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Autore: Virginia    17/11/2003    5 recensioni
Il momento della consegna del marchio nero ad una nuova Mangiamorte, con protagonista una delle persone che meno ci si aspetterebbe di trovare in questa situazione. Commentate!
Genere: Dark, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Non è come sembra

 

“Tu eri l’ultima persona che mi sarei aspettato di trovare qui” Il ragazzo aveva abbassato il cappuccio del mantello nero e osservava attentamente la figura in piedi davanti a lui. Si trovano in un lungo sotterraneo dal basso soffitto a volte di pietra scura, debolmente illuminato dalle torce appese alle pareti, al centro si trovava un grande trono di pietra scura come quella dei muri su cui erano intagliati serpi e demoni che danzavano.

“Sorpreso dal fatto che io mi sia unita a voi?” la voce della ragazza era bassa e calma.

“Sì e soprattutto dal fatto che tu sia stata accettata dal momento che...” sul viso del ragazzo si formò per un attimo una smorfia sprezzante.

“Quella è una storia vecchia Draco... dopotutto anche l’Oscuro era nella mia situazione e io posso essergli estremamente utile” la ragazza guardò negli occhi il ragazzo sfregandosi il braccio.

“...Hai paura?” le disse indicando con lo sguardo il braccio che stava tormentando.

“No...sono solo impaziente”

“Una volta che avrai ricevuto il Marchio non potrai più tornare indietro, lo sai?” Draco si sedette vicino a lei scrutandola con gli occhi freddi e impassibili.

“Lo so, ho fatto la mia scelta già da tempo”

“Perché?”

“Perché ho scelto questa strada?” un sorriso amaro le curvò le labbra “ho bramato più potere Draco, sempre di più... all’inizio sembrava solo voglia di imparare nuove cose, ma poi ho capito cosa fosse realmente... era il desiderio di stare più in alto, di avere il potere che non ho mai avuto... è quel fuoco che mi bruciava dentro mi ha portato dal Signore Oscuro che mi ha accolto, mi ha dato quello che volevo... sembra quasi che sia l’unico modo per averlo, ma dopo tutto, non è per questo che siamo tutti qui? Non siamo tutti affascinati dalle promesse che ci fa? L’ho evocato tante volte nella notte, ho desiderato che mi trovasse con tutte le mie forze e quando è successo non c’è stato nemmeno bisogno che parlasse, l’ho seguito e ho fatto tutto ciò che desiderava” gli disse.

Lui la guardò con espressione interrogativa, possibile che fosse bastata la brama di potere a spingere quella ragazza che aveva sempre preso in giro per la sua condizione ad allearsi con colui che avrebbe dovuto odiare? Non gli sembrava possibile, eppure nel suo volto vedeva convinzione e sicurezza, e le sue parole erano tranquille e naturali... sì, forse aveva tradito davvero i suoi amici, la sua famiglia e tutti quelli come lei, non era un’infiltrata di Silente: era una nuova seguace di Voldemort.

Rimasero in silenzio a pensare tutti e due che se qualcuno di Hogwarts li avesse visti parlare in quel modo avrebbe pensato che erano impazziti o sotto un potente incantesimo; effettivamente non avevano mai parlato in quel modo in cinque anni di scuola... anzi, non avevano mai parlato e basta: solo urla, insulti e bacchette alzate pronte per scagliarsi contro incantesimi.

In quel momento un gruppo di Mangiamorte entrò nel sotterraneo e si dispose in cerchio a partire dal trono di pietra.

“E’ il momento...” disse Draco interrompendo i suoi pensieri e andando a prendere posto in mezzo agli altri. La ragazza invece si avvicinò al trono e si sistemò alla sinistra di questo.

I Mangiamorte, che quando erano entrati parlavano tra di loro con voci basse e lugubri, ora erano zitti ed immobili: Voldemort stava per entrare nel sotterraneo.

Con passo lento e leggero il Signore Oscuro si avviò verso il trono di pietra, la veste verde scuro che strascicava appena dietro di lui, il viso serpentino serio e gli occhi sanguigni che scrutavano gli uomini incappucciati. Intorno a lui aleggiava un’aura di potere gelido, che faceva rabbrividire, come se si potesse percepire tutta la sua malvagità.

Arrivò al trono e si sedette, poi dopo un attimo di silenzio cominciò a parlare.

“Ecco qua i miei Mangiamorte! Malfoy, Avery, Tiger, Goyle, Lestrange, Codaliscia.... Siete sempre più numerosi” un ghigno gli deformò la faccia “e sta sera un’altra giovane si unisce a noi. Vieni avvicinati... non avere paura...” la ragazza face qualche passo verso Voldemort e abbassò il cappuccio, tra gli uomini in cerchio ci fu un attimo di agitazione “Non preoccupatevi miei Mangiamorte, è una di noi... vero Hermione?”

“Sì mio Signore” la voce della ragazza era quasi un sussurro, ma nonostante questo traspariva lo stesso la sua sicurezza.

“Ha tradito i suoi amici, Harry Potter, e per questo pur essendo una mezzosangue diventerà una Mangiamorte, Voldemort ricompensa sempre i suoi servitori. Non verrai uccisa e riceverai il Marchio Nero. Ora porgimi il braccio”

Draco ripensò ad Hermione... era strano credere che d’ora in poi a scuola non l’ avrebbe più vista come la mezzosangue del “fantastico trio” ma come un’altra Mangiamorte, che aveva abbandonato Potter... l’idea che una persona al quale il suo nemico teneva fosse ora una sua compagna lo eccitava e ghignando immaginò il momento in cui quello sfregiato lo avrebbe scoperto. L’aveva accettata, come aveva fatto il suo Signore: adesso non era più una sporca mezzosangue, era un’altra Mangiamorte, che in un certo senso assomigliava a Codaliscia, una traditrice che nascondeva la sua vera natura dietro quel volto di ragazza studiosa e amica perfetta.

Ora però stava trattenendo il respiro pensando che ci stesse ripensando, scrutò il suoi occhi color nocciola e per un secondo scorse l’insicurezza, la paura e il pentimento e i dubbi l’assalirono, ma poi lei tese il braccio verso l’ Oscuro che lo strinse e con la bacchetta tracciò il Marchio.

Hermione fece una smorfia di dolore e si vedeva chiaramente che faceva di tutto per non urlare. Poi Voldemort la lasciò, lei gli baciò la veste e prese posto nel cerchio “Ora sei una di noi” sibilò.

Draco sorrise tra sé e sé: era davvero una Mangiamorte.

Le avrebbe insegnato ad uccidere e ad essere come lui, a scuola non l’avrebbe tormentata se non quel poco che bastava per non destare sospetti, non le avrebbe mai più detto -mezzosangue-, l’avrebbe guardata con nuovi occhi: dopotutto Hermione non era davvero come sembrava.

  
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