò facendo ondeggiare nervosamente la coda avanti e indietro.
Le altre mew mew nel frattempo stavano osservando meravigliate le fattezze del suo vestito, così come le orecchie pelose posizionate sul capo. –E’ identica a Mew Ichigo!!
Perfino la mew neko pareva meravigliata,e la stava squadrando sottecchi in attesa di una sua mossa.
-Ti chiami Ichigo? –Le chiese invece Luana avvicinandosi lentamente. Ora che si era trasformata tra loro non vi erano più differenze linguistiche, perché il modo di comunicare degli animali era universale.
-Si…
-Perché combatti contro gli alieni?
-Perché me lo impone la salvezza della terra…perché loro vogliono appropriarsi di tutta l’acqua cristallo presente su questo pianeta, privandolo nel contempo di buona parte della sua forza vitale. –Puntò l’arma a forma di cuore contro Luana –E non posso permettervelo. Preparati a combattere!! Ribbon STRAWBERRY SURPRISE!!!
La giovane fu altrettanto fulminea nel fare apparire il suo bastone nero. –Ribbon LUANA MUSIC!!!
I due colpi sferrati si scontrarono in un unico potente bagliore senza che nessuna delle due riuscisse ad avere la meglio sull’altra. Come il giorno prima in laboratorio, le strabilianti onde d’urto provocarono delle crepe profonde nel terreno, che rischiarono di raggiungere anche le abitazioni disposte lì attorno.
-Non ti permetterò di sottrarre altra acqua mew alla terra!!
-Gli alieni hanno bisogno dell’acqua cristallo!!
Luana osservò la potenza del suo attacco e decise che era giunto il momento di diminuire l’energia, per non rischiare di demolire l’intera città.
Approfittando della sua distrazione Ichigo spiccò un salto e si scaraventò contro di lei interrompendo il flusso di energia.
La mew nera perse l’equilibrio e rotolò per parecchi metri, finendo per schiantarsi contro un alto cancello di ferro che emise una vibrazione davvero spettrale.
Aggrappandosi alle sbarre metalliche tentò di rimettersi in piedi ma i suoi tentativi vennero subito sventati dalla mew rosa, che la spinse a terra con un calcio e bloccò le braccia contro il suolo –Hai perso Luana… -Sussurrò aggrottando le sopracciglia.
Al contrario di ogni aspettativa la mora sorrise. Un sorriso da folle. –Credi che le tue mani siano abbastanza forti da bloccarmi?!Illusa!!Non hai idea di che cosa sono capace di fare quando mi arrabbio! –Eseguendo una straordinaria torsione di polso riuscì a liberare gli arti superiori, ad afferrare la nemica per i capelli e a strattonarla con forza verso di sé.
Quella emise un gemito di dolore iniziando a dimenarsi all'impazzata –Lasciami andare, tu sei completamente pazza!!
Approfittando dei suoi movimenti scomposti, la ragazza fu in grado di liberare anche le gambe e facendo appello a tutte le sue energie riuscì a scagliare la mew neko ad alcuni metri di distanza. Udì le altre componenti del gruppo emettere urla spaventate ma non vi fece caso.
Era ora di chiudere la partita, tra poco i suoi genitori sarebbero rientrati e non aveva certo intenzione di farsi scoprire in quello stato –Ribbon LUANA MU…!!
-NO!! –Un grido disperato la costrinse ad interrompere la frase. Sgranò gli occhi quando si rese conto che era stata proprio Ichigo a contestare. –Non occorre che tu distrugga la città oggi. Ci ritiriamo noi. Ma sappi che torneremo per farti rendere conto dello sbaglio che hai commesso.
-Sai benissimo che non ti ascolterò Ichigo. Lo sai talmente bene che hai tentato di uccidermi.
La mew rosa strinse le labbra. –Tu sei nata sul pianeta terra. Come puoi schierarti contro di esso?
-Al pianeta non succederà assolutamente nulla se verrà privato di una parte di energia. Gli alieni vogliono solamente godere di una vita migliore… vuoi forse negarglielo?
Aprì la bocca per ribattere, poi parve cambiare idea e si voltò rigidamente verso le sue compagne. –Per oggi credo convenga ritirarsi. Siamo stanche e di questo passo non concluderemo nulla.
Zakuro annuì lentamente. –Sono d’accordo. Avanti, andiamo. –In un bagliore di luce le cinque combattenti svanirono così come erano comparse.
Mew Luana rimase per qualche istante a fissare la strada vuota che si estendeva davanti a sé. Cadde nuovamente in ginocchio sentendosi stanca come se avesse corso una maratona di mille chilometri, senza bere ne mangiare.
-Stai bene? –Le domandò Taruto svolazzandole attorno con aria preoccupata.
La giovane annuì passandosi una mano sul volto per liberarlo dalla sporcizia. –Vi ringrazio per essere accorsi in mio aiuto…
Pai la squadrò di sottecchi. –Era un nostro dovere, umana. Adesso sei sotto la nostra protezione.
Kisshu emise un verso sarcastico alzando gli occhi al cielo. –Non che tu ne abbia bisogno. Sei riuscita a tenere testa a mew Ichigo da sola. E lei ha molta più esperienza di te.
Luana incrociò le braccia al petto con fare sostenuto –Forse anche tu riusciresti ad avere la meglio su di lei se non ti fermassi a pomiciare nel bel mezzo di un combattimento. –Lo smontò rivolgendogli uno sguardo di sfida.
-E questo che cosa centra?!Il mio obiettivo era quello di distrarla, e ci sono riuscito benissimo!!
-Oh certo!!E allora perché quando le sono saltata addosso hai iniziato a piagnucolare “Ehi Luana ma che fai?!” –Lo prese in giro imitando alla perfezione il suo tono petulante. –Avevi in mente qualcosa di sconcio ammettilo!
L’alieno strinse i denti rivelando due canini lucidi e perfetti. –Ti conviene smetterla se non vuoi fare una brutta fine. –La minacciò facendo apparire uno dei tridenti e puntandoglielo contro.
-Kisshu. –Pai lo bloccò appena in tempo strattonandolo all’indietro. –Non è il momento di litigare.
Lui strinse convulsamente le due armi tra le mani fissando la mew nera con sguardo assassino. –Odio questa ragazzina!Mi manda in bestia!Prima o poi la ammazzerò! –Ringhiò, senza prevedere le conseguenze della sua frase.
La giovane infatti scattò in piedi come una furia e gli puntò un dito contro il petto. –Bene!!Allora perché sei venuto a salvarmi insieme agli altri?!Potevi lasciarmi morire, ti saresti risparmiato la fatica!!
-La prossima volta non verrò, sta tranquilla.
-Che razza di ingrato!!Dopo che ho ascoltato le tue richieste di aiuto e sono entrata a fare parte del vostro gruppo tu osi ancora lamentarti!! –Ringhiò stringendo i pugni rabbiosamente. Sentiva già il sangue salirle alla testa, di questo passo si sarebbero uccisi sul serio. –Ne ho abbastanza adesso…!
-Luana sei riuscita ad attaccarle la microcamera ai capelli? –Saltò su Taruto sperando di riuscire a distrarla. -La microcamera…Si!Mi è costato molta fatica afferrarla e trascinarla, ma alla fine ce l’ho fatta.
-Perfetto. –Si congratulò l’alieno viola sfregandosi le mani soddisfatto. –Non avremmo potuto chiedere di meglio.
-Grazie Pai…ora è meglio che vada…devo lavarmi prima che ritornino i miei familiari, altrimenti si chiederanno che cosa ho combinato…
-Ti avvertirò quando i tuoi servigi saranno richiesti.
Luana annuì e sorrise. –Grazie ancora. Ciao Taruto. –Li salutò allegramente. Si sentiva molto più rilassata ora che aveva avuto modo di sfogarsi mediante un po’ di esercizio fisico –E tu! –Sbottò rivolgendosi a Kisshu, il quale si voltò a guardarla con aria a di sufficienza. –Sappi che se avvertirò la tua presenza mentre sono in bagno non te la caverai solo con qualche livido. Intesi?!
Quello alzò gli occhi al cielo. –Perché mai dovrei tornare a guardarti?Non provo alcuna attrazione verso di te. –La punzecchiò malignamente.
-Perfetto. Era solo un avvertimento. Ci vediamo. –Con un balzo poderoso raggiunse nuovamente il suo balcone e trovò ad accoglierla il gatto bianco, rimasto ad aspettare comodamente sdraiato sulla sedia. –Tu sei stata tutto il tempo a poltrire e hai lasciato a me il lavoro sporco…che razza di gatto scansafatiche sei?!
Quello non si degnò nemmeno di prestarle attenzione e rimase acciambellato come un morbido cuscino di pelo senza muoversi di un millimetro.
Consapevole che il tempo di solitudine a sua disposizione stava per terminare, si affrettò a preparare la vasca, riempiendola di acqua bollente fino all’orlo e immergendovisi con un sospiro di sollievo. Rispetto a poche ore prima i suoi pensieri erano pervasi da un grande ottimismo che leniva la fatica sopportata in quei due giorni: nonostante i numerosi cambiamenti che era stata costretta ad affrontare, amava le qualità che emergevano in lei durante i momenti di scontro. La rendevano diversa da tutti gli altri, un personaggio interessante finalmente.
Durante tutto il corso della sua esistenza era sempre stata considerata come una persona riservata che non amava porsi al centro dell’attenzione ne possedeva particolari qualità di cui vantarsi. Semplicemente viveva lasciandosi eclissare dal mucchio. Non che quella situazione le dispiacesse, però non si era mai sentita veramente importante per nessuno…aveva creduto di dover continuare a vivere nel suo triste anonimato per tutta la vita…
Sorprendentemente invece gli alieni avevano trovato in lei qualcosa di speciale, un tratto che pochissimi ragazzi possedevano ed ora la consideravano un tassello importantissimo nella riuscita del loro piano…
In un certo senso quell’improvviso essere posta sotto le luci della ribalta le procurava un sottile piacere…Era consapevole di quanto le sue sensazioni denotassero un certo infantilismo, tuttavia non trovava nulla di sbagliato nel voler godere della propria popolarità.
Mentre si distendeva completamente lasciando il corpo completamente abbandonato all’acqua, convenne che, tutto sommato, era contenta di essere diventata uno scherzo della natura.

-Come sarebbe a dire “Non abbiamo potuto fare niente?!” –Ryou sfogò la sua frustrazione scagliando un pugno contro il monitor di un computer che vibrò per il contraccolpo. –Siete sempre uscite vittoriose dagli scontri contro gli alieni l’anno scorso!Com’è possibile che una sola ragazzina possa fare la differenza?!
Restasu si fece piccola, piccola di fronte al suo scoppio di rabbia. –Eravamo riuscite a catturarla e a strapparle la spilla. –Tentò di spiegare con tono remissivo. –ma poi…sono arrivati i rinforzi…
Ichigo deglutì e affiancò l’amica con l’intento di darle man forte –Quella mew mew non scherza…è riuscita a tenermi testa senza l’aiuto di nessuno…
-Maledizione Ichigo!!!Quanto può essere forte una neo mew mew??E’ da più di un anno che vi allenate!!Non puoi essere più forte di voi cinque messe insieme!
La mew rosa aggrottò le sopracciglia irritata. –Che cosa ne vuoi sapere tu?!Non hai visto come combatte, il modo in cui si muove!Sembra naturalmente portata per la lotta!Non riesco a prevedere in alcun modo le sue mosse!
-Continuo a credere che l’abbiate sottovalutata!
-Allora vai tu a combattere contro di lei visto che la sai tanto lunga!! –Sbraitò stringendo i pugni. –Durante i primi minuti di scontro è anche probabile che l’abbia sottovalutata, ma mi sono immediatamente resa conto del suo potenziale!Non sono stupida e…Cielo quanto mi fai imbestialire!!!
Il giovane rimase completamente disarmato di fronte allo scatto di rabbia improvviso della rossa, ma lei non se ne curò e continuò ad aggredirlo, sempre più rossa in volto. –Sei sempre convinto di essere superiore agli altri, di essere il dio dalle idee geniali, che non sbaglia mai!!Sai che ti dico?!Io non ci sto più!Visto che non ti decidi a prendere almeno in considerazione le nostre opinioni, ho deciso che me ne vado. Parto per l’Inghilterra domani, insieme ad Ayoama con cui passerò il periodo più felice della mia vita! –Urlò con voce tremante mentre annullava la trasformazione e usciva dal locale sbattendo furiosamente la porta.
-Ichigo… -gridò Restasu inseguendola all’esterno per farla rientrare.
-Mi dispiace dirlo ma stavolta Ichigo ha pienamente ragione. –Puntualizzò Mint, squadrando il ragazzo con aria di muto rimprovero. Dopodiché si affrettò ad uscire a sua volta, le braccia incrociate sul grembo come una vera nobile.
-Anche Purin viene con voi!!
Nel locale semivuoto rimase solamente Zakuro, comodamente seduta a gambe incrociate su una delle sedie riservate ai clienti.
–Quella ragazza è davvero così forte? –Chiese il biondo con aria dubbiosa, alternando sguardi piuttosto ansiosi verso la porta ad altri irritati verso il soffitto.
-Si. Perfino io sono rimasta sorpresa.
Calò il silenzio. Ryou prese a passeggiare nervosamente portandosi una mano al mento con fare professionale. Dopo quella che parve un’eternità l’entrata del caffè si riaprì rivelando un Ichigo ancora decisamente irritata scortata all’interno dalle tre amiche.
Lui si voltò a guardarla freddamente. –Ho deciso. Per me non ci sarà alcun problema se partirai. In questo periodo hai effettivamente bisogno di staccare la spina.
La giovane parve sorpresa nonostante tutto. Si affrettò a nascondere i propri sentimenti voltandosi verso la finestra a forma di cuore. -Come pensi di fare?Senza di me?Con solo quattro persone la situazione peggiorerà.
-Creeremo un nuovo tipo di gene…uniremo il gatto selvatico al coniglio, l’unico esperimento che per ora sia riuscito. E lei sarà la Mew mew più potente di tutte.
Ichigo strinse le labbra e si portò le mani al petto, cercando di sentirsi soddisfatta dalla notizia. In realtà aveva ancora qualche dubbio riguardo alla sua scelta. Non si aspettava che Ryou avrebbe aderito senza protestare. –Bene. Allora non avrete più bisogno di me. Posso andarmene senza avere pesi sulla coscienza.
In quel momento Keiichiro apparve dalle cucine portando con se la sua solita aura di serenità. –Ichigo-san, tu resterai comunque la leader del gruppo e qualora decidessi di tornare ti accoglieremmo a braccia aperte. Ormai non siamo più legate a te solamente da questioni professionali. Ti siamo tutti affezionatissimi!
-Già! –Fecero eco Restasu e Purin.
-Grazie ragazzi!Anche io vi voglio bene. –Sospirò la mew neko sorridendo tristemente. –Magari questo viaggio sistemerà tutto.
-Quanto ci vorrà perché il gene sia pronto?? –Domandò Zakuro, lasciando come sempre prevalere il lato pratico su quello sentimentale.
Ryou sospirò –Non saprei con esattezza…Probabilmente qualche mese! –Si passò una mano davanti al volto con aria stanca. –La genetica è una scienza difficile da studiare e ancor più da sperimentare…speriamo solo di avere successo.

Nel frattempo gli alieni, che grazie alla microcamera nascosta nei capelli della leader avevano ascoltato tutto il discorso fin dal principio stavano discutendo animatamente sul da farsi.
Inutile dire che i futuri piani del creatore del progetto li avevano allarmati. Se davvero aveva intenzione di creare una nuova paladina allo scopo di sostituire Ichigo e superare il talento di Luana dovevano correre subito ai ripari prima che la situazione volgesse a loro sfavore.
-Non possiamo arruolare anche noi altre mew mew per contrastarle? –Propose Taruto volteggiando per la stanza come una trottola.
Kisshu sorrise e scosse la testa. –Secondo me dovremmo provare a mettere la nostra umana ulteriormente alla prova…
Pai lo fulminò con lo sguardo. –E’assolutamente rischioso!Non tollero che la tua avversione nei suoi confronti ti porti a farle rischiare la vita. Hai idea di quante scocciature avremmo se dovesse morire?
-Sono sicuro che non le succederà nulla. Voglio solo capire fino a che punto può diventare potente.
-Dovremmo avvertirla immediatamente in quel caso. Si tratta di una questione troppo importante per attendere l’indomani. Potrebbe anche decidere di non volerlo fare.
L’alieno più piccolo annuì energicamente. –Mandaci Kisshu. Dopotutto è lui che ha avuto questa bella pensata. Non voglio andarci di mezzo anche io.
L’oggetto della discussione si passò le mani tra i capelli lisci con aria scocciata. –A quanto pare tocca sempre a me. Siete degli scansafatiche. –Li accusò stiracchiandosi stancamente. –Come volete. Non lamentatevi se la vedrete comparire con un occhio nero.
Senza aggiungere altro si teletrasportò riapparendo immediatamente nella camera della ragazza.
La zona era completamente immersa nell’oscurità, eccezion fatta per qualche spiraglio di luce che filtrava malinconicamente dalla finestra illuminando il corpo di Luana, profondamente addormentata con la faccia nascosta sotto le coperte.
Il suo respiro lento e profondo si poteva avvertire anche da quella distanza.
Il ragazzo si avvicinò con cautela e scostò il morbido copriletto rivelando il volto della ragazza circondato dai morbidi capelli ricci.
Messo di fronte all’evidenza, dovette ammettere che era proprio carina; il sonno le donava quell’aria femminile che durante il giorno le mancava.
Come in preda ad uno stato ipnotico, si avvicinò…ansioso di riscontrare nuovamente i tratti fisionomici che la accumunavano con Ichigo e magari…
In quel momento però, come rispondendo ad un segnale invisibile, Luana aprì gli occhi e si protese verso di lui trovandosi con il volto di Kisshu posizionato ad un millimetro dalla sua bocca.
Sgranò gli occhi completamente spaesata dopodiché senza nemmeno rendersene conto cacciò un urlo davvero portentoso che si protrasse a lungo lasciandola senza fiato dallo sforzo. –AIUTO!!C’E’ UN MANIACO IN CAMERA MIA!!! –Sbraitò coprendosi la faccia congestionata con il cuscino.
Di colpo tutte le luci della casa si accesero e i genitori fecero irruzione nella camera con una mazza da baseball in mano –Cosa succede??
Luana emise un gemito, troppo sconvolta per rispondere. Kisshu era sparito chissà dove ma ella era sicura che prima o poi sarebbe ricomparso per interrompere il suo sonno. Quando finalmente riuscì ad articolare una frase si ritrovò ad emettere parecchie ingiurie –Gliela faccio pagare a quel cretin…
-Cosa?
Si rese conto solo in quel momento che i suoi genitori erano presenti nella stanza. Si affrettò a rassicurarli –Niente, niente…era solo un incubo…tornate a dormire! –Sorrise, sperando di essere convincente.
Fortunatamente i due erano troppo stanchi per rilevare le menzogne, perciò non porsero domande e si limitarono a scrollare le spalle, ritirandosi nuovamente nelle loro stanze. Le luci tornarono a spegnersi.
La ragazza rimase in silenzio a fissare il buio davanti a sé con gli occhi sbarrati, finchè…
-Che voce portentosa! –Pronunciò una voce beffarda proveniente dal soffitto.
-Kisshu!Razza di deficiente!!Si può sapere cosa stavi facendo??Mi sono spaventata a morte!!
Prima che potesse riprendere ad insultarlo quello calò su di lei e la afferrò malamente per un braccio costringendola all’immobilità. -
Che cosa vuoi fare?! –Gemette tentando di liberare il polso.
-Non voglio violentarti se è questo che pensi. –Si affrettò a spiegare lui ridacchiando. -Anche se dopo la sceneggiata che hai fatto qualche punizione te la meriteresti.
La giovane sibilò mostrando i canini leggermente allungati in segno di minaccia.
-Comunque, no. Devo portarti alla base, dobbiamo discutere di una faccenda importante. –Senza attendere risposta attuò il teletrasporto trascinandola con sé.
Appena giunti a destinazione la ragazza si affrettò ad allontanarsi il più possibile da lui.Anche se non l'avrebbe mai ammesso, quel lato del suo carattere le faceva paura.
-Mamma che caratterino…non dovresti fare così sai?Anzi dovresti chiedermi scusa…
-E per cosa, si può sapere?
-Beh mi hai letteralmente spaccato i timpani prima! –L’alieno assunse un'espressione sofferente.
-Oh poverino!!Devo forse ricordarti che è tutta colpa tua?!
-Silenzio. –Pai si materializzò nella stanza cogliendoli di sorpresa. Reggeva tra le braccia una pila di fogli stampati e il suo volto pareva più tirato e stanco che mai. –Luana vieni con me.
In breve raggiunsero la sala di controllo principale al cui centro in bella vista svettava un’enorme schermo che proiettava l’immagine del caffè mew mew, un’enorme edificio color rosa shocking dalle fattezze simili ad un castello delle fiabe. Le luci erano ancora accese, segno che, chiunque vi fosse all’interno, stava ancora lavorando.
-Di che cosa dovevate parlarmi?
L’alieno viola si voltò a guardarla, l’espressione corrucciata. –Le mew mew hanno intenzione di creare un nuovo componente per contrastare il tuo potere. Questa mew mew sarà molto più potente di Ichigo…
-Che se ne andrà in Inghilterra con quello schifido… -Imprecò Kisshu con voce rauca. -
Grazie per i particolari Kisshu… -Lo zittì l’alieno viola lapidario. –Dicevo…che sarà molto più potente di Ichigo…forse perfino di te. Ti dovrai impegnare seriamente. Nel peggiore dei casi arruoleremmo anche noi una nuova compagna, ma confidiamo nelle tue capacita.
-Fatemi capire…Ichigo se né andrà e al posto suo ci sarà una nuova leader. Ho capito bene?
Interpretò il silenzio teso che seguì come una risposta affermativa. -Quindi in definitiva non aumenteranno di numero, saranno solo leggermente più brave.
-Non so determinare con esattezza quanto…
Luana lo interruppe. –Non importa ci sto. Proverò a sconfiggerle ugualmente, anche se questo dovrà comportare il doppio dell’allenamento. Non mi va che un’altra persona si ritrovi nella mia stessa situazione a causa di una mia debolezza.
-Quindi accetti?
Annuì con decisione. –Vi chiedo solo di non mandare più Kisshu a svegliarmi, a meno che non vogliate compromettere la mia salute mentale. –Aggiunse lanciando un’occhiataccia all’alieno in questione.
-Che suscettibile…
-Sta’ zitto, maniaco pervertito!!Potevi svegliarmi subito se avevi tanta fretta anziché tentare di baciarmi!!
-Non ti stavo baciando!!Sei tu che ti sei avvicinata di colpo!
-Che ne sapevo io?!?Stavo dormendo!!
Taruto scoppiò a ridere di gusto scuotendo la testa. –Ma questi due non smettono mai di battibeccare?!La cosa sta diventando monotona…
Il fratello maggiore si schiarì la voce costringendo i due litiganti a prestargli attenzione. –Bene direi che se per Luana non vi sono problemi gli allenamenti potranno cominciare domani pomeriggio verso le cinque.
-Come vuoi Pai. –Acconsentì la giovane con tono remissivo. –Sono pronta a combattere.
-Guardati le spalle mi raccomando…


Ecco fatto!!Capitolo terminato!!Spero che vi sia piaciuto!!Bacioni alla prossimaaa!!

MoonBlack
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Tokyo Mew Mew / Vai alla pagina dell'autore: MoonBlack