Light
and
Darkness
Capitolo
9
Damon
l’aveva riportata a casa
solo qualche istante dopo. Con un solo agile balzò
atterrò sul pavimento della
sua stanza, posandola delicatamente sul materasso.
Elena era confusa, perché erano
successe davvero troppe cose in così poco tempo, ed era
stanca, si sentiva
debole. Ma riusciva a non pensarci, solo grazie alla presenza di Damon,
li al
suo fianco. Lui era vivo, stava bene, e ora le sorrideva, sistemandole
i
capelli spettinati e pieni di foglie secche e rametti.
Elena cercò di mettersi a sedere,
anche se questo le costò un forte giramento di testa. Si
appoggiò ai cuscini e
osservò Damon.
«Come ti senti?»
Damon scosse la testa. «Tu piuttosto
come ti senti. Non avresti
dovuto farlo, hai rischiato grosso!» Disse ammonendola con lo
sguardo.
«Cosa?!» Esclamò lei. «Ti ho
salvato la vita.» Elena sorrise vittoriosa.
«Non vantarti troppo principessa,
stavo solo bluffando. Lo avrei colpito un istante più tardi,
ma tu ti sei
intromessa…»
«Hey! Un po di riconoscenza! Ho
quasi impalato un vampiro… per te.»
Damon la guardò, fissò i suoi
occhi azzurri, tanto limpidi e sinceri, come i lapislazzuli.
«Grazie.»
Elena sapeva che sotto a quella
semplice parola, c’erano molti altri significati.
D’un tratto lo sguardo di
Damon si fece serio.
«Elena, hai perso molto sangue
stasera.»
«Non… oh.»
I loro sguardi si incrociarono.
Elena sapeva dove volesse arrivare lui. Stava per negare, per dirgli
che non ne
aveva bisogno, ma mentre cercava di sporgersi verso di lui, la testa le
girò
paurosamente. Chiuse gli occhi, ributtandosi sui cuscini, incapace di
parlare.
Sentì Damon muoversi, ed un secondo dopo la stringeva tra le
sue braccia,
guidando le sue labbra sul suo collo, verso un piccolo taglio. Elena
era
incerta, non aveva mai scambiato il suo sangue con un vampiro. A dire
la verità
non aveva mai bevuto sangue. Ma dopo che la prima goccia
toccò le sue labbra,
si rese conto che era di quello che aveva bisogno, per stare bene.
Iniziò a bere lentamente,
scacciando il ribrezzo, e abbandonandosi di nuovo alla sensazione di
essere
tanto vicina a Damon, Damon che la stringeva tra le braccia,
abbandonandosi
anche lui a quel momento tanto atteso.
«Elena!»
La ragazza
scattò a sedere, svegliata da un rumore che le parve
assordante, ma che invece
era solamente sua zia che bussava con impazienza alla porta.
«Che c’è…»
disse stancamente.
La zia aprì
lentamente la porta, lasciando filtrare la luce del mattino.
Sentì qualcuno
salire sul letto, e saltarle letteralmente addosso.
«Ahia!
Margaret mi fai male così!»
«Scusa.»
Biascicò la sorellina cercando di togliere le coperte ad
Elena.
«Porto
Margaret a scuola, poi vado a fare delle commissioni. Conviene che ti
alzi, o
farai tardi!» La zia si avvicinò prendendo la
manina di Margaret.
«Ieri Bonnie
e Meredith sono passate, ma ho detto loro che eri già andata
a dormire perché
eri stanca… passeranno stamattina, sembravano
preoccupate…»
Zia Judith
uscì, ma prima di andarsene
aggiunse un tipico “e non rimetterti a dormire!”
La ragazza si mise a sedere,
riordinando le idee, e improvvisamente si ricordò che doveva
esserci qualcuno
li al suo fianco, perché la sera prima si era davvero
addormentata con qualcuno
li al suo fianco. Si portò una mano al collo, e li
sentì una crosta, che le
fece immediatamente tornare indietro chi gliela aveva procurata, e chi,
invece,
l’aveva curata.
«Damon?» Sussurrò alla stanza
apparentemente vuota.
Un lieve fruscio, e un istante
dopo Damon si ritrovò seduto al suo fianco.
«Buongiorno.»
Elena invece lo baciò. Non sapeva
perché, ma in quel momento le era sembrato il gesto
più naturale che potesse
compiere, quasi come un bisogno. Damon rispose al bacio con dolcezza.
«Dovresti prepararti principessa.
C’è scuola oggi!»
Esclamò alzandosi. Elena fu
costretta a cedere, e andò in bagno, vestendosi e
sistemandosi i capelli ancora
arruffati. Poco dopo scese a fare colazione, e decise di toccare
l’argomento
che entrambi volevano evitare.
«Damon?»
«Hmm?» Disse lui osservandola
mentre mangiava un toast. Sembrava distratto, felice ma anche
pensieroso.
«Cosa ne hai fatto del… corpo?»
«Non sono cose che ti
riguardano.» Elena lo fulminò. «Davvero
Elena, non preoccuparti, ho pensato a
tutto io.»
«Ma… ora cosa succederà?»
«Ecco. Ammiro la tua abilità
nell’arrivare
al punto, Elena, ma questo non è affatto il momento per
parlarne, credimi.»
«Oh… invece penso sia proprio
quello perfetto!» Esclamò lei avvicinandosi a
Damon e perforandolo con lo
sguardo.
«Ne sei sicura, Elena?»
«Assolutamente.» Un'altra caratteristica
che Damon e Elena avevano in comune era che entrambi volevano sempre
avere
ragione, volevano sempre prevalere sugli altri, ma si sa,
c’è sempre un solo
vincitore. Elena si avvicinò ancora di più a
Damon, i loro corpi si sfioravano,
i loro respiri si fondevano. Damon sfoderò il suo sorriso
seducente e
battagliero.
«Dimmi una sola buona ragione per
cui questo non è il momento giusto.» Gli
sussurrò lei a fior di labbra.
«In realtà Elena, ho due buoni
motivi. Primo devi andare a scuola.» Disse sghignazzando e
sfiorando le labbra
di Elena con le sue. «E secondo…» Fece
una pausa, e poi…
Din don!
«Accidenti!» Esclamò Elena presa
alla sprovvista, per l’improvviso suono del campanello, che
aveva rotto
l’atmosfera. «Devono essere Bonnie e
Meredith.» Guardò Damon, ed entrambi si
diressero alla porta.
Elena l’aprì, preparandosi un
sorriso smagliante per le amiche, non sapendo ancora come spiegare loro
ciò che
era successo solo il giorno prima a lei e Damon, anche
perché i due stavano
cercando di non parlare troppo della triste faccenda, e del terrore
provato
sapendo che il proprio amato era in pericolo di morte.
Ovviamente lei non sapeva della
visione di Bonnie. Infatti il sorriso le si spense non appena vide le
facce
tese e preoccupate delle amiche. I secondi seguenti furono tutti uno
scambio di
sguardi confusi. Elena guardò le amiche e capendo che
qualcosa non andava
guardò Damon, che fissava lei, palesemente scocciato per
l’interruzione. Bonnie
e Meredith passavano lo sguardo da Elena a Damon e viceversa.
«Oh.» Disse Meredith non appena
vide Damon.
«Ciao ragazze!» Esclamò Elena,
cercando di alleggerire la tensione. «Volete
entrare?»
«Che ci fa lui
qui?» La interruppe Bonnie.
«Dai, entrate.» Disse seccamente
Elena tirandole in casa quasi a forza.
«E buongiorno anche a voi, amiche
di Elena.» Disse Damon divertito, buttandosi sul divano, come
a sottolineare
che la sua presenza non era un fatto nuovo.
«Quello che Bonnie vorrebbe
dire,» disse Meredith sospirando. «E che ti
dobbiamo parlare di una cosa
importante.»
«Bè,» Disse Elena, sedendosi sul
bracciolo del divano dove si era buttato Damon. «Potete farlo
davanti a tutti e
due.» Disse guardando Damon e poi le amiche, sorridendo.
Damon le cinse la
vita, sorridendo a sua volta, felice di creare imbarazzo nelle due
ospiti.
«Elena, tu stai… bene?» Chiese
Meredith con fare indagatore.
«Sì, ma perché…? Oh, voi
sapete?»
«Sappiamo cosa?» Bonnie scrutò i
ragazzi seduti sul divano, sempre più confusa.
«Possiamo parlarne strada facendo
Elena, è tardi.» Osservò Meredith.
«Ma certo.» Elena si alzò,
allontanandosi a malincuore da Damon, e prendendo la borsa.
«Esco anche io.» Disse Damon
seguendola e indossando la sua giacca di pelle nera, nonostante fuori
facesse
abbastanza caldo.
Si recarono tutti alla porta, nel
solito clima teso, provocato dalla presenza del vampiro, che invece
sembrava
orgoglioso di portare problemi.
Nello stesso momento in cui Elena
aprì la porta, suonò di nuovo il campanello.
«Matt!» Esclamò Bonnie. Matt
guardava confuso tutte le persone che si era ritrovato davanti, poi il
suo
sguardo si posò su Damon, e sulla mano che lui teneva sulla
spalla di Elena.
«E tu che ci fai
qui?» Domandò con rabbia. Elena si frappose tra i
due, evitando che Damon trovasse il tempo di rispondere. Era ovvio che
lui a
Matt non andasse a genio, ma non fu abbastanza veloce.
«No, che ci fai tu, qui,
Mutt.»
«Mi chiamo Matt!» Disse lui in
tono minaccioso.
Elena sospirò lanciando sguardi
di fuoco ad entrambi. Questa volta spinse tutti fuori di casa, chiuse
la porta
con violenza e trascinò un baldanzoso Damon e un irritato
Matt , seguiti da
Bonnie e Meredith, che scrutavano i tre in silenzio.
«Ok. Damon, ci vediamo dopo
scuola, ok?»
«Certo. Ti vengo a prendere.»
Disse stringendole la mano.
«Che cosa farai ora?» Sussurrò,
cercando di non farsi sentire, anche se percepiva tre paia di occhi
puntati su
di loro. Damon si strinse nelle spalle, sorrise a tutti, e poi
guardò Elena.
«Ho un paio di affari da sbrigare. Ci vediamo più
tardi principessa.» Sussurrò,
posandole un live bacio sulla guancia. «Bonnie,
Meredith…» Aggrottò le
sopracciglia in un modo davvero dolce, pensò Elena.
«Gnat.» Disse salutando
anche loro. “E’ di buon umore.”
Pensò felice Elena. Lo osservò mentre inforcava
i suoi occhiali neri e si allontanava.
«Andiamo?» Disse guardando i suoi
amici e cercando di ignorare i loro sguardi.
«Elena…»
«Di cosa volevate parlarmi
ragazze?»
«Anche tu ci devi delle
spiegazioni! Cos’è che dovremmo già
sapere?» Disse Bonnie.
«Aspettate, perché io invece non
so nulla?» Precisò Matt.
«Ok, iniziamo con calma.»
Ovviamente Meredith prese il controllo della situazione, e quando
arrivarono a
scuola, Matt ed Elena erano stati informati della visone, ed Elena
aveva
spiegato a tutti la storia di Jonathan, il vampiro-barista,
tralasciando i
particolari più orrendi della storia.
Si dovettero dividere per andare
in classe.
Elena era felice di dover andare
con Meredith, non avrebbe sopportato gli sguardi accusatori di Matt e
Bonnie
per un istante di più.
Elena pensò alla visione. Bonnie
aveva previsto l’attacco del vampiro quindi. Per fortune
però lei non era
morta. Subito capì perché erano rimaste
così sorprese e preoccupate nel vedere
Damon.
«Meredith? Tu e Bonnie pensavate
che Damon centrasse con la visione, vero?»
La ragazza esitò, i seri
lineamenti si fecero pensierosi. «Sì. Sei
arrabbiata.»
«Bè… no. Voi non sapevate
dell’altro vampiro. Vi perdono. Però…
cercate di essere più comprensive con
Damon, ok?» L’amica annuì, mentre il
professore entrava in classe.
Elena non vedeva l’ora che la
scuola finisse per vedere Damon.
Quando finalmente la campanella
liberatrice suonò, Elena scattò in piedi,
guadagnandosi un’occhiataccia dal
professore, e svegliandosi di colpo.
Con Meredith uscì dalla scuola.
Aspettarono Bonnie, che arrivò con Matt, che dovette
scappare subito per un
allenamento. Anche Meredith era di fretta e corse via salutando
frettolosamente
le amiche.
Rimasero solo lei e Bonnie. Ed
Elena decise di togliersi un peso.
«Bonnie? Perché odi Damon?»
La rossa rimase spiazzata. «Io…
io non lo odio!»
Elena inarcò le sopracciglia. «Ah
no?»
«No… io… è che ho un brutto
presentimento, ok? E’ solo per questo. Tu sei la mia migliore
amica. Voglio
solo il tuo bene.»
Elena sorrise. «Grazie Bonnie.»
La strinse in un abbraccio, poi riprese a camminare verso il cancello.
«Ma non
ti devi preoccupare, davvero!»
Bonnie si strinse semplicemente
nelle spalle, visibilmente poco convinta dalle parole
dell’amica. Elena iniziò a
guardarsi attorno, individuando subito la ferrari nera di Damon.
«Ok, ora vado. E, Bonnie, ti
prego, se non vuoi fidarti di lui, almeno fidati di me. Ci tengo a te,
sei la
mia migliore amica, no?»
Bonnie sorrise e la salutò,
mentre lei si avviava alla macchina.
Aprì la portiera, e Damon era
seduto li, al posto di guida, che si toglieva gli occhiali da sole,
regalandole
un sorriso tanto atteso.
«Buongiorno!»
«Ciao.» Rispose lei, ricambiando
il sorriso. Prima di essere distratta dalla presenza del ragazzo,
decise di
parlare delle questioni importanti. «Riguardo a quella cosa
che dovevano dirmi
Bonnie e Meredith…»
«Quella della visone?»
«Sì quella… cosa?!»
«Sono già informato.» Damon mise
in moto sorridendo. «Oh, dai Elena,
poter essere un corvo ha i suoi vantaggi, non
credi?»
«Ci hai spiate!» Esclamò lei,
leggermente irritata.
«Ti ho risparmiato la fatica di
dovermi spiegare tutto. E so anche che le tue amiche pensano che sia
io, il tuo
pericolo.» Il suo sorriso ammiccante si accese per qualche
istante.
«Bè, non ci darei troppo peso,
comunque. Alla visione, intendo.»
Damon rimase in silenzio,
guardando la strada. Solo dopo qualche secondo si decise a parlare.
«Invece credo che dovresti,
Elena.»
«Cosa vuoi dire?» La ragazza
cercò il suo sguardo, ma Damon si ostinava a guardare la
strada che scorreva
fin troppo veloce sotto le ruote della ferrari.
«Una visone di una strega non va
mai presa alla leggera.»
«Ma, quello che ha visto è già
accaduto…» Osservò la ragazza.
«Qui ti sbagli. Ha detto di aver
visto persone arrivare qui a Fell’s Church, persone con un
obiettivo ben
preciso, che cercano qualcuno…»
«Damon, cosa vorresti dire?!»
Esclamò, iniziando a comprendere. Si sentì male,
non poteva essere, le aveva
detto che la storia era finita, che sarebbe tutto tornato
normale…
«Ebbene,
sostituisci vampiri a
persone, e qualcuno con Elena. Avrai la perfetta interpretazione
della
visione.»
Damon
arrestò la macchina davanti
a casa Gilbert. Intanto Elena fissava un punto indefinito
oltre
al vetro.
«No,
non è vero. Non è possibile
Damon!» Esclamò la ragazza,
esasperata.
«E
invece sì. Mi dispiace Elena.
Ma ne ho la conferma. Ho già ucciso un altro vampiro in
città,
questa
mattina. Una vampira. Per
fortuna non era come il suo amico, Jonathan.»
«Ma
Damon, perché? Perché
dei vampiri dovrebbero venire qui per cercare me?»
«E
questo è quello che voglio
sapere. Ma fino ad allora, questa città non sarà
sicura per te.»
Elena
scuoteva la testa, confusa
e stanca di tutta quella storia.
«Ed
è per questo che…» Damon
cercò lo sguardo di Elena, i loro occhi si incrociarono, ed
a
Elena
parve di leggerci dentro la
fine della frase, colpita da una consapevolezza spaventosa.
«No,
Damon. Oh, no! Non lo farò
mai!»
«Ed
è per questo che dovrai
lasciare questa città.»
Elena
continuò a fissare gli
occhi neri come la notte del vampiro che le sedeva di fronte.
Quelle
parole pronunciate ad alta
voce sembravano ancora più spaventose.
Rimase
allibita a fissare Damon.
Ciao Ragzze!!! Scusate se ci ho messo tanto!!!! La scuola diventa sempre più pesante... oggi ad esempio è stata davvero una giornataccia... uff... ma sono riuscita comunque ad ultimare il capitolo 9! A volte c'è bisogno di staccare un po... eh!
Allora, spero vi sia piaciuto!!! Mi rendo conto che questi ultimi coapitoli sono un po lunghi... la mia capacità di sintesi non è molto sviluppata! xD Per questo vi ringrazio della pazienza che avete, sempre, nel leggere e reensire i miei capitoli!
Ringraziamenti speciali vanno di nuovo a Erika90, biafin, ila_D, clixa e Deliah_!!! Grazie ragazze, e anche grazie alle vostre bellissime recensioni che continuo a scrivere questa storia!!!
Bè, allora... spero che ultime evoluzioni prese dalla storia vi piacciano, e spero di riuscire presto a scrivere il capitolo 10, che penso sarà abbastanza sorprendente... e che segnerà la fine... di qualcosa!! xD
Bè, allora alla prossima, ragazze, grazie ancora di tutto!!!
Cecy
ps: che bello, il 10 giugno esce "il diario del vampiro - L'ombra del male!". Sono troppo curiosa di sapere cosa succederà ai nostri due protagonisti!!! Anche se, molto stupidamente, ho letto un spoilerino su Damon... ma perchè l'ho fatto?!!? Vabbè, vi saluto definitivamente! =)