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Autore: giusty54    28/05/2010    1 recensioni
Salve a tutti! J Questa è una piccola fic sulla mia storia “ I Sette Guardiani di Kandrakar” che racconta di come due personaggi presenti in questa storia si sono incontrati per la prima volta. I loro nomi? Beh.. Lascio a voi il compito di scoprirlo..leggendo!
Genere: Generale, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un cavallo, una ragazza e un gatto. Questi erano i tre compagni d’avventura che vagavano per la Foresta di Mordor nel più buio assoluto. In quella foresta, dimenticata da Dio e dagli abitanti di quel mondo per le strane storie che popolano quella macchia naturale, non regnava nessun tipo di luce, ne tantomeno quella lunare. Sembrava che i rami degli alberi secolari di quel luogo altrettanto antico cercassero di non far passare nessun raggio splendente, anche se la ragazza si chiedeva per quale motivo. - Credo che ci siamo persi, ragazzi.. - Disse, infine. - Io lo credevo già da molto tempo, prima ancora di arrivare qui!- Miagolò il suo gatto grigio, dietro di lei - E poi come fai a sapere che siamo proprio arrivati a Fantàsia?!- - Perché, micetto mio, questa foresta è incantata..lo sento..lo percepisco..e poi perché voi animali avete già iniziato a parlare, cosa che nel nostro mondo, la Terra, non esiste. Qui, invece, tutti gli animali parlano..- - Come me, del resto.- Fece improvvisamente una voce scura, profonda.. La ragazza si voltò, i capelli scuri come una corteccia d’albero si spostarono dolcemente dietro le sue spalle forti. - Chi siete?- Domandò allo straniero incappucciato davanti a loro. Indossava solo una veste nera, così pareva. Il suo volto era completamente coperto dal cappuccio. - Potrei fare la stessa domanda. - Disse lui. - Chi siete voi, e da dove venite?- - Mi chiamo Cora e sto cercando la Torre d’Avorio. L’Infanta Imperatrice, sovrana del vostro mondo, mi sta aspettando e io..temo di essermi persa. E adesso dovreste dire voi, come vi chiamate..- Quindi, ella aprì l’orecchio mentre lo straniero disse in tono solenne: - Il mio nome è Salem..e sono un mago. Facevo parte del Concilio delle Streghe. Ma ora non più.- Quando disse l’ultima frase, a Cora venne un tuffo nel cuore vedendo due occhi così azzurri da sembrare due biglie di ghiaccio. Il loro sguardo era così glaciale e magnetico che ci si poteva perdere dentro..per non parlare del suo aspetto così..animalesco. Non era nient’altro che un gatto ominide. Un gatto nero dalle sembianze umane.. Aveva qualche ciuffo di peli che scendevano ribelli sulla fronte, il naso piccolo e lucido e un viso ovale e coperto da altri peli sulle guance, pettinati verso l’esterno. Poi una cicatrice sull’occhio destro..Quella cicatrice, la ragazza la interpretò subito come un segno distintivo della personalità glaciale, sembrava, di quel mago. Una lunga coda usciva dalle sue vesti nere. - Toh, un mio collega..- Fece il gatto della ragazza, che si chiamava Silver. - Io posso indicarvi la via d’uscita di questa foresta, signorina.. - si offrì infine lo stregone - tuttavia, io non posso accompagnarvi. - - Perché?- Volle sapere la ragazza. - E’ una storia lunga che potrebbe allungare l’attesa della nostra sovrana..- fece lui -..per tanto..- Dalle dita del mago uscì una scia di fuoco azzurro che seguì una traiettoria verso un sentiero lungo qualche chilometro che s’addentrava nella foresta scura. - ..questo fuoco vi indicherà la via. Seguitelo e non vi perderete. - - Grazie..- La ragazza stava per andarsene, ma poi si fermò un attimo e disse allo stregone - Posso..sapere perché non fate più parte del Concilio delle Streghe?- - No. - - Perché?- - Fatti miei. - Rimasta un po’ interdetta dalla risposta, Cora alzò le spalle e cominciò ad andarsene. - Beh..grazie ancora per l’aiut..- - Non mi avete ancora detto da dove venite.- Disse improvvisamente il mago, interrompendola. - …Vengo dalla Terra. Il Pianeta degli Umani. - - Allora..- disse lui, di spalle, prima di andarsene - … in bocca al lupo, terrestre. - - Crepi al lupo.- Fu la risposta della ragazza mentre il mago si allontanava sempre più nel cuore della foresta. E poi, sulla Terra, dicevano che lei era l’unica persona che si comportava così. Era proprio il caso di dire “com’è piccolo il mondo, anche se diviso in due parti”.
  
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