Storie originali > Giallo
Segui la storia  |       
Autore: Psyker_    21/05/2010    0 recensioni
Ed ecco il primo racconto di una serie che mi accingerò a pubblicare: i vari casi di un particolare detective più unico che raro che tra la sua peculiare ironia e sbadataggine riesce il più delle volte a risolvere anche i casi più difficili. In questa vicenda si vede coinvolto nell'omicidio del signor Nordon, un noto imprenditore Americano assassinato in casa sua.
Genere: Comico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
ret

Steaven se ne stava seduto nella sua poltrona con i piedi abbandonati ad una sedia del suo appartamento. Osservava il soffitto immerso nei suoi pensieri: solitamente non era un buon segno che pensasse troppo al caso a cui stesse lavorando, il più delle volte voleva dire confusione ed incertezza. Quel delitto celava nella sua particolarità degli elementi non ancora scoperti. Steve ripensava al corpo, ai segni sulla pelle, alla sigaretta avvelenata e senza filtro e alla “pista sbagliata” che l’assassino aveva messo in scena per far perdere le sue tracce, e ci era riuscito davvero. Il detective si alzò poi dalla sua postazione e si avvicinò alla finestra che dava sulla strada:

“Dei segni di strangolamento sul collo e nessuna ferita da caduta... Il veleno della sigaretta è entrato subito in circolo ma dall’odore non mi sembrava ce ne fosse molto, in ogni caso il signor Nordon non è neppure riuscito a chiamare aiuto. Senza dubbio deve aver avuto un infarto in conseguenza all’avvelenamento che lo ha fatto accasciare per terra senza vita. Adesso le cose sono due ed una di queste ipotesi è la via giusta da percorrere: la prima, l’assassino è un membro di quella famiglia. Nessuno escluso, l’avvelenamento alla sigaretta potrebbe essere stato preparato anche la sera prima in totale tranquillità visto che tutti erano a conoscenza della strana abitudine dell’uomo di fumare quell’unica sigaretta in quel preciso orario, ma rimangono un fattore determinante i segni sul collo e la totale assenza di ulteriori ferite di resistenza nonostante l’ottima ossatura dell’ucciso. Da qui si può dedurre solo una cosa: effettivamente la signora Nordon e la governante escono dalla lista indiziati. Quei fili sono stati stretti con forza, non è lavoro per una donna esile. Di conseguenza anche la giovane Sarah. Nonostante tutto nell’unico spiraglio da cui posso sbirciare intravedo solo la sagoma del figlio maschio.
Seconda ipotesi: l’assassino è entrato dalla finestra, ha aspettato che il signor Nordon fumasse quella sigaretta e scattante lo ha afferrato alle spalle con forza stringendo i sottili fili al suo collo. Dopodichè si è diretto nella stanza di Chris ed ha sistemato l’apparente arma del delitto “al suo posto”. Tutto questo prima delle dieci e venti, orario in cui il giovane Nordon è rientrato in casa. Anche quelle piccolissime macchie di sangue mi lasciano perplesso. Se Nordon non aveva ferite non possono che appartenere all’assassino.

Quella riflessione così profonda fu improvvisamente interrotta dal telefono che rumorosamente squillò facendo sobbalzare il detective:

“Porca… s-si?”

Dall’altra parte del telefono era Gabriele che con voce esaltata si preoccupò subito di informare l’amico di quello che aveva scoperto:

“Steve! Non immagineresti mai che cosa ho scoperto”

“Beh in questo caso ti prego di essere rapido poiché un certo sonno sta cominciando ad avere la meglio sulla mia razionalità che di suo è già molto poca.

“Certo certo. Allora. Ho scoperto che il signor Nordon, la mattina dell’assassinio, doveva vedersi con una persona, forse un collega lavoro”

“Continua…”

“Ho letto alcuni fascicoli che si trovavano sulla sua scrivania. Te li hanno mandati ma visto che non c’eri li ho presi io. Fra le carte sparse vi era una lettera che recitava:

 

La nostra ultima discussione mi ha lasciato perplesso, verrò a trovarti nel pomeriggio e ne discuteremo personalmente

 

“Wow! Beh mi sa che arrivo in centrale entro mezzora. Ci vediamo lì Gary!”

“Come vuoi..”

 

Dopo almeno un’ora e mezza ecco giungere Steaven che comportandosi come se stesse facendo un favore ai suoi colleghi chiese le carte prese da Gabriele. Dopo avergli dato un’occhiata veloce un ampio sorriso si aprì sul suo volto:

“E’ molto interessante, andrò a parlare con lui direttamente. Gary, verrai con me giusto? Giusto!”

“Certo…”

“Mittente… Lucas Might, cercate questo nome e vedete se riuscite a rendervi utili!”

La frase era rivolta ai colleghi che già super impegnati in altri casi sembrarono ignorarlo del tutto.

“Come non detto, faccio da me!”

 

L’indirizzo fu trovato facilmente, era anch’egli un famoso imprenditore e a quanto sembrava, il giovane gabriele aveva avuto l’intuizione esatta riguardo il motivo del loro incontro.

“Da questo punto potrebbe decidersi il finale di questo caso, stai attento Gary e annota tutto!”

“Hai qualche idea?”

“Sinceramente credo mi manchi l’ultimo anello della catena per mettere in successione i fatti e ricostruire la dinamica…”.

I due detective si diressero verso la porta di una grande casa di città. Dall’esterno era facile intuire come il proprietario non soffrisse in alcun modo di mancanza di denaro. Il suo lavoro gli garantiva a quanto pare un ottimo patrimonio.

La questione della lettera suggeriva una certa tensione fra la vittima e Lucas ed il giovane Montralck non mancò di sottolineare l’importanza del fatto.

Il campanello suonò quindi tre volte ma nessuno si preoccupò di aprire e fare accomodare i due giovani ospiti. Steve bussò poi con le nocche ma ancora non vi era risposta.

Gary fece la faccia di chi aveva appena fatto un buco nell’acqua ma il suo euforico amico non si sarebbe certo lasciato intralciare da un piccolo inconveniente.

“Se non è in casa allora sfrutteremo il momento per perquisirla!”

“Ma Steve, senza un mandato è un reato!”

Non aspettando neppure che l’amico finisse la frase, il detective prese la sua pistola e munendola di silenziatore sparò tre precisi colpi alla toppa della porta.

“Steve!”

Questa si aprì e i due avanzarono cauti lungo il corridoio. Il cammino cessò quasi subito, quando giunti nel soggiorno una visione raccapricciante fece rabbrividire i presenti:

il corpo impiccato del padrone di casa penzolava dal lampadario di cristallo!

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Giallo / Vai alla pagina dell'autore: Psyker_