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Autore: ross_ana    23/05/2010    13 recensioni
Le schermaglie e i litigi nei corridoi in assenza dei professori, tra Harry e Malfoy, erano ormai all'ordine del giorno, perciò non mi sorpresi neanche un po' quando di fronte all'aula di Trasfigurazione entrambi sfoderarono la bacchetta.[...][...]Lasciai la mano di Ron e con tre lunghi passi mi posizionai nel bel mezzo dei due duellanti.
-Se non sei un codardo accetta la sfida che adesso Harry ti lancia.
-Se non ti fossi messa in mezzo, mezzosangue, lo avrei già affatturato; perciò spostati se non vuoi che schianti anche te.
-Sono senza bacchetta Malfoy, dimostreresti di essere un vigliacco oltre che un codardo. Perciò accetta la sfida e falla finita.
-E di grazia, dall'alto della tua tanto acclamata intelligenza, mi dici che differenza c'è tra adesso e un altro momento? È sempre tempo per duellare.
-Ma Harry non sta parlando di duellare. Sta parlando di calcio.[...]
Decima classificata al Multicolor Contest, indetto da _Mary, fierobecca93 e nabiki93
Genere: Commedia, Generale, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Serpeverde
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Né birra né mojito, ubriachi di Milito! Né birra né mojito, ubriachi di Milito!
AMALAAAAAAAAA, PAZZA INTER AMALAAAAAAAAA, E' UNA GIOIA INFINITA CHE DURA UNA VITA, PAZZA INTER AMALAAAAAAAAA!

Dedicata al principe neroazzurro che ieri è stato incoronato re. Dedicata a lui e ai suoi goal che ieri ci hanno fatto conquistare il terzo titulo e hanno trasformato in realtà il nostro sogno!!
Spero che gli anti-interisti non si pregiudichino la lettura per la dedica :D :D :D
Buona lettura :)





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Le schermaglie e i litigi nei corridoi in assenza dei professori, tra Harry e Malfoy, erano ormai all'ordine del giorno, perciò non mi sorpresi neanche un po' quando di fronte all'aula di Trasfigurazione entrambi sfoderarono la bacchetta.
Era un po', ormai, che avevo smesso di cercare di fermarli, perchè la mia autorità di prefetto su loro due non sortiva nessun effetto... così come non lo facevano le innumerevoli punizioni che entrambi ricevevano ormai giornalmente.
Ron, che era stato letteralmente minacciato di restare single a vita se avesse preso parte ai duelli, al mio fianco fremeva di agitazione, come ogni volta, ma camuffò la sua ansia stringendo più forte le mie dita con le sue, e rivolgendosi con acidità a Malfoy.
-Malfuretto, stamattina sei caduto dal letto per essere così in anticipo?
-Donnola, vedi di tacere visto che non hai nemmeno il coraggio di prendere la bacchetta.
Harry, un po' più avanti rispetto a noi, scoppiò a ridere.
Io e Ron lo guardammo furiosi e Malfoy lo guardò incerto, perchè non era possibile che stesse ridendo per una sua provocazione... o si?
-Non credo proprio che tu possa parlare di coraggio perchè se qua c'è un codardo, Malfoy, sei proprio tu.
Ron al mio fianco rilassò le spalle, dall'altro lato del corridoio, per risposta, Tiger e Goyle strinsero ancora di più i pugni.
-Io non sono codardo, Potter.
Le aveva quasi sputate quelle parole, come se volessero essere al contempo difesa di se stesso e ingiuria per gli altri. Ma Harry non si faceva intimidire certo dal suo tono di voce.
-No? Non lo sei? Strano, perchè ho sempre avuto questa impressione di te.
La rabbia era talmente evidente sul viso di Malfoy che sembrava essere stata disegnata, ma prima che potesse dimostrare quanto fosse coraggioso, il mio limite di sopportazione venne superato.
Lasciai la mano di Ron e con tre lunghi passi mi posizionai nel bel mezzo dei due duellanti.
-Se non sei un codardo accetta la sfida che adesso Harry ti lancia.
-Se non ti fossi messa in mezzo, mezzosangue, lo avrei già affatturato; perciò spostati se non vuoi che schianti anche te.
-Sono senza bacchetta Malfoy, dimostreresti di essere un vigliacco oltre che un codardo. Perciò accetta la sfida e falla finita.
-E di grazia, dall'alto della tua tanto acclamata intelligenza, mi dici che differenza c'è tra adesso e un altro momento? È sempre tempo per duellare.
-Ma Harry non sta parlando di duellare. Sta parlando di calcio.
Sorvolai sul fatto che Harry non stesse parlando proprio e che non avesse nemmeno la più pallida idea di cosa avessi in mente... e risi tra me.
-Cosa?
-Cosa?
-Cosa?
Ron, Harry e Malfoy, per la prima volta al mondo, pensarono e dissero la stessa cosa nello stesso momento. Questo provocò lo sguardo sconvolto di tutti e tre e l'incredulità di Tiger e Goyle.
Guardai Harry e lo fissai intensamente. La nostra amicizia aveva radici così profonde da permetterci di capirci anche senza il bisogno di parlare.
Scosse le spalle, come a dire “Mi fido di te” e allora mi voltai nuovamente verso Malfoy ignorando completamente Ron... ma a lui avrei spiegato tutto più tardi.
-Calcio Malfoy. Calcetto per la precisione. Ci stai? O sei troppo codardo per accettare?
Calcai su quella parola sapendo che quello era l'unico modo per farlo cedere.
Il suo sguardo fiammeggiò e, punto sul vivo, le parole uscirono dalla sua bocca prima che la sua mente potesse elaborarle.
-Accetto la sfida. Dimmi solo dove e quando.
Sorrisi soddisfatta.
-Oggi pomeriggio, alla fine delle lezioni, al campo da Quidditch.
-E le condizioni?
-Facile: se perdi, Malfoy, starai alla larga da noi e dai nostri amici. La smetterai con gli insulti e con i duelli.
-Ma se vincerò, mezzosangue, non vi darò tregua.
-Bene.
-Bene.
La porta dell'aula si aprì e come se niente fosse successo entrammo tutti tranquilli sotto lo sguardo indagatore della McGranitt. Le rivolsi un sorriso rassicurante.
-Buongiorno professoressa.
-Buongiorno Granger.
Andai a sedermi al mio solito bianco, e mi assicurai che Malfoy si fosse seduto abbastanza lontano così da non poter sentire quello che stavo dicendo.
-Presumo che Malfoy non abbia la più pallida idea di come si giochi a calcetto.
-E neanche Ron, se è per questo!
-Non ti preoccupare, sarà semplicissimo... con l'aiuto di un pallone magico.
-E come?
Ma prima che potessi spiegare ad Harry quello che avevo in mente, il mio fidanzato, infuriato, ci interruppe.
-Non parlate di me come se non ci fossi, per favore. Quella è una prerogativa che spetta ad Harry.
Lo guardammo truci tutti e due, ma lui non se ne curò e continuò con la sua arringa.
-E poi di che diavolo state parlando? Cos'è questo calcetto? E che diamine è un pallone?
Non riuscii a impedirmi di scoppiare a ridere, e solo quando la McGranitt richiamò la classe all'ordine ritornai seria.
-Te lo spiego dopo.
E liquidando le proteste di Ron con un gesto della mano mi apprestai a seguire la lezione. Quando la McGranitt ci congedò, prima che Malfoy abbandonasse l'aula lo richiamai.
-Malfoy!
Lui si girò con un'espressione a metà tra il curioso e il disgustato, ma parlai prima che potesse farmi qualunque domanda o rivolgermi qualunque insulto.
-Portati quattro compagni, ti serviranno... visto che il calcetto è un gioco di squadra.
L'espressione che si dipinse sul suo viso mi fece intuire che non solo non aveva la più pallida idea di come si giocasse a calcetto, ma che durante tutta la lezione di Trasfigurazione non aveva pensato ad altro se non a prendere a calci Harry. E questo provocò in me un 'attacco così forte di ilarità che fui costretta a correre fuori prima che la McGranitt mi vedesse.

Durante la pausa pranzo, cercai di spiegare a Ron il gioco del calcio e le regole semplificate del calcetto, ma fui interrotta più di una volta dalla curiosità dei nostri compagni di casa. Ero quasi arrivata all'esasperazione quando, per l'ennesima volta, qualcuno mi interruppe.
-State davvero organizzando una partita di calcetto? Posso giocare?
Alzai lo sguardo su Dean che aveva gli occhi accesi dall'entusiasmo.
-Sai giocare?
-Certo Hermione, sono mezzosangue come te! D'estate, coi miei cugini, organizziamo sempre dei mini tornei di calcio a cinque!
La sua allegria contagiò subito anche me.
-Bene. Ora bisogna formare la squadra, e spiegare agli altri di cosa si tratta.
-A quello posso pensarci io. Ma chi farà l'arbitro?
E di nuovo, sorrisi soddisfatta di me stessa.
-Oh, non ci sarà bisogno dell'arbitro. Vedrai!
Poi mi rivolsi verso le ragazze Grifondoro che avevano seguito quella discussione con molto stupore.
-Ginny, Lavanda, Calì... avreste voglia di fare le ragazze pon pon?
-Che cosa?
-Dovete fare il tifo per la squadra, incitare i ragazzi ed esultare quando segnano.
I sorrisi che si dipinsero sui loro volti mi fecero sorridere. Poi guardai Ginny e deglutii a vuoto.
-Te lo puoi solo sognare, Hermione.
-Eddai Ginny, è per una giusta causa.
-Scordatelo.
E senza darmi il tempo di ribattere si alzò dal tavolo e se ne andò a passo di marcia.
Mi stavo per alzare per inseguirla, quando mi venne un'idea migliore.
Andai al tavolo di Corvonero e confidai a Luna della partita. Gli parlai anche delle tifoserie e delle coreografie che bisognava inventare. Me ne andai gongolante, sapendo che entro un paio d'ore tutta la scuola sarebbe stata a conoscenza di quella sfida e che le Serpi sarebbero state il miglior motivo che avrebbero spinto Ginny a partecipare.

Anche Vitious si accorse dell'agitazione che albergava nella scuola quel pomeriggio, perciò, quando gli chiesi il permesso di lasciare l'aula prima della fine della lezione non si stupì più del necessario.
-Certo, certo Granger... vada pure, vada pure.
Corsi nel mio dormitorio, entrai trafelata nella stanza dei ragazzi e presi da ogni loro baule un paio di pantaloni e un maglione. Poi li trasfigurai tutti in pantaloncini di cotone e magliette numerate con il cognome di ognuno, le colorai di rosso e oro e con un Reduco me le infilai in tasca.
Poi passai dalla camera della ragazze, e feci qualcosa anche ai loro vestiti, sperando che Ginny non se la sarebbe presa troppo!
Quando la campanella di fine giornata suonò e i miei compagni uscirono dall'aula di Incantesimi, mi videro poggiata al muro di fronte con un sorriso stampato in faccia.
-Andiamo negli spogliatoi, dovete cambiarvi.
Entrai con loro e con un Engorgio feci tornare le divise alla grandezza originale. Poi gliele lanciai ad una ad una. Infine puntai la bacchetta contro la cravatta di Dean, e la trasfigurai in una fascetta da capitano.
-Scusa Harry, ma credo che lui sia più indicato a fare da capitano.
Annuì.
-Credi che questo ci porterà davvero a liberarci di Malfoy?
-I patti sono patti, Harry, e lui ci tiene troppo alla sua reputazione. Vedrai che andrà tutto bene.
Senza attendere risposta voltai loro le spalle e raggiunsi le ragazze che mi aspettavano fuori dagli spogliatoi.
-Lavanda, Calì... dovete indossare questi.
Oltre alla gonna e al top, gli lanciai i pon pon dai fili rossi e dorati.
-Agitateli al vento e inventate qualcosa, per favore!
Poi corsi via. Non c'era traccia di Ginny.
Quando entrai nel campo da Quidditch rimasi sconvolta. Praticamente c'era tutta la scuola ad assistere, e mi chiesi se fosse stata davvero una buona idea chiedere a Luna di spargere la voce...
Quando poi vidi i Serpeverde entrare vestiti con jeans e camicia, capii che invece la voce non era circolata abbastanza profondamente.
Prima che potessi avvisarli, però, entrarono in campo anche i Grifondoro, e la tifoseria sugli spalti si fece immediatamente sentire.
Mi sentivo tanto Madama Bumb, e mi chiesi se sarei stata in grado, come lei, di far rispettare le regole.
-Ma come siete vestiti? Sembrate pagliacci.
La risposta di Harry non tardò ad arrivare.
-E no Malfoy, siete voi i pagliacci. Le squadre di calcio giocano in uniforme... pensavo che ci saresti arrivato da solo visto che giochi in una squadra di Quidditch... ma a quanto pare la tua intelligenza non supera la grandezza di un chicco di caffè.
Non passarono nemmeno due secondi prima che entrambi sfoderassero le bacchette sfidandosi con lo sguardo.
Fui costretta a mettermi in mezzo... di nuovo.
-Abbassate le bacchette, la sfida sarà sul campo. Malfoy, vi basterà trasfigurare i vostri vestiti per avere una divisa, quindi vedi di non fare scenate. O vuoi che ti ricordi, davanti all'intera scuola, il motivo per cui siamo qui?
Senza degnarmi di una risposta, si diresse verso gli spogliatoi della sua casa con i suoi compagni a seguito.
-Harry, Ron, Seamus, Neville... vi ho spiegato come si gioca, e per noi sarà un gioco da ragazzi battere quelle teste calde. Tiger e Goyle sono due idioti, non capiranno quello che bisogna fare fino alla fine della partita. E Zabini e Nott, anche se sono più svegli, sono dei purosangue che non hanno mai giocato a calcetto prima d'ora. Quindi tranquilli. E cercate di passare sempre la palla a me, sono un goleador.
Ascoltai distrattamente il discorso prepartita di Dean perchè ero concentrata a pensare tutti gli incantesimi che avrei dovuto eseguire sul pallone. Alla fine, quando tutto fu pronto, i Serpeverde tornarono in campo, e stavo per tirare un sospiro di sollievo quando il fiato mi si incastrò in gola. Pansy Parkinson, Daphne Greengrass, sua sorella Astoria e altre tre ragazze di cui non conoscevo i nomi, entrarono in campo con una divisa da cheerleader dai colori verde e argento, e il ghigno che mi rivolsero mi fece deglutire a vuoto.
Oh, si... Ginny sarebbe presto scesa in campo!
-Bene ragazzi, le regole del gioco sono semplici: non si usano le bacchette. Il pallone è stregato, quindi si bloccherà da solo quando ci saranno infrazioni sul campo. Le linee bianche che vedete a terra sono i limiti del campo da gioco.
-Non siamo idioti, Granger, quindi evita di dire cose scontate.
Non badai minimamente a Malfoy e continuai a parlare.
-La partita sarà divisa in due tempi di trenta minuti ciascuno, con intervallo di cinque minuti tra un tempo e l'altro. In caso di pareggio, alla fine dei sessanta minuti si disputeranno i calci di rigore. Non c'è bisogno di arbitro in campo perchè il pallone stesso agirà da giudice, e se a qualcuno dovesse venir voglia di oltrepassare i limiti della violenza, verrà letteralmente buttato fuori dal campo lasciando la squadra priva di un elemento. Se è tutto chiaro si può iniziare.
I miei compagni di casa annuirono tranquilli, gli avversari fecero qualche smorfia di disappunto, ma alla fine tutti assentirono.
-I capitani si facciano avanti.
Presi un galeone e lo poggiai sul dorso della mia mano sinistra.
-Testa o croce?
Malfoy fu più veloce a rispondere.
-Testa. La vostra, Granger, che avremo servita su un piatto d'argento.
Ignorai per l'ennesima volta le sue parole, e lanciai la moneta in alto, riacciuffandola poco dopo.
-Croce. Scegli, Dean, campo o palla?
-Palla.
-Bene Malfoy, allora scegli il campo. Destra o sinistra?
-Destra. E Thomas, dì a Potter che è lui il codardo.
Neanche Dean degnò Malfoy della sua attenzione, e subito dopo i giocatori presero posto nel campo.
Ron andò ad occupare la porta di sinistra, Tiger quella di destra. A centro campo, Dean ed Harry si intesero con lo sguardo, e non appena il pallone emise il fischio stridulo che dava inizio alla partita, si portarono immediatamente nella metà campo avversaria, dribblando gli avversari e segnando dopo appena dieci secondi.
Le urla di giubilo che si alzarono dalla tribuna Grifondoro non riuscirono a coprire il canto stridulo di Lavanda e Calì, perciò sperai che Ginny si decidesse presto a venire in aiuto.
Intanto Malfoy che non era riuscito a tener testa agli unici due Mezzosangue in campo, se la prese con il suo portiere.
-Tiger, idiota, la palla la devi bloccare, non la devi fare entrare in porta.
-Scusa Draco.
-Non me ne faccio niente delle tue scuse, quindi vedi di darti da fare.
La partita ricominciò presto, e tra scontri di forza abbastanza duri, e tocchi di piede magici, grazie al goal di Blaise Zabini, Serpeverde ottenne il pareggio.
La tifoseria, che subito si era alzata in piedi per esultare, si ammutolì all'istante non appena la Parkinson e le sue amiche con un colpo di bacchetta fecero partire la musica e si esibirono nella loro coreografia.
-D come Draco, B come Blaise, T come Theodore, V come Vincent, G come Gregory... Forza ragazziiiiiiiii... uuuuuuu!!
Restai talmente senza parole da mantenere il mio sguardo vacuo su di loro anche quando la partita ricominciò.
Neville, che veniva marcato a vista da Goyle, non aveva toccato palla dall'inizio del gioco, ed era quasi preda di una crisi isterica. Glielo si leggeva in faccia chiaramente. Dal canto suo, Goyle, sembrava divertirsi un mondo a tenerlo braccato come un animale in gabbia.
Quando il pallone si bloccò a metà campo, facendo rovinosamente cadere Nott a terra, un fischio querulo si diffuse fin sugli spalti, e quello sancì la fine del primo del tempo.
Le due squadre, con i loro “gruppi cheerleader”, si diressero verso le pietre che avevo momentaneamente trasfigurato in panchine.
Mi stavo dirigendo verso i miei compagni per incitarli a non abbattersi, visto che negli ultimi dieci minuti eravamo passati in svantaggio a causa di due goal di Malfoy, ma la mia avanzata fu bloccata da un fischio esasperato dietro le mie orecchie. Quando vidi Ginny alle mie spalle i miei occhi cominciarono a brillare di felicità.
-Stiamo perdendo tre a uno, e quindi sono tre volte che sento quella stupida cantilena della Parkinson. Non ne posso più. E per carità Hermione, avresti dovuto dire alla Brown e alla Patil di inventarsi qualcosa di decente invece di quel “Forza ragazzi, siete i migliori”.
-Te l'ho detto che c'era bisogno di te.
-Si di me... e di tre ballerine professioniste.
La guardai scettica, e lei indicò con un dito alle sue spalle.
Kate Bell, Alicia Spinnet e Angelina Johnson mi salutarono sorridenti.
-Le ho convinte ad aiutarmi. Devi solo trasfigurarci le divise, però, non credo di essere in grado di farlo.
Non ci fu nemmeno bisogno di pronunciare l'incantesimo ad alta voce, perchè ero così grata di quell'aiuto improvviso che fui capace di di usare un incantesimo non verbale. Non ebbi però il tempo di compiacermene.
Tutte e quattro le ragazze, comunque, furono vestite della gonna e del top uguali a quelli di Lavanda e Calì, e tutte ricevettero i pon pon rosso-oro.
Non guardai Ginny imporsi su Lavanda per prendere il controllo, ma mi diressi di filata dalla squadra che si stava riposando.
-Ragazzi vi prego... se Malfoy vincerà, non ci darà veramente tregua. E Neville... anche se Goyle è più grosso di te, tu sei molto più intelligente di quella zucca vuota, quindi scartalo e corri in aiuto dei tuoi compagni al momento del bisogno.
-Certo Hermione, ma sarebbe più bello se avessimo una tifoseria diversa. Basta guardare quelle di Serpeverde per sentirci male.
-Oh, sta tranquillo Seamus. È stato risolto anche questo problema. Voi pensate a segnare, che le ragazze vi stupiranno!
Subito dopo gli occhi di tutti si posarono sul pallone che al centro del campo era diventato arancione fosforescente. I cinque minuti erano scaduti.
Le squadre tornarono in campo, con i portieri nelle porte opposte rispetto al primo tempo, e la partita ricominciò.
Seamus, Dean ed Harry non riuscirono a toccare palla per il primo quarto d'ora, perchè i Serpeverde, strategicamente, e vigliaccamente, si passavano la palla senza giocare realmente. Solo quando Malfoy fu costretto a passare la palla a Tiger visto che i suoi compagni erano marcati troppo stretti avvenne la ribalta.
Neville, infatti, che era stato quasi fermo per tutto il tempo, non appena vide il pallone rotolare indisturbato verso la porta avversaria, con un'abile mossa scartò Goyle che inebetito non tentò nemmeno di fermarlo, e con un calcio preciso e potente mandò la palla direttamente in rete.
Lo stadio cadde in un assoluto silenzio per un paio di secondi, poi il delirio scoppiò da ogni angolo. Qualcuno urlava di disappunto, qualcuno di sconcerto, la maggior parte di felicità. Poi tutti gli occhi si puntarono su Ginny e le altre ragazze.
Con le bacchette sfoderate, cantando a squarcia gola e ballando ritmicamente, formarono in pochi passi una sorte di piramide umana, dove la base era composta da Calì, Lavanda e Angelina, la punta dalla loro capitana, Ginny naturalmente, che dopo aver fatto due capriole in aria era ritornata coi piedi per terra ripetendo il ritornello che avevano inventato.
-Dateci una G, dateci una R, dateci una I, dateci una F, dateci una O, dateci una N e dateci una I. I più forti siamo noi. NOI GRIFONI. Uuuuuuuu!!
Mi ritrovai ad urlare insieme al resto della mia casa, e poi guardai i volti dei ragazzi, che rincuorati per quella tifoseria, e soprattutto per quel goal, erano tutti corsi ad abbracciare Neville. Quando il pallone fu rimesso in campo da Tiger, erano tutti più allegri e fiduciosi.
Tuttavia l'ansia cominciò a farsi sentire quando, pochi minuti prima dello scadere del tempo, i Serpeverde erano ancora in vantaggio di un goal.
Avevo cominciato a sfregare le mani una contro l'altra per togliere dalle mie dita quella sensazione di sudore freddo che avevo cominciato a provare quando mi ero immaginata le continue provocazioni di Malfoy e i suoi continui insulti.
Credevo che sarei stata preda di una crisi isterica quando un boato mi riscosse dai miei pensieri. Il capitano aveva segnato.
Il nostro capitano aveva segnato!
-Vai Deaaaaaaaaaan!
Mi ritrovai ad urlare senza rendermene conto, e quando vidi il pallone emettere i tre fischi di fine partita il cuore mi galoppava in gola a una velocità inaudita.
Le cheerleader esultavano, i ragazzi si abbracciavano, io continuavo ad urlare.
Quando tornarono alla panchina, la prima cosa che feci fu abbracciare Neville e congratularmi con lui.
-Grazie Hermione, se non fosse stato per te non ce l'avrei mai fatta.
-No Neville. È te che dobbiamo ringraziare, perchè se non avessi segnato i tuoi compagni si sarebbero lasciati andare, il goal di Dean non sarebbe servito e a quest'ora avremmo perso.
Tutti assentirono alle mie parole e Neville divenne di un intenso rosso pomodoro. Poi quel momento di leggerezza fu momentaneamente messo da parte dalla paura dei calci di rigore. Dean, allora, si parò davanti a loro e li guardò uno per uno negli occhi.
-Ragazzi, il mio spirito Grifondoro mi induce a non arrendermi, e il mio orgoglio mi impone di non perdere. Mirate alla porta e non badate a Tiger. Possiamo farcela! E Ron... abbiamo fiducia in te.
Il pallone cambiò di nuovo colore, e prima ancora che le squadre entrassero in campo andò a posizionarsi sul cerchietto di fronte alla porta.
La prima squadra a tirare fu quella di Malfoy, con Blaise Zabini. Per Ron fu quasi impossibile parare quella cannonata.
Poi toccò ad Harry, e anche lui segnò senza problemi.
Fischi ed urla continuavano a riempire lo stadio.
Il secondo rigore per i Serpeverde fu eseguito da Nott. Anche lui andò a segno.
Quando Seamus calciò la palla, però, la mandò sopra la traversa.
Lo sconforto fu immediato. Ma quello che subì più di tutti il contraccolpo fu Ron.
-Weasley, Tiger è più bravo di te. Faresti bene a ritirarti.
Così gridò qualcuno dagli spalti, e così cominciarono a cantare le cheerleader Serpeverde.
Ebbi l'improvvisa paura che Ron avrebbe ceduto sotto il peso dei suoi nervi tesi. Poi non so cosa avvenne di preciso, ma quando Malfoy, con la faccia trionfante, colpì il pallone con tutta la forza dei suoi muscoli, Ron cambiò espressione. Uscì dalla porta e lo bloccò con il corpo. I suoi piedi, a causa di quella botta improvvisa, fecero due passi indietro, ma il pallone non attraversò la linea bianca e quindi i Grifondoro avevano ancora una possibilità di vincere.
-Perchè Weasley è il nostro re, ogni due ne para tre.
Il coro inventato da Ginny ebbe immediato successo perchè tutti gli spalti cominciarono a cantare questa canzone. I Serpeverde, indignati per quel coro che non accennava a spegnersi, e delusi dal loro capitano, furono costretti ad affidarsi a Goyle per l'ultimo rigore, e quando lo sbagliò si misero ad urlare come matti.
Ma ancora non era finita... e Neville tremava come una foglia.
-Devi farlo, Neville. Noi abbiamo tirato tutti.
-Ma non posso, ho paura.
-Hai già segnato durante la partita, Neville...
-Ma adesso è diverso.
Mi feci avanti e gli afferrai le spalle.
-Ho fiducia in te, Neville. Tutti abbiamo fiducia in te. Hai già portato questa squadra alla vittoria, e non te ne faremo una colpa se non te la senti di eseguire il rigore.
Le proteste di Harry e Seamus furono messe a tacere dalla voce di Dean che si rivolse direttamente a me.
-Hermione che diavolo dici? Neville è l'unico che non ha ancora tirato. Tocca per forza a lui.
-Ti sbagli capitano. C'è qualcun altro che potrebbe tirare.
E il mio sguardo si andò a posare sul mio fidanzato.
-Cosa? Io?
Dean sorrise e mi diede una pacca sulla spalla.
-Si Ron. Tocca a te.
-Ma io...
Mi avvicinai a lui e lo baciai con tutto l'ardore che fui capace di racimolare.
-Ti amo Ronald Weasley, e mi dispiace per tutte le volte in cui non ho avuto fiducia in te. Ma ora so che puoi farcela, che puoi portare la nostra squadra alla vittoria, e così diventerai l'eroe che ci ha liberati dai soprusi di Malfoy. Fallo Ron, segna per noi, segna per me.
Non so se furono le mie parole a convincerlo, o il tono supplice che usai... ricambiò il bacio con lo stesso ardore che avevo avuto io, e poi fiero e orgoglioso come solo un vero Grifondoro poteva essere, si recò nell'aria di rigore, dove il pallone era già in posizione sul dischetto.
Lo vidi fissare negli occhi Malfoy prima di tirare, e quando la palla entrò nella rete, fu il suo il primo sguardo che cercò.
-Eccoti servito Malfuretto...
Le altre parole furono coperte dal suono assordante della nuova canzone.
-Perchè Weasley è il nostro re, ogni due ne segna tre.


Erano passate più di due settimane dalla partita, e da allora né Harry né Malfoy erano più stati in punizione. I duelli erano cessati, così come gli insulti e le offese gratuite che fino ad allora ci aveva rivolto.
Ero così serena e rilassata che non mi curai di quello che potevano pensare i prof. finché non fui richiamata nell'ufficio di Silente.
Entrai cauta, timorosa di ciò che mi avrebbe detto, e quando mi fece accomodare sulla sedia di fronte alla sua scrivania, mi sentii crescere dentro un'ansia incontenibile.
-Signorina Granger... gira voce che tra Grifondoro e Serpeverde ci sia stato un'amichevole incontro di calcio babbano. E' corretto?
Sicura di non aver infranto nessuna regola organizzando quella partita, risposi con tranquillità a quella domanda.
-Per la precisione era calcetto, professore. Ma comunque si.
-Oh... giusto. Calcio o calcio piccolo che sia, comunque, mi par di intuire che sia stato questo il motivo per cui il signor Potter e il signor Malfoy abbiano smesso di azzannarsi a vicenda. È corretto?
Sorrisi sorniona per le parole che aveva usato e ormai senza più l'ombra di agitazione annuii convinta.
-È proprio per questo che ho organizzato questa partita.
-Sono fiero e orgoglioso di lei, signorina Granger. Ed è proprio per questo motivo che l'ho chiamata nel mio studio...
Arrossii per ciò che aveva detto, e abbassai il capo imbarazzata.
-Volevo ringraziarla personalmente e congratularmi con lei per essere riuscita laddove una miriade di punizioni e un centinaio di punti in meno avevano fallito.
-La ringrazio professore, le sue parole mi lusingano, ma non credo di meritarle.
-Proprio perchè non lo crede, spinge me e crederci ancora di più.
Ridemmo insieme per quel gioco di parole e io mi sentii fiera di essere quella che ero, perchè avere la stima di Silente era la soddisfazione più grande che avessi potuto mai avere.
Quando aprii la porta per uscire dal suo studio, lui mi fece cadere in mano un pacchetto di caramelle Tutti i gusti + 1, e accompagnò il gesto con una frase che mi fece di nuovo arrossire dalla punta dei capelli fino a quelle dei piedi.
-So che a lei non piacciono, ma credo che il suo fidanzato ne andrà matto... anche se dopo il bacio che le ha dato in campo dubito che voglia pensare alle caramelle.
E dandomi le spalle cominciò a cantare una canzoncina sulle note di quella stupida melodia che avevano inventato le cheerleader.
Non ascoltai nemmeno la seconda parola prima di tuffarmi giù per le scale a chiocciola e correre per i corridoi del castello senza fermarmi. Solo quando andai a sbattere contro il mio fidanzato fui costretta a farlo.
-Mione... dove stavi correndo?
-Da te!
-E perchè questa fretta?
-Volevo darti queste.
E gli porsi il pacchetto delle sue caramelle preferite.
-Dove le hai prese?
-Me l'ha date Silente.
-E che ti ha detto?
-Che dopo il bacio che ti ho dato in campo dubito che tu voglia pensare alle caramelle.
Lui sorrise e poi si avvicinò a me stringendomi tra le sue braccia.
-Sai che dico, Herm?
-Uhm?
-Che Silente ha proprio ragione.
E mettendosi il pacchetto in tasca, mi baciò con una foga, una passione e un amore che non avrei mai creduto possibile.
Beandomi della ritrovata pace tra i corridoi, e dell'assenza di Harry in quel corridoio, mi strinsi ancora di più al mio tesoro sperando che quel momento non fosse finito mai.




Eccola qua la oneshot... :) ovviamente i Grifondoro sono tutti interisti ;) hahahaha :D
A parte gli scherzi, per il contest avevo scritto un'altra storia... poi però... la semifinale di andata Inter-Barcellona mi ha ispirato e quindi ecco il risultato della partita :)
A questo proposito, ecco: AMALA.


Un bacione, ross



Ecco i giudizi delle giudici:
Decima classificata
Turchese – Gioco di magia, tradimenti, chiarifiche, baci, sfide, colpi di bacchetta ed un pizzico di magia.

Giudizio di fierobecca93
Grammatica e sintassi: 9. Non mi pare ci fossero errori di grammatica, se non per battitura
Stile: 8. Carino e semplice
Sviluppo della trama: 8.
Originalità: 7,5 Se devo essere sincera, l’idea è stata molto carina, ma non del tutto originale. Mi dispiace.
IC dei personaggi: 8. Hermione mi è parsa un po’ troppo agguerrita e presa da questa partita di calcetto…sportiva forse è il termine esatto.
Per il resto però tutto bene.
Gradimento personale: 3,5. Mi dispiace dover essere così dura ma questa storia non mi è piaciuta granchè. Forse mi sarei aspettata qualcosa di più fantasioso, divertente ( non che la tua non lo fosse certo!). E poi Hermione presa dallo sport…non mi convince, non riesco proprio ad immaginarmela. Perdonami per la troppo durezza dei miei voti. Saluti, fierobecca93
Quindi il mio punteggio totale è di: 44

Giudizio di Nabiki
Grammatica e sintassi: 7.5/10
Ho notato vari errori, soprattutto di battitura. Inoltre ti volevo annotare un errore, così che puoi correggerlo: Tyger si scrive Tiger. Per il resto mi è sembrato tutto corretto.
Stile: 8.5/10
Stile piacevole, scorrevole. Però in alcuni punti non capivo chi stesse parlando, oppure quando finiva un discorso. È meglio se metti le virgolette oppure i trattini all’inizio e alla fine dei discorsi.
Sviluppo della trama: 9/10
Trama ben sviluppata e interessante.
Originalità: 9.5/10
Molto originale l’idea del calcetto! Complimenti! Soprattutto perché mi è parso che conosci bene le regole del calcetto (oppure se non le conosci, sei stata molto brava a descriverlo!).
IC dei personaggi: 8.5/10
I personaggi sono IC. Anche se su Hermione ho un po’ di dubbi. Il fatto è che, una tipa, non esattamente sportiva come lei, non la vedo come un’esperta di calcetto.
Gradimento personale: 6/7
Fan fiction piacevole e simpatica!!! Non ne ho mai lette di questo tipo!! Maghi che giocano a calcetto!!! Anche se non mi ha fatto impazzire è stata davvero un’idea originale!!
Totale: 49

Giudizio di _Mary
Grammatica e sintassi: 7.5/10
Stile: 8.5/10
Sviluppo della trama: 8/10
Originalità: 9/10
IC dei personaggi: 9/10
Gradimento personale: 6/7
Totale: 48/57
La grammatica è buona, ma ho penalizzato un po’ il punteggio per alcuni fattori: per prima cosa, due nomi propri di persona non sono corretti (è Tiger, non Tyger – e l’errore viene ripetuto più volte nel testo - ed è Bumb, non Bumbe); ‘perché’ si scrive così e non ‘perchè’; la particella affermativa ‘sì’ si scrive con l’accento per non confonderla con il ‘si’ pronome; ‘di’, imperativo di dire, seconda persona singolare, e ‘sta’, imperativo di stare, vogliono l’apostrofo (quindi sono ‘di’’ e sta’’); mancano alcune virgole prima dei complementi di vocazione (esempio: nella frase ‘Scegli Dean’, Dean diventa complemento oggetto, senza la virgola; invece, in ‘Scegli, Dean’ diventa complemento di vocazione); nel corso della storia ti sei mangiata alcune maiuscole (per esempio, ‘Casa’, ‘Trasfigurazione’, ‘Quidditch’). Ho trovato anche due errori che penso siano di battitura (‘un’attacco’ e ‘squarcia gola’), e il ‘fosse finito’ finale andrebbe sostituito con ‘finisse’. Sono sottigliezze, e sono sicura che avresti potuto notarle con un’altra lettura.
Lo stile è piacevole e scorrevole, e si legge che è una meraviglia. Avrei preferito un po’ meno dialoghi, ma è anche vero che è proprio questo che rende dinamica la lettura.
La trama è ben sviluppata; hai sfruttato gli elementi della traccia che ti interessavano e hai saputo evitarne altri che avrebbero solamente appesantito la storia. Forse avresti potuto puntare più sul ‘fattore magico’, invece di ricorrere ad un gioco babbano come il calcetto, ma mi rendo conto che inventarsi del tutto un gioco dei maghi è davvero difficile.
L’utilizzo del calcetto ti ha un po’ penalizzata alla voce ‘Sviluppo della trama’, ma ha alzato il punteggio all’originalità. Ho apprezzato molto l’idea di far risolvere le tensioni tra Harry e Draco con una partita. Ma ancora più originale è stata l’organizzazione del tutto: il pallone stregato, le ragazze pon-pon, la ‘creazione’ delle divise… tutto molto, molto simpatico. I personaggi sono IC, specialmente Draco, con quel suo modo di fare da bambino arrogante e le sue provocazioni. Hermione e Ron sono proprio loro. L’unico che non mi ha convinta tanto è stato Harry, che quasi rimane in ombra e mi sembra trattato con un po’ di superficialità. È senz’altro una storia divertente. Una cosa che ho notato, ed apprezzato, è stata la tua abilità nel descrivere una partita di calcetto non limitandoti ad una banale telecronaca, ma selezionando i dettagli da inserire per renderla una vera e propria storia: i cori delle ragazze, la tensione di Hermione, le provocazioni in campo… Tutto contribuisce a rendere la lettura piacevole e scorrevole, senza farla assomigliare agli articoli (noiosissimi) di cronaca sportiva che leggiamo abitualmente quando apriamo un quotidiano.
Una storia molto carina.

Totale: 141/171
   
 
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