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Autore: Jack Trussone    01/09/2005    3 recensioni
Dopo aver fatto un sogno strano ieri notte, mi è venuta l'ispirazione per questa ff, che sarà di cinque capitoli, e quindi no nmolto lunga. Ero stufo di leggere ff slash solo tra uomini, così ho deciso di farne una...lesbica!! Spero che vi piaccia! Il pairing lo scoprirete leggendo.
Genere: Drammatico, Generale, Malinconico, Mistero, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Luna Lovegood, Ron Weasley, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rassegnati. Tanto lei non cambia...

 

Bene. Ho scritto una one-shot su Harry potter e adesso mi appassionano!!

Così, dopo aver fatto un sogno strano ieri notte, mi è venuta l'ispirazione per questa ff, che sarà di cinque capitoli, e quindi no nmolto lunga.

Ero stufo di leggere ff slash solo tra uomini, così ho deciso di farne una...lesbica!!

Spero che vi piaccia! Il pairing lo scoprirete leggendo.

Mi scuso se magari vi potrà sembrare banale o se ci sono errori. Ma, come gia detto, scrivo da poco. Grazie.

Un Ron...invadente

 

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Era da un po' che i suoi amici si comportavano in modo strano, in sua presenza. Lo notava quando studiavano in biblioteca, o quando si ritrovavano nella sala comune del Grifondoro, o durante la ricreazione...in tutte le cose che insieme svolgevano. Ginny, Hermione, Harry. Tutti e tre sembravano tesi e sempre allerta, come se avessero dei segreti personali e temessero che qualcuno potesse scoprirli...che io potessi scoprirli. E insomma...questo gli dava parecchio fastidio.

Cioè, si erano sempre detti tutto, ma adesso sembrava quasi che lo avessero isolato dai loro problemi lasciandolo totalmente fuori da ogni questione.

Questo pensava Ron, mentre si dirigeva solitariamente verso il campo di Quidditch per l'allenamento. Avrebbe dovuto impegnarsi: la prossima partita si sarebbe svolta l'ultima partita del torneo studentesco, e avrebbero giocato contro i Serpeverde.

Vedeva Harry scambiarsi occhiate nervose con Ginny quando arrivava, oppure Hermione cambiare discorso improvvisamente non appena si accorgeva della presenza del rosso.

Hermione. Ron emise un verso simile ad un grugnito. Era un anno che si comportava in modo per niente normale. Per cominciare il suo sesto anno scolastico non era stato dei migliori: voti scadenti, rimproveri dei professori, dimenticanza dei compiti, salto delle lezioni...addirittura l'avevano trovava a dormire durante le ore di Trasfigurazione. Una cosa inconcepibile per la mente ben organizzata di Hermione.

Ma di fatto la ragazza sembrava molto preoccupata e le borse gonfie che spesso aveva sotto gli occhi, denotavano il fatto che aveva preso anche l'abitudine di passare le notti in bianco.

Ron sospirò. Non c'era quasi nulla che poteva fare, almeno per quello che ne sapeva lui dei problemi dei suoi amici, però desiderava ardentemente poterla aiutare. Ma sembrava proprio che i tre compagni non lo desiderassero più. O che comunque non volessero conoscere il suo parere in quel periodo.

Aveva notato anche le occhiate che Harry gli lanciava, ogni tanto, durante le lezioni, così come Ginny lo osservava spesso meditabonda, distogliendo lo sguardo non appena si rendeva conto di essere stata scoperta. Insomma una gara di spionaggio.

Spalancò le porte del castello, e percorse il parco di Hogwarts. Venti gelidi s'insinuavano fin dentro il collo facendolo rabbrividire. Sarebbe stato un allenamento particolarmente difficile: conoscendo Harry, li avrebbe fatti sudare parecchio. In quei mesi il moretto spesso sembrava sfogare se stesso attraverso il Quidditch.

- Ciao - salutò Harry che si stava gia cambiando, dentro gli spogliatoi.

- Ehilà! - gli rispose Ron sedendosi vicino all'amico.

Passò qualche minuto di totale silenzio, rotto solo dai rumori provocati da qualche maglietta che veniva appesa al muro, oppure un paio di scarpe che veniva allacciato. Poi i due rimasero in silenzio ad attendere l'arrivo degli altri. Harry sembrava irrequieto.

- Nel frattempo, mentre gli altri arrivano, andiamo a fare due tiri. Dai - disse Harry.

Fece per alzarsi, ma Ron gli posò una mano sulla spalla e lo tirò giu.

- Che fai? - gli chiese Harry teso.

- Dobbiamo parlare - gli disse Ron osservandolo seriamente.

Harry si sedette. - E di cosa? - chiese socchiudendo un occhio e squadrandolo bene.

Ron sospirò.

- Credete che non me ne sia accorto? - disse.

Harry impallidì. Gli puntò contro un dito tremante.

- C-cosa vorresti d-dire? -.

Ron spalancò un po' la bocca. Ma di cosa era preoccupato Harry? Di stare da solo con lui in uno spazio chiuso?!

- Deve finire questa storia -.

Harry osservò febbrilmente il pavimento dello spogliatoio stringendosi forte le mani.

Sospirò.

- Che storia? - chiese.

Ron piegò leggermente il capo e incrociò le braccia con aria bellicosa.

- Tutti i vostri sospiri...tutte quelle cose che vi dico quando non ci sono...perchè non mi dici cosa sta accadendo? -.

Harry spalancò gli occhi, e per un attimo, sembrò essere sollevato.

Fece delle spallucce. - Le solite cose...sai... -.

Ron lo osservò muto per qualche secondo avvicinandosi un po', come per controllare la sua stabilità mentale.

- No - ribattè - Non so quali solite cose. Perchè non me le dici tu? - chiese con aria minacciosa.

Harry strabuzzò gli occhi e guardò dritto verso le sue mani, come per cercare l'ispirazione. Rimase in silenzio. A lungo.

Alla fine Ron perse la pazienza.

- Che cazzo! - scattò - Mi vuoi dire perchè siete tutti così preoccupati e perchè mi tenete nascoste le cose?! -.

Harry lo osservò con aria quasi compassionevole.

- Non credo che dovrei dirtelo io - gli disse.

Ron alzò gli occhi al cielo...o meglio ancora al soffitto.

- Cazzate - disse velocemente.

Harry s'infastidì parecchio alla risposta del rosso.

Incrociò anche lui le braccia.

- Vuoi davvero saperlo? - gli disse.

Ron annuì nervosamente.

- Sicurò? - gli chiese Harry avvicinandosi con il corpo al rosso.

Ron annuì di nuovo. Harry prese fiato.

- Allora parliamo di H... - s'interruppe, dato che il resto della squadra era appena entrato nello spogliatoio con un gran boato.

- Bene - disse Harry alzandosi di scatto come un molla e battendo le mani - Cambiatevi su! Siete in ritardo! -.

Ron sputò a terra.

***

Ginny stava studiando Pozioni, quando Ron le si sedette vicino e le bloccò la mano.

- Dobbiamo parlare - le disse prima che potesse ribattere qualsiasi cosa - Subito - aggiunse poi.

Ginny vide Harry entrare nella sala comune con aria molto scocciata. Gli lanciò un occhiata terrorizzata, e lui le fece un segno d'ammonimento di rimando. Cosa che non sfuggì a Ron.

- Ecco - disse trionfante - proprio di questo volevo parlare con te! -.

Ginny liberò la mano dalla presa del fratello.

- Adesso non parliamo proprio di nulla...devo studiare - ribattè sbrigativamente.

Ron fece di no con la testa. - No - rispose - Noi parliamo. Subito - ribattè.

Ginny sospirò. Dopo qualche secondo di meditazione annuì.

- Daccordo - gli rispose - Come vuoi. Ma ti avverto - gli puntò un dito contro - Non prometto risposte a tutte le domande... -.

Ron prese fiato. - Perchè è da un po' che siete tutti più preoccupati? - chiese.

Ginny lo osservò con aria di finta-incredulità.

- Tutti chi? - ribattè freddamente.

- Te, Harry e Hermione - disse aiutandosi con le dita.

- Preoccupati? - chiese ancora Ginny.

- Si - le rispose il fratello - Preoccupati. Molto preoccupati - disse calcando molto la parola molto.

Ginny l'osservò parecchio infastidita. - E per cosa dovremo essere preoccupati? -.

- Questo devi dirmelo tu -.

Passò qualche secondo in cui i due rimasero ad osservarsi in cagnesco, quando Hermione, con un'aria davvero pallida, si sedette vicino a Ginny e le sussurrò qualcosa all'orecchio.

- Cosa c'è? - chiese Ron, gli occhi ben aperti.

- Nulla - gli rispose Hermione freddamente

Si allontanò dai due. Ron la seguì.

- Cosa le hai detto? -.

- Nulla -.

- Andiamo! Dimmi tutto! -.

- No! -.

- Ti prego! -.

- No!

- Andiamoo! -.

- Noooo! -.

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