Antologia del Dolore
La neve scende, continua a cadere a fiocchi, tra le raffiche di vento.
Ma non gli importa.
Continua ad avanzare, sforzando tutto se stesso.
La Villa dei Kuran si nota in lontananza. E’ vicina, così dannatamente vicina che potrebbe toccarla…
Ma il vento lo costringe a fermarsi, ogni tanto a indietreggiare.
Sembra essere tutto contro di lui.
Forse perché lo è sempre stato.
Il cancello di ferro bianco che preclude l’entrata sembra congelato, catene lo legano, e un lucchetto nero serra il tutto.
Ringhia.
Vogliono tenerla lontana da lui, ma non ci riusciranno.
Non importa che il ghiaccio gli renda insensibili le mani, e che la presa sul ferro le ferisca.
Deve rivederla.
Per un ultima volta, fosse anche solo quell’ultima volta, e poi potrebbe anche morire in pace.
Se Kaname Kuran desidera farlo fuori, che lo faccia.
Non si ribellerà.
Ma prima deve vedere ancora una volta il suo sorriso.
E saprà che il suo dolore non è stato vano.
<< YUUKI! >>
[…]
Ogni tanto ci ripensa ancora.
Chiude gli occhi, e rivede l’Accademia.
Se si sforza un poco può sentire persino la voce stonata del
No.
Non può permettersi di rivolgere anche un minimo della sua attenzione a lui, o al suo ricordo.
Non può farlo, perché allora saprebbe ciò che tenta di nascondere a tutti.
- anche a se stessa-
Che l’uomo che stringe fra le braccia, accarezzandogli amorevolmente i capelli e cullandolo al petto, non è quello giusto.
Ma come può, come può?!
Per un attimo Kaname alza lo sguardo, sentendo la sua mano rimanere immobile fra la chioma scura.
Incrociando il suo sguardo, la Vampira non può fare a meno che trattenere un singhiozzo fra le labbra cremisi.
Il viso di Zero si sovrapporrà sempre a quello del suo giovane
Yuuki Kuran ne è consapevole.
<< Mh…? Tutto bene… ?>>
Un sorriso.
<< Si Onii-sama, tutto bene >>
[…]
Il vento soffia leggero, accarezzando l’erba.
E’ una bella giornata di sole, questa, di quelle che si vedono raramente.
Kaname sospira, abbassando il volto fine, nascosto dietro il tronco dell’albero che lo ripara dalle occhiate indiscrete.
Da lei
Osserva quella pallida figurina accasciata contro la lapide di marmo, abbracciata a una foto sbiadita, come da due anni a questa parte.
Sorride, amaramente.
Non può farci nulla. Malgrado lei continui a sorridere, celando il suo dolore, non tornerà mai più a essere la stessa Yuuki.
Lo sguardo rosso del Capo Stipite dei Kuran si posa fuggevole sulla figura evanescente che lo guarda, ricambiandone il sorriso.
C’è sfottenza, nella piega delle labbra di quel fantasma.
Kuran piega appena il capo, osservando l’ultimo riverbero dei suoi occhi rossi, posarsi sulla ragazza inginocchiata lì vicino, prima di sparire all’orizzonte.
La piega delle labbra si trasforma in una ferita, mentre si volta, accingendosi a recuperare la sua sposa-bambina.
<< Dopotutto… in un modo o nell’altro, hai vinto tu, Kiryu… >>
Angoletto di R e d_V a m p i r e
Ed eccoci all’ultimo capitolo. L’avevo detto che sarebbe stata una raccoltina breve <3
Alla fine non è Yuuki a morire, ma lo stesso Zero.
E non è Kaname a vincere, perché malgrado questo sia morto, si è portato con se Yuuki, lasciandogli solo un guscio vuoto.
E’ triste da pensare, ma è così.
La morte di Zero può portare solo questo alla ragazza.
Un grazie a chi mi ha seguito.
Un bacione grosso grosso.