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Autore: DalamarF16    21/05/2010    3 recensioni
Siamo nel futuro. Chris è tornato finalmente a casa, in un futuro luminoso e di pace. Ma qualcuno o qualcosa minaccia di riportare tutto come prima, e rendere vano il suo viaggio nel passato. NB:mi scuso per alcuni errori di trama, ma quando ho scritto questa fanfic non avevo ancora visto settima e ottava serie ^__^
Genere: Azione, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Chris Halliwell, Wyatt Matthew Halliwell
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Un nuovo futuro'
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what's up with me?

 

La scuola è deserta. Non c'è nemmeno la zia Paige, sicuramente ancora a casa con lo zio a dormire, come farei certamente anche io se qualcosa non mi avesse svegliato.

Tutto è silenzio attorno a me. Entro piano nell'aula, comunque sono in guardia contro eventuali attacchi. Poso lo zaino e torno nell'atrio principale. Voglio essere vicino all'entrata in caso di guai.

Mi siedo su una vecchia sedia e mi guardo intorno. La scuola sembra molto piccola, vista da fuori, in realtà al suo interno vi sono corridoi lunghissimi, che contengono un'infinità di aule. C'è la nursery per i neonati e via a proseguire fino al livello superiore, una cosa paragonabile al dottorato in università. Io spero di arrivarci. I miei voti finora sono sempre stati ottimi, nonostante debba sempre fare i conti con l'eredità che mi pesa sulle spalle, senza contare i talenti di mio fratello. Per questo sono stato felice quando si è diplomato. Se facevo bene, comunque Wyatt aveva fatto meglio, e se facevo male, non ero all'altezza della fama della mia famiglia.

Cammino lungo gli antichi corridoi pieni di libri e scaffali fino a fermarmi di fronte a un punto preciso. Prendo una scala e vado a spostare la fila di libri più in alto, scoprendo un libro ben mimetizzato con la parete. Ce l'ha messo la Piper del passato, perchè avessi un ricordo di loro. Mi siedo per terra e lo apro alla pagina 226, la data del mio compleanno. La foto mi appare davanti. Siamo io, mamma, papà, le zie e il piccolo Wyatt, il giorno del suo primo compleanno. La giro e leggo per l'ennesima volte le parole che mi sono state scritte.

Grazie di tutto, figliolo. Ti voglio bene. Papà

Sei stato il regalo più bello che potessi mai farmi. È stato bello averti con noi. Sii prudente. Mamma

Sei stato un pessimo angelo bianco. Ma sei il mio nipote preferito. Zia Paige

Paige ha ragione. Decisamente un angelo bianco nevrotico. Non ti azzardare a piangere ora! Ti voglio bene Chris. Zia Phoebe

E invece mi ritrovo con gli occhi rossi e un velo di lacrime che mi offusca la vista. Chiudo gli occhi e mi abbandono a un pianto liberatore che trattengo ormai da troppo tempo, da quando sono tornato al futuro. Ben presto mi ricompongo e rimetto il tutto a posto, assicurandomi che sia ben nascosto alla vista degli studenti. Vado in bagno e mi sciacquo il viso. Appena in tempo.

-Chris! Sei qui? Sono io. Zia Paige-

Nonostante tutto sono in guardia, alcuni angeli bianchi possono prendere le sembianze di chiunque, e non so bene che ora sia. Esco dal bagno, ma mi tengo a una distanza di sicurezza. Lei mi orbita accanto. Sbirluccichio azzurro. Sorrido.

-Scusa zia-

-Hai fatto bene. Che ci fai qui da solo a quest'ora? Vuoi rimediare ai ritardi tuoi e di tuo fratello in un giorno?-

-Non posso orbitare fino a questa sera-

-Che cosa?-

In poche parole le spiego tutto mentre insieme camminiamo verso il suo ufficio. Come immaginavo è indignata, ma nemmeno lei può niente contro il volere degli anziani

-Ammazzerò tuo padre un giorno o l'altro! Non può averlo fatto!-

Non rispondo. Il calduccio accogliente e la morbida sedia della zia mi hanno fatto tornare il sonno, pian piano, mentre lei parla, e senza nemmeno accorgermene entro nel mondo dei sogni.

 

Mi sento scuotere e riapro gli occhi di malavoglia con un gemito di disappunto.

-Sveglia Chris. Le lezioni stanno per cominciare. Dai vai in aula- per tutta risposta mi rannicchio tutto sulla sedia e nascondo il viso tra le braccia. -Chris, coraggio dai!-

Ma non c'è verso. Ho davvero molto sonno. -D'accordo, continua pure a dormire se vuoi. Ti sveglio per la terza ora. Compito in classe di storia-

 

Puntuale la zia mi sveglia per la verifica di storia. Argomento: il medioevo. La comparsa degli angeli bianchi e delle loro controparti, gli angeli neri. Quasi mi viene da ridere, ma mi concentro e riporto alla mente tutto quello che ho letto ieri..ma all'improvviso il foglio sparisce. Mi ritrovo nella soffitta della casa. È tutto buio. Mi sento la testa pesante e dolori in tutto il corpo. Ho le braccia in alto. Cerco di abbassarle ma sono incatenate al muro. Mi guardo intorno. La finestra non solo sembra bloccata, ma è anche oscurata. Non entra un filo di luce. Quando i miei occhi si abituano all'oscurità riesco a distinguere l'antico arredamento. Ma ogni cosa è stata svuotata. Naturamente non mi ha sottovalutato. È stato prudente come sempre. Cerco qualcosa con cui liberarmi, ma non riesco a concentrarmi a sufficienza. Mi ha drogato. O forse una pozione. Ad ogni modo non riesco usare la telecinesi, e nemmeno ad orbitare. Sento freddo. Ad un tratto la porta si apre, la luce è tenue, appena una candela, ma basta ad accecarmi.

-Chris, ti ho portato da mangiare- di nuovo Bianca.

-Vattene- sussurro

-Chris, ascoltami. Ti prego. Cedi. Continuerà a torturarti fino a ucciderti altrimenti. Vuoi fare la fine di tua madre?-

-Sta ZITTA! Non azzardarti nemmeno a nominarla mia madre!- urlo agitandomi. Bianca mi mette una mano sulla bocca

-Basta Chris- e mi bacia. Io mi tiro indietro. Lei riprova ma continuo a rifiutarla. Non posso più stare con chi mi ha tradito. Lei si alza, improvvisamente furiosa, e dalle sue mani parte una palla di fuoco che mi colpisce al petto.

 

Mi risveglio all'improvviso, gridando.

-Calmo Chris. È tutto ok- la voce di Wyatt. Questo sì che mi terrorizza. Cerco disperatamente di orbitare. Non riuscendoci cerco di scappare, ma lui è veloce e mi prende al volo, stringendomi forte. -Sono io, scemo! Calmati-

Mi costringe a guardarlo negli occhi. Sono preoccupati e un po' impauriti. Capelli corti. E il “mio” Wyatt. Mi rilasso all'improvviso tra le braccia di mio fratello maggiore. Ho il respiro affannato e i capelli appiccicati sulla fronte, ma sono al sicuro. Wyatt mi aiuta a sedermi

-Dove...dove siamo?- riesco a balbettare appena riprendo il controllo delle mie corde vocali

-In infermeria. Ti sei addormentato durante il compito e non riuscivamo a svegliarti. Stai bene?- annuisco mentre prendo l'acqua che mi sta porgendo. Bevo avidamente. Ho la gola secca. -Un altro incubo? Stai ricominciando ad averne?-

-Non sempre. Ogni tanto-

-Se ti chiedo cosa hai sognato mi darai una risposta?- scuoto la testa, deciso. Non mi va di parlarne, non a lui per lo meno. Ma anche il pensiero di dirlo a papà non mi attira per nulla -Va bene, fratellino ora stenditi e sta tranquillo. Calmati, stai tremando-

Rimango in infermeria fino alla fine delle lezioni. Wyatt è sempre accanto a me, anche se non ne ho più davvero bisogno, ora che mi sono calmato. Il compito comunque è andato bene, per fortuna avevo scritto abbastanza per la sufficienza prima di addormentarmi. Non ci sono angeli neri in giro, ma ce lo aspettavamo. Nessuno sarebbe così idiota da attaccare due giorni di fila, con la sorveglianza al massimo, per di più in una scuola di magia.

Finalmente a metà pomeriggio posso tornare a casa, e finalmente posso andare a cercare papà. So dove trovarlo, ma non ci posso arrivare da solo. Non posso mettermi a scalare il ponte!

In più sento uno strano dolore sordo al petto, e quando vado a farmi una doccia, mi accorgo che nel punto dove Bianca nel sogno mi ha colpito, ho il segno di una bruciatura. Devo assolutamente parlare con Leo.

Finalmente alle quattro del pomeriggio riesco di nuovo a orbitare, e posso rifugiarmi nel mio posto preferito.

-Papà! Ho bisogno di te... ti prego!-

-Che succede Chris?-

-Ho avuto un altro incubo. Stamattina, durante il compito di storia-

-Cosa hai sognato?-

Faccio un respirone profondo, poi comincio a raccontare. Alla fine sollevo la maglietta e gli mostro il segno lasciatomi -Sicuro che è il punto dove ti ha colpito?-

-Sì, in più non riuscivano a svegliarmi; di solito a Wyatt bastano due scossoni per riportarmi alla realtà-

-Non mi piace, figliolo. Stai in guardia mi raccomando. Stanotte dormirò con te-

-E mamma?-

-Le racconterò dei tuoi incubi. Capirà, vedrai- Mi stringe forte a sé e mi da un bacio sui capelli. Da quando sono tornato e si è reso conto di essere stato un pessimo padre con me mi sta vicino ogni volta che può. Lo apprezzo molto, specialmente perchè non ho nessuno con cui parlare o condividere le mie paure. Non mi stacco dall'abbraccio -Non temere, scopriremo che ti è successo- mi rassicura mentre la sua mano scorre all'altezza della ferita lasciatami dall'incubo. In un attimo il dolore se ne va, così come ogni segno visibile sulla mia pelle.

   
 
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