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Autore: Falantina    30/05/2010    0 recensioni
Seifer è tornati al Garden, cercando di riprendere la vita di sempre. Nessuno ha però dimenticato la sua responsabilità nella compressione, e questa colpa non verrà facilmente perdonata. Forse, però, qualcosa di buono l'ha portata... E il suo nome è Sari.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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"Ecco fatto" il medico finì di sistemarle la benda " Devi lasciarla finché non si rimargineranno le ferite. Ed evita di prendere a pugni le finestre!" 
 
Era la mattina del primo dell'anno. Dopo essersi ferita, Sari andò in infermieria. La dottoressa Kadowaki però preferì mandarla in ospedale, i vetri si erano incastrati in profondità e servivano strumenti chirurgici più accurati dei suoi. 
Cid l'accompagnò da un suo conoscente, il dottor Bernard, primario di chirurgia dell'ospedale di Esthar. Il medico impiegò qualche ora per sfilare tutti i vetri e pulire le ferite. Il dolore alla mano le impedì di pensare, l'unico suo pensiero era rivolto a se stessa e alla sua stupidità. 
 
"Questo è un promemoria per la dottoressa Kadowaki" disse, e le diede un foglio "Evita i combattimenti e qualunque cosa possa sforzare la mano" 
 
"E se combattessi con l'altra?"
Il medico ci pensò. "Se usassi SOLO la sinistra, potresti tranquillamente combattere."
Dopo la visita, Sari e Cid salutarono il dottore e se ne andarono verso il caffè dell'ospedale.
"Stai bene?"
"Fa un pò male ma si sopporta"
"Non intendevo la mano"
Sari gli sorrise. "E' stato un raptus, per un momento non mi sono controllata."
Cid ordinò due caffè. "Hai riacquistato qualche altro ricordo?"
"I soliti. Confusi e senza un nome."
Il preside le appoggiò la mano sulla spalla "Diamo tempo al tempo, cara.."
 
Erano trascorsi mesi dal suo ritrovamento fra i ghiacci di Trabia, ad un soffio dal congelamento. Non sapeva come fosse finito in quel mondo, l'ultima cosa che ricordava era la nave Alexander, e il vortice apparso all'improvviso che risucchiò l'idrovolante, e la sua amica scaraventata fuori dal parapetto da un barile.
Si era lanciato per afferrarla, ma il risucchio del vortice l'attirò verso di se. 
Subito dopo, si era ritrovato fra i ghiacci.
Quei militari che l'avevano trovato lo portarono in ospedale, dove fu curato e gli fu dato un tetto. 
Tutti sapevano della terribile amnesia che gli cancellò la memoria, ma solo lui sapeva la verità.
Ricordava ogni cosa del suo passato, taciuta per la propria sicurezza. Aveva visto cosa ne era dei "matti", di coloro afflitti da allucinazioni e deliri. Lui era sicuro della sua memoria, e sapeva di non esser pazzo. Era meglio fingere l'amnesia, e sperare che qualcosa accadesse.
 
"Ehi amico!" Oliver, uno dei Seed di Trabia suoi salvatori, gli corse incontro allegro. "Come promesso, sono venuto a trovarti! Forza, ora si va al bar a festeggiare il nuovo anno!" 
 
 
"Crede che prima o poi tutto questo passerà?"
 
"Lo spero mia cara. Forza, ora rientriamo al Garden" si allontanarono dal bancone e uscirono dal caffè. Un Seed riconobbe il preside Cid e si pose sull'attenti.
 
"Riposo soldato" 
 
Il ragazzo al suo fianco rimase pietrificato, fissando qualcosa accanto al preside. 
 
Sari lo fissava imbambolata, ritrovando il volto di quel giovane nella sua memoria. Rivide quel viso da bambino, da adolescente, da ragazzo, e lo vedeva ora dinnanzi ai suoi occhi, reale. 
La vista si appannò, e svenne.
 
 
 
   
 
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