the poison ~
.
Passi.
Uno dietro l’altro, la seguivano, era in pericolo, doveva
salvarlo. Doveva
salvare il suo Amore, tutto quello che le restava di Lui.
Il
respiro affannoso,
un piede dopo l’altro,
veloce, per quanto le sue condizioni potessero permetterglielo.
Arrivò davanti
a un grosso palazzo, grigio, malandato. Non avrebbe voluto lasciarlo
lì, ma non
aveva scelta, il suo tempo era finito, lo sentiva. Sentiva che qualcosa
di
malvagio la stava trascinando con forza via ma doveva resistere, forza,
forza,
forza.
Suonò
il campanello insistentemente, sotto la neve, bagnata fradicia,
infreddolita.
Si accese una luce e poco dopo era al coperto, sdraiata per terra su un
corridoio umido; due donne le stavano attorno, parlavano, le facevano
domande. Come ti chiami?
Cos’è successo? Lui sta
bene? Come
faceva a sapere se stava
bene? Erano loro quelle che avrebbero dovuto dirglielo, non lei. Lei
aveva già
fatto abbastanza, voleva solo liberarsi di tutto quel dolore, lasciarsi
andare... ma doveva lottare ancora. Ancora poco.
Le
dicevano di respirare, di spingere. Non vedeva nulla attorno, era tutto
buio,
sapeva solo che lui era lì che cercava di uscire con tutte
le sue forze e lei
doveva aiutarlo, solo quello. Poi sarebbe finito tutto.
E
poi qualcosa, un rumore, la risvegliò per un attimo. Il
dolore sciamava e un
bambino piangeva, ma quel suono aveva qualcosa di inquietante, era
sbagliato.
Seppe di amare ed odiare quella creatura come niente al mondo prima
d'allora; ebbe
paura, ma si consolò dicendosi che era finito, tutto, il suo
momento era
arrivato.
«
Qual è il suo nome? » « Tom... Tom
Riddle, come suo padre. E Orvoloson, come
suo n-nonno. » Ecco, adesso era pronta. C’era
solo una cosa, una piccolissima cosa. Chiese perdono per i suoi
peccati, poi
guardò quella creaturina, così dolce e allo
stesso tempo inquitante, le faceva
paura, tremendamente paura. Era orribile ed affascinante,
incredibilmente
simile all’uomo che aveva amato. E poi Merope
sospirò e fu così che morì, in un
freddo orfanotrofio di Londra, una gelida notte di dicembre. Negli
occhi lo
sguardo così simile a quello di chi aveva tanto adorato.
Eccomi
tornata dopo mesi che non aggiornavo. Per un po’ non ho avuto
voglia di
scrivere, ma questa shot mi ronzava in testa da un po’; mi
sono sempre chiesta
cosa avrebbe provato
Merope capendo che
stava arrivando la sua ora. Penso che si noti anche che, secondo la mia
visione
delle cose, lei non riesce ad amare infondo suo figlio. Voldemort
è un uomo che
non riesce ad essere amato, venerato magari, ma nessuno ha mai provato
amore
per lui. Nemmeno sua madre, a mio parere.
Quindi
niente, ve la posto e gradirei sapere che ne pensate. Tra
l’altro questo
potrebbe essere il primo capitolo di una serie di shot riguardanti la
vita del
caro Tom, ma prima vorrei sapere cosa ne pensate. Un bacio,
Sà.
P.s. Il titolo, The Poison, mi sembrava piuttosto azzeccato
perché... beh, perché in un certo senso Tom
avvelena tutto quello che tocca.