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Autore: SadnessNeverEnds    26/05/2010    4 recensioni
Richie e Thanatos sono due gemelli omoziogoti.
Richie e Thanatos sono due ragazzi emo.
Richie e Thanatos sono le persone che si odiano di più al mondo.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(Alex Evans)

AMBROSIA.

Richie e Thanatos sono due gemelli omoziogoti di 17 anni.

Richie e Thanatos sono emo.

Richie e Thanatos sono le persone che si odiano di più al mondo.

 

Thanatos alle 13.30 è a casa. È stata una giornata come tante altre, sbiatida via in un fiume di ricordi anonimi. L'uno uguale all'altro, senza volto, vuoti come il nulla.

«E questo solo per colpa della mia mediocrità» pensa il ragazzo, affondando i denti in un panino, dopo ore di digiuno immotivato.

Talvolta, nei momenti di maggior lucidità, riesce a cogliere l'insignificanza della sua vita, perché, dovete sapere, non c'è nulla di emozionante nella perfezione o in ciò che è perfettibile. Si specchia annoiato nella lama del coltello leggermente unto di formaggio; sbircia i suoi capelli color ebano e spioventi sul viso, in quel ciuffo tanto curato, sbircia i suoi occhi trasparenti, sbircia il suo naso a punta. Non c'è carattere in quel volto tendente al femminile. Si legge solo la mancanza di qualcosa e il disperato bisogno. La casa vuota gli sembra un ottimo rifugio; si accuccia sul divano, coprendosi col la stessa coperta che usava da bambino, e si lascia sprofondare nel pozzo nero della sua mente, un posto fatto di ragnatele e cocci di vetro.

La maniglia si abbassa, la serratura scatta, la porta si apre. Richie entra rumorosamente, canticchiando una canzone sentita per strada. Calpesta il fatto che il fratello stia dormendo in sala e accende la tv su MTV. Prende un pacchetto di patatine e torna a sedersi sulla poltrona affianco al divano, ridendo in modo sguainato alle battute del conduttore di un programma musicale. Spera che mandino in onda l'ultimo video di uno dei suoi gruppi preferiti, gli Alesana. Dopo circa cinque minuti di casino, Thanatos si mette seduto e massaggia le palpebre appena dischiuse. Richie non lo vede neppure; ride e mangia patatine, sporcandosi con le briciole cadute i nuovi jeans attillatissimi e borchiati che fasciano in modo molto sexy le sue gambe sode.

"Che maleducazione" sospira Thanatos, ma non vedendo alcuna reazione nel gemello, afferra il telecomando e spegne il video.

"Riaccendi" ordina Richie, levandosi le scarpe e lanciandole a casaccio per la casa.

"Ma ti vedi? Sporchi, disturbi e incasini tutto!" sbotta Thanatos e si alza in piedi scattoso, irritato, troppo per tacere anche quella volta.

"È un problema di nostra madre. Ora riaccendi"

"No, non solo suo, perché sono stato io ad essere svegliato da un porco diseducato!" Thanatos dice il giusto, ma sbaglia tono. Errore imperdonabile.

"Taci donna, adesso non piangere. E dammi quel telecomando" Richie è dannatamente abile nelderidere le persone e attualmente si riferisce all'accento femminile che ha assunto la voce di Thanatos attimi prima.

"Mi fai schifo" conclude l'altro e gli lancia il telecomando dritto in petto, stando attento a fare un lancio particolarmente virile.

 

Thanatos si chiude in camera e apre un libro a caso, «Qualsiasi cosa, proverò qualsiasi cosa pur di evadere da qui». Richie, nel frattempo, intoccato dalla discussione appena tenuta, riprende a bersi ogni scemenza che passa in tv.

Solo un'ora dopo, quando Thanatos sta pensando di farsi un piercing alla sopracciglia destra, quella lasciata scoperta dal ciuffo che copre il lato sinistro,e ascolta i Cure, Richie si ricorda di matematica. Corre nella direzione del fratello, ma trova la porta chiusa. Bussa forte e gli grida di uscire immediatamente. L'altro non è affatto interessato a rispondere, tuttavia le grida del fratello disturbano la melodia di -Just like heaven-, la canzone in onda. Thanatos apre la porta con faccia scocciata e contrariata.

"Oggi hai ricevuto il mio messaggio?"

"Vuoi le ripetizioni? Esistono gli appositi professori!" Thanatos fa per richiudere la porta, ma Richie la blocca con un piede.

"Non fare il vendicativo. Io ti chiedo scusa sinceramente, ma tu adesso vieni con me di là e mi fai entrare in testa qualcosa".

Richie è un attore, il migliore che possa esistere fuori d'Holliwood. Modula la voce affinché risulti implorante e suadente. Sa perfettamente che a certe suppliche Thanatos non può resistere, va contro la sua morale. Aggiunge uno sguardo disperato e il gioco è fatto. Se ne compiace segretamente, mentre considera quanto sia corruttibile l'animo umano.

"Va bene, ma solo quaranta minuti che poi arriva Ellen, l'insegnante di piano". Sublime; sublime è l'arte della persuasione.

Vanno in cucina e si sistemano sul tavolo spazioso; Richie porta libri, calcolatrici e penne. Ora manca solo il suo cervello. Thanatos s'informa alla svolta sugli argomenti in questione; sfoglia veloce il libro, sono nozioni che possiede già con maestria, può spiegargliele in brevi passaggi. Prima la teoria, sì, è importante conoscere anche la definizione e il significato di quei numeri misti a lettere e segnacci; poi lo studio, l'analisi della scienza che ci sta dietro; infine la pratica, esercizi su esercizi, come muli alla ruota. Richie comincia a macinare bene; Thanatos lo sapeva, d'altronde non avrebbe mai sprecato il suo tempo con uno sciocco. Quello che basta, talvolta, è solo un'altra vista delle cose.

"Ah, vedo che fai anche italiano..." commenta Thanatos, scorgendo nel diario del fratello alcuni appunti su Pascoli.

"Sì, siamo un professionale, ma non una scuola per il bestiame, sai?" risponde sarcastico Richie, però molto soddisfatto del suo rendimento.

"Posso?" domanda il secchione, sottraendogli il quaderno degli appunti di italiano.

"Fai pure".

Thanatos guarda con rapidità le scritte; conosce ogni testo lì trattato. L'ultima lezione era su Pascoli, sull'attività di traduttore di Pascoli. Come esempio, c'è la sua brillante traduzione di un carme di Catullo. Il numero 85.

"Quanto stimo questa" sospira il liceale, incantato nel rileggere la traduzione perfetta. Richie non si ricorda né quando la fecero in classe, né tantomeno di cosa tratti. Guarda perplesso il fratello.

"Vuoi che ti rinfreschi la memoria?" e prima che Richie possa dire "No, grazie, ne ho abbastanza", Thanatos parte come un treno.

"Vedi...la traduzione: -L'odio e l'adoro. Perché ciò faccia, se forse mi chiedi, io, nol so: ben so tutta la pena che n'ho- è particolarmente riuscita perché esprime con esattezza scientifica ciò che prova e vuol far intendere Catullo". Richie è ancora più disperso. Thanatos coglie la sua palese confusione e cerca di eliminarla, di fare luce.

"Allora, andiamo a monte. Catullo scrisse una poesia chiamata -Odi et amo- in cui diceva alla persona amata quanto la odiasse e amasse allo stesso tempo..." attimo di riflessione per il ragazzo, forse intimamente commosso, mentre l'altro, sebbene in silezio, comincia a comprendere "...e il risultato di questa lotta interiore era una grandissima sofferenza, una vita dolorosa..." a questo punto le curiosità infantili dell'apprendista si fanno sentire.

"Ma Thanatos, a chi la dedicò questo Catullo?"

"A Lesbia, ovvero Clodia, la donna che sempre desiderò. Per correzione, dico anche che Catullo amò un fanciullo, di nome Giovenzio, ma adesso non c'entra." Quest'ultimo particolare attira maggiormente Richie.

"Ah sì? E non è più probabile che la dedicò a lui, visto lo strazio che ne derivava? Forse, l'amore per un ragazzo sarebbe stato più difficile e quindi facilmente confondibile con odio!".

Thanatos rimane a bocca aperta. È la prima volta in 17 anni di vita insieme che Richie dice qualcosa di tanto fondato, ragionato, e in qualche modo agognato. Il liceale si appoggia allo schienale della sedia, necessita un supporto fisico per questo shok. Richie, al suo fianco, ostenta un sincero sorriso che riesce a rischiarare quel volto tanto bello eppure già macchiato. Thanatos lascia scorrere gli occhi lungo i lineamenti del gemello; sono i suoi stessi, per un attimo vede il suo riflesso allo specchio. Poi le pupille azzurre cadono in basso sul corpo magro e seduto.

«Che forse rimanga ancora della grazia in lui?» si domanda mentalmente.

"Nonostante l'acutezza delle tue osservazioni, si pensa che sia Lesbia la destinataria di questa meraviglia" dice, ma non bada alle parole, i pensieri navigano su acque lontane.

"Me la leggeresti?"

Lo stupore aumenta, si moltiplica, esplode nella stanza che non sembra più così meschina. Thanatos scuote il capo, i capelli gli coprono il volto, poi tornano a posto e la pelle diafana risplende di nuovo.

"Non c'è bisogno. La so a memoria. Dice, tradotta letteralmente: -Odio e amo, perché io faccia questo, forse mi domanderai. Non lo so, ma sento che accade e mi sento distrutto-". Richie annuisce e sorride pensieroso.

Forse questa corrispondenza d'amorosi sensi avrebbe potuto continuare, se Ellen non avesse suonato il campanello, puntuale come una svizzera. "Vai" dice Richie, ora è stanco di riflettere. Thanatos accoglie l'insegnante e insieme si mettono a provare Bach. Thanatos, in fondo, vorrebbe che Richie rimanesse e continuasse ad immergersi in quel mondo vellutato, ma sa che non avverrà. Infatti il gemello ribelle prende il casco e si avvia, senza dire null'altro. Thanatos, piegandosi al dovere e alla disciplina, inizia a suonare delicatamente. Ellen, giovane di buona famiglia, ogni tanto gli domanda il perché della sua moda, fatta di nero, sangue e decorazioni gotiche. Il ragazzo non risponde, anzi, preme con più forza i tasti del pianoforte affinché le note riempano gli spazi lasciati dalle parole mai dette.

 

«Mi domandi perché, dolce Ellen? Se tu fossi acuta quanto aggraziata, capiresti il motivo. Infatti, sono così solo perché è l'ultimo legame che mi rimane con qualcuno che un tempo mi apparteneva...» continua a dirsi Thanatos, mentre Bach gli penetra i timpani.

 

Richie sta fumando una canna carichissima con una ragazza; dopo faranno ciò che più gli garberà, eppure, fra le pazzie e le scemenze dette nel delirio causato dalla droga, Richie formula un pensiero.

«Basta riflettere. Riflettere fa male, l'ho sempre sostenuto, ma adesso mi spiego anche il motivo. Riflettere equivale a capire noi stessi e non sempre si fanno scoperte piacevoli. Ora spero che questa canna unita a questa ragazza riescano a scacciare questa terribile curiosità e sete di conoscenza che mi assalgono, oh Catullo, oh Giovenzio...»

"A che pensi?" domanda la fanciulla, sotto il corpo fremente di Richie. È così bello, atletico e prestante che lei non riesce a togliergli gli occhi di dosso, soprattutto rimane ipnotizzata dai suoi occhi rabbuiati.

"A te, bellezza" risponde con un rantolo lui, ma mente. Mente perché la sua mente è altrove. È con qualcun altro.

 

«Ti odio e non ti amo, soffro, soffro e ti odio e, no, non ti amo!»

 

 

Nda: Buonasera a tutti! Un grazie particolare alla mia stella, a Cristy8, Akira Haru Potter e BeautyEmo90! Sperando si esservi stata di gradimento, a presto con il nuovo capitolo! :)

 


  
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