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Autore: StillAnotherBrokenDream    20/05/2010    6 recensioni
2014: Castiel è diventato esattamente come aveva visto Dean nel futuro. O anche peggio...(Linguaggio colorito. NO SLASH!!)
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Balthazar, Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Quinta stagione, Nel futuro
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- Questa storia fa parte della serie 'Castiel's soul'
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No, Dean non voleva ammazzarlo, era ovvio.

Ma sicuramente voleva dargli una lezione. Anzi meglio ancora, voleva usare un po’ di quella terapia d’urto che Cas aveva usato con lui quattro anni prima. E che aveva funzionato, in un modo o nell’altro.

Su? Che aspetti, comandante? Prometti fuoco e fiamme e poi te ne stai lì a fissarmi con quegli occhioni?” lo provocò l’ex angelo con un sorriso beffardo.

Un terribile pugno colpì Castiel allo stomaco, cogliendolo di sorpresa. Un conato di vomito gli risalì in gola e la vista gli si annebbiò. Si piegò in due ma Dean con un colpo in faccia lo raddrizzò, facendogli sbattere la testa contro la parete di legno.

Che ne dici?” gli domandò Dean afferrandolo per il maglione “è più fuoco o fiamme?”

Castiel sorrise di nuovo, con un labbro che sanguinava copiosamente sul mento e lo stomaco contratto dal dolore.

Oh Dean, tutto qui? Un cazzotto in pancia e un altro sui denti? E io che pensavo mi avresti fatto a fette!”

Dean digrignò i denti e lo sbattè con violenza contro la parete, Cas gemette serrando le labbra.

Ho solo cominciato” gli fece sapere “il bello deve ancora venire!”

L’altro non ebbe tempo di replicare, perché altri due pugni lo colpirono, uno dietro l’altro, dritti nello stomaco, facendogli avere la sensazione che le budella gli fossero risalite fino alla gola.

Che bel…” iniziò, ma Dean non gli diede modo di continuare, perché lo colpì di nuovo in faccia. Una, due, tre volte, fino a che labbra, naso e sopracciglia non sanguinarono contemporaneamente rendendo il suo viso quasi una maschera di sangue.

Ma non accennava a difendersi. Lasciava passivamente che il cacciatore lo massacrasse di botte, senza neanche tentare di alzare un pugno in sua direzione.

Non reagisci, Cas? Ti piace essere picchiato?” gli domandò dopo l’ennesimo colpo in faccia.

Sì....adoro essere preso a pugni….” rispose ansimando e sputando sangue a terra.

Allora Dean lo staccò dalla parete per sbatterlo contro un’altra. “Smettila Castiel!” gli urlò in faccia “smettila di farti del male così! Tu speri di morire in un modo o nell’altro, tanto che non reagisci nemmeno ad un pestaggio! Sono stanco di vederti così!”

Nonostante il volto tumefatto e le labbra lacerate in più punti, Cas trovò la forza, e il coraggio soprattutto, di scoppiare a ridere.

Prima mi pesti a sangue e poi mi… mi dici di non farmi del male? Oh Dean, non avrai preso anche tu qualche pasticchetta? A chi non è abituato, fa male!” gli disse in un tono odioso, con gli occhi ridotti ad una fessura per rendere lo sguardo più duro che poteva.

Sperava che Dean lo uccidesse, non ce la faceva più a vivere in quel modo, non voleva più vivere in quel modo.

Era stanco, ma non aveva il coraggio di uccidersi da solo, forse perché temeva di finire all’inferno, sempre che dopo morto un ex angelo avesse una destinazione, oppure perché era contro ciò che era stato per millenni. Ma stava di fatto che non riusciva a farla finita da solo. Sarebbe morto comunque, prima o poi, ma voleva che succedesse prima.

Dean era pronto ad uccidere suo fratello: perché non poteva uccidere anche lui?

Sai Cas” riprese il cacciatore “quattro anni fa tu mi hai riempito di botte in un vicolo, te lo ricordi? Io sì, non ero mai stato pestato così brutalmente. E sai che ti dico? Mi è servito. Se non altro mi hai impedito di consegnarmi a Michael…”

Quindi mi restituisci il favore, eh? Avrei dovuto immaginare che fosse vendetta..” commentò l’altro.

Dean lo sbattè di nuovo con le spalle al muro. “Smettila di controbattere con frasi del cazzo!” ringhiò il cacciatore “sto cercando solo di salvarti!”

Castiel tentò di ridacchiare, ma quello che ne uscì fu solo una sorta di lamento.

A suon di pugni? Ah già.. l’hai fatto anche con Sammy, era questo il vostro modo di… salvarvi.”

Un altro pugno lo colpì in faccia facendogli sbattere nuovamente la testa alla parete dietro di sé, poi lo colpì allo stomaco e questa volta Castiel non resse l’assalto e cadde sulle ginocchia, tossendo e sputando sangue.

Ti ho detto di lasciare stare Sammy!” gli urlò dandogli un altro pugno in faccia “questa storia riguarda te e la tua vigliaccheria!”

Vigliaccheria? Perché voglio farla finita? Oh Dean… se solo tu sapessi che vuol dire essere stato…. E non esserlo più…” biascicò l’ex angelo, col viso insanguinato e tumefatto e la voce ridotta ad un sussurro.

Alzati in piedi!” gli ordinò, ma Castiel non lo fece. Non ce la faceva e non voleva rialzarsi.

Lasciami stare… puoi anche continuare a massacrarmi così…” rispose senza neanche alzare la testa.

Dean non si arrese, lo afferrò per una braccio e tentò di farlo alzare, Cas con uno strattone si liberò dalla sua presa e lo guardò.

Ti ho detto di non toccarmi, bastardo di un umano! Voglio strisciare a terra, okay? È questo il mio posto ormai, è l’unica cosa che posso fare! Strisciare come i vermi.. perché è quello che sono!” gridò con tutta la rabbia che aveva dentro, sentendo come se la testa stesse per scoppiare e con le ferite che gli pulsavano terribilmente.

Non era ancora abituato al dolore, dopo anni ancora non riusciva a credere di poter sentire tanto dolore.

Castiel era sull’orlo delle lacrime. Ecco perché aveva bisogno di alcool e droghe, per non piangere.

E ora quel maledetto umano non solo gli stava impedendo di stordirsi a modo suo, ma lo pestava senza però fargli la cortesia di ucciderlo.

Avanti Dean..” disse un momento dopo in tono rassegnato “.. fallo. Uccidimi…”

L’altro sgranò gli occhi. “Tu non puoi dire sul serio! Mi stai chiedendo di ammazzarti?” gli domandò inorridito.

Cas annuì lentamente. “Sì.. per favore. Non riesco a farlo da me, aiutarmi a morire…”

Calò un silenzio carico di sgomento, Dean non riusciva a credere alle proprie orecchie, proprio lui gli chiedeva questo? Proprio l’essere che si meravigliava davanti alla sua poca voglia di vivere, sei anni prima? Quello sfigato di un angelo che anni prima l’aveva preso a calci e pugni per impedirgli di suicidarsi consegnandosi a Michael?

No, non se ne parlava proprio. Castiel non si sarebbe né ucciso da solo né l’avrebbe ucciso lui.

Su, alzati da terra e fai l’uomo.” gli disse prendendolo di peso. Castiel tentò di divincolarsi ma Dean era troppo forte e lui troppo debole.

Se non vuoi aiutarmi a morire, allora lasciamelo fare per conto mio…” gli disse appoggiandosi alla parete.

L’aveva proprio picchiato per bene, sentiva un dolore molto forte al fianco e allo stomaco, per non parlare di quanto gli bruciava la faccia.

Peccato che la Panic Room di Bobby sia andata distrutta” si rammaricò Dean serio “altrimenti andavamo dritti là e ti ci chiudevo per minimo un mese, brutto pezzo di idiota.”

Castiel chiuse gli occhi e buttò la testa all’indietro. Certo che Dean era proprio uno strazio, un rompicoglioni di prima classe.

Mi stai di nuovo confondendo con qualcun altro, Dean. Io non sono tuo fratello.” ribadì pungente.

Dean sentì lo stomaco contrarsi in una morsa di rabbia e non poté fare a meno di dargli un altro pugno in faccia, riaprendo una delle ferite che sembrava essersi momentaneamente chiusa.

Sei un pezzo di merda Cas, ma giuro che ti faccio rinsavire a furia di botte!” si fermò per trarre un profondo respiro. “Non siamo fratelli di sangue, è vero. Ma porca troia…. sei diventato mio fratello! Non lo capisci?”

Ma smettila…” borbottò l’altro con un sorrisino ironico.

Sì invece, bastardo egoista, sì! Lo sei da quando mi hai tirato fuori da quella merda di inferno, da quando hai iniziato a starmi tra i piedi anche a sproposito, salvandomi il culo diverse volte! Da quando ti sei fatto fare a pezzi per permettermi di correre da Sam ed evitare che Lucifero venisse liberato…”

Castiel lo ascoltava in silenzio, rivedendo con gli occhi della mente tutto ciò che Dean gli stava elencando. Ricordava tutto alla perfezione e ciò non faceva altro che aumentare il suo dolore. Aveva dato tutto e quello era ciò che ne aveva ricavato. Una vita infame.

“… e come non parlare del mio tentativo di farti andare con una ragazza? Il bordello, ricordi? Non ridevo tanto da almeno dieci anni o anche venti, chi lo sa! E tante volte… ho avuto l’impressione che eri più fratello tu di quanto non lo fosse Sammy…”

Merda Dean.. smettila..” gemette “questa conversazione è..” ma Dean lo fece tacere sbattendolo con le spalle alla parete.

Chiudi quella fogna, ora mi ascolti invece!” gli urlò esasperato. “Tu sei un egoista di merda Cas…”

Ma che cazzo, Dean!” sbottò l’ex angelo “perché sono egoista? Perché sono stanco di questa merda di vita che trascino solo in attesa della morte? È questo il mio egoismo?”

Sei un bastardo egoista perché non capisci che tu… sei l’unica cosa che mi rimane della mia vita passata! L’unico legame con ciò che ero prima che ci scoppiasse questa bomba sotto al culo! Ho perso tutto, brutto figlio di puttana…” la voce di Dean si ruppe e le lacrime gli riempirono gli occhi “sono morti tutti, mamma, papà, Bobby… Sam è uno zombie e quindi è come morto… e so che in qualunque modo questa guerra finisca, entrambi moriremo! Non c’è scampo per nessuno… eppure quando ricordo tutte le stronzate che hai fatto, tutte le tue.. uscite bislacche, io sto meglio. E io non sopporto… di vedere come ti distruggi da solo, hai capito? Non siamo nati dallo stesso utero, ma tu sei mio fratello e io ho bisogno di sapere che sei vivo. Quindi fin quando resto vivo io, resti vivo anche tu, che ti piaccia o no. Ora ripuliremo questa baracca da tutte le porcherie che ti cali ogni fottuto giorno e ti dai una regolata…”

Inaspettatamente, Castiel scoppiò a piangere. “Tu non capisci! Tu non puoi capire Dean! Io ero potente, andavo a passeggio per l’inferno come ora mi aggiro per questa baracca.. io volavo! Potevo guarire, viaggiare nel tempo, ero utile…. ora non servo ad un cazzo, sono un inutile pezzo di merda, una nullità abbandonata da tutti.. io non ce la faccio a vivere… ma mi manca il coraggio di… spararmi un colpo in testa…” singhiozzò.

Dean si allontanò di qualche passo, sorpreso da quello scoppio di pianto e da quelle parole così dure verso sé stesso, ma anche così false.

Tu hai problemi di memoria, Cas” gli disse puntandogli un dito contro “tu...spari meglio di tutti noi messi insieme. Quando non sei completamente fatto, riesci a far fuori da solo tanti crote quanti ne possiamo far fuori noi in cinque. Sei smilzo ma ti ho visto picchiare da umano, sei una belva!” si fermò e guardò il soffitto, pensando a che razza di situazione si era creata: ma tra tutti i casini che c’erano, doveva mettersi in mezzo anche Castiel e le sue frustrazioni da ex angelo del Signore?

Cas” riprese “io capisco come ti senti, ma non è così che si affrontano i problemi, non è drogandoti o ubriacandoti ogni mezz’ora che dimenticherai…”

Tu non capisci un cazzo, Dean Winchester” lo interruppe l’altro sopprimendo un singhiozzo “tu non sai nulla di me. Io ero un guerriero immortale! E ora guardami…” allargò le braccia “cosa sono io? Una larva, niente più!”

Beh amico, anche io vorrei avere i miei genitori, mio fratello, una moglie e un paio di figli.” replicò stizzito Dean “invece sono inchiodato in questo schifo di rifugio pieno di disperati peggiori di me e te. Ma non è che mi friggo il cervello per non pensarci come fai tu! Io reagisco e agisco!”

E come? Facendo finta che esista un domani?” gli domandò passandosi una mano sulle labbra martoriate “facendo a pezzi quegli animali là fuori come se non sapessi che ce ne sono a milioni? Siamo maledettamente fottuti,Dean. Ma di brutto, quindi se ora ti sei sfogato, io tornerei ai miei vizi.” e detto ciò, fece per allontanarsi dalla parete, ma l’altro lo spinse indietro.

Tu non vai da nessuna parte, Castiel.” gli disse accigliato.

A sentire il proprio nome, l’ex angelo strinse i pugni. “Mi sembrava di essere stato chiaro” sibilò “non… chiamarmi in quel modo.”

Dean inarcò le sopracciglia. “Oh per me posso anche chiamarti Sissy, ma il problema non è questo, vero? È che tu non hai abbastanza palle per guardare in faccia ciò che eri e ciò che sei! E per questo che odi il tuo nome, perché apparteneva al coglione alato di anni fa, no?”

Fulmineo, nonostante le botte prese, Castiel gli sferrò un cazzotto in faccia, cogliendolo di sorpresa.

Il cacciatore sentì il sapore del sangue in bocca, Cas se voleva sapeva picchiare ancora duro.

Tu non sai un cazzo di me!” ringhiò Cas “tu sputi sentenze su di me da quando ti ho tirato fuori dagli inferi! Ma tu umano di merda, non sai nulla! Non hai idea di cosa voglia dire essere… potente e ritrovarsi chiuso in una lattina di carne per il resto dei tuoi giorni!”

Il dolore al fianco non gli dava tregua, tutte le ossa gli dolevano, ma la rabbia che gli bruciava dentro e che lui spegneva con alcool e droga, gli davano la forza di urlare e picchiare quel bastardo ingrato davanti a lui.

E per abituarti ti fotti tutte le femmine che trovi? Bevi qualsiasi cosa ti bruci lo stomaco e fumi e sniffi tutto quello che ti fa vedere i draghi? Oh bella mossa, Castiel, proprio da angelo!”

Cas tentò di dargli un altro pugno, ma l’altro non si fece colpire, parò il colpo con l’avambraccio e gli diede un colpo nello stomaco. L’ex angelo si ripiegò su sé stesso e cadde sulle ginocchia con le mani in avanti, tossendo dolorosamente.

Non chiamarmi così” mormorò “non chiamarmi così.. non sono Castiel.. non sono un angelo… non chiamarmi così… ti prego…”

Pianse di nuovo, silenziosamente, e le lacrime si mischiarono al sangue che colava da naso e bocca, finendo a terra tra le sue mani.

Dean lo guardò e sospirò, pensando che non aveva mai visto un idiota come quello. Ma non gli avrebbe permesso di uccidersi in nessun modo. Si accovacciò accanto a lui e aspettò che si calmasse un attimo prima di parlargli di nuovo.

Infatti non sei più un angelo” convenne con un tono di voce più rilassato “ti si sono spennate le ali, ti cresce la barba a vista d’occhio e se non fai la doccia ti scansano come la peste. In poche parole,sei un uomo, Cas. E se solo tu lo accettassi e la smettessi di distruggere la tua umanità, saresti un grande uomo…”

Castiel alzò lo sguardo sul suo ex amico. “Io sono un bastardo Dean.. non sono stato capace nemmeno di proteggere la famiglia del mio tramite” si fermò e si mise seduto a terra, a gambe incrociate, nonostante quella posizione accentuasse il dolore al fianco “avevo promesso a Jimmy di proteggere la sua famiglia… e invece sono morte. Lo capisci, Dean? Ho lasciato morire la famiglia del mio tramite, sono un bastardo….”

Dean sospirò massaggiandosi la fronte: ma stava davvero facendo da psicologo a quel cretino di Castiel? Pareva proprio di sì.

Amico, io ho molti più morti sulla coscienza di quanti ne abbia tu” gli disse “e se… mi fossi arreso alla mia coscienza, mi sarei appeso ad una trave tanti anni fa. Dovrei farlo anche adesso, a pensarci bene. Non sono stato in grado di proteggere Sammy, e questo è sempre stato il mio compito. Essere un uomo è dura, e che tu ci creda o no, coglione che non sei altro, capisco come ti senti. Tu potevi sterminare tutta questa gentaglia con un dito, se lo volevi, ora invece con un cazzotto in faccia cadi steso a terra. Io starei di merda” ammise “ma non mi ammazzerei. Mi vivrei la vita così com’è, aspettando quello che il destino mi ha riservato. Sai, ho capito che non si scappa dal proprio destino, per cui se è scritto che devi crepare oggi, o fra cinquant’anni, ciò avverrà che tu lo voglia o no.”

Castiel lo guardò con un’espressione perplessa. “Ti rendi conti che cinque minuti fa mi hai pestato a sangue, e ora cerchi di tirarmi su il morale?” sottolineò sarcastico, asciugando le ultime lacrime dagli occhi.

Dean ridacchiò. “Eh sì, devo ammettere che siamo due pazzi scatenati, ma in fondo.. ci vogliamo bene, no?”

L’altro alzò le braccia al cielo. “Oddio che cosa gay che hai detto, Dean! Ora non mi dirai che ti sei innamorato di me, vero?”

Ma vaffanculo” rispose brusco “io parlavo di bene fraterno! Dicevo sul serio prima, quando ti ho detto che per me sei mio fratello. Quello di sangue non c’è più e non ci sarà mai più, tu fai un po’ schifo ma come sostituzione non sei così male…”

Per la prima volta Cas si sentì un po’ lusingato nel sentirsi chiamare fratello. Gli angeli lo chiamavano sempre fratello, ma era piuttosto un… titolo, una parola vuota. Tra gli umani aveva un altro significato, profondo.

Wow… sono quasi emozionato” disse ironico l’ex angelo “sono diventato un Winchester. Però basta picchiarmi, non sono grosso come Sam, mi spezzi le ossa facilmente.”

Anche tu se ti impegni picchi duro.” replicò Dean toccandosi il mento.

Quindi ora che si fa?” domandò Castiel “mi leghi da qualche parte per evitare che beva o mi droghi?”

Dean fece spallucce. “Sarebbe una soluzione efficace, ma credo che per il momento ci limiteremo a buttare nel cesso quella farmacia che tieni nel cassetto.”

Cas annuì, sentendo una fitta alla testa. “Sì ma.. vedi di trovare qualcuno che ha un’aspirina o qualcosa del genere. Mi sembra di avere un gruppo metal nel cervello…” gemette massaggiandosi le tempie “e un antiacido.. mi hai distrutto lo stomaco…”

Ma smettila” ghignò Dean rialzandosi “ti ho solo sfiorato. Su, alza quel culo da terra.” e gli offrì la mano per aiutarlo a tirarsi su.

Una volta tornato in piedi, Dean decise di dirgli un’altra cosa.

Ascolta Cas” iniziò “io sono il meno adatto a dirti questo, lo so. Se avessi avuto un figlio da ogni donna con la quale sono stato, a quest’ora avrei un esercito di piccoli Dean” disse con una nota d’orgoglio nella voce “ma.. devo dirtelo. Smettila di fare lo stronzo con le donne, se avessimo più prospettive di vita magari avresti potuto continuare a farlo, ma adesso no. Cercati una ragazza che ti piace anche fuori dal letto e sta’ solo con lei.”

Castiel lo guardò come se avesse bestemmiato. “Scusa, credo di non aver capito. Dovrei fidanzarmi? Con la morte che ci alita sul collo?” gli chiese ridacchiando.

Dico sul serio. Tu non hai… provato cosa significa avere una donna che si preoccupa per te, che ti accudisce. Visto che ormai sono fissato con questa storia dell’essere fratelli, come fratello sento il dovere di dirti che non puoi continuare a fartele tutte e a non amarne nessuna. So di qualcuna che… sarebbe stata disposta a sopportarti per più di una notte, ma tu le hai ignorate. Pensaci amico.”

Castiel sorrise, per quel che le ferite gli permettevano ovviamente. “Dean… ti ringrazio per questo… prezioso consiglio. Ma per quel che ne so potrei morire oggi stesso, non mi interessa instaurare una relazione.”

A Dean sembrò di ascoltare sé stesso. “Già, non fa una piega. Anche io la pensavo così, e per colpa di questa stupida convinzione ho perso molte occasioni. Ecco perché te lo dico, credo che ti farebbe bene .. senza contare che la povera ragazza mi solleverebbe dall’incarico di sorvegliarti giorno e notte!”

Per me è tardi Dean, ormai sono perduto, non ho nulla da offrire a nessuno. Non voglio… illudere un altro essere umano.”

O non vuoi illudere te stesso?” domandò di rimando Dean.

Cas alzò le spalle. “E’ uguale, visto che ora sono un essere umano. Ora scusami, ma davvero devo infilare la testa nell’acqua.” e fece alcuni passi verso il bagno.

Ma improvvisamente un dolore lancinante al fianco lo costrinse a fermarsi, facendolo gemere.

Cas? Che c’è?” gli chiese Dean.

L’altro per tutta risposta urlò di dolore e cadde a terra, rannicchiandosi su sé stesso.

Oh merda, Cas!” gridò Dean precipitandosi verso di lui.

Ehi, che c’è? Cas? Castiel, che hai? Dov’è il problema?”

Ma non riusciva a rispondere, dilaniato da un dolore che dal fianco si era irradiato per tutto l’addome.

Vomitò sangue.

Oh porca puttana!” imprecò Dean “aiuto! Chuck! Cas sta male!” urlò a squarciagola per richiamare l’attenzione degli altri.

Resisti Cas… oh merda ma che ho fatto… cazzo, che ho fatto?”

Dean pensò di essere la causa del suo stato, era convinto di avergli provocato qualche lesione grave e ora Castiel si contorceva e urlava di dolore.

L’ultima cosa che Castiel sentì prima di perdere i sensi, fu la voce allarmata di Dean.

Oh porca troia, l’ho ammazzato!”

Proprio ora che non volevo più morire, pensò un attimo prima di svenire.

 

 

To be continued

 

 

 

 

 

   
 
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