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Autore: phoebe91    25/05/2010    0 recensioni
Una ragazza con una vita travagliata,il desiderio di voler riscattare se stessi...poi ad un tratto una via di fuga,la peggiore. Senza avere altra scelta si ritroverà catapultata in una "non vita"... e questo la soddisferà per un pò...finchè non si renderà conto che le manca qualcosa...l'amore!Ma può una come lei amare??La storia d'amore impossibile di una vampira,che troverà la felicità in quella che era diventata una maledizione.
Genere: Horror, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La sveglia sul comodino suonò,insistente, Raquen allungò un braccio da sotto le coperte e la spense. Era arrivata l’ora di andare a scuola, ma la ragazza non ne voleva sapere di alzarsi. Si rigirò e si rimise a dormire. Dopo pochi minuti sentì una voce chiamarla insistentemente. Una donna dai capelli castani e ricci,lunghi fino alle spalle entrò con le braccia incrociate. <> la ragazza mugugnò e si rigirò nel letto. Ma la donna le tirò via le coperte <<  MAMMA!  >> si lamentò lei.

<<  Alzati che la colazione è gia pronta!  >> la ragazza si sedette sul letto sbuffando.

La mattina pregava sempre che la sveglia non suonasse mai. I suo lunghi capelli neri erano legati in una treccia. Si fece una doccia e iniziò a frugare nell’armadio per trovare un vestito decente. Alla fine optò per una minigonna a pieghe nera,stivali e un dolce vita di filo di cotone a nodini. Scese a fare colazione,suo padre era seduto a tavola e leggeva il giornale

<<  Buon giorno piccola!  >> la salutò dolcemente. Era un uomo abbastanza alto,dai capelli corti e neri,e portava gli occhiali. Faceva l’ingegnere e molte volte era fuori città per lavoro. <<  Buongiorno papy!  >> lo baciò sulla guancia e si sedette afferrando un cornetto. La madre stava versando il caffè nelle tazze. Il padre chiese

<<  Raquen,ma non hai freddo con quella gonna?  >>

<<  No,per niente,ho le calze di lana, e poi ci sono abituata!  >> la madre disse ridendo

<<  Tuo padre vuole solo alludere al fatto che non gli piace che vai in giro con la gonna!  >> Raquen sorrise <<  Lo so,ma a me piacciono,e poi ho 18 anni papy!  >>

<<  Sei ancora una bambina!  >> Raquen lo guardò male <<  Non sono una bambina!  >>  << Ma per me lo resterai sempre!  >> la madre mise il caffè a tavola dicendo <<  Dai caro lasciala stare,la metti in imbarazzo così!  >> Raquen bevve veloce il caffè e mangiò il cornetto, si lavò i denti e prese la sua tracolla.

<<  Io vado!  >> baciò entrambi i genitori e uscì. Si recò alla fermata della metropolitana. I suoi non volevano che la prendesse,ma a lei non importava, era il mezzo più lento per arrivare a scuola. Era un contro senso,ma la metropolitana faceva un giro più lungo rispetto all’autobus, poiché la scuola di Raquen si trovava vicino casa sua. Quando arrivò lei salì. Sulla metro incontrava sempre Andrea,la sua migliore amica. Infatti anche quella mattina la vide,lei la salutò allegramente facendosi spazio tra la folla. Andrea era una ragazza allegra e spiritosa, aveva i capelli ondulati e castani con la frangetta,lunghi fino alle spalle. Raquen l’aveva sempre considerata molto più carina di lei,anche perché si era fidanzata da circa un mese,mentre lei non aveva nemmeno un pretendente. Però non era invidiosa, anzi era felice per lei.

<<  Ciao paradiso!  >> la salutò con un sorriso a trecento denti. <<  Lo sai che non mi piace essere chiamata così!  >>

<<  Per questo lo faccio!  >>

<<  Scema!  >>  lei fece la linguaccia all’amica. <<  Hai fatto i compiti?  >>

<<  Non te la faccio copiare la versione!  >>

<<  Ma io non te l’ho chiesta!  >>

<<  Quando mi chiedi se ho fatto i compiti vuoi sempre qualcosa!  >>

 <<  Uff…certo che a te non si può proprio mentire!  >>.

La metropolitana si fermò,Raquen esitò a scendere,ma fu una esitazione talmente breve che nemmeno Andrea se ne accorse. Imboccarono la via del liceo. Raquen pregava che quegli stupidi dei suoi compagni non la stessero aspettando come sempre,davanti alla porta. Ma la sua speranza fu vana,non appena arrivarono tutti si girarono verso di lei, un gruppetto di cinque ragazzi stava chiacchierando sulla scalinata,non appena si accorsero di Raquen iniziarono a squadrarla.

<<  Ehi ehi,guardate chi c’è!  >>

 <<  La piccola ragazzina indifesa!  >> risero <<  Ma dimmi un po’…  >> iniziò un ragazzo biondo con il codino

 <<  Quando muori avrai un posto assicurato in paradiso?  >> risero di gusto,insieme a tutti i presenti. Raquen avrebbe voluto rispondere,ma qualcosa le bloccava la voce in gola,aveva paura di scoppiare a piangere davanti a tutti. Questa storia andava avanti dal primo anno. Andrea le prese il braccio e le si mise davanti

<<  Piantala Marco!Ti senti intelligente?  >> il ragazzo ghignò,

<<  Lo sono!  >>

 <<  Raccontalo a tua nonna,sai mi ha detto che una settimana fa, proprio perché sei così intelligente, sei stato investito da una macchina parcheggiata!  >> il ragazzo si fece scuro in volto. Andrea tirò dentro l’amica, mentre il ragazzo che aveva chiamato Marco le urlò dietro <<  Vai pure mammina,porta al sicuro la tua figlioletta!  >> ricevette un dito medio come risposta. Quando Raquen riprese il controllo delle sue lacrime disse <<  Scusa,a furia di difendermi ormai hai tutti contro!  >>

<<  Non devi scusarti,a me fa piacere!Persone come quelle è meglio perderle che trovarle!Ma mi preoccupo per te,devi imparare ad affrontarli! >> <<  E come faccio?Mi prendono in giro dal IV Ginnasio! Ogni volta che mi difendevo iniziavo a balbettare come una stupida,e peggioravo solo la situazione!Non vedo l’ora di finire questo maledetto liceo!  >>

<<  Ma hai ancora due anni, compreso questo!Come pensi di affrontare gli esami?Sei sempre distratta in classe!!!  >>

<<  Lo so!Ma se gli rispondo finisce che scoppio a piangere un'altra volta!Riesco a mala pena a trattenermi!  >>

<<  E invece devi usare il pugno di ferro, fregatene di quello che ti dicono!Sono solo degli idioti senza cervello,e non si meritano le tue lacrime!  >>

<<  Lo so,ma che ci posso fare? Se gli rispondo è peggio!Come vorrei fargliela pagare in un altro modo!  >> strinse il pugno. Andrea le mise una mano sulla spalla. Poi iniziarono le lezioni…

 

Raquen dovette anche quel giorno fare i conti con le prese in giro dei suoi compagni. Durante le lezioni le lanciavano bigliettini offensivi e lei li rimandava indietro,ottenendo il risultato peggiore. Della lezione su Shakespeare,che a lei piaceva tanto,non capì nulla. Andrea la guardava furiosa,quando rilanciava i bigliettini lo faceva con tutta la sua forza,prendendo in pieno il mittente. Raquen invece si innervosiva e li lanciava da tutt’altra parte ottenendo lo scherno maggiore da parte loro. Quando suonò la campanella di fine giornata,fu come respirare un soffio d’aria pura. Raquen non aspettò nemmeno che arrivasse Andrea,raccolse tutte le cose e uscì di fretta. Aveva le lacrime agli occhi e voleva solo esplodere e prenderli tutti a pugni. Attraversò di corsa il cortile e si avviò verso la fermata dell’autobus,si sedette sulla panchina respirando a pieni polmoni l’aria di libertà,e cercando di ricacciare dietro le lacrime. Andrea la raggiunse poco dopo. <<  Raquen… >> le si sedette accanto lei iniziò a parlare con voce mal ferma <<  Visto?!Più cerco di difendermi più peggioro le cose…  >> questa volta non riuscì a trattenere le lacrime che le scesero giù veloci. Andrea la abbracciò <<  Calmati,non fare così, va tutto bene…tranquilla!  >> le sussurrava dolcemente. Raquen pianse per un po’,poi si alzò asciugandosi le lacrime <<  Andrea….puoi fare una cosa per me?  >>

 <<  Dimmi!  >>

<<  Potresti avvertire i miei che non torno a pranzo?Digli che mi sono fermata a scuola,inventati qualcosa!Non mi va che mi vedano piangere,ho 18 anni cavolo!  >> disse maledicendo se stessa. Andrea la guardò preoccupata

<<  Vengo anche io!  >>

<<  No, per favore…ho bisogno di stare un po’ sola!  >>

<<  Ma…D’accordo,però non rientrare quando si fa buio,e prendi l’autobus,la metropolitana di sera è pericolosa!E chiamami quando arrivi a casa!!!  >>

<<  Ok! Grazie Andrea!  >>

<<  Ma figurati!Ciao!  >>

<<  Ciao!  >>.

Andrea aveva detto ai suoi che si era fermata al corso di scrittura. Ma restava abbastanza preoccupata per lei. Raquen si allontanò molto senza accorgersene, girò a vuoto per la città, senza sapere dove andare,immersa nei suoi pensieri. Solo troppo tardi si accorse che si stava facendo buio. Fece una corsa per prendere l’ultimo autobus,e ci riuscì per poco…

 

Per le strade quel giorno c’era un sacco di traffico, troppo per i suoi gusti. Il ragazzo si infilò in un vicolo buio,aprì una porticina di ferro,si ritrovò in un corridoio umido. Davanti a lui apparve una porta ferrata,la aprì ed entrò in una anticamera illuminata dalle luci al neon. La attraversò e aprì un'altra porta oltre la quale vi era una grande stanza,stile antico. C’era parecchio vociare,ma non appena entrò il ragazzo, le voci cessarono. Una ragazza stava seduta con i piedi sui braccioli di una poltrona rossa,con la cornice oro, stile ottocentesco. Aveva i capelli rossi,lunghi e ondulati,senza frangia, le scendevano sinuosi coprendo metà del suo splendido viso pallido,i suoi occhi erano color porpora,e la sua bellezza era sconvolgente. Ghignò nel veder tornare il giovane,che invece aveva i capelli color rame,corti,con un ciuffo che copriva l’occhio sinistro,sul modello punk. Lui indossava dei pantaloni neri,la camicia nera e un impermeabile lungo sempre nero. Solo la sua pelle pallidissima,risaltava in mezzo a tutto quel nero e anche i suoi occhi erano color porpora ma avevano delle strane sfumature nere sull’iride. La ragazza invece indossava un maglietta grigia con la forma del seno,a bratelline,e una mini gonna lucida nera,con gli stivali anch’essi neri. Portava un bracciale con le punte metalliche. Il ragazzo la guardò ridendo <<  Sheila… >>

 <<  Laurent,finalmente sei tornato!  >>

<<  C’è un traffico infernale oggi!Non capisco perché questi stupidi sono sempre così indaffarati!  >> disse gettando via la giacca e gettandosi sull’enorme sofà in pelle. La ragazza rise divertita <<  Perché sono umani,e gli umani sono stupidi!  >>

<<  Ma a te piacciono se non sbaglio!  >>

<<   Si…sono buoni!  >> disse accarezzandosi i canini con la lingua. <<  Sei repellente quando lo fai!  >> un ragazzo e una ragazza si fecero spazio tra l’oscurità erano entrambi biondi e sembravano gemelli,lui aveva i capelli arruffati e un espressione di scherno sul volto,era l’unico vestito in jeans con una camicia bianca. La ragazza aveva un vestitino blu a bratelline e gli stivali viola. Portava i capelli lunghi fin sotto le spalle con un ciuffo di lato e le punte ondulate. Sheila gli rispose acida <<  Se ti facessi gli affari tuoi saremo tutti più tranquilli Ivan!  >> la ragazza bionda sorrise e disse <<  Non mi sembra che tu stia male,hai anche voglia di mangiare!  >> Laurent fece l’occhiolino a Ivan e rispose <<  Lasciala perdere Jane l’ultimo che ha mangiato non gli è bastato!  >> Sheila fece la linguaccia <<  Era piccolino!  >> disse freddamente. Ad un tratto sfoderò un sorriso abbagliante,come anche Jane. Laurent e Ivan si girarono verso l’oscurità,da qui apparvero due sagome. La prima era di un giovane alto,spalle larghe e portava una mantella nera,aveva i capelli lisci,lunghi e neri, si chiamava Felix. L’altro invece era poco più basso,con i capelli alzati dal gel corti e neri. Il suo nome era Ian. Jane abbracciò Felix e poi lo baciò sulle labbra. Sheila invece baciò Ian. Subito dopo di loro apparve una ragazza,l’ultima del gruppo, aveva i capelli castani ricci. Si chiamava Victoria. Lei andò ad abbracciare Ivan. Laurent osservava la scena disgustato, Felix lo guardò <<  Dovresti trovarti una compagna anche tu! Così il gruppo sarà al completo!  >>

<<  A cosa serve? Siamo già in sette!  >> tutti quanti i volturi avevano gli occhi color porpora,ma ognuno aveva delle sfumature diverse. Ivan si sedette con in braccio Victoria <<  Facciamo 8 allora!Piuttosto,dopo che Caius ci ha lasciati dovremmo trovare un nuovo

capo!  >> Sheila fece una smorfia <<  E perché?Stiamo così bene da soli!  >> Felix la contraddì <<  Abbiamo bisogno di un capo!Qualcuno che avesse gli stessi requisiti di Caius!  >> Jane fece una smorfia <<  Si,e come lo troviamo?Siamo gli unici Volturi in circolazione qui,e gli altri umani non sono adatti a diventare come noi!  >> Laurent si mise seduto. Lo sguardo perso nel vuoto Victoria se ne accorse e disse <<  Laurent…stai pensando a qualcuno?  >>

 <<  Si!  >> Sheila stava baciando Ian ma si interruppe <<  E non vuoi dire ai tuoi cari amici chi è?  >> Laurent ghignò, <<  E’ una

umana!  >> disse….

 

 

  
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