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Autore: ignorance    29/05/2010    8 recensioni
« Domanda di riserva? »
Genere: Generale, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Commenti dell'autrice: Mi perdonerete mai per la mia assenza sulle scene di questa meravigliosa coppia? °A° Suppongo di sì perchè non vi sarò mancata per niente D': LOOL Allora, non mi prendete troppo sul serio, sono tornata, ma ho lasciato il demenziale sul comodino. Scherzo. Il Demenziale vive dentro di me -Banana POWEEEEER!- Okay, la smetto susu, mi tocca torturarvi solo un altro po' *sorriso incoraggiante*
Piccolo avviso pre-lettura: è completamente -o quasi- nonsense, quindi non sprecate il vostro tempo a trastullarvi sul senso della storia :D Semplicemente, non c'è. (In realtà c'è, bisogna leggerlo tra le righe è_è)
Credits: I personaggi non mi appartengono. Che peccato, eh? Beh, mamma Rowling mi perdonerà o forse no chissà :D

***

I suoi pensieri, o perlomeno quel poco che vi era rimasto nella sua scatola cranica, erano allegramente andati a farsi fottere.
Era lì, senza una cippa da dire, immobile come un baccalà -e nemmeno così aggraziato- la bocca spalancata all'inverosimile -una sorta di forno da cucina- e gli occhi sgranati.
Cos'aveva detto con precisione non lo ricordava nemmeno, preso com'era dall'immobilità granitica che qualche dubbia divinità voluto concedergli, e quell'urlo silenzioso che gli squassava lo stomaco e le corde vocali, senza contare tutti gli organi implicati nel movimento -sia celebrale che non-, cioè, teoricamente parlando, tutti.
« Cosa? » Il tono quasi stridulo, intriso di panico, con cui Remus gli chiese di ripetere una cosa che non avrebbe mai ripetuto -lucidamente, s'intende- nemmeno al sommo Dio Celeste in persona, lo colse del tutto impreparato.
Cazzo. E ora?
La dubbia divinità gli concesse la grazia, restituendogli non solo il movimento, ma la ripresa parziale di quella poca lucidità che il suo unico neurone era riuscito a racimolare -un neurone malformato, per intenderci- nel giro dei suoi sedici anni di vita.
« Hai capito benissimo » biascicò Sirius, accasciandosi -con la delicatezza di un cactus abbracciato ad un palloncino- sul tappeto della Sala Comune.
Remus corrugò la fronte.
« Vorresti dire » azzardò « che in tutti questi anni il tuo piccolo cervellino non ti ha inviato un solo, piccolo, innocentissimo messaggio ricettivo riguardo i tuoi stupidi sentimenti? »
Sirius vacillò un poco, benchè ancora comodamente seduto.
« No » fu l'asciutta risposta.
Remus fu costretto ad appollaiarsi su di una poltroncina, per non squagliarsi sul pavimento.
La stupidità umana non ha davvero limite? Si piantò una mano davanti alla bocca, crucciato.
Dopo qualche secondo di religioso silenzio, si riscosse dalla trance rivolgendo uno sguardo sagace al suo compagno di Casa.
« Sei stupido o cosa? »
Sirius gli rivolse un'occhiata divertita. Tecnicamente, non era poi così stupido. Tralasciando il fatto che aveva appena fatto una confessione che poteva decidere della sua vita intera, mandando probabilmente a puttane un lungo rapporto di fraterna amicizia di cinque anni, e che stava stupidamente sdraiato su un tappeto pulcioso di dubbia provenienza senza cercare di sembrare almeno un po' dispiaciuto per aver sconvolto una vita innocente, beh, no. Non era poi così stupido.
« Domanda di riserva? »
Remus sbuffò, risultando lievemente divertito.
« D'accordo. Sei cretino o cosa? » Avrebbe persino potuto paragonarlo ad un Vermicolo, in quanto a quoziente intellettivo. Remus assottigliò gli occhi, anticipandolo. « Era l'ultima domanda di riserva che ti potevo concedere »
Sis ridacchiò, pizzicandosi la punta del naso tra il pollice e l'indice. Quale stupida divinità gli aveva permesso di esistere?
« Cosa » proclamò quasi seriamente, guadagnandosi uno scappellotto mentale da Remus.
In realtà, parlando per inciso, gli stava sbattendo la testa contro il muro, mentalmente.
« Per Merlino, Sirius! Tutto quello che hai da dirmi è questo? »
Sirius lo squadrò per qualche secondo. Aveva già anche detto troppo, per quanto lo riguardava. Dobbiamo ricordare tutta la storia del mandare a puttane una fantastica amicizia di cinque anni eccetera eccetera?
« No »
Calò il silenzio.
O perlomeno, sembrò che stesse per calare. Dopo qualche secondo Sirius attaccò a canticchiare una delle sue canzoni strampalate -prive di alcun senso logico e per dirla tutta nemmeno un granchè orecchiabili- a mezzavoce.
« E se Pix ti strappa le orecchie, non correre e gridare ♪ Un colpo di bacchetta e te le farai riattaccare ♪ Nanananahhh »
« Oh, piantala! » Un Vermicolo? Ma cosa stava dicendo? Era un'offesa vera e propria a quei poveri esserini indifesi!
Sirius lanciò uno sguardo incuriosito a Remus, che scalpitava sulla poltrona come un Abraxas al suo primo volo.
« Cosa? »
Il licantropo emise un gemito strozzato, senza cercare di nasconderlo o di soffocarlo in alcun modo. "Merlino, uccidimi!" pensò "Ma fai che sia indolore".
Di questo passo non sarebbero arrivati da nessuna parte. Insomma, aveva interpretato bene i vaneggi che gli erano arrivati all'orecchio, o erano solo scherzi del suo inclemente destino?
« Ti dispiace ripetere quello che stavi blaterando cinque minuti fa? » Cinque minuti fa? Sembravano passati secoli, intere ere!
Oh, beh, Sirius, peggio di così.
« Remustiamo » Sirius divenne di una sfumatura tendente all'aragosta, cercando di strozzarsi con la sua stessa saliva.
Remus esultò mentalmente. Cinque anni. Cinque dannatissimi anni per un fottutissimo cagnaccio. Ma di tornare indietro non se ne parlava proprio. Oh, no. Aveva sprecato troppo tempo, non avrebbe trovato più nessuno di decente.
Sollevò un sopracciglio, raggiungendolo sulle ali dell'amore, o qualcosa di simile, come un putto alato di misere aspettative. Si inginocchiò al suo fianco, ridacchiando.
« 'azie Merlino! » esultò, posandogli un dolce bacio sulle labbra « Meno male che l'hai capito »
Sirius sorrise. Se aveva afferrato il concetto, non c'era nulla di cui preoccuparsi. No, insomma, non era poi così stupido!
Riattaccò il motivetto con somma gioia, sorridendo radiosamente.
« Ma se un Nargillo ti morde la lingua, nanananahhh ♪.. »
Forse quella dubbia divinità ce lo aveva, un po' di cervello. Insomma, quel po' che bastava.


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Vorrei ricordare a tutti coloro che leggeranno e quelli che recensiranno -sperando siano in tanti ♪- che mi fanno immensamente felice çVç
E ricordate che se un Nargillo vi morde la lingua, non dovete disperare. Un tocco di bacchetta e tutto si può aggiustare ♪ Nanaahhh [...]
   
 
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