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Autore: annina94    23/05/2010    3 recensioni
- Buongiorno signori Jonas. – disse Anna, non lasciando trapelare dal suo tono, il nervosismo che s’infrangeva contro le sue labbra, desideroso di uscire. - Buongiorno a te! Io mi chiamo Denise, piacere.- disse la donna porgendole la mano. Il suo tono era caldo ed esprimeva felicità. - Anna, il piacere è mio.- classiche formalità, noiose ma utili. Il suo dubbio si rimpossessò della sua mente, quando la signora pronunciò il suo nome. “ Se è lei la Denise che penso io, allora ci sarà da ridere. Vediamo come si chiama il padre, e il gioco è fatto.” Pensò Anna, che non osava pensare alle conseguenze di nove mesi passati al loro fianco. - Io sono Paul Kevin Sr., benvenuta- si presentò l’uomo, porgendo anch’egli la mano. “ Bingo”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 17

Pareva che non ce l'avrei mai fatta, e invece?

Eccomi ancora qui!

Scusate la mia assenza prolungata, ma la scuola e la poca ispirazione mi hanno fatto questo.

Ma non perdiamoci in chiacchiere inutili.

Vi dico solo che il capitolo è bello lungo.

Ringrazio di cuore:


jonas_princess: Hai visto chi è tornato? E preparati, perché qui ci sei un po' anche tu.. ma non ti anticipo nulla.. Kiss a martedì!

Nes95: In quanto all'aggiornare presto... beh, non giustifico il carattere della protagonista, perché come vedrai in questo capitolo, un po' cambia, ma mi fa piacere che ti piaccia il mio stile. A me sembra noiosetto.. beh, grazie mille per la recensione!

Maggie_Lullaby: Pfff, la pallavolo è un concetto, punto e basta XD. Mi dispiace per te, ma per vedere Nick a petto nudo dovrai aspettare di scriverlo tu, perché non so se avrò intenzione di descriverlo.. e sì, mi sa anche a me che prima o poi Natasha la annegano. No, un momento, mi serve per il sequel, quindi dopo quello è tutta vostra. Grazie per la tua costanza nelle recensioni!

LadyBird27: Non ti preoccupare del ritardo, che tanto io ti batto. Ehehehe, fra un po' Kevin fa gli anni e allora vedrai... ma come mai non ti trovo mai in Msn? Sono proprio scema.. grazie mille!

JB4ever: Ciao anche a te! Ti consiglio di non innamorarti troppo della fic, perché alla fine potresti rimanerci male.. ma non ti devo rivelare altri dettagli. Diciamo che il personaggio di Anna non mi è troppo difficile da delineare, in quanto mi assomiglia abbastanza.. povero chiunque mi dovesse incontrare! Grazie per la recensione.



Girls, ho una piccola richiesta/domanda da farvi.

Come si capisce da questo capitolo, io sono fan del grande Re del Pop.

Quindi il mio quesito è questo: chi di voi lo è?

Tutte le persone che si rivedono in questa categoria sono invitate, se ne hanno voglia, a contattarmi via msn per chiacchierare un po'.

È ben schifosamente formale..

La verità è che non c'è mai nessuno con cui parlare di Michael e io mi sento sola..

bah, comunque il mio indirizzo è annamanzo.94@live.it



Capitolo 17: Hold My Hand


Cause I've been there before
And you've been there before
But together we can be alright.
Cause when it gets dark and when it gets cold
We can just hold eachother till we see the sunlight

Akon ft. Michael Jackson – Hold My Hand



Anna era in camera sua completamente svaccata sul suo letto.

Erano tornati a casa e finito di pranzare da dieci minuti e lei aveva preso la sua roba e si era chiusa in camera.

Nick in piscina.

Che idea assurda che gli era venuta.


La settimana prima era entrata in casa e si era trovata davanti Denise che sorrideva come se fosse stata innamorata per la prima volta.

Subito aveva capito che c'era qualcosa di strano, ma non aveva capito cosa.

Dopo aver squadrato interamente ogni singolo membro della famiglia e non aver ottenuto risultati concreti, aveva deciso che avrebbe indagato in un secondo momento.

Una volta al piano di sopra, aveva notato che la porta della sua camera era socchiusa.

Inclinando la testa si era avvicinata sospettosamente ed era entrata.

Quello che vide la lasciò di sasso.

Un impianto stereo della migliore qualità e un telefono con una linea personale erano esposti in bella mostra sulla sua scrivania.

Inizialmente li guardò scettica, poi sentì dei passi dietro di sé e intuì trattarsi di Kevin e Joe, che la stavano probabilmente osservando.

Sorrise appena e senza voltarsi disse

- E questi? -

Kevin anticipò il fratello ed entrò nella camera della ragazza.

- Beh, abbiamo pensato che la camera era un po' spoglia e in attesa di andare in giro a vedere vari arredamenti..-

Anna si girò di colpo e lo interruppe

- Stop. Cosa intendi con “andare in giro a vedere vari arredamenti”? -

Cioè, la camera andava benissimo, aveva un letto – cosa fondamentale – un armadio, uno specchio, la scrivania, due tappeti e le tende. Non mancava nulla.

- Come che cosa intendo? Domenica andiamo nei centri commerciali per arredamenti e rendiamo questa camera abitabile, mi sembra ovvio. - rispose il maggiore, scrollando le spalle sorpreso.

Non capiva perché Anna si fosse voltata così di colpo e avesse assunto quell'espressione sbalordita.

La diciassettenne lo guardò come se fosse un alieno e aprì appena la bocca

- Ma questa camera è già abitabile.. ti pare che manchi qualcosa? Specie ora che ci sono dentro un impianto stereo che non voglio neanche sapere quello che lo avete pagato e un telefono che a quanto mi pare di capire ha una linea personale. - disse, alzando le spalle.

In quel momento intervenne Joe, che era stato in silenzio per tutto il tempo

- Capirai, lo stereo e il telefono sono due regali e no – annunciò, vedendo che la cinerea stava per ribattere – non si accettano scuse, ma la stanza in sé è triste. E noi Jonas non possiamo permettere che una nostra ospite viva per altri otto mesi qui dentro. Quindi tu domenica, ci seguirai e andremo tutti quanti a cercare l'arredamento perfetto per te. Sono stato chiaro? - asserì, puntando il suo sguardo fermo in quello incredulo della ragazza.

Anna ci rifletté un attimo, abbassando lo sguardo, poi lo rialzò, fissando prima Joe poi Kevin e sorridendo disse

- Sta bene, ma ora non lamentatevi se sentirete Michael tutto il giorno. Uomo avvertito mezzo salvato, si dice dalle mie parti. - si voltò verso le casse con aria semi-sadica – Ora veniamo a noi. Oh – voltandosi verso di loro – Grazie mille! -

- Figurati! - annunciò una terza voce, che era sbucata da dietro Joe e Kevin.

- E poi – continuò Nick, comparendo alle spalle dei fratelli – se il Michael che hai nominato è Michael Jackson, allora ci va bene. - concluse sorridendo.

Anna lo fissò e un sorrisino maligno le comparve sulla bocca.

- Io non so quanto lo conosciate voi, ma io sono una sua grande fan e soprattutto sono orgogliosa di esserlo. - fece una pausa e poi riprese – Diciamo che se dovessi fare una scala, da uno a cento, di quanto sono fan, voi sareste tipo al.. - alzò gli occhi al cielo e contò sulle dita – boh.. circa sessantacinque, settanta. - il sorriso spuntò sulle labbra dei tre ragazzi; sapevano benissimo che Anna non si faceva tanto condizionare dal fatto che ce li avesse davanti o comunque li conoscesse, diceva quello che pensava senza peli sulla lingua.

- Mentre Michael si aggira attorno al cento, centodieci. - concluse, sorridendo con aria di sfida.

Nessuno dei tre ragazzi parve troppo sorpreso da quell'affermazione.

Kevin sapeva come ci si sentiva a vivere continuamente sotto i riflettori e per questo voleva vedere se la passione di Anna si limitava alle canzoni del Re, o anche a lui come persona, per quanto potesse sapere della sua vita privata.

- Mi pare di capire che tu conosca praticamente tutta la sua discografia a memoria.. - iniziò, lasciando apposta la frase in sospeso per vedere cosa avrebbe risposto.

La cinerea spostò lo sguardo su di lui e pensò ad una risposta esauriente da dare.

- Non proprio. Conosco tutte le canzoni che l'hanno reso celebre, naturalmente, e quasi tutte quelle degli album “Thriller”, “Dangerous” e “Bad”, poi c'è “HIStory” e “Blood On The Dancefloor”. Mi manca quasi tutto “Off The Wall”, del quale conosco due canzoni, “Don't Stop Til' You Get Enough” - Kevin cominciò a canticchiare a labbra chiuse il motivo della canzone – e “Rock With You”. - Si fermò un attimo, abbassando lo sguardo, pensando a Michael.

Subito la sua espressione si rattristò.

E qui cascarono tutti dalle nuvole.

Non si aspettavano che una persona dal carattere duro, acido e spinoso come Anna avrebbe subito un cambiamento così repentino a solo sentir parlare di certi argomenti.

Prontamente Kevin si fece avanti e, concessosi un attimo di esitazione, abbracciò la ragazza.

Anna sapeva che quando si toccava l'argomento “Michael” era inutile cercare di bloccare le lacrime.

Non che piangesse ogni volta che lo nominasse, però ogni tanto le capitava, specie quando ascoltava “Man In The Mirror”, lì era la fine.

Non trattenne le lacrime, anche perché non ne scesero molte, e appoggiò la testa sul petto di Kevin, chiudendo gli occhi per qualche minuto.

- Io non posso sapere tutto di lui, ma sono convinta che tutto quello di cui i tabloid lo hanno accusato sia oltremodo falso e infondato. Certo, io sono di parte, ma dopotutto si sa che intorno a personaggi famosi girano le storie più assurde, e credo che voi ne sappiate qualcosa, però lui era il Re, la persona più famosa del nostro sistema solare, praticamente, e chi se non lui sarebbe stata la vittima migliore di tante cattiverie? Poi ce ne ha messo del suo, ma era una percentuale talmente infima, che non merita neanche la mia considerazione. - aveva parlato con il viso appoggiato sul petto di Kevin e si sentiva bene. - Lo hanno accusato di essere gay e pedofilo, gli hanno dato dello stravagante e dell'eccentrico, hanno criticato pesantemente il colore della sua pelle e il suo naso, il tutto senza pensare a quello che queste affermazioni avrebbero potuto avere sulla sua considerazione di sé. Io non potrei controbattere queste accuse perché non ho le prove per farlo, ma qualsiasi persona dotata di buon senso avrebbe capito che in fondo non era cattivo. E non lo dico solo perché ci credo; provate a pensarci, un uomo che ha donato non so quante centinaia di migliaia di dollari agli ospedali e agli orfanotrofi, ne ha spese altrettante per costruire un luna park nel suo giardino nel quale ogni giorno invitava decine e decine di bambini malati e non, è impossibile che sia gay e pedofilo. Semplicemente lui amava i bambini per la loro innocenza, per il loro sorriso e la loro ingenua bellezza. Ma probabilmente questo i media lo avevano anche capito, solo che vuoi mettere a paragone una notizia scandalistica di tale portata con una che avrebbe fatto solo del bene, ma non avrebbe venduto tanto quanto l'altra? È ovvio che hanno puntato su quella della pedofilia. - si concesse qualche secondo di silenzio. - E tanto per chiudere in bellezza: Non so se voi conosciate di nome un certo Joseph Jackson. - Alzò lo sguardo per incrociare quello dei ragazzi,che aveva momentaneamente assunto la forma di punto di domanda gigantesco – Beh, Joe Jackson era ed è tutt'ora il padre di Michael. Ma non è stato per lui un padre buono come il vostro, no. Lui era un approfittatore, ha sfruttato l'immenso talento dei figli, e in particolare quello di Michael, per arricchirsi. E secondo una legge della natura: da un padre bastardo, il figlio che nasce può essere o altrettanto se non più stronzo, o l'esatto opposto. E non mi sembra che Michael Jackson fosse un elemento stronzo, scusatemi la terminologia poco raffinata. -


Dopo quelle considerazioni si sentiva decisamente più libera.

E i Jonas decisamente sconcertati.

Per quanto Anna potesse essere una ragazza difficile, acida, sadica, intrattabile e con un caratteraccio, andava apprezzata per la sua capacità di analisi e rielaborazione dei fatti.

Aveva ammesso di essere una fan di Michael Jackson e di esserne orgogliosa, ma aveva parlato assolutamente in modo oggettivo quando aveva spiegato le varie accuse sulla condizione del suo mito.

Kevin non seppe cosa dire, quindi rimase in silenzio e la strinse di più fra le sue braccia.

In quel momento Nick pensò di dover essere geloso del fratello, ma solo a vedere la ragazza che gli piaceva ridotta in quello stato così inusuale per lei, lo faceva stare abbastanza male.

Improvvisamente gli venne voglia di andare da tutti i giornalisti del mondo e cantarne loro quattro, non solo per quello che avevano fatto a Michael Jackson, ma anche per quello che continuavano a fare a lui e ai suoi fratelli.

Ma la voce di Anna, che intanto si era staccata da Kevin e aveva assunto il solito contegno, lo destò dai suoi pensieri.

- Ma sfortunatamente per noi nessuno potrà più godere della sua unica presenza. Comunque, io voglio ricordarlo per chi era e ciò che ha fatto per il mondo, non per quello che certi giornalini di infima categoria spacciano per verità. -

Nicholas vide negli occhi della ragazza la classica pacatezza e si rasserenerò.

- Beh, direi che ora posso anche mettere su un po' di musica mentre chiamo l'Annalisa. - continuò, facendo intendere che se ne sarebbero dovuti andare.

Alzando le mani in segno di resa, i tre fratelli uscirono uno alla volta dalla sua camera.

Solo Nick si fermò qualche secondo in più, quel tanto che bastava per dirle poche parole

- Anna, se vuoi parlare di qualsiasi cosa, sarò felice di ascoltarti. -

La diciassettenne lo guardò per qualche secondo, poi rispose

- Non sono il genere di persona che intrattiene grandi discorsi sulla propria vita privata, credo che questo si sia capito. Ma mi sembra corretto nei tuoi confronti e costruttivo per me accettare la tua proposta. - disse, prendendo in contropiede il ragazzo, che spalancò gli occhi e s'incurvò nelle spalle.

La cinerea, notando la sua reazione, fece la finta offesa

- Che ti aspettavi, che ti sbattessi la porta in faccia, liquidandoti così, su due piedi, senza valutare il tuo invito? -

Nick era sotto shock.

Decise di risponderle sinceramente, mostrando tutto il suo stupore

- Veramente sì.. Insomma, mai e poi mai mi sarei aspettato che tu acconsentissi a parlare con me della tua vita. Mi hai preso assolutamente alla sprovvista. -

Come finì di dire quelle parole, si accorse della scemata che aveva appena detto.

Così aveva fatto capire ad Anna che le aveva fatto quella proposta partendo dal presupposto che lei non avrebbe acconsentito.

Si diede dell'imbecille e cercò di rimediare al danno appena commesso.

- Veramente io.. no, cioè.. - balbettò, senza sapere esattamente cosa dire.

Notò che la ragazza aveva abbassato lo sguardo e, mortificato, lasciò cadere le braccia lungo i fianchi, smettendo di dire cose senza senso.

Dopo qualche minuto erano ancora nella stessa posizione, così il ragazzo si congedò e uscì dalla sua camera senza dire una parola.


Per due giorni si erano a malapena rivolti la parola, finché all'alba del terzo, Joe decise di chiuderli tutti e due nella camera del fratello per farli riappacificare.

In due ore si erano chiariti e Anna aveva minacciato Joe di dare fuoco alla sua piastra se non li avesse fatti immediatamente uscire di lì.


Ora aveva il suo telefono in mano e stava chiamando Annalisa.

“Nls!”

< Anna! Come vanno le cose lì? È da un po' che non ci sentiamo. >

“Non fare la vittima, ti ho chiamata l'altro ieri quando ho fatto pace con Nick.”

< ...>

“Annalisa, ci sei?”

< Sì, sì, è solo che è strano sentire la tua migliore amica che ti dice di aver appena fatto pace con Nick Jonas >

“E perché, di grazia?”

< Perché ciò significa che ci devi anche aver litigato. >

“Ma va?”

< Non sfottere! Ho solo detto che non è una cosa che si sente tutti i giorni..>

“Capirai, sono qui da un mese, ormai! Credevo che ci avessi fatto l'abitudine”

< Io sì, ho solo detto che è strano. >

“Oh beh, aspetta di sentire quello che ho da dirti..”

< Che cosa mi devi dire? >

“Beh, tu sai che a me piace il nuoto, no?”

< Sì.. >

“Eh, oggi Alex ed io eravamo in palestra che sfottevamo un po' la pallavolo in beata presenza di Natasha”

< E quindi? >

“Fammi finire.. allora, quando eravamo appena uscite dallo spogliatoio per entrare in palestra ho detto – Preferisco il nuoto, è decisamente meglio – e il mio profe di ginnastica è spuntato dal nulla con un'espressione che non prometteva nulla di buono.”

< Immagino che ti abbia chiesto di andare in piscina, oh? >

“Effettivamente mi ha detto che la scuola offriva una volta a settimana la possibilità di usufruire del servizio piscina; e lì o capito di non avere scampo. Ci sarei dovuta andare.”

< Ehehe, i profe di ginnastica, cattivi, ma mai quanto quelli di tedesco! >

“Ma non credere che sia finita qui. No, perché Alex si è offerta di accompagnarmi e insieme ci siamo rallegrate del fatto che almeno non avremo Natasha in mezzo alle scatole.”

< Ma? >

“Ma quando stavamo tornando a casa, il signorino Jonas si improvvisa Indiana Jones e mi dice che a nuoto ci viene anche lui.”

< … >

< Non rido credendo che sia una battuta perché tu non sei il tipo da dire cazzate così grosse, quindi credo che sia vero che Nick vuole venire in piscina. >

“Esattamente”

< Ma come farete? >

“Questa è una bellissima domanda. Credo che lo costringerò a pregare Dio, affinché nessuna si metta a sbraitare che c'è Nick Jonas in costume da bagno.”

< Ma lo hai almeno insultato come sai fare tu quando te l'ha detto? >

“Veramente no. Ma solo perché questo è il loro anno sabbatico e stanno provando a comportarsi e vivere come delle persone normali. In compenso glielo ho detto, che mi sarebbe venuto da urlargli contro che è un idiota, e gli ho anche fatto presente che ci dovrà un immenso favore quando lo trascineremo fuori dalla piscina di straforo.”

< Non finiranno mai di stupirmi.. >

“Neanche a me”

< Stai ascoltando Michael? >

“..Annie are you Ok? so Annie are you Ok? Are you Ok, Annie?..”

< Annie are you Ok? Will you tell us that you're Ok?.. >


Parlarono solo per un'altra mezz'oretta, poiché in Italia erano circa le 23.30

Chiusa la comunicazione, Anna rimase ancora un po' stesa sul letto a riflettere.

Ascoltò la canzone che l'iPod stava mandando, Dangerous, e si rese conto che effettivamente i Jonas di lei sapevano solo le cose essenziali, dati anagrafici e poco altro.

Si tirò su a sedere a gambe incrociate fissando il soffitto, pensierosa.

Rimase in quella posizione per qualche secondo e poi si alzò con un movimento rapido e fluido.


Nick era in camera sua alle prese con i compiti di inglese.

Scrivere una novella che parli d'amore”

Quando la professoressa Miller l'aveva assegnata, gli era quasi venuto da ridere: lui non faceva altro che scrivere cose romantiche per i suoi testi, non sarebbe stato difficile scriverne lungo.

Come si dice “Le ultime parole famose”.

Aveva mangiato in fretta apposta per poter fare in fretta quel tema e poi dedicarsi alla sua chitarra, ma aveva in breve scoperto che quelle parole non si decidevano ad uscire dalla sua penna.

Era in crisi da almeno tre quarti d'ora, perché non sapeva cosa scrivere.

Tutto gli sembrava banale, scontato e già usato.

Proprio quando stava per mandare a quel paese tutto quanto, un tocco leggero sulla porta glielo impedì.

Voltandosi di scatto, si alzò precipitosamente dalla sedia e si avvicinò al rumore, invitando chiunque ci fosse dall'altra parte ad entrare.

La testa cinerea di Anna fece capolino, seguita a ruota dal resto del viso.

Il ragazzo si sorprese, ma non lo diede a vedere, invitandola ad entrare ed accomodarsi da qualche parte.

Lei non perse tempo e si accomodò sul letto facendo un cenno con il capo al posto accanto al suo, per chiedergli di sedersi a sua volta.

Come un automa, Nick mosse i passi che lo separavano dal materasso e lentamente ci salì sopra.

Anna guardava davanti a sé, con l'espressione seria di sempre.

- Credo che sia arrivato il momento di raccontarti un po' di cose. - annunciò, muovendo solo la bocca.

Nick si voltò, fissandola con gli occhi grandi di stupore.

- Diciamo che da quando mi hai offerto la tua disponibilità, mi sono spesso ritrovata a pensare al fatto che né tu né la tua famiglia sappiate molto di me. -

Il riccio annuì, ma non disse nulla, aspettando che continuasse.

Anna prese un respiro e cominciò a raccontare.

- Bene, sulla mia identità immagino che non ci siano perplessità; Anna Dal Fuoco, 18 anni da compiere il 16 aprile, provenienza: Italia, scuola: liceo Classico Tradizionale. -

Detto questo rovesciò la testa all'indietro scoprendo la pelle chiara del collo.

- Non mi piace ballare – Nick la guardò stranito: cioè, le piaceva Michael Jackson e non ballare? - Io amo ballare. Potrei fare solo quello dalla mattina alla sera. -

Ok, ora aveva un senso.

- La musica.. non so come dirlo, ma credo che tu mi possa capire. Come tu ti senti mentre scrivi e componi la tua musica, così sono io mentre ballo. - commentò, gesticolando appena con le mani.

- Infatti mi pareva strano che non ti piacesse, in quanto grande fan di Michael Jackson. - ridacchiò Nick, piegandosi in avanti.


Kevin stava andando in camera sua, quando passò davanti a quella del fratello minore e sentì la voce di Anna dall'interno.

Notando che la porta era socchiusa, diede un'innocente sbirciatina per controllare la situazione.

Entrambi erano seduti sul letto, ma non facevano nulla di male, chiacchieravano e basta.

Quasi gli scappò un'esclamazione di sorpresa quando vide che si tenevano la mano, ma capì che la ragazza gli stava mostrando qualcosa, e non se ne preoccupò.

Sorrise alla vista di quella scena così spensierata e piacevole, contento che Anna avesse finalmente deciso di aprirsi con qualcuno.

Decise di non invadere ulteriormente la loro privacy, quindi si allontanò silenziosamente.


- Mi dispiace, ma te lo devo proprio dire: tu sei un gran pezzo di deficiente. -

A distanza di una settimana, i due diciassettenni erano nella macchina di Nick, diretti verso la piscina.

Anna non ce l'aveva fatta a trattenersi e ora si sentiva decisamente più libera.

Nick, che ormai era abituato e sapeva a cosa lei si stesse riferendo, le lanciò solo un'occhiata furtiva, limitandosi ad alzare un sopracciglio.

- Ma lascia che ti spieghi una cosa: nella mia lingua, ha assunto un'accezione negativa, che in latino non c'è. Infatti, deficiere significa mancare, essere privo di qualcosa, nel tuo caso di quella parte di cervello che regola il calcolo delle probabilità di essere assaliti da non so quante ragazze in preda ad una crisi ormonale in piena regola. - spiegò la cinerea, ravvivandosi i capelli con la mano sinistra.

- Sempre molto diretta ed esaustiva, eh? - la rimbeccò il ricciolo, sorridendo.

- Non ti dimenticare con chi stai parlando, Jonas. - rispose a tono, lisciandosi le pieghe della maglietta viola.

(Anna: http://www.polyvore.com/andando_in_piscina/set?id=16822741)

Da quando si erano fatti quella chiacchierata, il loro rapporto era decisamente migliorato; si prendevano in giro come due grandi amici, ma alla fine la spuntava sempre Anna.

- Non sia mai, Vostra Eccellenza. - ribatté con evidente tono sarcastico, il ragazzo.

- Ricordati che la regina del sarcasmo sono ancora io. - lo ammonì lei, alzando il mento con fare regale.

Nicholas ridacchiò e imboccò la strada che portava a casa di Alex, poiché le avrebbero dato un passaggio.

La mora si stava sistemando i Ray-Ban viola sul naso quando li vide arrivare.

(Alex: http://www.polyvore.com/alex_in_piscina/set?id=16947390)

Si alzò dalle scale della sua veranda e andò in contro alla macchina.

Fece un cenno con la mano ai due che la guardavano e aprì la portiera.

- Hi guys! -

- Ciao Alex. - la salutò cordialmente Nicholas, sorridendo.

- Ciao melanzana. - la schernì Anna.

La mora rimase perplessa a causa di quel soprannome improvviso, ma non si perse d'animo e rispose a tono

- Ciao zucchina. -


Tornarono a casa che stavano ridendo come due rimaste.

Per quella prima volta erano riusciti ad evitare l'orda, solo perché Nicholas si era messo in testa una cuffia orrenda che almeno gli copriva completamente i capelli.

Infatti lui non rideva, faceva il finto offeso.


***


Ridendo e scherzando si arrivò ai primi di novembre.

Erano tutti in fermento per la festa di compleanno di Kevin, che di lì a quattro giorni avrebbe compiuto 22 anni.

Anna era decisamente in crisi circa il regalo.

Che cosa gli posso regalare? Insomma, cosa regalerei ad un mio amico ventiduenne, appassionato di chitarra? Cioè, mi sembra ben un po' scontato qualcosa che riguardi la musica, oh?”

Mentre rimuginava su queste cose, la canzone che stava ascoltando in quel momento cambiò, passando a “Liberian Girl”, ovviamente di Michael.

La cinerea si fermò di colpo e, fulminata da un'idea, sorrise sadicamente, mentre si fregava le mani.

Ora sapeva cosa regalare a Kevin..

  
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