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Autore: Nefer    01/06/2010    13 recensioni
[NUOVO CAPITOLO POSTATO]
Seguito di French Kiss, ma potete benissimo leggerla anche se non avete letto l'altra fic!
Lily e James sono ormai prossimi al matrimonio. Finalmente coronano il loro sogno e… Lily resta inaspettatamente incinta! La storia racconta della gravidanza, della nascita e la crescita di Harry e di molte altre avventure, arricchita da pagine del diario di Lily.
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Raccolta: French Kiss & Nine Months'
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Ringrazio per aver commentato lo scorso capitolo:

Pazzarella_dispettosa

Niettolina (grazie anche per aver votato Angy :))

MollY_gIaDa

Vampirellafra

Haley James Scott

_Elizabeth


Scusate per il ritardo... esami! Esami! Esami!

 

 

CAPITOLO XV

È nato il mio piccolo! Non posso crederci! Dopo nove lunghi mesi l’ho finalmente potuto stringere tra le braccia!

Inutile dire che ho pianto! E anche James era così emozionato! Oggi sono venuti a trovarmi i miei…

Mia madre naturalmente si è messa a piangere e ha detto che Harry è bellissimo anche se non mi somiglia per niente!

Lo so già da me che Harry non mi somiglia affatto! È tale e quale al padre! Ho chiesto a James di portarmi la foto che lo ritraeva a sole ventitré ore dalla nascita e, raggiunto il nido, l’ho confrontata con Harry. Sono identici. È davvero impressionante…

Va bene, lo ammetto… mi scoccia! Avrei voluto che almeno un po’ somigliasse a me… non importa, almeno so che sarà un bel bambino, visto che ha ripreso dal papà!

Voglio andarlo a vedere, anche se sono le undici…

 

Lily si alzò e lasciò silenziosamente la stanza. Avvolta nella sua vestaglia verde raggiunse il nido e si fermò davanti al vetro oltre il quale c’erano tutti i piccoli. La luce nella stanza era spenta, ma riusciva a distinguere comunque Harry. Dormiva così beatamente. Lily sorrise, stringendosi nelle spalle.

Non si sarebbe stancata di pensare che era bellissimo e ne era orgogliosa perché era opera sua e di James.

Con un sospiro felice se ne tornò a letto.

Un paio di giorni dopo mamma e piccolo furono dimessi dall’ospedale, pronti ad andare a casa.

James venne a prenderli e subito prese Harry tra le braccia.

- Ciao, piccolo! – esclamò portandoselo davanti al volto.

Harry in quel momento aprì i grandi occhioni e lo guardò. Lily e James lo guardarono con meraviglia.

- Accidenti, Lily… ha i tuoi stessi occhi! – esclamò James.

Lily era raggiante, e salendo in macchina riprese Harry in braccio. Lui continuava a guardarla con quegli splendidi occhi verdi, così uguali ai suoi.

Si guardarono a lungo negli occhi, mamma e piccolo. Lily sorrise e diede un bacio sul nasino di Harry.

Arrivati a casa vide che c’era una coccarda azzurra affissa al portone.

- L’hai messa tu? – chiese a James che annuì energicamente e corse ad aprirle la portiera per farla scendere.

Entrarono in casa e una sorpresa Lily trovò ad attenderli tutti i loro amici, compresi i componenti dell’Ordine.

- Volevamo vedere il piccolo Harry! – esclamò Izzie sorridendo.

Tutti si fecero avanti e subito iniziarono i complimenti.

- Ooooh! È bellissimo!

- Accipicchia! È uguale a James!

- Ma ha gli occhi di Lily! Cielo, che belli!

Sirius e Remus si guardarono. Questa volta era stato Remus a vincere la scommessa. Il ragazzo si fece rendere i dieci galeoni che Sirius sganciò contro voglia.

Poi James prese in braccio Harry e si avvicinò a Sirius – Vuoi tenerlo?

- Io? – fece Sirius leggermente allarmato – Perché io?!

- Io e Lily vorremo che tu fossi il suo padrino – disse James.

Sirius li guardò sorpresi – Davvero? Io? Il padrino di Harry?!

Lily e James annuirono con un sorriso. Un po’ titubante Sirius acconsentì a prendere Harry in braccio, trattandolo come se fosse fatto di cristallo.

Il piccolo sbadigliò ma lo guardò incuriosito. Finalmente Sirius si rilassò e gli fece un sorriso che Harry contraccambiò con un altro sbadiglio.

- E’ stanco… - disse Lily riprendendolo in braccio. Si voltò verso Remus – Saluta zio Remus, Harry… - sussurrò poi al bambino.

- Zio Remus… - fece l’altro – Mi sa di vecchio… - e diede un buffetto sulla guancia di Harry.

Poco dopo tutti se ne andarono. Rimasero solo Remus, Sirius e Angy a cena. Le due ragazze erano in camera di Harry e lo osservavano dormire.

- Ha fatto male? – chiese Angy – Anzi, no! Non lo voglio sapere! – esclamò poi.

- Posso solo dirti che avevo una paura maledetta… ma che quando l’ho stretto tra le braccia… - Lily sorrise e guardò amorevolmente Harry, carezzandogli piano una guancia paffuta.

- Non posso credere che tra un mese toccherà a me… - fece Angy, pensando alla sua bambina in arrivo. – A proposito, Alice e Frank sono dispiaciuti di non essere venuti, ma Alice ha iniziato ad avere le doglie proprio il 30 ed è uscita dall’ospedale solo ieri!

- Allora anche il suo bambino è nato a fine luglio come Harry! – esclamò Lily – Che cosa buffa!

Quando si fece troppo tardi Remus, Angy e Sirius tornarono a casa.

Ben presto James e Lily scoprirono che avere Harry a casa era, sì bello, ma anche faticoso! Il piccolo li svegliò due volte durante la notte.

La prima volta si alzò Lily e per zittirlo decise di allattarlo. Harry si addormentò mentre ancora succhiava il latte.

La seconda volta Lily chiese con voce lamentosa – James… vai tu da Harry?

Senza rispondere, James si alzò e si trascinò fino alla camera del piccolo. Lo prese in braccio e si sorprese di come il bambino smise all’istante di piangere, una volta tra le sue braccia.

Lo guardò con i grandi splendidi occhi. James iniziò a passeggiare su e giù per la stanza, per farlo riaddormentare, ma Harry non gli staccava gli occhi di dosso. Erano spalancati e concentrati sul padre.

James a sua volta lo scrutava e non poteva fare a meno di sorridere, nonostante la stanchezza.

Ma essere lì, con il suo bambino, gli faceva dimenticare ogni cosa, tutto il mondo al di fuori e alla levataccia che lo aspettava quella mattina.

Perché era letteralmente rapito da Harry, perché lo aveva atteso per nove mesi e finalmente era lì tra le sue braccia e non si sarebbe mai stancato di guardarlo e ogni volta la sua fantasia galoppava. Pensava a quando sarebbe stato più grande e avrebbero giocato insieme a Quidditch, così come il padre di James faceva con lui.

O al giorno in cui sarebbe partito per il suo primo anno ad Hogwarts. E a quando lo avrebbero accompagnato in giro per Diagon Alley a fare compere.

C’era ancora tempo per tutto ciò, lo sapeva, ma non riusciva a frenarsi quando ci pensava. Carezzò la testolina del figlio che finalmente si era addormentato e gli diede un bacio sulla piccola fronte, poi lo mise nel lettino.

- Ora dormi… Harry… - sussurrò sfiorandogli una manina e tornandosene a letto.

Harry dormì fino alla mattina dopo, lasciando un po’ di riposo ai due neo genitori.

 

Dovette passare un mese prima che il bambino smettesse di svegliarli durante la notte. Finalmente divenne un angelo. Messo nella culletta, continuava a dormire fino al giorno dopo, svegliandosi solo per la poppata notturna, ma che Lily prevedeva.

Una sera a James e Sirius toccava l’ennesimo turno per l’Ordine. Con loro ci sarebbero stati anche Remus e Peter.

- Mi prometti che starai attento?! – fece Lily, mentre James si apprestava ad uscire.

- Te lo prometto, tesoro – disse James baciandola, poi diede un buffetto ad Harry, tra le braccia della moglie. – Ci vediamo domani! – le disse prima di richiudersi il portone alle spalle.

Lily sospirò e cercò di far addormentare il piccolo…

 

Angy aprì gli occhi e cercò Sirius nel letto, accanto a lei. Poi si ricordò che il ragazzo era ad un turno per l’Ordine e non sarebbe tornato prima dell’alba.

Angy guardò l’ora. Le quattro.

Si morse il labbro inferiore. A svegliarla erano state delle fitte precise e regolari.

La bambina era un po’ inquieta quella sera.

Angy si mise una mano sul ventre – Ehi piccolina, basta tirare tutti questi calci – disse alzandosi.

Visto che era sveglia poteva scendere in cucina a prendere un bicchiere d’acqua.

Era arrivata alla porta quando improvvisamente sentì un liquido caldo bagnarle le gambe.

- Oh cazzo… - sussurrò passandosi le mani tra i capelli.

Le si erano rotte le acque. Perfetto… e ora? Era sola a casa!

Doveva telefonare subito a Lily e poi lanciare il segnale a Sirius. Non riuscì a fare un altro passo che una contrazione la costrinse a sedersi sul letto con un sussulto.

Si sentiva tutta la schiena sudata. Rialzandosi, si aggrappò al comò per rimanere in piedi. Fece qualche respiro prima di avventurarsi fuori dalla camera e per scendere le scale si aggrappò salda al corrimano con entrambe le mani.

Accese la luce del salotto e a piedi scalzi raggiunse il tavolino dove tenevano il telefono. Basita fissò quello che rimaneva dell’apparecchio, rotto.

- Ma che diavolo… - mormorò mentre un rivolo di sudore le colava lungo il viso. Le contrazioni le lanciavano delle fitte fastidiose.

- Kreacher non voleva rompere il feletono – fece una voce gracchiante alle sue spalle.

Si voltò e vide l’elfo avanzare nel suo sudicio straccio. Angy digrignò i denti.

- Che diavolo hai fatto?! – ringhiò, poggiandosi al tavolino.

- E’ stato un errore, mentre Kreacher spolverava…

- Errore un corno! Piccolo bastardo! Argh!

Angy si chinò per il dolore e strinse convulsamente la cornetta del telefono rotta.

E Kreacher disse sottovoce – La ragazza sta per dare alla luce un insulso ibrido, proprio qui, nella casa della padrona… Kreacher non può sopportarlo… Kreacher deve fare qualcosa…

- Sta’ lontano da me, dannato verme! – sbottò Angy rabbiosa – E’ un ordine, capito?!

- Kreacher non prende ordini dalla ragazza, perché lei no davvero la sua padrona. Lei no sposata con il padrone…

Angy gelò e aggrappandosi alla libreria cercò di allontanarsi il più possibile dall’elfo, guardandolo con disgusto.

Ma ad un’altra contrazione fu costretta a fermarsi e fu assalita da un’improvvisa paura. Il telefono era rotto, Sirius era via e lei stava per partorire da sola, con in casa quell’elfo pazzo.

Sentì un groppo in gola e gli occhi riempirsi di lacrime.

Doveva andare a prendere la sua bacchetta… che però si trovava sul comodino, in camera da letto. Doveva attraversare nuovamente il salotto e rifare le scale per raggiungerla.

Kreacher continuava a fissarla immobile in mezzo al salotto.

- Kreacher si occuperà della ragazza e del suo piccolo ibrido… - disse poi.

- Vattene! Stammi lontano!

Angy inciampò e per poco non cadde. Raggiunse la cucina e vi si chiuse dentro, a chiave. Poi si ricordò che gli elfi domestici potevano materializzarsi e che quindi non aveva fatto una cosa intelligente.

Ma si lasciò cadere su una sedia, tremante. Le lacrime le rigarono il viso. Si disse di stare calma, e di ragionare. Doveva tirarsi fuori da quella situazione. Pensò ancora alla sua bacchetta in camera da letto e si decise ad uscire dalla cucina. Il salotto era deserto… Kreacher non c’era più.

Angy cercò di raggiungere le scale più veloce che poteva e si trascinò faticosamente su per esse.

Arrivata in camera gelò nel scoprire che la sua bacchetta non c’era più. La cercò in ogni cassetto, ma era sparita.

- Kreacher ha preso la bacchetta della ragazza…

Angy si voltò appena in tempo per vedere Kreacher passare davanti la stanza per imboccare poi le scale.

Quel maledetto le aveva rubato la bacchetta! Ora era davvero fottuta.

Si lasciò cadere sul letto, cercando di non scoppiare a piangere, ma era davvero terrorizzata. Che intenzioni aveva quell’elfo? In fondo aveva appena detto che lei non era la padrona… quindi se provava ad ucciderla non avrebbe avuto rimorsi.

Strinse i denti ad un’altra contrazione. La sua bambina non poteva nascere così, senza aiuto…

 

- Sono un po’ in ansia… - ammise Sirius.

- Per cosa, scusa? – fece James.

- Angy, è a casa da sola… le ho detto di lanciarmi qualche segnale nel caso abbia bisogno di me…

- Allora non c’è nulla di cui preoccuparsi! – fece Peter.

- Lo so, ma… ho un brutto presentimento…

- Che ne dici di tornare a casa a controllare? – disse Remus gentilmente. – Puoi sempre tornare qui, dopo esserti accertato che è tutto a posto.

Sirius guardò Peter e James che annuirono.

- D’accordo! Grazie, ragazzi! Faccio in un attimo! – esclamò Sirius prima di Smaterializzarsi.

Riapparve esattamente nel Salotto di Grimmauld Place numero dodici. Si guardò attorno, poi sentì un urlo provenire dalla stanza al piano di sopra.

Allarmato corse su per le scale e si lanciò nella stanza trovando Angy seduta sul letto, che stringeva le lenzuola nei pugni. Le nocche le erano diventate bianche per quanto stringeva.

- Angy! – gridò Sirius correndo da lei.

- Oh! Sirius! Sirius, sei tu! – esclamò lei sollevata. Le lacrime le rigavano il volto – Sirius, mi si sono rotte le acque… e quel pazzo del tuo elfo domestico sta pensando a come farmi fuori… - tremava.

- Tranquilla… è tutto a posto, ora ci sono io e ti porto subito in ospedale… - fece Sirius, pensando a Kreacher con rabbia. – Perché non mi hai lanciato il segnale?!

- Kre-Kreacher mi ha preso… la bacchetta… - ansimò Angy, poi si lasciò sfuggire un grido a denti stretti.

- Questa me la pagherà! – sbottò Sirius fuori di se. Carezzò i capelli della ragazza per calmarla.

- Sono qui ora… stai tranquilla…

Fece per prenderla in braccio, ma lei urlò più forte. Poi cercò di trattenere i gemiti, respirando affannosamente.

- Angy… Angy dobbiamo andare in ospedale! – fece Sirius.

- Ma va?! Dai, non ci ero arrivata! – sbottò lei.

Il ragazzo la sollevò, lei urlò ancora.

- Mettimi giù! Subito!

- Ok… allora vado a chiamare una levatrice al San Mungo.

- Non puoi lasciarmi sola! – gemette Angy, spaventata.

Sirius prese la bacchetta e lanciò un patronus diretto alla casa di Lily, con un messaggio per lei.

La ragazza apparve pochi minuti dopo nella stanza, con Harry in braccio.

- Che succede? – fece allarmata. Poi vide l’amica sul letto, madida di sudore.

- Sta nascendo la bambina?! – esclamò Lily.

- Si, devo andare a chiamare una levatrice magica. Dovresti rimanere con Angy –

- Ma certo!

Sirius si Smaterializzò.

- Lily… ho paura! – gemette Angy, ansimante.

- E’ normale, Angy… ma stringi i denti! Presto avrai la tua piccola tra le braccia!

Lily si sedette accanto all’amica, prendendole una mano.

- Mi sono svegliata ed ero sola qui a casa… - fece Angy – Volevo chiamarti, ma Kreacher ha rotto il telefono e mi ha preso la bacchetta… per fortuna Sirius è venuto a controllare come andava… altrimenti che avrei fatto?!

- Ora stai tranquilla. Siamo qui e va tutto bene! Presto Sirius arriverà con la levatrice!

Infatti pochi minuti dopo il ragazzo riapparve con una donna di mezz’età al suo fianco.

- Eccoci! – esclamò trafelato.

Lily si alzò – Coraggio, Angy! – disse all’amica prima di uscire con Harry dalla stanza.

La levatrice visitò Angy.

Poi guardò la ragazza – Coraggio, figliola… non manca molto! La bambina sta per uscire, ma ha bisogno del tuo aiuto. Quindi devi spingere, chiaro?

Angy annuì, poi cercò la mano di Sirius e la strinse forte.

- Spingi! – disse la levatrice.

E Angy spinse con tutte le sue forze.

Angy prese un respiro profondo e spinse ancora, urlando tutte le maledizioni che le venivano in mente.

Non troppi minuti dopo Angy stringeva finalmente la piccola tra le braccia, avvolta in un asciugamano bianco.

La fissò con le lacrime che ancora uscivano dagli occhi senza fermarsi. La piccola invece pianse ancora un po’ per fare scena, poi si calmò.

Sirius si sedette accanto ad Angy – Accidenti… com’è piccola… - sussurrò.

Angy si voltò verso di lui – Non è bellissima? – fece con voce tremante.

- E’ stupenda… e tu sei stata bravissima – disse Sirius dandole un bacio sulla fronte e cingendole le spalle con un braccio.

Rimasero così, a guardare la piccola Pandora, tranquilla tra le braccia della mamma…

Sirius fu svegliato non molto dopo dal campanello. Sia lui che Angy si erano addormentati stremati, con la bambina tra loro.

Si alzò e andò ad aprire, accorgendosi che erano le prime luci dell’alba.

Spalancò la porta. Erano James e Remus, avevano appena finito il loro turno.

- Eravamo preoccupati, non sei più tornato.. – spiegò Remus. – Tutto bene?

Sirius fece un sorriso – Tutto bene, ad Angy si erano rotte le acque…

- Cosa?! Davvero? Quindi la bambina è nata! – fece James.

Sirius annuì – Volete vederla? – chiese poi.

- Certo! Ah! Aspetta… se la vedo prima di Lily è capace di ammazzarmi! – fece James – Torno subito, ci metto un attimo!- e si Smaterializzò.

L’attimo dopo era già di ritorno con Lily che teneva in braccio Harry, gli occhi che le brillavano.

Sirius andò a svegliare Angy e le chiese se se la sentiva di scendere a incontrare gli altri. Lei accettò volentieri e, presa in braccio Pandora, scese giù.

Lily le corse in contro – Uau! Com’è bella! – esclamò osservando i fini e lisci capelli scuri della bimba.

Angy sorrise.

- Complimenti, ragazzi! È una bambina bellissima! – fece Remus e James fu d’accordo con lui.

Harry guardò incuriosito la piccola.

- Hai visto? Hai una nuova cuginetta! – fece Lily.

Per un attimo il piccolo fissò ancora Pandora, poi, improvvisamente, sorrise.

- Oddio! Il suo primo sorriso! – gridò Lily agitandosi – E’ il suo primo sorriso!!

James corse – Davvero?! Ha sorriso! – esclamò.

- Visto? Pandora gli piace già – disse Angy sorridendo.

Harry sorrise ancora alla piccola, addormentata tra le braccia della mamma e agitò le manine verso di lei.

- Sì, gli piace decisamente. – disse Lily entusiasta – Diventeranno ottimi amici!

Pandora aprì gli occhi azzurrini e osservò Harry. Il piccolo le regalò un altro sorriso entusiasta, sotto lo sguardo allegro delle due mamme.

CONTINUA

  
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