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Autore: Joey Melian    24/05/2010    1 recensioni
Una piccola storia, riguardante uno dei miei attori preferiti. Un attore molto dotato, ma notato assai poco. Scritta in un momento di profonda depressione. Tutta vostra.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billy Boyd
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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All of my memories keep you near.
In silent moments,
Imagining you here.
All of my memories keep you near,
In silent whispers, silent tears.

 

La colazione di quella mattina ancora galleggiava nel bagno di quei maledetti studios.

Maledizione, maledizione!

Billy Boyd, attore scozzese. Che aveva appena ricevuto una parte nel famosissimo film del regista Vattelappesca con cui aveva parlato poco prima. Come aveva potuto essere così stupida?

 

“Da quant’è che non vedi Billy?”

“Un po’, mamma”.

“Sai, so che è entrato nella scuola di arte drammatica dove voleva tanto andare”.

“L’ho letto da qualche parte a scuola”.

“Non te l’ha detto lui?”.

“Non ci parlo più, mamma, l’hai dimenticato?”.

“Non credi che in un momento simile dovresti capire quando perdonare?”

“E’morta la nonna, mamma, non fare finta di ritenerla una situazione importante”.

“Non dire stupidaggini, tua nonna era importante per me”.

“Si, certo mamma, come no”.

“Era importante tua nonna per me”.

“Ovviamente”.

“EraMoltoImportantePerMeTuaNonnaStupidaPuttanaPsicopatica”.

 

Dopo aver tirato la catena, Johanne uscì dal bagno e si guardò allo specchio. Le occhiaie sotto gli occhi e la bocca pallida non lasciavano nessun dubbio a chi l’avesse guardata.

A chi avesse guardato la StupidaPuttanaPsicopatica non sarebbe sfuggito il fatto che avesse appena vomitato, così alla sua lista di prese in giro avrebbe dovuto aggiungere Bulimica.

Grande giornata.

Proprio una grande giornata.

Aprì la porta bianca con su disegnata una donnina rosa e si guardò attorno. Billy era sparito, assieme a Dominic, da qualche parte.

E Johanne sentì chiaro l’istinto di correre via. Proprio come aveva fatto quel giorno Billy, in cui aveva deciso di andarsene dal piccolo paese che l’aveva ospitato per anni, pronto a dirigersi incontro alla scuola di arte drammatica che tanto l’aveva tormentato. E che l’avrebbe accolto a braccia aperte il MaledettoTraditore. In fondo Johanne era riuscita a capire quanto una bugia potesse essere semplice per una persona così dotata. Perché Billy era dotato. Era molto dotato.

Ma aveva avuto anche coraggio il MaledettoTraditore.

Aveva avuto molto coraggio a fermarsi dinnanzi ai muri blu, più blu del cielo non appena è calato il sole dietro le colline ad ovest della piccola casa.

Aveva avuto coraggio nel percorrere il vialetto costeggiato di rose ormai morte da tempo. Morte, come il cuore delle persone che abitavano dietro la porta nero chiaro. Coraggio nel bussare a quella porta che gli era stato vietato perfino di guardare.

Aveva avuto molto coraggio il MaledettoTraditore a guardarla negli occhi, dicendole di star andando via. Non molto più lontano di quanto non lo fosse ormai per Johanne, perché in fondo era a Glasgow che andava. A meno di venti chilometri dal loro piccolo paese.

E Johanne era rimasta in piedi, la mano sulla porta, ad osservarlo parlare.

E parlare.

E parlare ancora.

Non disse una parola Johanne, nemmeno quando, dopo averla fissata negli occhi ed aver fatto un passo verso di lei, le mormorò “Mi mancherai Jo”.

Aveva gli occhi rossi il MaledettoTraditore. Che grande attore.

Quando Billy voltò le spalle per salire sul taxi che l’avrebbe portato via, Johanne chiuse la porta. E avvertì una sola, amara lacrima scenderle lungo il volto. L’ultima evidenza di qualcosa di umano nel suo cuore, che scacciò con un semplice gesto distratto della mano.

E nessuna lacrima rigò più il viso di Johanne Evans. L’ultimo frammento del suo cuore era salito su quel taxi, che si allontanava di gran carriera da quelle case colorate, e che Johanne non avrebbe più visto tornare.

Pensava a tutte quelle cose mentre percorreva il piccolo corridoio che l’avrebbe condotta al grande salone, dove l’odiosa segretaria la guardò sottecchi, quasi aspettandosi che tirasse fuori la pistola per uccidere tutti; il dito poggiato delicatamente contro il pulsante d’emergenza.

Ma non era nei piani di Johanne uccidere qualcuno.

Non in quel momento, almeno.

“Lo sapevo che eri tu”, disse una voce dietro di lei. Una maledetta voce.

Ecco, ora avrebbe anche potuto uccidere qualcuno.

Voltandosi, Johanne ebbe una rapida visione di quegli enormi occhiali da sole che venivano tolti e gli occhi verdi che uscivano allo scoperto, timorosi e insieme curiosi. Il MaledettoTraditore la osservava con lo sguardo stupito, la testa inclinata da un lato e il sorriso a mezza bocca che le aveva rivolto il Giorno del Fazzoletto. Quindici anni prima.

Una vita intera prima.

Rimasero immobili, da una parte all’altra della grande stanza, guardandosi.

“Aspettate”, disse una voce ovattata. “Ma voi due vi conoscete?”.

Ah, giusto.

Dominic.

“Non l’ho mai visto in vita mia”, disse Johanne aprendo la porta a vetri che dava sull’esterno. E stavolta Billy non chiamò il suo nome. Non la seguì.

Non fece nulla di simile.

“Mi sei mancata, Jo”, mormorò semplicemente.

E la mano di Johanne tremò sul maniglione della porta, che tuttavia lasciò andare. Lasciò che la porta si chiudesse alle sue spalle, che quelle parole rimanessero nell’aria profumata di lavanda della grande stanza degli studios.

Uscì in strada.

E cominciò a correre.

  
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