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Autore: Elbereth    01/09/2005    10 recensioni
Ovvero cosa succede se si ama troppo Harold Abbott.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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*Atto autoconclusivo*



Mama Joy's


[Harold sta mangiando. Nina passa lo straccio bagnato sul bancone e toglie i piatti vuoti]

Nina: Altro caffè?
Harold: No, grazie. A posto così.

[Harold non sembra convinto. La guarda, titubante, con l'aria di chi vuole fare una domanda ma non è sicuro che sia il momento giusto]

Harold: Ehm.. Nina?
Nina: Si?
Harold: (circospetto) Ecco, io.. Mi chiedevo se..
Nina: Lo so. Le lasagne di oggi non sono il massimo, ma ti assicuro che di solito -
Harold: Non era quella la domanda.
Nina: (imbarazzata) Oh. Ok. E quindi..
Harold: Quindi.. si.. io vorrei sapere se.. beh.. hai notato dei comportamenti strani in Hannah, di recente?
Nina: (confusa) In Hannah?
Harold: Ah-ha.
Nina: Beh, io non.. (corruga la fronte) Che cosa intendi per "comportamenti strani"?
Harold: Poca voglia di mangiare, testa tra le nuvole, sorrisi radiosi improvvisi e inspiegabili come se le avessi appena annunciato che andrete alle Hawaii per il weekend, reazioni sorprendenti a parole comunissime come telefono, cinema, Bright o -
Nina: Che c'entra Bright?
Harold: In teoria niente. Mi piacerebbe che c'entrasse, però.
Nina: Ma non lo sai.
Harold: Lo sto chiedendo a te.
Nina: Te l'hanno mai detto che sei criptico, Harold? Ti ci sono voluti dieci minuti di contorsionismo verbale quando avresti potuto semplicemente domandarmi se è innamorata.
Harold: Detto così lo fai sembrare uno sforzo inutile.
Nina: In effetti lo è.
Harold: Donne. (sospira) Sei uguale a Rose, a Amy, a mia madre e a tutte le altre. Non capite.
Nina: Era forse oltraggioso per la tua brillante oratoria andare direttamente al punto?
Harold: Preferisco prenderla alla lontana. In genere ciò mi evita un sacco di situazioni imbarazzanti.
Nina: Ma non certo il mal di gola a fine giornata.

[Nina sparisce nel retro tornado quansi subito con un pacco di macinato per caffè]

Nina: In effetti (apre il pacco e rovescia il contenuto nella macchinetta) ora che mi ci fai pensare ho notato qualcosa.

[Harold quasi si soffoca con le lasagne]

Harold: (euforico) Davvero? Ah, grazie al cielo, gra -
Nina: Frena, Yankee. Ho detto "qualcosa".
Harold: Oh. (si sgonfia come un palloncino) Quindi niente di certo?
Nina: Che qualcosa ci sia non è sinonimo che quel qualcosa sia proprio "il qualcosa" che noi intendiamo.
Harold: Uh. (ingoia un boccone di lasagne) Ciò complica decisamente la situazione.
Nina: Peccherei di curiosità femminile se ti chiedessi perchè?
Harold: Sarò costretto a ricorrere a metodi d'indagine decisamente poco ortodossi.
Nina: (quasi a se stessa) Come mai detto così suona inquietante?
Harold: Oh, non conosci Bright! (ingoia un altro boccone) Con lui non servono a nulla i soliti vecchi trucchi. Devi lanciargli l'esca da lontano per dargli l'illusione di essere l'unico signore e padrone della situazione e poi, con colpetti quasi impercettibili, attirarlo a te quanto basta per intrappolarlo senza concedergli alcuna via di scampo. Cauto ma solerte. Guardingo ma deciso. Mostra la minima indecisione e capirà che sta andando incontro alla sua disfatta. In quel preciso istante, stanne certa, l'avresti già perduto. Esita e sarà la fine.
Nina: (sarcastica) Difficile indovinare se stai parlando di tuo figlio o di una trota.
Harold: (beve un sorso di caffè) Si, beh, certe volte mi confondo anch'io.
Nina: (sardonica) Come poteva mancare la frecciatina del giorno! Suppongo sarà saggio far finta di non aver sentito.

[Harold spalanca gli occhi, terrorizzato]

Harold: Che hai detto?
Nina: (confusa) Che sarà meglio far finta di non aver sentito.
Harold: Oh no.
Nina: Harold, sei sicuro -
Harold: Oh no.
Nina: Ma è tutto -
Harold: Oh no.
Nina: (innervosita) Cosa oh no?
Harold: Brownite.
Nina: (trattenendosi dal ridergli in faccia) Uhm.. è letale?
Harold: Temo di si.
Nina: E i sintomi?
Harold: Nella maggior parte dei casi tutto inizia con semplici frasi ripetute a breve distanza l'una dall'altra -in genere in ordine di ottusità- come "Sarebbe meglio se seguissi il mio consiglio", "Lo dico per il tuo bene", "Ti stai ficcando in una brutta situazione", "Ti avevo avvertito che sarebbe accaduto" e, per l'appunto, "Farò finta di non aver sentito". In seguito il soggetto crede inspiegabilmente di avere il diritto di ficcanasare ovunque a suo piacimento e allo stadio terminale subentra una forma di egocentrismo acuto che nei soggetti gravi sconfina addirittura nel patologico. Fortunatamente tu devi aver sviluppato un anticorpo specifico che rallenta lo sviluppo della malattia, o vivere a sei metri da Andy sarebbe stato fatale. (beve un altro sorso di caffè) Oh, ma sto divagando. Sarà meglio che vada o farò tardi.
Nina: (guarda l'ora) Harold, hai ancora venti minuti di pausa.
Harold: Lo so.
Nina: E allora perchè -
Harold: I piani vanno studiati nel dettaglio, e qui c'è troppa confusione perchè riesca a concentrarmi. (si infila il cappotto) Devo sapere se Bright e Hannah si piacciono, e lo devo sapere subito. Per mio figlio sarebbe una vera benedizione.

[Prende la borsa e si avvia velocemente all'uscita]

Nina: E il dolce?
Harold: Tienimelo da parte per domani. Ho un'idea favolosa che implora di essere messa in pratica.

[Con un allegro cenno di mano, si chiude la porta alle spalle]


Ringraziamenti:

Dk86: E chi non odia Amanda? Io poi, che sono una fan assoluta della coppia Andy/Nina, non posso sopportare nè lui con la biondona nè lei con il mezzuomo. Insieme sarebbero perfetti ed entrambi sembra che non aspettino altro nella vita se non ostacolare il loro rapporto.

jessychan91: Grazie per la recensione. Sono venuta a dare un'occhiata e ti ho lasciato un piccolo consiglio.

Whatsermelly: Mi lusinghi, ma dubito che ai produttori di Everwood verrà in mente l'idea di incentrare un'intera puntata solo su Harold. Magari, dico io. Dato che venero quest'uomo non ci troverei nulla da ridire, ma si sa che senza Ephram e Amy Everwood sarebbe privato di almeno metà dei fan. Mi accontento di dar vita ai personaggi su carta, e devo dire che la cosa riscuote più successo di quanto avessi mai sperato.

ShaidaBlack: Ti dirò, mi piace immaginare cosa si dicono i personaggi una volta finite le scene. Penso a cosa direbbero se la telecamera li avesse ripresi ancora. E anche se sono perfettamente conscia che non c'è nulla di più di quanto ci fanno vedere, io li sento vivi. Da questo è nata l'idea della fanfic.
  
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