Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
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Autore: keiko_chan86    22/05/2010    13 recensioni
Sanji è convinto di aver superato tutto.
Man mano che la speranza si affievoliva la consapevolezza di perderlo si faceva sempre più opprimente ed ora che lui non c'è più... cerca di andare avanti ignorando quel dolore al petto che ha volte lo sorprende, continuando così come se nulla fosse accaduto, ma anche la più insignificante parola fa riaffiorare un ricordo, ricordandogli che non ha affatto superato la cosa come cerca di convincersi.
E la comparsa di una scatola, di quella scatola farà riaffiorare uno dei ricordi più dolorosi.
« Promettimelo Sanji! »
Genere: Romantico, Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji | Coppie: Sanji/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccoci qui...
Tanto per cominciare volevo precisare che il titolo della fiction è una strofa della canzone “Cancer” dei My Chemical Romance. Poi voglio fare un mega ringraziamento ad HelenaAvenged per avermi fatto da beta; grazie tesoro <3
Ed ora parliamo un poco della fic.
Era parecchio tempo che ragionavo su una AU ZoSan del genere ed era un bel po' che ci lavoravo su... e “finalmente” eccola... che dire di più...
Spero di essere riuscita a trattare bene la situazione e specialmente i sentimenti di Sanji.

Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Eiichiro Oda; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

Sperando che sia di vostro gradimento, Buona Lettura!


 

'Cause the hardest part of this is leaving you...


« Promettimelo! »
« Smettila di dire stronzate e sdraiati... »
« Promettimelo Sanji! »
« No! Ed ora siediti! »
« Se non me lo prometti non mi sdraio! »
« Marimo mi stai ricattando?! Se non ti sdrai con le buone lo farai con le cattive! »
« E' una minaccia? »
« Ci puoi giurare! Forza! »
« Sanji... »


« Si, d'accordo... Venerdì va benissimo! Ma si, certo che me la sento!... ora ti lascio... no, e che sono già in ritardo per il lavoro. Ci sentiamo quando esco per i dettagli... Ciao! »
La riunione iniziava alle otto ed ora sono quasi le otto e mezza non puoi fare a meno di maledire la sveglia che non ha suonato mentre acceleri notevolmente il passo e riponi il cellulare nella tasca.
Entri di corsa nell'edificio e salutando rapidamente la ragazza alla reception ti dirigi immediatamente in sala conferenza dove le luci sono già spente e la stanza è illuminata solo dalle diapositive proiettate sullo schermo, ma è sufficiente per metterti alla ricerca di Franky ed individuarlo. Mentre ti avvicini a lui un tizio di cui neanche ti ricordi il nome ti fissa, ma basta un'occhiata e quello immediatamente si volta.
Ti siedi vicino a Franky che bisbigliando t'informa, in poche parole, su ciò che e stato detto fino a quel momento per poi rimanere entrambi in silenzio cercando di non addormentarvi, cosa assai difficile sotto la voce noiosa dell'oratore.
Quando la riunione finisce comincia la corsa per raggiungere l'uscita, ogni volta ti ricorda la classica scena che si presentava al suono della campanella a scuola e tu che pensavi che non l'avresti mai ritrovata, non qui almeno; mentre essa si svuota ti accorgi delle occhiate che ti lanciano i colleghi. Sai perfettamente a cosa pensano e ciò ti irrita terribilmente, non ne puoi più di quegli sguardi.
« Fratellino come stai? »
Ne della solita domanda.
« Bene, bene e ancora bene! »
Fai sfoggio di uno di quei sorrisi finti che sei ormai abituato a presentare, ma anche se lui ricambia il tuo sorriso vedi ancora chiaramente quell'ombra di preoccupazione nei suoi occhi.
Non ne puoi proprio più vero?
Che diamine! Lo saprai se stai bene o no?!
Stringi i pugni e ignorando quell'ombra esci dalla stanza con Franky al tuo fianco.
« Vieni alla festa di Rufy? »
« Ovvio! »
« Sai chi farà la torta? »
« Secondo te!? »
Gli lanci un'occhiata sarcastica e immediatamente scoppia a ridere.
« Te lo ha chiesto Rufy? »
« Già, possibilmente a cento piani! Tanto vale che mi chiedesse una torre! »
Continuando a ridere comincia a parlarti di un cliente che gli ha ricordato molto il vostro amico e tu non puoi fare a meno di pensare che le cause più strane le prenda lui.
Prima di raggiungere gli uffici vi mettete d'accordo per il pranzo e mentre si allontana ti ritrovi a ricordare il primo giorno di lavoro.
Ricordi la sensazione di agitazione appena varcasti quella soglia e quegli sguardi falsamente gentili che ti scrutavano, tutti altezzosi e sulla difensiva, tutti meno uno. Franky ti trattò immediatamente come un vecchio amico e tu non riuscisti a non pensare che quello sembrasse tutto tranne un avvocato - in realtà ne sei convinto ancora oggi – è grazie a lui che sei “sopravvissuto” al primo giorno e sempre grazie a lui che ti sei ambientato in quell'edificio.

« ... come sono i colleghi? »
« Stronzi... a parte un tizio... »
« Ah! E come sarebbe questo tipo? »
« Alto, muscoloso... simpatico... ZORO!!! idiota! Sono stanco! Sta buono! »
« ... »
« Che c'è Marimo? Geloso?! »
« Tzè... »
« È sposato... e più che l'avvocato sembra l'imputato... »
« ... »
« Ci siamo messi d'accordo per una cena... e sei invitato anche tu! Così potrai assicurarti che ho gli occhi foderati di prosciutto. Perché sono inesorabilmente innamorato di te! »

Ti siedi alla scrivania e ti lasci completamente assorbire dalle scartoffie che hai sul tavolo.
“Al lavoro!” Sembra essere la tua nuova regola.

Quando arrivi a casa vedi Ace che ti aspetta davanti alla porta con il suo solito sorriso stampato in faccia e dei contenitori di cibo stracolmi in mano. Sai che significano quei contenitori; Franky deve avergli detto che non hai pranzato.
Trattieni un'imprecazione tra i denti mentre ti avvicini.
Sono sempre preoccupati, sempre in ansia per te e ciò ti disturba come non mai. Avevi del lavoro arretrato e ti sei dimenticato di raggiungere Franky per il pranzo. Sai che lui aveva visto che eri impegnato in ufficio eppure ha ugualmente messo tutti in allerta. Ed ora per giorni ti riempiranno di cibo.
Lo saluti il più educatamente possibile ed entri in casa seguito a ruota da lui. Con gesto brusco lanci le chiavi sul tavolino posto all'ingresso e ti sfili la giacca.
« Il frigo sai dov'è!... Per la festa, la torta la vieni a prendere tu prima? Perché non so a che ora finisco di lavorare e così evito di passare da casa a prenderla. »
« Come... »
« Bene! »
Ti osserva per un secondo in silenzio per poi scoppiare a ridere alla vista della tua espressione scocciata.
« Ho capito! Oggi te lo han chiesto già in troppi! »
« Oggi?! »
La risata si fa più grossa e sentirlo ridere ti mette di buon umore; perché ti illude che nulla sia cambiato.
Mentre ripone i contenitori in frigo ti parla della festa, dove la faranno e con quale scusa ci porteranno Rufy. Ridi nel sentire i modi che si è inventato il ragazzo per scoprire qualcosa, ogni anno l'impresa di tenere tutto nascosto diventa sempre più difficile.
« È curioso come un bambino di cinque anni, e pensare che deve compierne venti! »
A quelle parole non riesci a trattenere un'altra risata.
La vostra chiacchierata viene interrotta dal suono di un cellulare, quello di Ace che appena legge il nome sul display sbianca di colpo e rispondendo rapido. Non ci vuole molto a capire di chi si tratta e il tono di voce, un misto tra il preoccupato e l'infuriato, ti da ragione si tratta di Rufy. Lo ammiri per la pazienza di cui dispone, specialmente con il fratellino. Per evitare preoccupazioni in più ha preso un contatto diretto con l'ospedale e qualcuno anche con la polizia, te lo disse sorridendo e al ricordo un lieve sorriso ti increspa le labbra.
Lo osservi ascoltando i rimproveri di un fratello amorevole chiedendoti che cosa avrà combinato questa volta per poi portare la tua attenzione alla pila di lettere sul tavolino li vicino. Visto che la discussione sembra andare per le lunghe ne approfitti per controllare la posta.
La sfogli rapido sbuffando all'ennesima bolletta, poi un volantino colorato attira la tua attenzione. È la pubblicità di un nuova palestra, scorri velocemente la lista dei vari sport  che sembra interminabile, cosa che fa nascere una domanda “ma quanto è grande questa palestra?”, ma basta un nome, un semplice nome e il tuo sorriso sparisce.
Kendo...

« Torneo di kendo?! »
« Torneo di kendo! Senti se non ti va di venire a vedermi non venire! Era così per dire! Ed ora perché diamine sorridi? »
« Niente... verrò! »
« Non sei obbligato! »
« Lo so! Voglio venire... »
« ... Fa come diamine ti pare! »
« Dovresti dire: “grazie Sanji! Sono così felice che ti offrirò la cena!” »
« ... »
« Era troppo la voce smielata o il fatto che per una volta offri tu? »
« Entrambe! »
« … Allora signor spadaccino cosa ordina? »

« Sanji?! »
Posi la posta sul bancone della cucina e fissi Ace confuso. Non ti eri accorto che aveva finito di parlare al telefono ed aveva ripreso il discorso con te.
« La torta?!... è meglio farne due! Conoscendo il mio fratellino una se la mangerà da solo! »
Abbozza una risata, ma sai benissimo che è preoccupato anche se... non c'è ne bisogno giusto?!
« Sì. Era già in progetto. »

 

Domani è il compleanno di Rufy e ti sei svegliato all'alba per iniziare a preparare il pan di spagna.
Hai tre ore di tempo prima di andare a lavoro dove ti aspettano le solite pratiche che finirai rapidamente, poi pranzerai con Franky e lui ti riempirà di storie sulla sua adorata Robin ed infine, stasera quando tornerai a casa, finirai la torta.
Ti senti carico, al massimo.
Dalla fotografia della gita al mare appesa in cucina senti lo sguardo sorridente di Rufy fissarti. L'osservi sorridendo di rimando.
« Spiacente Rufy, non mi sento così al massimo da farti una torta a cento piani. »
Potresti giurare che ora non sorrida più come prima.

Appena arrivi in ufficio scopri tuo malgrado che è avvenuta la moltiplicazione delle pratiche. Ciò significa straordinari; ne sei dispiaciuto, ma non come lo saresti stato una volta.
Prendi un respiro profondo e ti metto al lavoro.
Alzi gli occhi dai documenti solo quando senti lo stomaco brontolare ed osservando l'orologio ne capisci anche il motivo. Sono quasi le due e non hai neppure fatto colazione.
Decidi di prenderti una pausa e andare a prendere qualcosa alle macchinette. Nel farlo passi davanti all'ufficio di Franky che scopri ancora più indaffarato di te. Il capo gli sta dicendo qualcosa e lui alza gli occhi al cielo annuendo. Gli fai un cenno con la mano mostrando un lieve sorriso per poi riprendere per la tua strada. Prendi un semplice panino e al primo morso sai già che non riuscirai a mangiarlo tutto, anche se forse ne eri già consapevole.
Lo osservi sospirando, non vedi l'ora di tornare a casa, hai voglia di cucinare, hai voglia di finire la torta – o meglio le torte – di Rufy.

Alle tre in punto entra in ufficio una dei soci più anziani, Kalifa - che ha denunciato di molestie praticamente ogni persona che ha incontrato. Si sistema gli occhiali e osserva la sua cartellina.
« C'è un incarico per lei signor Baratie! Una causa di divorzio. Se la sente? »
Ti osserva per un paio di secondi indagando sulle tue possibili reazioni.
« Certo! Finalmente torno operativo! Non ne potevo più di scartoffie. »
Sorridi quasi sinceramente questa volta.
Lei non commenta e senza aggiungere altro fa entrare in ufficio la nuova cliente e lascia sulla tua scrivania la documentazione a lei correlata per poi uscire dalla stanza lasciandoti solo con lei. Non si può dire che non sia efficiente.
Ti alzi in piedi e stringi la mano alla donna.
« Piacere di conoscerla signora... » osservi rapido il nome sulla cartellina « Tsubaki! Prego si accomodi. »
Parla del marito a lungo.
Da quello che hai capito è un reporter fallito con la mania di continuare a ripetere “sono senza parole” e tu sei parecchio allibito...
« … ma se ne rende conto?! Eravamo da mia madre e lui sparisce senza lasciare traccia, l'ho dovuto chiamare e sa dov'era?! In sala giochi!! ma se... »

« Dove diamine sei?! »
« ... »
« Marimo?! Ti sei nuovamente perso? »
« NO! Sei tu che ti sei perso! »
« Io sono davanti al negozio di Usopp, esattamente dove dovevamo rivederci... tu almeno ti trovi ancora al centro commerciale? »
« ...ci sono le scimmie al centro commerciale? »
« ... no... si più sapere come hai fatto ad arrivare allo zoo?! Ci siamo separati all'entrata ed ora ti trovi dall'altro capo della città?! »
« Ci deve essere un buco nero! Ho provato ad allontanarmi, ma mi ritrovo sempre qui! »
« Un buco nero c'è, ma nel tuo cervello! »
« Torciglio vuoi litigare! »

« Allora alla prossima settimana. Arrivederci avvocato! »
« Arrivederci! »
Mentre la cliente esce dalla stanza metti a posto la sua documentazione per poi ricominciare con le solite scartoffie.

Quando finalmente torni a casa, tutta l'energia che sentivi al mattino è come scomparsa, volatilizzata nel nulla.
Ti precipiti sotto la doccia restandoci pochi minuti, una volta rivestito ti metti dietro ai fornelli per finire di preparare le torte di Rufy. Ci vuole l'intera serata per ultimarle, ma ora le osservi soddisfatto, riempendoti di complimenti per la riuscita. Le riponi immediatamente in frigo e prepari un biglietto per Ace; l'altro giorno quando e venuto a trovarti gli hai lasciato le chiavi di casa in modo che domani possa passare tranquillamente a ritirarle.
Questo ti ricorda che hai ancora del cibo che ti ha portato e sai che è meglio farlo sparire o non ti lasceranno in pace. Afferri una scatola e la osservi disinteressato, ti senti troppo stanco per ingurgitare qualsiasi cosa ora.
Riponi il cibo in un nuovo contenitore con l'idea di portarlo alla vicina prima di andare a lavoro. Sai che accetterà di sicuro se dirai di aver cucinato troppo e così ti sarai levato da un impiccio.
Lavi gli strumenti usati per cucinare e le vaschette di Ace in modo che domani mattina potrà riprendere anche quelle.
Ed ora, finalmente, ti concedi il meritato riposo. Prendi un bicchiere di vino e ti lasci cadere sul divano, solo in quel momento ti accorgi che la spia del telefono lampeggia, chiaro segnale che vi sono messaggi in segreteria. Ti alzi sbuffando e svogliatamente premi il pulsante.
« Sanji sono la mamma! Come stai tesoro? Chiamami quando torni – BIP - Messaggio ricevuto alle ore dodici e cinque minuti»
« Sanji ho saputo. Mi dispiace... ora come stai? Ci sentiamo presto... - BIP - Messaggio ricevuto alle ore quindici e... »
Premi rapido il pulsante di stop della segreteria.
Ti siedi sul divano e bevi un sorso di vino.
Stai bene! Va tutto bene!
Ve lo aspettavate già. Da mesi eravate pronti a tutto ciò.
La speranza più si andava avanti e più si affievoliva. La chemio non aveva funzionato... l'operazione non aveva funzionato... ormai lo sapevate entrambi. Hai avuto mesi per prepararti a quel momento ed ora... ora che da un mese lui non c'è più... ora... stai bene, hai affrontato la cosa e stai bene.
Te lo ripeti continuamente, così spesso che ormai te ne sei convinto.
Bevi tutto in un sorso il vino e riempi nuovamente il bicchiere, fissandolo assorto nei tuoi pensieri.
« Va tutto bene... »

 

« Tanti auguri a te! Tanti auguri a te! Tanti auguri a Rufy! Tanti auguri a te! »
Appena Rufy soffia sulle candele un coro di applausi e urla lo festeggia.
Sorrisi e allegria con sottofondo della buona musica.
Ci voleva una serata come questa non trovi?!
Anche tu stai sorridendo, uno dei sorrisi più sinceri che hai esposto in questo periodo.
« Sanji-kun dovevi fare il pasticciere e non l'avvocato! È deliziosa! »
« A agione Snghi! »
« Rufy non parlare con la bocca piena! Quante volte te lo devo dire?! »
Ingoia una porzione esagerata di torta e fa le sue scuse - che comportano il lancio di pezzetti di cibo addosso a te - per poi fiondarsi al centro della festa. L'energia di certo non gli manca e tu sorridi, ignorando la giacca sporca. Indubbiamente una bella serata.
Li fissi divertirsi sulla pista, li osservi mentre bevi un po' di coca-cola e la tua mente è vuota, finalmente non pensi a nulla.
« Stanco, cuoco-san? »
Ti volti e il sorriso serafico di Robin ti prende alla sprovvista. Ti ha dato il soprannome di cuoco dopo aver mangiato da voi, molto tempo fa, quando c'era anche lui. Sorridi mascherando il dolore che ti ha appena colpito all'improvviso, ignorandolo come fai sempre.
« Un po'. Ma sto bene! »
« Non ho detto il contrario! »
Continua a mostrarti quel sorriso enigmatico e tu ti senti una merda. Ormai hai preso l'abitudine di scattare sulla difensiva con chiunque anche se non è il caso. Un'autodifesa molto conveniente non trovi?!
« Non balli Robin-chan? »
« Magari più tardi. »
« Franky? »
Sorridendo indica in mezzo alla folla Franky che balla su un tavolo seguito da quei due forsennati di Usopp e Rufy. Osservandoli non riesci a fare a meno di sorridere. A volte ti chiedi cosa ci abbia trovato una donna come lei in uno come Franky, sono così diversi, come se venissero da mondi completamente opposti. Ma tu infondo sei l'ultimo che dovrebbe chiedersi una cosa del genere, tu cosa avevi in comune con...

« Zoro! ZORO! Dannazione Zoro! Idiota! Troglodita!.. uffa... Merda! »
« Perché diamine hai abbassato la musica? »
« è un'ora che ti chiamo! »
« Ero qui ad allenarmi... che vuoi? »
« Vorrei non diventare sordo per colpa di questa roba!! »
« Musica! »
« Si, tu chiamala musica. Io la chiamo casino! Tienila più bassa! »
« uhm... »
« Possibile che devi parlare a grugniti?! »
« Cos'hai oggi?! Sei peggio di una suocera, ti da fastidio tutto! »
« No, mi dai fastidio tu! ... un grugnito e un'alzata di spalle non sono di certo una risposta! A volte mi sembra di stare con un uomo delle caverne! ...e non ridere idiota! ...lasciami Troglodita! Questo biondino non lo conquisterai di certo a colpi di clava! »
« Sicuro?! »
« Sicurissimo! Ora torno in cucina... e tieni il volume basso! »
« Stupida testa gialla!... »
« Che vuoi? »
« Ti amo! »

« Usopp hai bevuto troppo! »
« ma ch-hic dici hic! Sto BENISSIMOOOOO! »
Lo guardi mentre cade a terra, ti avvicini e per l'ennesima volta cerchi di rimetterlo in piedi.
« Sì sì, si vede... forza! »
Lo prendi sottobraccio e barcollando riesci a portarlo fino alla macchina facendolo sedere sul sedile posteriore.
« Cuoco-san! »
Ti volti e vedi Robin che sorregge come può Franky completamente andato.
« Serve un passaggio? »
Sorride dolcemente annuendo. Prendi per un braccio Franky e lo fai sedere sul sedile affianco ad Usopp.
Apri lo sportello con movenze galanti e ti volti verso Robin, facendogli un piccolo inchino.
« La carrozza e pronta milady! »
Ride per poi salire in macchina, la imiti e finalmente partite. Per tutto il viaggio rimanete in silenzio – a parte i vaneggiamenti di sottofondo di Usopp verso la sua misteriosa Principessa.
La prima tappa è la casa del nasuto ti ci vogliono venti minuti buoni per riuscire a portarlo in casa e farlo sdraiare a letto. Una volta lasciato ti dirigi verso il quartiere di Franky ed arrivati a destinazione dai una mano a Robin a portarlo in casa, mentre ti avvii verso la porta ti ringrazia nuovamente e sorridendo ti offre una tazza di the che accetti con piacere.
« Non hai bevuto alcolici sta sera? »
« No! Conoscendo i tipi qualcuno deve rimanere sobrio! Neanche tu Robin-chan, non hai bevuto neanche il solito bicchiere di vino! »
« Non posso! »
Ti sorride e capisci.
« Congratulazioni! Franky lo sa? »
« Non ancora! L'ho scoperto oggi e non ho avuto l'occasione di dirglielo »
« Scoppierà a piangere dalla felicità! »
Ride annuendo.
Rimanete a chiacchierare ancora per un poco, argomenti inutili, una conversazione leggera ed amichevole, ma è quando esci dalla casa che senti una fitta di gelosia colpirti. Sei felice per loro e per il loro nuovo futuro... ma se pensi al tuo di futuro... non riesci a vedere più niente...

« Promettimelo Sanji! »

Sali in macchina e ritorni a casa. Sei più stanco del solito e vuoi solo dormire.

 

« Sanji sei sicuro? »
« Si! Prendili pure, io non le uso e qui prenderebbero solo polvere. Di là ci sono degli altri scatoloni, puoi prenderli Rufy! »
« Corro! »
Ace continua a guardare i vari pesi. Sa benissimo a chi appartenevano per questo è così titubante alla tua offerta, ma quegli oggetti appartengono ad un passato, una vita che non esiste più. Non è giusto che rimangano in un angolo a marcire, non dopo l'affetto che hanno ricevuto dal loro proprietario, per questo sei felice se li userà lui.
Riprendi a pulire gli scaffali. Era parecchio tempo che non facevi pulizia e tra polvere e ciarpame a momenti ti saresti trovato chiuso fuori casa “sfrattato dalla mobilia” saresti finito sul giornali o almeno ti illudi che il motivo sia questo, ma in realtà sai benissimo che vuoi solo dimenticare.
Quando accennasti ad Ace il tuo piano di pulizie non pensavi all'evenienza che si sarebbe offerto di darti una mano, ne tanto meno che gli altri si sarebbero aggregati a voi, per di più saltellando felici. Però così il lavoro è diventato notevolmente più piacevole e in più sei riuscito a regalargli – o meglio liberarti - di qualche vecchio oggetto che non usi. Usopp si è già accaparrato una maschera da sub e Rufy dei tuoi vecchi vestiti che non ti andavano o che non mettevi più, almeno ora ogni tanto si vestirà bene.
« All blue?! Cosa c'è qui dentro Sanji? »
Appena senti quel nome ti volti di scatto verso Rufy, ed è una fortuna che tutti siano concentrati sullo scatolone perché vedrebbero altrimenti la tua faccia raggelata...

« All blue è perfetto non trovi!? »
« Come il mare che cercava il cuoco della leggenda? »
« Questo è il nostro mare Sanji! »
« Non so se è geniale... o altamente stupido... »
« Cuoco guasta feste! »

« Niente di particolare... rimettilo dove l'hai trovato però »
Vedi Usopp avvicinarsi e investigare sulla scatola. Un nodo alla gola ti coglie alla sprovvista e il tuo sguardo si fa duro nei loro confronti.
« Rimettetelo al suo posto e non apritelo, avete capito? »
La voce suona più minacciosa di quanto credessi. Non riesci nemmeno a sopportare di vedere quella dannata scatola...
« Scusa! »
Sobbalzano al tono della tua voce e mortificati la ripongono al suo posto – dietro i vestiti, nell'armadio in camera – per poi riprendere a spostare oggetti, privi di quell'entusiasmo spensierato di poco fa.
Ora anche i sensi di colpa devi avere?!
Non sei tu che hai sbagliato, ma sono loro giusto?!
« Vi va un dolce ragazzi? »
Gli occhi di quei due riprendono a brillare e te li ritrovi a pochi centimetri dal volto – sbavanti e affamati – che cominciano ad elencarti una quantità spropositata di tipi di paste, neanche fossi una pasticceria.
Ridi e rimboccandoti le maniche ti metti dietro i fornelli, almeno sei riuscito a farti perdonare.
Per tutto il tempo senti le occhiate investigative di Franky ed Ace, ma le ignori volutamente. Non faranno domande e tu non li metterai certo nella situazione di fartele. Quella scatola rappresenta un futuro che non esisterà mai... un futuro che ti è stato negato e di cui non vuoi parlare ne tanto meno pensarci.
« Li prendo... i pesi intendo! ti ringrazio Sanji. »
Sorride come al solito e cercando di non farsi notare ruba un assaggio di crema.
« Di niente... »
Sorridi e ascolti i discorsi insensati dell'allegro quartetto ormai completamente a riposo. Il nervoso e l'ansia di pochi istanti prima non esiste più, eppure ti accorgi che continui a fissare distrattamente la porta della camera.


Da quanti minuti sei seduto li?
Ormai hai perso il conto. Seduto su quel letto resti a fissare la porta dell'armadio senza riuscire a convincerti ad aprirla.
Lentamente ti avvicini e spostando degli abiti la riveli. Fa male solo guardarla.
Rimani a fissarla ancora un po' prima di deciderti ad afferrarla.
Lo scatolone è esattamente come l'ultima volta che lo avevi vista, come l'ultima volta che la sfiorasti. Senti una fitta al cuore.
Come può un oggetto che una volta ti faceva sorridere crearti così tanto dolore oggi?
La risposta la conosci, la sai fin troppo bene.
Vorresti cancellare quella scatola, farla sparire perché non ha diritto di restare lì a ricordarti ciò che non potrai mai più avere. Con rabbia la stringi fra le mani e ti dirigi verso la sala, vuoi liberarti di quella scatola il prima possibile.
Un solo secondo... un istante... inciampi in una scarpa... perdi l'equilibrio... la scatola ti scivola dalle mani...

« Giappone! »

La osservi mentre cade, mentre il suo contenuto si sparpaglia sul pavimento. Dépliant, guide turistiche, volano per poi atterrare malamente a terra. Una scena di pochi secondi, ma tutto ti sembra accadere a rallentatore.

« Giappone! Assolutamente Giappone! »
« D'accordo! La prima tappa sarà il Giappone... »
« Non così tanto entusiasmo mi raccomando! »
« Vuoi andarci solo perché c'erano i samurai! »
« E ti sembra un motivo da poco?! »
« Non importa da dove iniziamo Zoro... tanto sarà impossibile comunque! »
« Volere è potere! »
« Il volere non sempre basta... con il nostro stipendio arriviamo a mala pena a fine mese... mi dici come... ?! »
« Sanji, ci riusciremo! Io e te viaggeremo per il mondo! Conquisteremo All Blue... »

Osservi i vari dépliant sparsi sul pavimento, la vista ti si appanna.
Ti porti una mano al viso e le senti.
Ti accorgi, forse solo ora, che nulla è superato come credevi e quelle fitte lacrime che ti solcano il viso te ne danno conferma. Vorresti fermarle, vorresti impedirgli di esistere ma esse non possono essere fermate, continuano a scendere senza darti sosta.
Non hai mai pianto...
Non hai pianto quando avevate scoperto della malattia, non hai pianto quando i dottori vi levarono l'ultima speranza e non hai pianto quando impotente lo vedevi lentamente consumarsi. Nemmeno quando sentisti il suo cuore fermarsi riuscisti a versare una lacrima e non ci riuscisti neanche quando ti trovasti di fronte alla sua bara, mentre la terra lo ricopriva.
Non avevi ceduto alle lacrime neanche una volta, per lui o per te stesso questo non lo sai. Ma ora che ti trovi a guardare il vostro futuro, quel futuro che progettavate da molto tempo, fatto di dépliant e guide turistiche non riesci a smettere.
I singhiozzi si fanno più forti mentre cadi inginocchio stringendo alcuni di quei pezzi di carta.
Avevate tanti progetti, tanti sogni... e invece... te li hanno strappati... te lo hanno portato via... ed ora non potrete mai più fare niente insieme... mai più!
Non ci saranno più litigate stupide, non ci sono più passeggiate sulla spiaggia, baci rubati o assalti per la casa... dichiarazioni... progetti... non c'è più lui!
Le lacrime bruciano sul volto e ti accorgi di faticare a respirare mentre quella conversazione, quella stupida promessa ti martella nella mente e nel cuore.

« Promettimelo! »
« Smettila di dire stronzate e sdraiati... »
« Promettimelo Sanji! »
« No! Ed ora siediti! »
« Se non me lo prometti non mi sdraio! »
« Marimo mi stai ricattando?! Se non ti sdrai con le buone lo farai con le cattive! »
« E' una minaccia? »
« Ci puoi giurare! Forza! »
« Sanji... »
« Perché diamine ti impunti su questa stronzata! »
« Ti conosco! Per questo lo faccio! »

In questi momenti vorresti non averlo mai incontrato, cancellarlo per sempre dalla tua vita.
Come ha osato chiederti una cosa del genere?! Come ha potuto anche solo lontanamente pensare che avresti fatto quel viaggio senza di lui?!

« Guardami! Io non sono così generoso da dirti “innamorati di un altro e sii felice”, ma non voglio assolutamente impedirtelo... accadrà ed è giusto che accada. Non distogliere lo sguardo. Va bene, deve accadere. Perché è giusto che tu vada avanti senza di me.
Ed è per questo che ti chiedo di fare questo viaggio Sanji!
Viaggiare è un buon modo per chiudere una porta ed aprirne un'altra.»
« Smettila! »
«  La sola cosa che desidero è vederti felice. »
« Allora non dire queste cose... Zo... »
« Non voglio rimpianti... non voglio che tu abbia rimpianti! »
« … io non posso... non voglio... »
« Lo so! … ma lo farai! »

Urli, piangi, picchi i pugni contro il pavimento, strappi quelle riviste e lo odi. In quel momento lo odi, perché non riesci a perdonarlo per averti lasciato.
Lanci una rivista e un foglio di carta cade da essa, lo osservi assente per un secondo... i tuoi occhi cadono sull'unica scritta presente su quel foglio bianco riconoscendo immediatamente la sua scrittura; tremante ti alzi e lo afferri guardandolo intensamente con la vista che si appanna nuovamente.
Quattro parole, solo quattro parole che ti fanno piangere ancora più forte.
“ Me lo hai promesso! “
Cadi in ginocchio stringendolo al petto. Capendo forse per la prima volta quelle parole, quella promessa che ti ha quasi obbligato a fare.
« Zoro... mi manchi... »
Un sussurro nascosto tra i singhiozzi.

 

È passato un anno da quel giorno...
Molte cose sono cambiate da allora:
Franky e Robin hanno avuto un maschietto che han chiamato Zoro, e speri per loro che non sia casinista come lo Zoro “originale”. Rufy e Nami si sono fidanzati ed Ace si è trovato il ragazzo - un tizio che fuma troppi sigari, a tuo avviso – mentre Usopp vi ha presentato finalmente la famosa principessa, sorprendendovi tutti e chi se lo credeva che avesse detto la verità?
E tu?
Hai un sorriso leggero sulle labbra e forse ora sei davvero pronto a fare il primo passo.
Hai amato e sei stato amato con intensità. Non sai cosa ti aspetta in questo nuovo futuro, ma ora sei proto ad affrontarlo.
Percorri sereno la strada che ti porterà all'aeroporto. Il tuo aereo partirà fra poco.
Prima tappa Giappone.


 

  
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