Serah era riuscita ad entrare nel laboratorio ma l’esplosione
causata dall’altro infiltrato aveva fatto scattare tutti gli allarmi. La donna
si mosse velocemente per raggiungere alcuni scatoli presenti nella stanza, poi
caricata la sua arma si guardò intorno:
“Sembra una specie di porto sottomarino. Tutti questi grossi
container conterranno senza dubbio provviste e materiale vario per i lavori qui
dentro. Si tengono ben in contatto con la superficie a quanto pare..”
L’infiltrata avanzò cauta quando improvvisamente sentì alcuni
passi avvicinarsi verso di lei. Tre guardie armate con un AK47 ispezionarono la
cabina che aveva condotto Serah dentro il rifugio e non trovando niente
cominciarono a sospettare:
“Che diavolo sarà successo?”
“Forse sarà esplosa qualche bombola nella nave. Comunque qui non sembra esserci
nessuno..”
La ragazza scrutò le guardie da dietro il container e pensò ad
un modo per aggirarle. Si alzò quindi in piedi e si avvicinò al container di
fianco preparandosi con la sua High Standard silenziata. In seguito sbucò dal
nascondiglio e sparò cinque volte ai nemici presenti. 2 di loro subirono in
pieno i proiettili e caddero per terra senza vita, il terzo riuscì invece a
salvarsi facendosi da scudo con il suo stesso fucile.
La guardia ringraziò il cielo per essere ancora in vita e
tolta la sicura ad una beretta aspettò l’offensiva dell’avversaria. Questa
allora prese dalla tasca un caricatore scarico della sua pistola e lo lanciò al
di là del container. La sentinella si distrasse un attimo e Serah lo sorprese
con un poderoso calcio girato che lo scaraventò al suolo. Quindi lo immobilizzò
e dopo avergli rotto un braccio cominciò a fargli alcuni domande:
“Che cosa sai di Madison Haker?, cos’è il progetto H.V.?”
“Io.. non so niente!”
“Forse non sono stata chiara!”
La donna strette la presa e la guardia cedette in un grido di
disperazione:
“BASTA!!! Giuro.. sono solo una guardia, non so niente!!”
“La vedi questa?? Se non ti decidi ad aprire la bocca solo per dire cose
sensate allora il tuo cervello farà da decorazione a questo schifosissimo
luogo”
“F..ferma, non sparare… Madison è il capo dell’intera operazione.. una
scienziata totalmente andata che lavora al progetto H.V.”
“Parlami del progetto H.V.”
“So solo che è un Virus a cui sta lavorando da anni ormai.. Per molto tempo non
è mai riuscita ad ottenere risultati soddisfacenti ma negli ultimi mesi
qualcosa è sembrata cambiare.. Non è più la stessa. E’ come impazzita!”
“Impazzita?, e lei dove si trova?”
“Non lo so adesso lasciami andare!!”
Di tutta risposta, Serah premette il grilletto ed uccise
l’uomo tenuto in trappola.
“Niente di nuovo, devo esplorare questo posto..”
La donna avanzò, il luogo era caratterizzato da diversi
corridoio e numerose stanze blindate che a causa dell’allarme non ancora cessato
erano tutte sbarrate.
“Potrebbero arrivare altre guardie..”
Nel frattempo Kyle cercava un modo per entrare nel laboratorio
sottomarino e seguendo i consigli di Rod era arrivato ad uno scompartimento
della nave con un grande ascensore:
“E questo?”
“Potrebbe portarti al laboratorio. Guarda il pannello”
“Ho bisogno di un codice di attivazione, c’è un tastierino numerico ed un
display”
“Ok aspetta 5 minuti. Gift sta provando a creare un virus di attivazione. Se
non è un sistema di protezione troppo complesso forse potremo riuscire a
forzarlo”
“Non mi piacciono i forse, digli di muoversi perché questo maledetto braccio
continua a sanguinare ed ho bisogno di medicarlo più accuratamente. Comunque
sia la nave sembra resistere per il momento ma non le do più di due ore prima
che raggiunga il fondo dell’oceano. Siate svelti”
I minuti passarono intensamente ed il virus era finalmente
pronto. Il file era stato mandato al GPS di Kyle che con un cavo aveva
trasferito al piccolo sistema dell’ascensore. La piattaforma si illuminò ed il
montacarichi arrivò fino al piano richiesto:
“Non ci credo ha funzionato!. Rod mi sa che ci siamo, è
presente un solo piano”
“Ottimo, ora svelto e abbandona quella nave!”
In poco tempo l’ascensore portò l’infiltrato all’interno del
grande rifugio.
“Ci sono, dovrei trovarmi all’interno del laboratorio
sottomarino”
“Perfetto!, adesso trova un computer e collegami al sistema. Gift dovrebbe
riuscire a ricavarne una piantina digitale dell’interno”
“Ricevuto”
Kyle proseguì velocemente e si accorse che l’allarme non era
ancora cessato. Nonostante ciò si mosse in direzione di una grande porta con su
scritto ‘Armeria’.
“E’ chiusa per l’allarme evidentemente. Mi potrebbe tornare
utile fare una visita qui dentro”
“Se prima non mi connetto al sistema del laboratorio non posso fare molto da
qui”
“Capisco, ok ti tengo informato”
L’uomo continuò a proseguire fra i varchi aperti finchè non
vide due guardie parlare fra di loro molto animatamente:
“Dobbiamo fermarla!! Hanno detto che ha steso tre dei nostri uomini.
Aumenta il livello di allarme e fai diffondere il gas”
“Ricevuto!”
“Rod hai sentito? Vogliono diffondere il gas per i corridoi
del rifugio. Mossa astuta ma adesso so cosa fare!”
“Che intenzioni hai?”
Una delle due sentinelle si diresse verso un altoparlante
sulla parete per chiedere la diffusione del gas, l’altra si diresse verso una
porta chiusa aspettando qualcosa.
“Qui guardia n°7 ho ordini precisi: aumentare il livello di
allarme e diffondere il gas!”
“Intesi, avete 2 minuti per sgomberare il campo!”
Alcune porte di aprirono per permettere a tutto il personale
di rifugiarsi in qualche zona al sicuro dal gas. Kyle notò che una delle porte
presenti in quel grande corridoio a incrocio non si aprì.
“Rod, credo di aver trovato la sala computer da cui viene
controllato il sistema del rifugio. E’ una porta super blindata”
“Si è aperta?”
“No..”
“E allora che intenzioni hai?”
“Sentirai un bel botto!”
“No cazzo fermati!”
L’uomo entrò nell’armeria adesso aperta e dopo aver preso due
mitragliette silenziate e abbastanza munizioni cominciò a montare qualcosa di
grosso.
“Che cosa vuoi fare Kyle??”
“Un bel BOOM!!”
L’infiltrato prese 5 cariche di C4 e montò un lanciarazzi RPG.
In seguito sistemò gli esplosivi davanti la porta super blindata, si allontanò
abbastanza, e puntò il bazooka in direzione della porta.
“Se non si apre così, non so davvero cos’altro provare!”
Il missile partì e l’esplosione fu devastante: Kyle fu spinto
all’interno della gigantesca sala dell’armeria mentre il corridoio fu
totalmente distrutto. La porta che dava sulla sala computer era abbattuta e due
uomini all’interno finirono carbonizzati.
“Wow!, spero di non aver disintegrato tutti i computer!”
“Tu sei pazzo!! Ma ti rendi conto che adesso tutti verranno a cercarti??”
“Sta zitto Rod, ti ho collegato al sistema, svelto a darmi la piantina
dell’interno. Hei qui c’è anche un monitor delle telecamere.. “
In una di queste vi era il laboratorio centrale, sede dei
lavori di Madison Haker!
“Rod!, ho trovato la stanza in cui lavorano Madison e gli altri.
Vedo solo due uomini ma a giudicare dagli strumenti che stanno usando credo si
tratti proprio di quello che ci interessa”
“Non c’è Madison?”
“No non vedo donne”
“Ok ancora un attimo e saprò dirti dov’è”
“Forza.. forza..”
“Ecco fatto! All…ss….”
Il contatto radio fu bruscamente interrotto da qualcosa, Kyle
non riuscì più a connettersi alla frequenza di Rod.
“Hei!! Rod!! Oh diavolo!. Non mi resta che fare a modo mio..”
Dal computer, Kyle eseguì il codice di autodistruzione facendo
in modo che fosse annunciato in tutto il rifugio. Impostò il timer a 30 minuti.
Dopo di che fece fuoriuscire il gas in diverse zone della nave lasciando invece
pulite quelle più a Est.
“Se io non posso arrivare da voi.. voi arriverete da me!”
Nel laboratorio centrale Madison sentì l’annuncio dagli
altoparlanti ed in preda ad una risata inquietante si diresse verso alcune
fiale prendendone due. Ne prese poi il liquido all’interno di una mediante una
siringa e si iniettò quella strana sostanza grigiastra. Il suo viso divenne
terribilmente pallido e le unghia sembrarono allungarsi.
“Keren!! KEREN!!! FUORI DI QUI!!!”
Uno degli scienziati presenti portò Madison fuori dal
laboratorio mentre i rimanenti si diressero tutti verso una scala che portava
ai piani superiori.
I fuggitivi indossarono le maschere anti-gas e inserito un
codice in un pannello alla parete aprirono un passaggio segreto. Prima che
potessero entrare però Kyle li raggiunse e puntò loro la sua pistola:
“Fermi o dovrò fermarvi io.. PER SEMPRE!!”
Keren arrestò la sua corsa e in un attimo prese una pistola
dalla tasca del suo camice e sparò all’infiltrato. Quest’ultimo cadde
all’indietro ferito.
Madison nel frattempo parlò:
“Era questione.. di tempo.. adesso.. vivrà ancora.. e vivrà
sulle vostre morti. SIETE MORTI VIVENTI!!! HAHAHAHAHAHA”
I due scienziati si inoltrarono nel buio passaggio segreto ed
il rifugio sottomarino stava per esplodere. Kyle non riusciva a muoversi e Rod
non rispondeva. Sembrava la fine. Improvvisamente però la mano di una ragazza
fece alzare il dolorante agente federale e facendolo sorreggere lo condusse con
lei verso il ponte con cui era venuta.
“Forza ce la fai? questo dovrebbe funzionare ancora e se la
nave non è già affondata forse abbiamo una possibilità!”
“Perché… perché mi aiuti?...”
“Prima usciamo di qui, le domande a dopo!”
La donna digitò qualcosa nel pannello del ponte che
azionandosi aprì la cabina che li avrebbe coperti dall’acqua esterna. Il grande
cancello si aprì ed anche se danneggiato dall’esplosione dell’RPG funzionava
ancora.
Nel momento in cui scesero dalla cabina e rimisero piede nella
nave, un boato alle loro spalle confermò la distruzione del rifugio.
“Per un pelo.., comunque non siamo ancora al sicuro. La nave
affonderà. Abbiamo circa mezzora per uscire di qui!”
“Fottiti ragazzina, non collaborerò con te..”
“Zitto e cammina, mi servi vivo fino a che non usciremo di qui!”