{
A Leda
perchè
è un'artista in tutto e per tutto;
perchè ama Deidara;
perchè
una persona assolutamente speciale e mi sento fortunata di essermi
imbattuta in lei;
perchè il
Grinch è
sempre
il
Grinch;
perchè
"Quindicennee daah :D"
e
perchè ti
voglio bene Lella
<3
}
esplosione;
[ Arte è ... ]
Un
bambino dai lunghi capelli biondi che gioca con l'argilla.
Ecco
la prima impressione che si ha del piccolo Deidara, seduto su un
lucido parquet, intento a masticare l'argilla con le sue strane
bocche sulle mani. Anche se "giocare" non è il termine
esatto: in questo caso sarebbe più corretto dire che quel
bambino
con l'argilla sperimentava, modellava e creava
qualcosa
di nuovo, qualcosa di ... artistico?
Le
bocche masticavano instancabili, con fare quasi goloso, e la pasta
biancastra diveniva sempre più morbida e modellabile, mentre
gli
occhi del bambino si accendevano di una nuova luce.
Ad un tratto
un guizzo di eccitazione lo pervase completamente: una nuova idea,
un'idea quasi pazza balenò in mente al ragazzino, mentre il
viso si
contorceva in una smorfia di concentrata meditazione.
Si
immobilizò completamente per qualche secondo, tutto il suo
essere
era concentrato solo su quella strana e affascinante sensazione alla
quale non riusciva ancora a dare forma.
Avrebbe funzionato?
Sarebbe stata Arte?
Non
restava che tentare.
Prese altri due morsi di argilla e iniziò a
masticarla freneticamente, finchè non fu pronta per essere
modellata. Le mani presero a impastare in fretta l'argilla dando
nuova forma alla pasta: si muovevano con sapienza nonostante
appartenessero soltanto ad un ragazzino, compivano dei movimenti
così
veloci e perfetti che facevano presumere come
ne fossero
abituate.
C'era un che di affascinante in quello che stava
accadendo.
Il modellino fu subito pronto, uno strano volatile in
miniatura impressionantemente reale troneggiava sulla mano sinistra
di Deidara, mentre questo non smetteva di fissarlo ancora pervaso da
quella scintilla di ingenua follia.
Non poteva aspettare. Doveva
provare subito quello che solo la sua mente aveva visto, doveva dare
vita a qualcosa di nuovo.
Alzò la mano destra tremante per
l'eccitazione e unì l'idice con l'anulare, mentre le altre
dita si
ritiravano piegandosi sul palmo della mano. Ora!
[ ... esplosione? ]
«Katsu!»
-pronunciò questa parola con decisione e fissò
gli occhi su quello
che fino ad un attimo prima era il modellino sulla sua mano ed ora
era una miriade di minuscoli pezzetti d'argilla che volavano a
velocità impressionante in direzioni opposte tra di loro.
Scintille
rosse si levarono insieme ad un fumo rossastro ed intenso che non
faceva altro che inebriare i sensi di Deidara.
Un
lampo di estasiato stupore attraversò le pupille azzurre del
ragazzino e non le abbandonò fin quando l'ultima scintilla
non si fu
spenta svanendo come un piccolo fuoco d'artificio davanti ai suoi
occhi. Un piccolo capolavoro. Non c'era altro modo per definire
ciò
che era appena successo: quella era senza dubbio Arte.
Una
sensazione simile all'adrenalina percorse il corpo dell'artista.
Deidara sentì gli angoli della bocca tirare e li
avvertì
lentamente piegarsi in un sorriso compiaciuto e sorpreso allo stesso
tempo. Lui aveva creato quell'attimo di pura estasi, lui aveva dato
vita ad una nuova forma d'Arte,
e questo bastava a farlo fremere d'eccitazione. Quante altre
combinazioni potevano nascere? Quante sarebbe riuscito a crearne
ancora? Non desiderava altro che ricreare
quella folle magia di un attimo un altra volta, e poi un altra
ancora.
Nessun'altro
tipo di arte era lontanamente paragonabile alla sua, la sua era pura
energia e bellezza che si esprimeva in una frazione di secondo e
scompariva ancora prima di poterne pensare qualunque cosa. La sua
Arte non era qualcosa da meditare e comprendere con la mente, ma col
cuore. Come quelle sensazioni che non riesci a definire ma che
rimangono impresse nella tua mente per un tempo indefinito, quelle
immagini che ti si parano nitide davanti agli occhi ma che non riesci
a raccontare perchè qualunque parola non farebbe altro che
sminuire
ciò che hai realmente visto; questa è vera Arte.
A Deidara
sembrò la cosa più ovvia del mondo. Era
così: l'Arte non è
comprensibile, l'Arte è
esplosione.