Scusate il ritardo di questo
capitolo, negli ultimi tempi ero riuscita ad aggiornare su base settimanale...
Tra lavoro e impegni vari stavolta proprio non ce l’ho fatta anche perché, udite
udite, ho ripreso ad andare a cavallo!!! Il che rappresenta più o meno un avvenimento per la
sottoscritta, in quanto l’ultima volta che ho montato seriamente risale al
lontanissimo 1995 (mi duole un poco pensare che alcune di voi all’epoca erano delle
bimbette^__^)
Tornando a noi, il capitolo
che segue fa sempre parte della triade “Disperazione & Co”, questa volta visto dagli
occhi di Benji (così come penso saranno i prossimi due, mi è mancato tanto che ho voluto
restituirvelo con gli interessi^^).
Prometto che a seguire il tono
si smorzerà un poco, anche perché ho versato fin troppe lacrime
di recente ^__-
Buona lettura e grazie come
sempre a chi mi dedica parte del suo tempo, ho raggiunto quota 127 recensioni e
sono commossa!!! Mi raccomando, continuate così, sono fiera di voi^^
Bacetti a tutte!
25
Benji
“Benji stai bene?”
Sempre la stessa domanda. Tutti
sembravano interessati al mio stato d'animo, manifestando una cantilenante
preoccupazione del tutto priva di senso. In particolare l’alcol, assurto a tema
principe di ogni conversazione. Il nuovo amico con il quale scivolavo giù per
il tunnel della perdita di controllo, l’amore ormai ridotto a un ammasso
informe di dolore.
“Benji stai bene?” ripeté la voce.
La stessa domanda, eppure suonò di una
nota diversa. Alzai la testa dal tavolo sul quale mi ero accasciato dopo l’ennesima
sbronza e notai che, a dispetto di ogni precedente esperienza, il mondo non
giocava alla giostra con il mio senso dell'equilibrio.
Ciononostante faticai non poco nel
mettere a fuoco gli oggetti circostanti. Concentrati
su un punto fisso Price, puoi farcela.
Dopo qualche istante i miei sforzi
vennero ripagati, e una figura dai contorni incerti prese
forma dinanzi a me. Mi stropicciai gli occhi e li riaprii. Per poco non
caddi dalla sedia.
Myriam era in piedi, al centro della
cucina.
Un calore di indescrivibile potenza mi
abbracciò, impedendomi qualunque movimento. Il vuoto che nemmeno l’alcol era
riuscito a colmare si dissolse dolcemente, come se non fosse mai esistito.
Superato il primo momento di shock
riuscii ad alzarmi, avvicinandomi di qualche passo. Qualcosa però non quadrava.
Nonostante mi sentissi improvvisamente sobrio e nel pieno delle mie facoltà
mentali, Myriam sembrava circondata da un alone di luce innaturale.
Allungai la mano verso di lei e, con un
sorriso che mi fece balzare il cuore in gola, lei fece lo stesso. Le nostre
mani si sfiorarono ma non sentii alcun contatto fisico.
“Sei un'allucinazione, vero?” La
domanda sfuggì controvoglia dalle mie labbra, temendo una risposta che mi
avrebbe ucciso per la seconda volta.
Non rispose, avanzando un poco, senza
staccare il palmo dalla mia mano. Non potevo percepirne il calore, eppure
vederla era come un balsamo per le mie ferite, tutto sembrava sopportabile con
lei accanto.
Sorrise di nuovo, e mi sembrò di
scorgere una lacrima sulla serenità del suo volto. “Non preoccuparti, stai solo
sognando.”
La sua voce, la dolce voce della mia
piccola peste. Tirai un sospiro profondo, con il desiderio di non svegliarmi
più.
“Mi manchi” mormorai, temendo che
potesse svanire da un momento all’altro. “La mia vita non ha alcun senso senza
di te.”
Prima che potessi dire altro mi fu
vicina tanto da sfiorarmi. Sembrava così reale. Avrei dato qualunque cosa in
mio possesso, qualunque, pur di stringerla anche solo un istante tra le
braccia.
“Torna da me” dissi in un soffio appena
percettibile.
Alzò il braccio, e con la punta delle
dita mi accarezzò una guancia. Chiusi gli occhi in silenzio, concentrandomi su
quell’unico istante prima di morire. Come quando si era dissolta nel vento,
quella sera di tanti secoli prima, e il nulla mi aveva inghiottito.
La guardai nuovamente, annegando nella
dolcezza di quelle iridi dorate. “Torna da me” ripetei con voce strozzata.
Una seconda lacrima le rigò il volto e
il suo sorriso si spense, insieme all'arcobaleno che aveva invaso la stanza.
“Non posso” rispose senza muovere le labbra.
La sua immagine sembrò vacillare.
“Peste non andare, ti prego."
I suoi occhi si caricarono di emozione
e capii che i granelli di sabbia della nostra clessidra stavano volgendo al
termine. Sfiorai l'aria delle sue labbra con un bacio e il sogno si dissolse
con le mie illusioni, lasciandomi solo al buio, ancora una volta. Per un attimo
accarezzai la tentazione di perdermi in esso.
Peste dove sei?
Ripresi conoscenza, seduto al bancone
della cucina, il capo abbandonato sul braccio. Le palpebre pesavano come
piombo, nella testa una disarmonia di sorde pulsazioni.
“Benji tutto bene?”
Una voce maschile, conosciuta. Il mondo
intorno a me piroettò in una lunga vertigine, fino a fermarsi di colpo. Un déjà vu privo di ogni attrattiva.
“Stai bene capitano?”
Tom mi lanciò un’occhiata preoccupata,
tale da superare i livelli di coscienza che avevo frapposto fra me e il regno
dei vivi.
“No.” La mia voce rauca suonò come
quella di uno sconosciuto.
“Quanto hai bevuto?”
“Quanto serviva per dimenticare.”
“E ha funzionato?”
“No.”
Sentivo lo sguardo perso nel vuoto ma
non avevo la voglia, né la forza di focalizzarmi su un pensiero razionale. Le
allucinazioni erano ormai le rivali incontrastate del vuoto che si estendeva
nella mia anima, falla di una petroliera carica in mare aperto.
Tom si fece avanti, prendendo posto su
uno sgabello di fronte a me. “Non puoi continuare così, finirai per impazzire.”
Il mondo riprese a girare, accompagnato
da una forte sensazione di nausea.
Cercai di mantenere il controllo. “Non
sono affari tuoi Tom. Perché non torni da dove sei venuto e ci resti?”
Mi fissò con espressione
indecifrabile, deciso a mettere alla prova la mia pazienza. “Pensi sul serio di avere il monopolio
della sofferenza umana?”
Gli lanciai uno sguardo torvo, indeciso
se dargli o meno ragione. Provavo il disperato bisogno
di sfogare il senso di rabbia e frustrazione che covava dentro di me. “E tu
pensi di sapere cosa sto provando?"
La mia domanda colpì nel segno. Tom non
aveva mai ammesso i suoi sentimenti per Myriam e, invece di essergliene grato,
mi sentivo preda di un demone interiore ormai votato all’autodistruzione.
"Anche a te sembra di non avere più un cuore da quando se ne è andata?”
Sebbene stesse soffrendo, il che era
palese persino nelle mie condizioni, Tom era in pensiero per me. Avrei dovuto
sentirmi in colpa, provare vergogna per quelle parole così dure. Eppure non
potevo farne a meno. Non ero mai stato il bravo ragazzo io, il
vecchio Price era risorto dalle ceneri del nuovo.
I suoi occhi non tradirono alcuna
incertezza. “Se anche fosse non te lo direi, ti farebbe solo stare peggio.”
“Nulla potrebbe farmi stare peggio di
così.”
Non rispose, limitandosi ad allontanare
la bottiglia di whisky semi vuota. “Non credo che così facendo Myriam tornerà,
anzi."
Lo fissai in silenzio e un barlume di
lucidità mi attraversò la mente. Scossi il capo, scendendo dallo sgabello e
mettendo la testa sotto il rubinetto. I fumi dell’alcol si diradarono un poco,
in parte annegati nello scroscio di acqua ghiacciata. Afferrai un canovaccio abbandonato sul
lavello, passandomelo su viso e collo. Rivoli freddi mi colavano lungo la
schiena ma li ignorai.
Tom si alzò in piedi fissandomi, serio
in viso. “È proprio questo che uccide lentamente. Il non parlare.”
“Dove trovi la forza Becker?” domandai
con sincerità. Non finiva mai di stupirmi, al suo posto avrei sbattuto la porta
da un pezzo.
Un sorriso amaro gli piegò le labbra, e
una fitta molto simile al rimorso accompagnò il ricordo delle parole
pronunciate poco prima. "Avresti fatto bene a prendermi a pugni sin
dall'inizio. Perdonami Tom, come amico faccio schifo.”
Mi fissò con occhi carichi di sfida e
il senso di colpa si acuì maggiormente.
"Per una volta sono d’accordo.
Aggiungerei che non meriti una ragazza come Myriam ma, per motivi a me ignoti,
sembra aver scelto proprio te. Smetti di piangerti addosso e fai qualcosa, o
cederò alla tentazione di prenderti a pugni sul serio.”
Aveva ragione, senza ombra di dubbio.
Il problema è che non sapevo da che parte cominciare.
“Non puoi arrenderti così, devi lottare
per riportarla indietro” proseguì concitato. “Guarda Holly e Patty, negli anni
hanno imparato a superare ogni tipo di ostacolo.”
“Holly e Patty sono i due pezzi
mancanti di un puzzle da duemila, noi i pezzi di due scatole diverse finiti per
sbaglio nella stessa.”
Tom non riuscì a trattenere una buffa
smorfia. Si passò una mano sul mento, come ad accarezzare una barba che non
aveva, al contrario di me. La mia capacità di ridurmi a uno straccio sembrava
non conoscere limiti.
“Non posso darti tutti i torti Price,
la vostra è senz’altro una storia a distanza fuori dal comune. Ciò non toglie
che, così come Myriam è venuta da noi, tu dovresti poter andare da lei. Il
passaggio tra le dimensioni sembra legato a determinati avvenimenti, tutto sta
nel capire quale sia quello più adatto a te.”
Mi limitai a fissarlo in silenzio,
oracolo di Delfi improvvisato al cui cospetto non potevo che inchinarmi.
“Secondo me dovresti fare qualcosa di
eclatante per attirare l’attenzione del nostro misterioso burattinaio. Tipo
buttarti da una scogliera... che ne pensi?”
Inarcai un sopracciglio, e le mie
labbra si piegarono nel primo vero sorriso da settimane. “Cosa c’entra la
scogliera?”
Tom fece spallucce. “Non
saprei, è un'idea che mi è venuta così. Magari per
qualcuno funziona.”
***
Faceva freddo, il vento si infilava fra
i palazzi e non vi era spiraglio che potesse sfuggirgli.
Avevo finito gli allenamenti da un
pezzo eppure non riuscivo a tornare a casa. Persino le fan più accanite avevano
desistito e il campo era ormai deserto.
Mi alzai, prendendo il borsone per i
manici e lanciandomelo dietro la spalla. I compagni di squadra avevano capito
che era meglio lasciarmi solo, e non ero stato più coinvolto nelle cene
organizzate a turno da mogli e fidanzate.
Le prime partite del campionato avevano
segnato una svolta nella monotonia della mia vita. Per quanto paradossale
potesse sembrare, non avevo mai dato prova di tanta concentrazione. Ai nostri
avversari non era rimasto che difendere la propria porta ad ogni costo, essendo
la mia diventata se possibile più inviolabile che in passato.
Sorrisi per un attimo a quel pensiero.
La distanza che separava i pali alle mie spalle era sempre stata lo specchio
della mia vita. Non permettevo a nessuno di avvicinarmi, né tantomeno di
entrare.
La breve visita di Tom si era conclusa
il giorno prima, era rientrato a Parigi solo dopo avermi strappato la promessa
che entro la fine del mese sarei andato a trovarlo. Essendo l'unico a conoscere
il mio segreto si era convinto che parlare con lui mi facesse bene. Strano a
dirsi, avevo finito per dargli ragione.
Non erano stati tutti altrettanto
comprensivi. Dalla sera della festa, Patty era passata dal non darmi tregua per
capire quanto accaduto al non rivolgermi la parola.
Cosa puoi averle fatto per spingerla a scomparire dalle nostre vite
senza nemmeno un saluto?
La sua domanda mi aveva ossessionato
per giorni, sebbene fossi conscio che il vero motivo della nostra separazione
era un altro. I primi giorni avevo odiato Myriam con tutto me stesso per avermi
impedito di seguirla nel suo mondo, per poi capire che anche lei, come Tom,
aveva ragione.
Cosa avevo da offrirle? Un carattere
terribile in bilico tra realtà incompatibili tra loro? Persino tra coppie di
uno stesso mondo un terzo dei matrimoni finiva in separazione, la logica e il
buon senso erano dalla sua parte. Era giusto che avesse dei figli, un avvenire
roseo accanto a un uomo che potesse amarla come meritava.
Purtroppo non sarò mai quell’uomo, pensai mentre l’ennesima fitta mi attraversava il petto.
“Signor Price?”
Mi voltai verso la voce che mi aveva
chiamato, incrociando lo sguardo timido di una ragazzina nascosta nell’ombra di
un lampione, a pochi passi dal cancello di ingresso agli impianti sportivi.
Provai tenerezza nel vederla visibilmente provata dal freddo e dall’attesa.
“Da quanto sei qui?” le chiesi con voce
gentile. I miei compagni erano usciti da almeno due ore, speravo non avesse
atteso tutto quel tempo da sola e con quel vento. Si sarebbe senz'altro buscata
un raffreddore coi fiocchi.
“Un po’” ammise abbassando gli occhi al
suolo. “Ci tenevo ad avere il suo autografo.”
Per un attimo dimentico delle mie
sciagure posai il borsone a terra e lo aprii, tirandone fuori la felpa di
ricambio. Mi avvicinai con cautela, di modo da permetterle di assorbire lo
shock che evidentemente la mia vista le provocava.
“Come ti chiami?” domandai coprendole
le spalle, prima di piegarmi su un ginocchio per chiuderle la
zip sul petto. Sorrisi nel vederla così infagottata, ne sarebbero entrate
comodamente altre due come lei.
“Elisabeth” rispose piano, lo sguardo
incredulo per ciò che stava accadendo. “Ma tutti mi chiamano Lizzy.”
“Non dovresti andare in giro da sola a
quest’ora Lizzy, dove abiti?” Fui il primo a sorridere di quel tono paterno che
così poco si confaceva al mio personaggio.
Indicò un punto poco distante. “La mia
mamma lavora in quel palazzo, tra poco esce e torniamo a casa.”
“Allora va da lei, non mi
muovo finché non ti vedo entrare nel portone. Potrai tornare a
vedere i nostri allenamenti tutte le volte che vorrai" aggiunsi subito,
vedendo quanto fosse reticente a concludere il nostro incontro.
"Parlerò con il responsabile del centro sportivo, te lo prometto."
Un sorriso di genuina sorpresa le
illuminò il volto. I giornali non erano soliti dipingermi come una persona
tenera e accomodante. Portò le mani alla felpa per restituirmela ma la fermai
subito.
“È un regalo, te lo sei meritato.”
Il sorriso si trasformò in pura luce scaldandomi
nel profondo, laddove fino a pochi istanti prima c'era stato solo un gran
vuoto. Ero un bugiardo, il regalo più prezioso lo stava facendo lei a me.
“Davvero posso tenerla signor
Price? Mio fratello non ci crederà mai!”
“Dovrà crederci per forza, questo
modello non è ancora uscito in commercio” la rassicurai facendole l’occhiolino.
“E poi chiamami Benji, il signor Price è mio padre.”
Esitò per un attimo, prima di buttarmi
le braccia al collo e stamparmi un bacio sulla guancia. “Tornerò a trovarla signor
Price!” esclamò ignorando la mia richiesta e facendomi sentire di vent’anni più vecchio.
Trotterellò via felice, avrei potuto
giurare che i suoi piedi non toccassero terra. Attraversò la strada e, prima di
scomparire alla vista, si voltò per salutarmi con la mano.
Ricambiai con un sorriso, grato per
quella piccola parentesi di normalità. Price
l’invincibile, salvato da una bimbetta allegra e tenace.
Raccolsi nuovamente il borsone da
terra, avviandomi con passo lento al fuoristrada parcheggiato poco distante. Lo
lasciai cadere nel bagagliaio, prima di salire in macchina e bloccarmi per lo
stupore.
Un signore anziano con dei baffi degni
di un generale prussiano se ne stava seduto sul sedile del passeggero,
sfoggiando la serenità di chi è stato invitato per il tè delle cinque.
Lo fissai con aria interrogativa. Tale
la distrazione, mi ero probabilmente dimenticato di chiudere le portiere e
doveva averne approfittato per ripararsi dal freddo.
“Questa è la sera del buon samaritano
signor Price” disse leggendomi nel pensiero. “Come si sente nei panni di
novello benefattore?”
Non potei fare a meno di inarcare un
sopracciglio. “Ci conosciamo?”
“Diciamo che la osservo da un po’”
rispose enigmatico. “Questa è la prima volta che ci incontriamo, ma presumo
abbia sentito parlare di me.”
Come in uno scacchiere all’apparenza
criptico, la chiave per lo scacco matto in tre mosse si delineò d’un tratto
nella mia mente.
“Lei è...”
Annuì prima ancora che potessi
completare la frase.
Digli qualcosa Price, dannazione!
Non riuscivo a spiccicare parola. Avevo
desiderato incontrarlo per settimane e, ora che ce l’avevo di fronte, non
sapevo da che parte cominciare.
Note:
Essendo
Benji appassionato degli U2, ritengo che la canzone più adatta a comunicare il suo stato d'animo in questo capitolo sia la splendida "One" (http://www.youtube.com/watch?v=ftjEcrrf7r0).
¨ ¨ ¨
Cast della
FF
¨ ¨ ¨
In
risposta alle sempre bellissime recensioni ricevute, stavolta sono quasi più
lunghe del capitolo! ^_^
benji79 |
Il ritorno alla realtà è duro per entrambi, in questo capitolo
abbiamo visto come se la cava Benji (non benissimo direi, per quanto lui non
sia incinto ^_^). Spero di non averti intristito
troppo, anche perché il colpo di scena finale ci da qualche speranza, no? Ciao ciao e a presto! |
Brennan |
Non puoi non riprenderti, come faccio poi senza le tue
recensioni? :-) Benji e Tom mancano a tutte noi, per questo ho fatto in modo di
farli tornare velocemente sulla scena... hehe! Le tue perplessità sulla gravidanza sono più che legittime, sono
stata a lungo in dubbio se prendere o meno questa
strada. Non volendo spoilerare mi limito a dirti
che già nel prossimo capitolo si intuirà il perché di questa mia scelta per
quanto, ovviamente, ognuno ha la sua opinione e potresti non essere comunque
d’accordo ^__^ E’ carino che ti fossi convinta che Myriam avrebbe trovato il
“suo” Benji, ed effettivamente un eventuale seguito della storia potrebbe
incentrarsi sui vari paradossi spaziali nei quali mi sono infilata...
onestamente non so ancora esattamente cosa succederà, quindi lascio aperta
ogni strada. Bye bye e alla prossima, sono
curiosissima di sapere cosa pensi di quest’ultimo aggiornamento! |
Fulmy |
Hehe... lo avevi intuito, eccome se lo
avevi intuito! Quando ho letto quella tua recensione sono stata divisa in
due: una parte di me temeva di aver pensato a una trama scontata, mentre
l’altra era felice di vedere che non ero la sola a pensarla così! Sul fatto che il futuro nascituro sarà un collegamento tra il
mondo reale e quello di Benji puoi scommetterci, non intendevo certo separarli
per sempre! Resta da vedere come e quando questo accadrà... Come sono kattifa!!!! ^__- Anche perché, effettivamente, la situazione di Myriam non è
delle più semplici: trovarsi di nuovo nel suo mondo,
da sola e incinta, farebbe disperare chiunque. Però alla fine i vari fili si
intrecceranno, e spero che la storia continui ad appassionarvi come ora! Sono anche molto contenta che la scelta dei personaggi vi
piaccia (Emma Watson da ragazzina è DOLCISSIMAAAAA!!!)
e che i miei gusti in ambito maschile vi aggradino (se non lo avete
riconosciuto, Patrick è l’attore protagonista di “Prison
Break”). Ciao ciao e alla prossima!!! |
Bex |
GRAZIE GRAZIE GRAZIE!
Mi sento ripetitiva nel dire che le tue dolcissime recensioni mi riempiono il
cuore, ma è così! So bene di aver scritto una serie di capitoli tristi ma,
premesso che non avevo molta scelta se volevo proseguire nella storia in
maniera coerente (pur nella mia follia da dimensioni spazio-temporali-fumettesche), sono felicissima che
il tono dei personaggi vi sia comunque piaciuto. Per restituirvi Benji e Tom ho dovuto lasciar sola la povera
Myriam... non ve ne abbiate a male, a breve tornerà in scena anche lei :-) Sulla scena in fumetteria mi sono
intenerita tantissimo, e speravo sinceramente che facesse lo stesso effetto
anche a voi. Ero in dubbio se confrontarla con il fumetto o con il cartone,
ma alla fine ho pensato che fosse più dolce ridarle il famigerato primo
numero che recentemente ha creato tanti problemi a tutti. Se si tratta o meno di un dettaglio
casuale... sinceramente non saprei, potrebbe anche nascondere qualcosa, ma
non ne sono ancora sicura al 100% ^__^ Sul fatto che la gravidanza sia un legame tra i due mondi posso
invece risponderti che è assolutamente così, nei prossimi capitoli la
questione ovviamente prenderà sempre più forma. Sono felice che la storia ti appassioni sempre di più, anche
perché conto sul tuo supporto morale a ogni aggiornamento!!!
Baci baci e a presto! |
Sany |
Ciao Sany, benvenuta
tra noi! Innanzi tutto complimenti per aver letto la storia tutta d’un fiato,
il documento word completo superare le 150 pagine! ^__^ Grazie per il bellissimi complimenti, sono
felice che i miei beniamini ti abbiamo emozionata e persino commossa! A
questo punto mi auguro che il seguito non ti deluda, se ti va fammi sapere
cosa ne pensi ^_^
|
Lady Snape |
La tua recensione è stata deliziosa... e mi onora che la
gravidanza di Myriam venga considerata la notizia della settimana :-P Ebbene sì, i pacchetti colorati altro non erano che i classici
assorbenti imbustati, che non ho voluto menzionare chiaramente per non
rovinare l’effetto suspense che ho cercato di tenere alto fino all’ultima
frase del capitolo. Certo l’allusione alle nausee, alla stanchezza e infine
al test lasciano a intendere l’epilogo, ma ci tenevo a mettere il colpo di
scena proprio alla fine. Confermo che la situazione si andrà un po’ complicando, ma il
bello è proprio questo no? Ammetto anche che un manga non dovrebbe mettere
incinta una ragazza “normale”, ma è anche vero che il mondo che ho “creato” è
vero in tutti i dettagli, con molteplici riferimenti comuni (es. Micheal Bublé, gli U2, Giorgio
Armani, etc.) quindi diciamo che anche un bimbo concepito con amore ci sta
abbastanza ^__- Spero che il seguito continui a intrigarvi... Ancora grazie! |
Dafny |
Benvenuta anche a te! Ebbene sì, incinta... di Benji ovviamente.
C’è chi se lo immaginava, chi è caduto dalle nuvole, chi ha gradito e chi
invece è indeciso. Staremo a vedere se il seguito metterà tutti d’accordo
oppure no :-) Concordo sul sadismo del vecchietto ma tranquilla: per quanto
abbiano un po’ tutti preso il sopravvento, sono ancora decisa a non far
morire nessuno ^__- Confermo il lieto fine (non potrebbe essere altrimenti) ma non spoilero nulla per non rovinare la sorpresa. Mi perderò
quindi le tue persecuzioni, anche se mi hai fatto talmente ridere che la
tentazione di farti uno scherzetto c’è stata... hehe. Baci baci e alla prossima, fammi
sapere cosa ne pensi del finale di questo capitolo... |
Florence |
Ciao bellissima! Con tutte le tue splendide (e
numerosissime) recensioni mi trovo a dover scrivere un romanzo... perdona se
ti metto per ultima (di solito rispetto l’ordine
cronologico in cui le recensioni vengono inserite) ma quello che segue è un
vero e proprio compendio sulla mia fic!^^ Ma andiamo per ordine, traggo gli elementi salienti di tutte le
recensioni da te scritte: Capitolo 10 Hehe... lo sapevo che il riferimento a Twilight ti avrebbe stuzzicato! Diciamo che mi è venuto
spontaneo poco dopo aver visto il film, quando ancora non sapevo che si
trattasse di un caso “letterario”. Tant’è che a fine capitolo ho inserito una
breve sinossi, probabilmente superflua per la maggior parte delle lettrici :-) Mi divertiva il parallelismo tra Edward/Myriam e Bella/Benji:
per quanto basato su presupposti molto diversi, entrambi sono legati
dall’appartenenza a mondi diversi e all’apparenza icompatibili. Probabilmente avrai notato il velatissimo riferimento a New Moon
presente in questo capitolo... mi sono troppo divertita a scriverlo! Capitolo 11 Come hai avuto modo di vedere in seguito non si tratta di un
sogno, né lei è in coma. Ho pensato di creare una dimensione parallela
fittizia e al contempo reale, in cui far muovere la nostra Myriam prima su
toni sbigottiti, poi divertiti e via via più seri. Capitolo 12 La mitica voce del cronista... sempre lo stesso e
misteriosamente onnipresente dalle giovanili agli Europei (che c’entra il
Giappone con l’Europa, ve lo siete mai chieste?) fino ai mondiali! Certo un incontro Benji vs Buffon/Gilardino non sarebbe male...
quasi quasi ci faccio un pensierino! :-) Capitolo 13 L’immagine del lettore tonno mi ha fatto morire dal ridere...
diciamo che questo capitolo rappresenta la prima vera svolta di M&B, in cui lei si mette a nudo e lui, da bravo
maschietto impulsivo qual è, cerca di capirla e starle vicino. In fondo è una
prima volta anche per il lettore, che comincia a conoscerla meglio,
comprendendo il perché di tanti suoi atteggiamenti. Capitolo 14 Sai che mi hai fatto riflettere con la domanda sulla metafora?
Non ci avevo pensato razionalmente, ma sicuramente la barca rappresenta una
sorta di fuga dalla realtà e di intimità pura con la quale confrontarsi. Il
porto sicuro in cui approdano dopo la tempesta è senz’altro un modo per
trasmettere il crescente affiatamento dei due e il fatto di aver superato
insieme diversi ostacoli verso i quali non erano preparati. Capitolo 16 Hai ragione, solo Patty poteva
risolvere la situazione! Sinceramente ce la vedi a
scegliere un diamantino piccino e discreto? Ovviamente no! E solo Tom poteva aiutare Benji a capire i suoi sentimenti, così
come quest’ultimo doveva confrontarsi con i suoi dilemmi interiori prima di
capire la vera verità :-) Capitolo 17 Una sola risposta: abbasso le ex!!!!!!!!!!!!!! Capitolo 18 Ebbene sì, lo ammetto, sono una scrittrice dagli istinti sadici
:-P Concordo pienamente con l’elenco di persone da mettere al rogo
(Nathalie indiscutibilmente al 1° posto e con distacco rispetto al secondo
^__^). Sul fatto che Myriam abbia lasciato in giro il manga, ti vorrei
ricordare che lo aveva nascosto tra i vestiti nel suo armadio quasi
dimenticandosene, essendosi ormai abituata alla nuova vita. Le persone ricche però hanno la servitù che gli prepara i
bagagli, cosa a cui lei non è abituata e... zac!
Succede il fattaccio. Cmq devi ammettere che è stata una sciccheria dare in mano a
Benji il fumetto incriminato, avrei pagato per vedere le vostre facce quando
la governante glielo consegna e si capisce di cosa si tratta... l’ho detto o
no che sono un po’ sadica? ^__- Capitolo 19 Ebbene sì, Myriam soffre di foderamento
occhis di prosciuttos,
sindrome propria di chi ama (corrisposta) un tenebroso bonazzo
e ne ha un altro come migliore amico :-P Diciamo che è un po’ tonta, anche se nel capitolo 21
cerca di dare un senso alla situazione incasinandola ancora di più
(effetto collaterale della sindrome di cui sopra). Capitolo 20 Mi sono troppo divertita con il trittico amoroso!!! Non vedo l’ora di beccare un capitolo dove poterlo
riproporre. Se devo dirla tutta, il personaggio più divertente dal quale
vedere la storia è Tom, ma purtroppo non posso “utilizzarlo” quanto vorrei. La tua metafora sulla panatura e
capitan findus mi ha fatto letteralmente rotolare
dalle risate (nel pan grattato^^) Capitolo 21 Nel caso non si fosse capito, amo
disperatamente Josh Harnett,
con il quale farò fuggire Myriam alla fine della storia. SCHERZOOOOOOO!!! Lo sbavo ci sta davvero tutto, così come il confronto tra i 2 prosciuttini avallato, seppur controvoglia, da un Benji
che comincia a capire che il mondo non è solo bianco e nero, e che se ami
veramente una persona devi pensare alla sua felicità in maniera altruista. Mi
rendo conto che rappresenta un cambiamento epocale per un maschietto abituato
a mettersi al centro dell’universo ^__^ In effetti la scena ricorda molto quella tra Bella e
Jacob, con la sostanziale differenza che in Eclipse
Jake fa di tutto per convincerla, esponendosi al
punto da baciarla quasi con la forza, mentre qui è Myriam a forzare un
tantino la situazione (come darel torto? :-P). Capitolo 22 Sono felice di vedere che la pensi come me. La parentesi con
Tom, dettata dalla confusione e dall’affetto che lei prova per lui, mette in
risalto l’importanza dei sentimenti che M&B
provano l’uno per l’altra. Mark e Bruce poi sono fantastici, se potessi darei loro più
spazio. Capitolo 23 E’ stato il capitolo più triste scritto ad oggi, mi sono dovuta
dotare di fazzoletto e mio marito si è seriamente preoccupato vedendomi
tirare su con il naso davanti al pc! :-) Cmq ho risolto il tema della dipartita di Myriam con un
escamotage temporale, per cui i 6 mesi vissuti con Benji sono equivalsi ad un
unico giorno nel mondo reale. Sinceramente non mi sono posta il problema di
lei che non arriva al suo appuntamento a Milano... ooooops!!! Mettiamola così: ho scritto il 1° capitolo nel 2004,
una piccola distrazione ci sta :-P Capitolo 24 Anche questo capitolo è stato abbastanza tosto, far passare la
tristezza senza essere lagnosi non è stata una passeggiata. Resta il fatto
che lei è disperata, e le DUE linee sicuramente non aiutano! Spero che anche quest’ultimo aggiornamento ti sia piaciuto,
fammi sapere che sono curiosissima!!! Ora smetto di blaterare, ti sarai
probabilmente addormentata 5 capitoli fa ^__^ |