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Autore: SweetKaaos    30/05/2010    5 recensioni
Era successo, così, semplicemente.
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Ancora non so chi me l'abbia mandato, ma so cosa vuol dire... forse. Ho dovuto aspettare l'inizio della scuola per consultare un libro sui tarocchi in Biblioteca, non volendo coinvolgere Hermione.
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Alla fine, qualcosa ho trovato... qualche labile collegamento.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Dovrei essere picchiata, ed anche tanto. Mi stavo dimenticando della mia idea di dedicare una shot per Lyrael, mia somma beta che mi sopporta con Diamante e/o domande su HP dato che la mia mente tende a dimenticare alcuni particolari XD
Mi sono armata di tanta determinazione e sono riuscita a buttare giù questo pensierino, nella speranza che sia di suo gradimento **

Non posso non ringraziare Leli che mi ha infilato tra i suoi impegni e betato la storia, così come Acardia17 che ha fatto una veloce rilettura dopo *_* Grazie mille ragazze!

A chi capita qua, buona lettura!







* * *



Era successo, così, semplicemente.
Quella notte, come sempre, ricevetti gli auguri dai miei amici. I gufi arrivarono nel vialetto al numero 4 di Privet Drive; io ovviamente non dormivo.

Ormai è diventata una tradizione quella di ricevere i biglietti d’auguri e alcuni regali subito dopo lo scoccare della mezzanotte. Adesso che il tormento della mia vita è finito – o perlomeno la parte più terrificante – aspetto con maggiore trepidazione quel preciso momento: quando i numeri rossi della sveglia cambiano da 23:59 a 00:00, l’attimo prima di sentire il picchiettio del becco dei gufi sulla finestra.

La bellezza degli attimi che preannunciano quello zero, che prima potevo unicamente immaginare, l'ho realmente scoperta solo dopo gli undici anni: festeggiare la mia nascita, avere intorno amici che sono felici della mia presenza nelle loro vite, che non mi abbandoneranno nei momenti difficili, che non mi rinfacceranno di avermi aiutato in uno di quelli, che non mi chiameranno mostro.

Anche Hagrid ha la sua tradizione di compleanno: ogni volta mi manda la torta con la glassa rosa e le scritte verdi sopra, rigorosamente fatta con le sue mani. È sempre stata immangiabile, ma è davvero un piacere sacrificare parte del mio stomaco per assaggiarne un pezzettino, percependo tutto l’amore che il Custode vi riversa.

Lettere, auguri, biglietti incantati pronti a far esplodere stelle filanti e coriandoli; baci che si distaccano dal foglio e si stampano sulle mie guance-fronte-naso; pacchettini con dolci, caramelle ed altre prelibatezze che anticipano il banchetto che mi aspetta alla Tana, non appena potrò lasciare la casa dei miei parenti e terminare l’estate a casa Weasley.

Però quello, questo, non ho ancora capito cosa ci facesse tra il mucchietto di lettere che mi arrivarono. Non c’era mai stato, non avevo mai ricevuto… questo. Era lì, nel mucchietto, sepolto tra il biglietto rosso con i boccini d’oro svolazzanti che si muovevano freneticamente catturando così la mia attenzione da Cercatore – ovviamente opera dei gemelli (*) – e quello arancione di Ron. Una busta bianca: niente scritte, niente disegni, niente segni o pieghe, niente che mi potesse far capire chi fosse il mittente. E anche all’interno nessuna firma: una carta dei tarocchi – Il Matto – e poche parole scritte nero su bianco:

“Si inizia a contare partendo da zero.”

Ancora non so chi me l’abbia mandato, ma so cosa vuol dire… forse. Ho dovuto aspettare l’inizio della scuola per consultare un libro sui tarocchi in Biblioteca, non volendo coinvolgere Hermione. Ho spulciato ogni paragrafo che parla dello zero e de Il Matto. Alla fine, qualcosa ho trovato… qualche labile collegamento.

Oggi mi sono finalmente armato di pergamena e inchiostro e ho trascritto un piccolo riassunto di ciò che credo sia importante. E mentre aspetto che l’inchiostro asciughi, una voce mi distrae da queste lettere, catturando la mia attenzione. Quasi strillo. Ma dannazione! Malfoy mi ha fatto prendere un colpo arrivandomi alle spalle, tanto che Madama Pince mi guarda trucemente prima di allontanarsi e sparire tra gli scaffali. Impiego qualche secondo per ricollegare cosa ha detto Malfoy… non ci credo, devo risentirlo: devo essere certo di quello che ho udito, perché mi viene un groppo in gola nel vedere la sua espressione. Sembra in attesa, trepidante attesa.

“Ripetilo”

Lo vedo deglutire e fissarmi come se stesse scavando dentro di me; nulla a che vedere con le incursioni di Piton con l’Occlumanzia, sembra molto più profondo ed intimo. Il solo pensare quella parola mi rende ancora più agitato e spaventato mentre aspetto che Malfoy parli.

“Zero”

Scatto in piedi e colpisco il tavolo con la gamba. L’irruenza del mio gesto rischia di far cadere la sedia, ma le dita sono talmente serrate sul bordo superiore dello schienale che non so nemmeno più se laggiù ci sia un minimo di circolazione. Un foglio attira la mia attenzione planando giù dal tavolo dolcemente, così in contrasto rispetto all’agitazione del mio animo – e forse non solo del mio – e dell’intera situazione. Non riesco a far a meno di guardarlo per tutto il tempo, fino a quando non atterra poco distante da Malfoy, anche lui con lo sguardo fisso su quelle parole. Mi blocco nel notare quel piccolo sorriso speranzoso sulle sue labbra. Sorriso che prendo a guardare, forse un po' troppo a lungo. Me ne accorgo solo quando sta per scomparire e il mio cuore si sente stringere ogni secondo di più da quelle labbra che scendono inesorabilmente verso il basso.

“Uno”

Le tre lettere fuoriescono esplosive, quasi urlate, rapide come il mio braccio che si muove immediatamente per afferrarlo al polso e trattenerlo, facendo così cadere la sedia a terra. In un secondo soltanto mi accorgo di non volere che quei numeri crescano in negativo, di non voler tornare al periodo in cui un ghigno era tutto ciò che Malfoy mi mostrava, ma di volere invece quel sorriso timido e speranzoso.

Quando Madama Pince arriva nel corridoio dove siamo, pronta a fare la ramanzina per la sedia caduta, non sente nessuna parola, grido, predica o numero pronunciato. Non abbiamo contato molto: il due che ho provato a dire è nato sulle mie labbra ed è morto su quelle di Malfoy, in un battito di ciglia. Forse anche lei è shockata quanto lo sono io, o magari anche più. La stranezza della situazione inizia a passare in secondo piano rispetto al calore che provo nel sentire la mano di Malfoy tra i miei capelli, anche se non ce ne sarebbe più bisogno perché le mie labbra sono già incollate alle sue.

Ho deciso. Voglio conservare la carta de Il Matto insieme ai due fogli sperando che, per una volta, l’interpretazione sia corretta. Se lo fosse, questo dovrebbe essere… un nuovo inizio? Forse. Non ho molta passione per la Divinazione, ma nella mia vita ha avuto la sua buona parte d’influenza. Spero che questa volta sia positiva, perché ho l’intenzione di provare a contare ancora un po'.

* * *


Il significato del Matto assume tutte le sfumature tra l'innocenza e la follia, compresi l'istinto, l'originalità, la spensieratezza, le azioni incomprensibili, il distacco della mente. È la parte irrazionale dell'uomo che può condurlo sia nel bene che nel male. Simboleggia un evento determinante e inatteso.

Il numero 0, essendo il primo di tutti i numeri, rappresenta anche un nuovo inizio.

In positivo è la forza della vita che raccoglie tutto il cammino fatto e ci proietta ad un nuovo inizio; può rappresentare una novità, spesso imprevedibile o inaspettata.

In negativo è la follia, intesa come alienamento dalla realtà, il restare confinati nel proprio, piccolo mondo. Può indicare indifferenza, depressione, vuoto. È anche irresponsabilità, esibizionismo, immaturità, schiavitù, soggezione, nullità, inesperienza, superficialità, rassegnazione nociva.

* * *








* * *



// (*) Piccola citazione! Chi ama quella storia l'avrà subito notata: si tratta di "Secrets"! E' lievemente modificata nei colori, ma è chiaramente lei :P

"Alla luce del nuovo giorno, Harry continuava a pensare che i pigiami dei gemelli fossero, beh, molto colorati. Anche se avevano ragione a dire che non erano proprio accecanti. Erano di una sfumatura appena più scura del verde tipico di Serpeverde, ed erano decorati da grandi Boccini argentati. La cosa più interessante era che i Boccini zigzagavano sulla stoffa senza mai fermarsi."


Ecco ^^ Se poi volete lasciare anche un commentino, è sempre ben gradito XD

   
 
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