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Autore: skypirate    27/05/2010    1 recensioni
“Mi chiamo Sophie Fall ed ho 17 anni. Vivo a Blyth e scrivo con la mano destra. Sono sola e non posso contare su nessuno.”
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Polaroid.


La noia è il sentimento più odioso che esista.

Si insinua tra i tuoi pensieri come il serpente più sibilante , non ti lascia vivere in pace.

E’ davvero insopportabile ritrovarsi a fissare una parete ,inerme , decidendo se il colore del parato si sia deteriorato per una causa o un’altra.

Preferirei qualsiasi sentimento alla noia , persino il dolore.

Almeno il dolore ti fa sentire viva , ti fa bruciare le carni ed è già un inizio rispetto alla sensazione di essere completamente inutile al mondo che ti circonda .E’ orribile sentirsi un peso , solo un corpo senza alcuna funzionalità.

Persino la parete di fronte a me ne ha una , ed io ,una ragazza appartenente alla stirpe umana ,con un cervello pensante e un corpo pieno zeppo di cellule e microrganismi vari , non riesco a trovare la mia utilità.

Forse servo a riciclare l’aria attorno a me.

Beh , buon’idea come inizio ma ancora non ci siamo… Non è così soddisfacente avere la stessa funzionalità di un albero , per quanto essa sia vitale per l’intero ecosistema.

Mi ritrovo spesso a fare questi pensieri contorti e fastidiosi.

“Ma io per cosa sono stata creata?” o “Qual è lo scopo della mia vita ?”.

Ci sono pochi momenti , istanti fugaci in cui mi sento al mio posto , in cui so per certo di servire a qualcosa , momenti di perfezione oserei dire.

Quando ,sola, immersa nel verde della radura dietro la mia piccola casa ai limiti della città, con la mia Polaroid , riesco a catturare i soggetti più diversi e colorati.

Una rara farfalla che , eterea si poggia su un ramo d’albero o un insetto strano che cammina a pochi centimetri da me , enorme mostro.

Sono momenti in cui il mio essere si fonde con l’obbiettivo della macchina fotografica, catturando pezzi di mondo e intrappolandoli su carta.

Evado dalla realtà…E’ così pesante affrontare ogni giorno la vita,quindi penso sia meglio rifugiarsi , ogni tanto, in un piccolo luogo,ai limiti della mia fantasia. Evadere.

Mi chiamo Sophie  Fall e vivo nella piccola città di Blyth nel Northumberland.

Ho i capelli castano scuro, piccoli boccoli che scendono dolcemente sul mio collo,pizzicandolo.

Ho due occhi verdi , grandi , enormi con lunghe sopracciglia nere.

Un corpicino piccolo ,esile…non sono mai stata così alta.

Sembra un elfo, non mi piaccio per niente.

Sono…invisibile.

Se non mi faccio notare con le mie esclamazioni è anche possibile non vedermi affatto, e spesso sfrutto questa caratteristica a mio vantaggio.

Talvolta è un bene rimanere ai margini, si ha più tempo per osservare il mondo attorno a te , osservare i luoghi che ogni giorno percorri e la gente che saluti ogni volta che sorge il sole…

Penso sia meglio ponderare in silenzio, per poi dare un giudizio quando gli altri ne hanno bisogno.

Cioè quasi mai.

Non ho una grande vita sociale e forse ne sono dispiaciuta.

A scuola non ho molte amiche tranne una certa Victoria, una ragazza alta e allampanata , coi capelli nero corvino e gli occhi chiari , allungati.

Victoria è una ragazza riservata , mi piace perché riesce a capire i miei discorsi , ma non giudica mai il mio punto di vista se non in modo educato.

Mi spiega il suo modo di vedere le cose, senza alcuna violenza,senza sbattere sul mio volto le sue facce convinte o le motivazioni per lei valide , come fa la maggior parte della gente.

E’…dolce, e riesce a sostenermi con uno sguardo, senza tante smancerie, come piace a me.

E’ orribile capire che qualcuno prova pietà nei tuoi confronti ,e così , quando a scuola non tutto va bene o in casa succede qualcosa di negativo , lei mi carezza una guancia e non esclama frasi del tipo : “povera Sophie…vieni qui, o Sophie mi dispiace.” . Solo…una carezza , al massimo un abbraccio…e mi basta , mi basta come niente.

Lo so , forse sembro strana e insensibile.

Probabilmente lo sono , ma è così che sono fatta.

Sono fatta male forse!

Un difetto di fabbrica ,eh ?

Forse mentre un qualcuno stava creando l’uomo ha aggiunto in me qualcosa di strano… che ne so, un pizzico di erba azzurra!

Basta,basta,basta.

Dopo tutte queste riflessioni , dovrebbe essere passato in qualche modo il tempo , vero?

Invece no!

L’orologio di legno scuro, direi ebano ma non credo lo sia, segna ancora lo stesso orario di poco fa , o circa.

Le 17.21.

La mia camera è stranamente in ordine oggi.

Probabilmente ho dimenticato di portare con me la chiave della stanza , e mia madre ha approfittato per pulirla.

Spero sul serio non abbia buttato niente.

Porto sempre con me la chiave della mia stanza da quando scoprii che mi madre aveva buttato via un pacco di fotografie , le prime da me scattate con la Polaroid.

Mi infuriai e passai quasi tutta la giornata giù al molo, sola, a piangere silenziosamente.

Ricordo che il vento ululava e che quando vidi un lampo squarciare il cielo irrequieto , tornai a casa correndo tra la pioggia che bagnava il mio vestito a pois.

Quel giorno fu orribile.

Ricordo ancora…

 

 

“Sto correndo verso casa , attraversando a testa bassa le vie umide della mia città,uggiosa, come sempre. Il mio vestito a pois rosso e bianco è davvero carino , peccato che ha delle piccole macchie più scure , la pioggia l’ha bagnato.

Ho le scarpe di vernice lucida, quelle che adoro tanto, quelle che mi ha regalato mia zia, quelle che “non devo mettere sempre perché sono costose e poi si rompono”.
Le ho messe quasi di nascosto , ma a scuola volevo essere più carina, perché le mie amiche mi prendevano in giro e così ho deciso di affrontarle.

Qualche mese fa mia zia , da Londra c’è venuta a trovare e mi ha portato un regalo.

Una macchina fotografica.

Mi ha spiegato come si usa e ne sono entusiasta.

Già l’ho provata e trovo che sia un’attività bellissima.

Mi sfogo,mi sento bene.

Ho scattato parecchie foto giù al molo…E’ un posto favoloso, mi sento così libera lì.

Prima,mentre mi trovavo proprio al molo,ha iniziato a piovere.

Ero al molo,sola perché mi sentivo triste e credo non ci sia luogo migliore per riflettere un po’ in pace. Mia madre ha gettato via le mie foto. Ha cancellato quegl’attimi così belli della mia vita.

All’improvviso un lampo ha squarciato il cielo,così sono corsa via spaventata.
Ora mi trovo a pochi metri dalla mia casa.

Dall’esterno sembra davvero vecchia.

E’ bianca, ha delle macchie nere sulla base…

Ha un piccolissimo giardino,adornato dai fiori preferiti di mia madre.

Le piace molto piantare fiori colorati,facendo sembrare la nostra casa più felice.

Il fatto è che io non la vedo felice.

Non riesco a cogliere quasi nulla di famigliare il quell’ambiente , nulla di caldo.

Forse è solo colpa mia.

Mi avvicino piano,ansimante verso il cancello di ferro battuto che mi piace così tanto.

La strada dalla spiaggia a casa mia è abbastanza lunga, così ho il fiatone.

In un primo momento non sento niente, solo il silenzio echeggia in quella stradina piccola e scura.

Poi un urlo distrugge quel silenzio calmo.

E’ orribile , perché so benissimo di cosa si tratta.

Solo, non lo accetto, non lo accetterò mai.

Scappo,ancora…per l’ennesima volta lontano da quel luogo desolato.

La mia casa.
Fredda.”

 

 

Apro gli occhi di scatto.

Il ricordo era così vivido!

Mi ha trascinato via con sé, quasi sentivo persino la pioggia bagnare il mio corpo in corsa.

E’ sempre così quando ricordo, le sensazioni si fanno così vere da farmi sentire male.

Mi sento male.

La realtà non è cambiata affatto da quel giorno.

Ma io continuo imperterrita a vivere la vita, piena di problemi stupidi e forse insensati che colpiscono il mio piccolo mondo.

Sono le 17.47.

Non resisterò ancora per molto chiusa qui.

Ho bisogno di aria, di scappare…come ho sempre fatto.

 

 

“Mi chiamo Sophie Fall ed ho 17 anni.

Vivo a Blyth e scrivo con la mano destra.

Sono sola e non posso contare su nessuno.”



Eccomi,eccomi..Eccomi!

Beh,che dire?...Spero vi piaccia.

Sono una quattordicenne che ha un immediato bisogno di consigli,consigli,consigli.

Premetto che non mi piace affatto come inizio di un'ipotetica storia, ma ci provo lo stesso e lo posto.

Perdonate gli errori che sicuramente invaderanno il vostro pc !

E...grazie davvero tanto per provare a leggere!

Voglio i vostri suggerimenti e le vostre critiche ...Baaaaci!

-Silvia

  
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